Michele Fiorentino
di Peppe D'Urzo
Anche Michele Fiorentino fa parte della storia e dei ricordi della
Turris; infatti, ha indossato la casacca rosso/corallo nel ruolo di
portiere nella stagione calcistica '63/64 (Prima ctg. B1), coi vari Sammauro, Di Dota,
Amante, Porpora, Pedroni, G. Di Costanzo, Parente, Ghidi, Spaggiari, Di
Giovannantonio, Donzetti, Formicola, ecc. Nato a Torre del Greco il
01.01. 1939 da Giuseppe, marittimo e da Virgilia, casalinga, meglio
conosciuta come "Verginella", grande cuore "corallino"; figli, due
maschi; originario di Largo Santissimo.
A sette anni, dal 1946 al 1953, viene inviato in collegio a Santa
Margherita Ligure (cittadina della Liguria, in provincia di Genova a 13
mt. s.m. sulla riviera di Levante), poiché orfano di padre; purtroppo,
il padre Giuseppe morì nel 1943 a causa di ferite riportate a bordo di
una nave a largo di Reggio Calabria; il suo decesso avvenne a Torre
presso la clinica del dr. Bonanno (attuale stazione dei Carabinieri
in via Circonvallazione); andrà, in seguito, a Venezia a studiare per il
corso delle scuole medie all'istituto collegio "Scilla".
Qui, nella squadra scolastica, comincia a giocare a calcio nel ruolo di
portiere, partecipando a campionati provinciali e regionali col C.S.I.
(Centro Sportivo Italiano). Col ritorno a Torre, andrà ad abitare con la
mamma in via Scappi e, precisamente, nella traversa ove trovasi la
chiesa della Madonna del Vesuvio. Dopo due anni alla "Fiamme" del rag.
Vincenzo Abbagnano, disputò a difesa dei pali della "Fiamma", una
finale provinciale di Lega giovanile, contro il Napoli; 0/0 al campo "A.Liguori"
e 0/4 al "Collana" di Napoli (zona Vomero). Passò al mitico De Nicola,
ove ci fu un interessamento da parte dei dirigenti del Napoli ad un suo
ingaggio, ma la trattativa non andò in porto; in seguito, per tre anni
all'Ercolanese. Nel 1962 il compianto Catello Carubbi (detto "Lilly"),
mister vincente e dalle innovative idee calcistiche, lo portò al Sis
Aversa e poi alla Turris (Presidente "Ciccio" Ausiello e Vice Presidente
Gennaro Capano); al Portici per sei stagioni (saranno questi gli anni
più belli della sua carriera); al Sis Aversa (Allen. Carmine Tascone) e
fine carriera all'Alba Turris. Dopo aver appeso le scarpette al classico
chiodo come calciatore, e, restando fermo per qualche anno, indosserà la
tuta di allenatore
con la scuola calcio Rinascita, dedicandosi con passione ed impegno
ai giovani del settore giovanile.
In precedenza, aveva allenato a Cercola (II ctg.) ed era subentrato alla guida della Libertas Torre (del
tuttofare Isidoro Sorrentino, coadiuvato da Gaetano Battiloro),
sostituendo R.le Speranza (ricordato come "Paraculo"), con promozione in
I ctg. ; vi rimarrà nel successivo campionato con un onorevole quarto
posto; poi alla Gigi Meroni e San Vito Positano.
Suo malgrado, ha giocato, quando indossava la maglia dell'Ercolanese e
del Portici contro la Turris, e ciò faceva andare in profonda crisi la
madre "Verginella", supertifosa "corallina".
In un combattuto
Turris-Portici: 0/1 (28' Mauro; stagione 66/67; prima ctg.; "B"), dormì a
casa di Peppe Schiano (ex bandiera della Turris) nella cittadina
porticese; quando giocava contro la compagine "corallina" veniva
sempre accompagnato a casa dalle forze dell'ordine.
Col Portici ha vinto due campionati con promozione in IV serie. Ricorda,
come se fosse oggi, una gara del Portici (quarti di finale di Coppa
Italia Dilettanti) contro il Barberino in quel di Barberino del Mugello
(FI); finì 1/1 con una grande prestazione di tutta la squadra.
Fra i
tanti calciatori con i quali ha diviso gioie e delusioni, menziona i vari: Sergio Gardini
(quando giocava nel Portici), Pedroni, Porpora, C. Borrelli, A Amante, De
Carlo (punta dell'Ercolanese); fra gli allenatori "Lilly" Carubbi e G.ppe
Caiazzo (avvocato), mister del Portici; tecnico ben preparato e valido
sotto l'aspetto umano.
Il suo idolo è stato Giuliano Sarti (classe 1933 portierone della Fiorentina e dell'Inter)
che aveva un grande e pratico senso di posizione fra i pali e nell'area
piccola.
Coniugato in data
18.07.1968 con Carmela Ciliberto; due figli (un maschio ed una femmina);
il figlio maschio Giuseppe è stato un "player" dello Sporting Club
Basket di Torre del Greco; due i nipoti.
I suoi ricordi vanno al
passato. "Prima si giocava diversamente -egli afferma- i cosiddetti
calciatori tecnici emergevano dalla massa; ora i tempi sono cambiati,
c'è più velocità ed una miriade di passaggi e passaggini; gli
stipendi erano da miseria; i sacrifici di una volta non esistono più; si
andava al campo spesso digiuni e quando andava bene con un panino nello
stomaco...".
L'attività di allenatore coi giovani gli ha dato intime e gratificanti
soddisfazioni, nonostante varie difficoltà e i delicati rapporti coi
genitori |
Le
foto: Michele Forentino in forza alla Turris (63/64); in una formazione
della Turris nella stessa annata; in una formazione del Portici (66/67); la
madre Virgilia Vitello, alias "Verginella", prima del decesso.
delle giovani leve. Con la squadra "Ciro Marino" ottenne il primo posto
(unitamente a G.nni Mirolla) nel torneo "Tommaso Maestrelli",'
ctg. "Giovanissimi". Allo stadio dell'Arena Garibaldi di Pisa, disputò
in panchina una tirata finalissima
contro una squadra di Frosinone, vinta per 2/0, con i suoi "boys" in
tripudio.
Un ricordo particolare va rivolto a sua madre: Virgilia Vitello, alias
"Verginella" (08.04.1902 Torre del Greco, 10.07.1982) che sin da ragazza
ebbe un'attrazione fatale per i colori "corallini"; ha, quando ha
potuto, seguito la Turris in casa e fuori. Una sconfitta della "sua"
Turris era una tragedia; calava sulla sua persona un silenzio di
tomba; si chiudeva in sé per riprendersi la domenica successiva; in data 02.05.1982 in
occasione della festa della mamma, i giocatori della Turris le fecero dono
di una rosa d'argento con dedica: "Alla super tifosissima Verginella".
Una volta il macellaio Saverio Di Palma di via Cavallerizzi, le chiese in
prestito un pacco di sale (che scarseggiava in città); con titubante
preoccupazione glielo diede, ma con preghiera di farlo ritornare al mittente
Michele Fiorentino, bravo portiere della Turris, perché doveva cospargerlo
sul terreno del campo dello stadio "A. Liguori" per il successivo turno
interno della Turris.
Un altro personaggio da non dimenticare è Carlo Ientile, detto "Carlino
'u
nasone" (14.08.1933, Torre del Greco, 08.10.1987), ex imbianchino;
appassionatissimo e tifosissimo della compagine "corallina". Prima di
qualsiasi gara della Turris, era in flebile tensione, che sfociava sempre in
un continuo "tremolio" e culminava in un commovente scintillio degli occhi.
Amava la Turris come una "sua" creatura e guai a parlarne male.
Infine,
Michele Fiorentino, ex dipendente della Provincia in quel di Napoli,
pensionato dal 01.02.2000, non può fare a meno di "rappeler" la figura di
Vincenzo Talveni, detto " 'U brigante", custode dello stadio comunale "A. Liguori",
maestro ed allenatore per hobby dei portieri.
"Dai suoi inflessibili e
rigorosi insegnamenti-conclude il Fiorentino - ho imparato tanti segreti che
mi sono stati di grande ausilio nella mia lunga camera di calciatore nel
difficile e delicato ruolo di portiere". |