Peppe Parlato
di Peppe D'Urzo
Lo trovi seduto dietro la sua scrivania nell'ufficio della sezione del
comune di Santa Maria La Bruna (Uffici Servizi Statali), impegnato in
una mole di lavoro al servizio della "periferica" utenza della nostra
città. E' il dott. Giuseppe
Parlato, affabile garbato nel modo di proporsi, e fine affabulatore circa
i suoi ricordi di gioventù ed in particolare di quando giocava a calcio:
uno spaccato di vita a lui molto caro. Nato a Torre del Greco il
26.07.1952 da Eduardo, (impiegato alla Provincia, ex consigliere comunale
della D.C., fondatore della Coltivatori Diretti con sede in Via
Venezia; militare in Esercito-carrista in Sardegna e decorato nella seconda guerra mondiale), e da
Maria Cirillo, insegnate di taglio e cucito; entrambi deceduti. Il padre di Maria aveva un opificio per la lavorazione della pasta (Cirillo/Pagano) in
quel di Torre Annunziata.
Il cognome Parlato è originario della costiera sorrentina. Il nonno
paterno, detto "Peppe 'u gragnanese" era titolare di fondi terrieri, sin
dalla fine degli anni venti, in località Leopardi.
Giuseppe indossa il
grembiulino delle elementari presso la scuola a Leopardi e a via Cupa Campanariello, poi a Ponte della Gatta,
quindi Liceo classico "G. De Bottis e
laurea in giurisprudenza; dipendente comunale (ex legge 285) dal 1980. Attualmente, dopo un vuoto dirigenziale, è il responsabile dei Servizi
Demografici della Sezione di S. M. La Bruna, assolvendo i propri compiti
con professionalità e notevole senso del dovere.
Dalla "sponda" dei ricordi, pescando nel passato, rievoca gli inizi
dell'attività calcistica: lo vedono indossare la maglia di colore
azzurro della mitica Leopardese nel ruolo di mezzala sinistra, sotto
l'attenta guida di mister Raffaele Pasquina,
persona genuina e vero appassionato di calcio giovanile; gli allenamenti
si svolgevano negli spazi di "Villa Inglese" e le gare interne si
disputavano allo stadio "Giraud" di Torre Annunziata. Erano questi i
tempi della spensierata gioventù con quel "touch" di gagliarda ed
agonistica rivalità sportiva fra i coetanei delle squadre calcistiche
del centro cittadino...
Quanti amici coi quali, a distanza di tempo, rievocandone le imprese, si
trascorrevano bei momenti di passionale aggregazione...; poi passa nelle
giovanili dell'Alba Turris del tuttofare Ciro Raiola, detto: "Ciro 'a
vecchia", con convocazione in prima squadra (era il periodo in cui Beppe Bruscolotti militava nella Pollese); San Gennariello
di Ottaviano, attaccante in I categoria; due indimenticabili anni nella Pro Poggiomarino in II e
I categoria; qui realizza circa sessanta reti in
due splendidi campionati, e, dai tifosi locali verrà etichettato: "Beppe Savoldi goal"; da menzionare che quando militava nella Leopardese,
era denominato
"Rivera", il "golden boy" del calcio italiano (classe 1943;
centrocampista del grande Milan). Giuseppe Savoldi ("Beppe") è del 1947,
grande bomber di Bologna e Napoli. Questi accoppiamenti, tipici di tutte
le appassionate tifoserie, nelle dovute proporzioni ben si confacevano
al nostro giovane Parlato che andava diritto, senza mai montarsi la
testa e prestarsi ad allettanti lusinghe, per la sua strada.
Passa al S.Antonio Abate, giocando con De Gregorio, un caro compagno dei
tempi dell'Alba Turris; a 18 anni viene ceduto alla Palmese, ma un po'
per il padre e per motivi di studio non se ne fece niente. A
Poggiomarino fu segnalato dalla stampa ("Roma/Sport") come migliore ala
sinistra della categoria. E' stato un calciatore, seppur dal fisico
gracilino e dalla bionda chioma, ben dotato tecnicamente; buon
realizzatore, assistman dal cross preciso per i compagni di reparto;
scaltro ed intelligente; dovunque è andato è sempre stato ben voluto e
stimato dagli sportivi e tifosi; molti suoi goals sono stati
determinanti ai fini del risultato.
Una gara gli è rimasta nel cuore: Ottaviano-Pro Poggiomarino ad
Ottaviano con gli spalti gremiti; riuscì a realizzare, in un clima di
focosa rivalità, tre indimenticabili reti che dedicò ai meravigliosi
supporters e tifosi a seguito della squadra.
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Le
foto: Eduardo Parlato (padre) negli anni '80; Giuseppe Parlato (Peppe) con la
casacca della Pro Poggiomarino; in una formazione dell'Alba Turris
(giovanili) è il terzo accosciato da sx.; in IV ginnasio (sezione F) è il
secondo seduto da dx (anno scolastico: 1966/67).
Caratterino un po' ribelle con diverse espulsioni; ebbe anche da ridire
con l'allenatore Franco Carotenuto (ex "corallino"), litigandoci per
disguidi tecnici. Partecipò ad una trasmissione sportiva dal titolo: "tutto
il calcio, patuto per patuto", condotto da Mario Savino in quel di
Gragnano alla fine degli anni '70.
L'attività calcistica è terminata a 28 anni, chiudendo definitivamente
col pallone, dando spazio agli altri, in special modo ai giovani
emergenti... Ecco descritta l'attività "pedatoria" di Peppe Parlato, ex
"centrocampista dai piedi buoni, con naturale metamorfosi di puro attaccante col fiuto del gol.
Milite esente per esuberanza di leva, coniugato con Colomba Benestante
(dipendente comunale) con due figlie: Marilina e Ilaria, studentesse. Dal
simpatico accento "oplontino", amante della terra in cui si ritrova per
scaricare il frenetico stress dei ritmi della vita, in essa riesce ben a
riposare la mente e a rilassarsi. Cuore "corallino" sin da ragazzo; ha
assistito a molti derbies tra la Turris ed il Savoia, e, un periferico come
lui non poteva mancare a questi scontri epici.
Sul piano lavorativo si è impegnato a formare un "team" affiatato, dotato di
professionalità e pronto alle esigenze di una vasta utenza; ha cercato di
tener ben uniti i dipendenti con notevole senso di equità, inculcando loro
il vero senso del gruppo.
"Dopo le tante esperienza di vita nel sociale,
nello sportivo, ecc., in cui ho incontrato tante persone, tra cui i tanti e
puri tifosi che mi hanno sempre ben voluto e stimato - conclude il più
che cinquantenne dott. Parlato - e se potessi tornare indietro nella
macchina del tempo, rifarei le stesse cose." |