Anna Cira Esposito
Nanella vottafuoco
di Peppe D'Urzo
Dell'eterogeneo "cast" di personaggi della zona mare, ricordiamo per onor
di memoria ed ossequiosa osservanza, la "mythique" figura di Anna Cira
Esposito, da molti ricordala come: "Nanella vottafuoco", donna tutta di
un pezzo; energica e combattiva ed allo stesso tempo affettuosa, dolce,
comprensiva, premurosa e grande lavoratrice. Era nata a Torre del Greco
il 16.12.1898 ed ivi deceduta il 16.01.1994 alla veneranda età di 96
anni. Originaria di corso Garibaldi e precisamente via Libertà n. 34
(attuale, Libertà Italiana). Della sua famiglia, composta da alte tre
sorelle: Carmela, Agnese e Vincenza, anch'esse dette: "'E vottafuoco"
ed un fratello: Stanislao; lei indubbiamente era la più bellicosa e
pugnace.
Si unì in matrimonio con Luigi Magliulo (21.05.1894/16.09.1965), marittimo con la società di navigazione "Tirrenia".
Uomo d'onore che dava e riceveva rispetto per i leggendari tempi in cui è
vissuto. Nessuno la passava liscia con lui, per cui fu etichettato come:
"'U malamente".
Solo al cospetto di "Nanella" diventava un'altra persona. Lei ben
riusciva con la sua forza caratteriale, piena di dolcezze e premure, a
quietarlo e tranquillizzarlo. Anna era capace di calmare chiunque, anche
un fiume in piena ...
Ebbero sei figli: Gelsomina, Palmerino, Vincenzo,
Salvatore e Ciro. Per il loro mantenimento si fecero salti mortali. Fu
dato loro tutto quanto di cui avevano bisogno. Ha sempre lavorato
inventandosi tanti mestieri in special modo durante il triste e buio
periodo dell'ultima guerra mondiale, in cui i morsi della fame
debilitavano tante persone.
Il cibo scarseggiava e non c'era da sfamarsi...; oltre a ciò su Torre
cominciarono a cadere bombe, dovute ad improvvise incursioni aeree, e
la gente riparava nei ricoveri, cantine, sottoscale e grotte per salvare
la pelle. Con l'armistizio dell'8 settembre del '43, tutti o quasi
pensarono che la guerra fosse finita, ma purtroppo, continuò...;
continuò con gli ex camerati tedeschi che, per ordini ricevuti dagli
alti comandi, si attivarono con rastrellamenti per reperire materiale
amano da inviare nei campi di lavoro nei territori del terzo Reich.
Anche nella nostra città ci fu questa "caccia" all'uomo. Luigi rimase
nascosto con altri due amici in un pozzo artesiano privo d'acqua, sotto
il palazzo ove abitava.
Riuscì a salvarsi come i tanti cittadini della zona, i quali rimasero
ben nascosti, ognuno come poteva. Il figlio Palmerino rimase nascosto
per un po' sotto un letto di casa e Vincenzo si "occultò" in un cantiere
navale in via Principal Marina ove si costruiva l'altare di fabbrica.
Qui era ubicata, affacciata sul mare, una batteria antiaerea in
cui alloggiavano soldati italiani che si diedero alla fuga dopo
l'armistizio. "Nanella" fu presa dai tedeschi con delle sigarette
addosso; fu condotta a Napoli presso "'U palazzo 'i Pepe" ove rimase per
venti giorni in gattabuia.
Con la entrata degli alleati, transitanti per Torre del Greco,
provenienti fra mille timori dalla vicina Torre Annunziala, la vita
cominciò a diventare più rosea. Un po' di cibo si riusciva a trovarlo.
Per il mantenimento della numerosa famiglia la nostra energica ed attiva
travailleur iniziò a commerciare sigarette, caffè, saponette ed altri
generi. Con gli americani "scontò" 40 giorni nel carcere femminile di
Pozzuoli per aver aperto un barattolo di razioni giornaliere, in
dotazione alla U. S. Anny (Esercito degli Stati Uniti d'America). Per
molto tempo è stata anche un'esperta "velatola", cucendo unitamente alle
sorelle, le vele per barche e pescherecci.
Dopo il doloroso e nefasto periodo della seconda guerra mondiale, pian
piano la vita cominciò a migliorare. Maria iniziò una nuova attività che
le diede tante soddisfazioni: organizzava gite con mezzi tipici dell'epoca
in quel di Montevergine (AV); col suo modo di proporsi e la sua viva
prontezza metteva d'accordo i clienti di allora, portandoli in un clima
di festosa "scampagnata" al santuario della Madonna su questo suggestivo
monte (148 mt. s. m.) ad ovest di Avellino, da sempre meta di fedeli e
pellegrini. Tutto doveva funzionare come voleva e diceva lei. Era
una donna con tanta abilità ed esperienza, per cui il |
Le
foto: Maria Cira Esposito, detta " Nanella vottafuoco" (metà anni '80); con
la sorella Gelsomina ed il figlio Ciro (fine anni '60) ed il vecchio
fabbricato in via Libertà n. 34 in cui Maria è vissuta.
soprannome "Vottafuoco"
che nel vocabolario napoletano significa: buttafuoco
(strumento musicale e, per esso, i suonatori di quello strumento) e vecchi
fucili a polvere.
Si organizzarono altre gite a Capri ed Ischia con
vaporetti in partenza ed arrivo nel nostro porto, ancora a Montevergine, San
Gerardo, Pietralcina, S. Giovanni Rotondo, ecc.
In questo periodo di intensa attività fu chiamata "'A mastifesta"
per il suo autorevole sapere. Allungò il raggio d'azione con gite ai
tantisantuari
dell'italico suolo ed in Francia (Lourdes), Portogallo (Fatina) e Spagna. "Nanella",
nonostante una improvvisa sordità, dovuta al dispiacere per la morte del
caro marito, continuò a predisporre gite turistiche e ad espletare mansioni
di simpatica cicerone. Fino alla magnifica età di 90 anni ebbe la forza di
organizzare piacevoli viaggi, specialmente con i giovani, in località come Roccaraso (AQ), Pescasseroli (AQ) e Putignano (BA), ove si disputa un famoso
carnevale.
Ecco descritta la figura di una donna, nobile d'animo, tutta casa e lavoro,
sempre col sorriso sulle labbra, soddisfatta di quello che diceva ed in
grado, con navigata maestria, di sedare gli animi di uomini e donne
impegnati in accese discussioni. Le sue ponderate parole alla fine le davano
sempre ragione. Era la saggezza che vinceva su tutto ...
Ha lasciato un vuoto incolmabile nella famiglia e nei figli (tutti viventi)
che ancora oggi piangono la sua scomparsa e non smettono mai un momento di
pensare a colei che è stata e sarà sempre la persona più cara ed importante
della loro vita.
Un particolare ringraziamento va al nipote (da parte
paterna) Luigi Magliulo, titolare di un locale di carrozzeria per auto in
via Spiaggia del Fronte n. 6, che ha attivamente collaborato alla stesura di
queste ricordevoli righe, dedicate all'amatissima nonna. |