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L'antico panificio Carrieri,
alias "Fasolo"


di Peppe D'Urzo
 

Un'altro "historical place" da annoverare fra i ricordi della nostra vesuviana e laboriosa città, è l'antico panificio-biscottificio Carrieri dominato in seguito "Fasolo" in vico Bufale, 23 con annessa abitazione a fianco con ingresso anche da via XX Settembre. In questo noto ed antico vicolo abitava, come ricorda il grande storiografo Raffaele Raimondo nei suoi "Itinerari torresi", il vecchio Giovanni Langella, barone di Torre del Greco, dopo il "Riscatto". Si narra che probabilmente potesse esserci stata qualche mandria di animali per ricavarne i latticini e poi scomparsi per l'urbanizzazione della zona.
Il locale in attività dal 1890 conserva il fascino di una volta, e, anche se ristrutturato nel tempo, vi si respira l'atmosfera dei primordi. Il tetto è a cupola con un finestrone sopra l'ingresso. Due sono le "bocche" di forno in cui sono arse migliaia di fascine, un tempo trasportate su carretti dai cosiddetti "fascinari", e i contenitori (tavole) per pane e panini ed il retrobottega per la panificazione. Al di sotto v'era una grotta che fungeva da deposito per le fascine e fu ottimo rifugio antiaereo durante la II Guerra Mondiale.
Inoltre si rivelò nascondiglio ideale durante i rastrellamenti dei soldati tedeschi, dopo l'armistizio dell'8 settembre '43.
Le specialità oltre al pane e ai biscotti "vascuotti", nel corso del tempo sono state "'U uagliuzzo" (pagnotta di granolino che si mangiava in tempi di magra, in assenza di farina), "semolelle", "casatielli", dolci, pastiere di grano e di pasta, "freselle e freselline", taralli mandorlati, taralli zuccherati, tarallini al peperoncino, tarallini all'olio, "susarnielli", biscotti all'amarena, panini al latte, ecc.
Il capostipite di questa nobile ed artigianale attività è stato Raffaele Carrieri (da Giuseppe, fornaio), ricordato come "'U furnariello", combattente in Marina nella prima Guerra Mondiale. Era solito indossare una coppola in testa che gli imprimeva un atteggiamento alquanto guappesco. Una sorella aveva un forno in via Nazionale, dopo la chiesa del Buon Consiglio, ed un fratello un altro forno in via Cappuccini. Raffaele si sposò con Anna Ciaravolo da cui ebbe tredici figli (quattro maschi e nove femmine).
Era un uomo di rispetto dedito al lavoro: tutto "casa e puteca". Erano i tempi in cui il pane, preparato sulle case, veniva solo infornato, poi dopo gli anni '30, lo si cominciò a preparare da parte dei fornai e a cuocerlo. Lo si andava a vendere in periferia, raggiungendo con carretti su cui si caricavano sacchi del prezioso cibo, le zone Santa Maria la Bruna e Cappella Bianchini. Qui v'era un vecchio forno (attuale Supermarket) in cui il "bread", prima di essere acquistato, veniva pesato con gli usi e i sistemi di allora: peso con trave di legno (arrotondata) a spalla con "balanini" manuali (catene che reggevano la cesta). Poi i tempi bui dell'ultimo conflitto mondiale in cui quel po' di farina che si trovava, la si comprava a "black market".
Dal dopoguerra in avanti la si acquistò presso il deposito di Ciccio Ausiello (compianto Presidente della Turris nelle stagioni calcistiche: 63/64 e 64/65) in via Beato Vincenzo Romano, caricandola su carri, trainati da cavalli ed asini. Un rito quasi sacro a cui Raffaele non rinunciava mai era la cottura di fagioli (conditi in vari modi) in forno, da cui fuoriusciva un invitante odorino, per essere poi consumati a tavola in quel di "Chiarina 'a mmare" (mitico ristorante sul mare in via Calastro, vicino l'ex macello comunale), con amici ed invitati d'occasione.
I fagioli, ovviamente venivano "innaffiati" con ottimo vino, sturato per la festosa circostanza. L'attività è continuata coi figli: Giuseppe (1921/1953), Ciro (1934/1988), detto "Fasolo", perché piccolo di corporatura e somigliante ad un fagiolo. Persona simpatica, giocherellone, amante del ballo e tifoso della Fiorentina.

       


Le foto mostrano Raffaele Carrieri con la coppola, detto °'U furnariello" e 1 figli Vincenzo e Ciro, detto "Fasolo"

Il soprannome di "Fasolo" si sarebbe dovuto ricordare anche dopo la sua dipartita: era il suo desiderio e la sua ferma volontà. Infatti, la scritta "Fasolo" è ricordata e stampata sulla busta  contenenti i prodotti tipici dell'attuale panificio, gestito da Vincenzo che sin da ragazzo ha sempre respirato quell'aria bianca di farina, unitamente ai diletti fratelli.  Vincenzo Carrieri è nato a Torre del Greco  il 4 nov. 1929 e s'è sposato con Giovanna Bertolini (deceduta) e poi con Lucia Lodelli.
I suoi figli sono Ciro (coniugato con Carolina Borriello, due figli) e Giuseppe (coniugato con M. Rosaria Sammarco, una figlia), titolari di forno (di fronte civico 17).
Vincenzo, che all'età di 10 anni perse tre dita in una vecchia impastatrice, ricorda il periodo dell'ultima terribile guerra che causò stenti, fame e distruzioni. Si mangiava quel po' che si riusciva a trovare: le patate e "'a povera 'i pisielli" erano cibi prelibati. Durante una delle tante incursioni aeree, riuscì a riparare, mentre si trovava in strada, presso il locale (merceria) di M. Marcianò nel sottostante rifugio, una grotta comunicante con un fabbricato in via XX Settembre. Poi gli Alleati che transitarono il primo ottobre 1943 in piazza L. Palomba tra due file di folla festante che plaudiva con bandiere tricolori e a stelle e strisce ai nuovi arrivati. 
Il periodo della distribuzione del pane e di altri generi alimentari continuava con le tessere annonarie.
Una famiglia tutta tifosa della Turris (e qualcuno "innamorato" della Juventus) che ne ha sempre seguito le sorti dentro e fuori di casa. Nel lontano giugno 1969 alcuni componenti, unitamente al compianto Pietro Cuomo (1923-1998, coniugato Rosa Carrieri; grande cuore "corallino" come il figlio Luciano, Vigile Urbano nel comune di Torre del Greco), si recarono a Roma a bordo di una Mini Minor, partendo da Torre alle ore 12,30 per assistere allo spareggio col Sorrento per la promozione in serie C. Fu un'avventura, ma alla fine riuscirono in tempo ad entrare nello stadio "Flaminio" a sostenere la Turris che purtroppo perse la gara.
I Carrieri di vico Bufale sono cugini dei Carrieri di via Supportico Avezzana n. 4 antico forno del 1900 (con attigua salumeria) ove si può gustar anche un eccellente pizza gestito dai figli del mitico"Tatonno 'u panettiere".