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"'U ponte 'a iatta"
nei ricordi
di Raffaele Amanteo


di Peppe D'Urzo

Non di rado ho l'occasione di incontrare Raffaele Amanteo, un ex Vigile Urbano, anch'egli della "vecchia guardia", entrato nel Corpo dei VV. UU. nel lontano 1962 e collocato in pensione per raggiunti limiti di età in data 04.08.1994. Persona garbata e tranquilla, dalla chioma quasi bianca che in gioventù "risplendeva di biondo"e dal fisico asciutto e ben mantenuto anche al presente.
Ha espletato servizio di viabilità e negli ultimi tempi quello di accertatore. Dagli occasionali incontri con Raffaele, fuori la sua abitazione in via Nazionale n. 495 in zona Ponte della Gatta ("'U ponte 'a iatta"), emergono in lui tanti ricordi di prima e durante la II guerra mondiale. Egli è nato a Torre del Greco il 04.08.1929, da Virgilio e M. Luigia Sorrentino ed è coniugato con Annunziata Lunella. l suoi pensieri tornano indietro e li rivede nella sfera del passato. Indossò la divisa da balilla, avanguardista e capo Centuria, come imponeva la pragmatica dottrina educativa del regime.
Quelle esercitazioni e parate premilitari erano interminabili; si partiva tutti allineati e coperti dalla Casa del Fascio in via Nazionale (angolo via Tortora) fino a Leopardi e viceversa; si marciava e si marciava... Anche nella parte periferica di Torre caddero giù bombe per le numerose incursioni aeree delle "fortezze volanti" per stanare le truppe tedesche, dislocate a Napoli e province. Un bombardamento aereo causò molti danni in via Ponte della Gatta, che in realtà era un alveo, con piccola stradina sterrata confinante che conduceva verso il mare; l'alveo fu nel dopoguerra ricoperto e la strada asfaltata. Morì un anziano contadino del luogo, detto "Mucchillo" nelle adiacenze dell'attuale clinica "Santa Maria la Bruna" (ex "Due Torri").
Altre bombe caddero in via Nazionale nei pressi dell'ex Pastificio "Dota" e all'angolo di via Agnano. Un ordigno esplosivo giunse sul negozio di un certo "Gennaro 'u pagliaiuolo" che fu ferito ad una gamba e la moglie purtroppo morì.
All'angolo di via Agnano v'era una caserma distaccata dei Regi Carabinieri (in precedenza carabinieri a cavallo); i militi erano circa una decima e fra essi si ricorda un tale De Concilio (appuntato), nativo di Montecorvino (SA), tipo intransigente e ligio al dovere.
I tedeschi si sistemarono presso l'attuale Scuola Elementare "Giovanni Falcone" (ex "Ciro Minniti" VIII Circolo Didattico), occupata, poi, dagli alleati. I mezzi di trasporto ed i carri armati con la croce uncinata erano parcheggiati fuori la scuola e lungo la strada. Altri reparti tedeschi alloggiarono nel palazzo, cosiddetto "degli affreschi" (termine trasformato dal popolo in "'U palazzo 'e l'acqua fresca"), in via Nazionale n. 366 (nuovo), ove si trovavano depositi vari (cibarie, ecc.).
Durante i rastrellamenti delle truppe germaniche, dopo lo "sfascio" dell'italico suolo in conseguenza dell'armistizio dell'8 settembre 1943, fu preso il padre di Raffaele; fu condotto, unitamente ad altri per nulla fortunati sventurati, all'interno di Palazzo Pellecchia (villa "Maria") in via Nazionale n. 237; da qui, con un pizzico di buona sorte, Virgilio (padre) riuscì a scappare...  Si diedero alla fuga, sempre dopo l'armistizio, anche molti soldati italiani che erano accampati nella "Valle dell'Orso" (ex lava di Ferrigno).        
Mentre la gente si chiedeva "Addò stanno 'i Mericani? Arrivan o nun Arrivan... Pecchè nun avanzan...?", una bomba cadde non lontano dall'abitazione di Raffaele in via Nazionale n. 495, causando vari danni.
Sul colle Sant'Alfonso un cannone tedesco "ritardava" l'avanzata degli alleati, in posizione di stallo nella vicina Torre Annunziata; quando il cannone cessò di esplodere colpi, un cittadino torrese, chiamato "Mario 'u mutilato" si recò ai confini della città "olplontina",  come fecero tanti altri, ad avvisare le truppe liberatrici (americane, inglesi, canadesi, neozelandesi, indiane dell'India asiatica, sudafricane, polacche, marocchine, algerine, tunisine, brasiliane) che la strada era libera... e così fu!
La venuta degli alleati portò un po' di sollievo ma i morsi della fame ed il bisogno erano tali che si verificassero "assalti" ai camion a "stelle e strisce", transitanti per le vie centrali e periferiche, carichi di alimenti e cibarie; anche


sui treni si asportavano merci varie; i vagoni ferroviari spesso venivano ripuliti;  ci fu pure chi fu preso ed arrestato dalle preposte autorità. I treni, quando transitavano per i tratti di S. Maria la Bruna, Ponte della Gatta, via Fiorillo, ecc., effettuavano rallentamenti a "richiesta" da parte di cittadini che ivi scendevano.
Raffaele, quattordicenne, in questo periodo, conobbe due soldati americani Thomas (autista) e Frank (deceduto, inseguito, ad Anzio nel 1944); entrò in simpatia con Thomas che, in cambio dei propri panni (lavati e stirati dalla madre di Raffaele presso la propria abitazione), regalava a Raffaele,  affettuosamente chiamato "Raf", caramelle, cioccolato, biscotti, chewing gum e altro. I due "soldiers" albergavano nei locali della Scuola Elementare (VIII Circolo); altri  commilitoni erano addetti alla distribuzione di cibarie, dando da mangiare alla gente della zona; si formavano lunghe file di persone in attesa di un po' di sollievo alimentare!
Altre rimembranze belliche ritornano nella mente di chi ha vissuto quei tristi ed infecondi giorni.
Un amico di Raffaele, un certo Giovanni Vitiello (classe 1925) rivede a ritroso nel tempo, le devastanti esplosioni, causate dalle bombe aeree, avvenute in via Nazionale - Ponte della Gatta. Egli, inoltre, partì militare e nel 1948 si trovava a Venezia, ove si ebbe la notizia, radiofonicamente trasmessa su tutto il suolo italico, dell'attentato a Palmiro Togliatti (Genova, 1893 - Jalta, 1964) uomo politico italiano; dal 1926 segretario generale del Partito Comunista Italiano; il 14 luglio 1948 rimase gravemente ferito in un attentato e si temettero azioni contro lo Stato. "Rafele 'u vigile" ricorda, infine, i "mitici" mezzi di trasporto di allora: "'U sciaraballo" (dal francese "Char a bancs"), carro abbastanza grande trainato da cavalli, con sedili per otto posti a sedere (e posti all'impiedi); tragitto solito: Leopardi (anche da via Torretta Fiorillo) fino a via Purgatorio e ritorno; e "'U blech" (dall'inglese "black", di colore nero), carro aperto, trainato da due cavalli ed adibito al trasporto di merci per i negozi.
La vita continua, il tempo scorre e passa veloce, ma i ricordi, rispolverati dai meandri del passato, restano impaginati nei libri della memoria, e grazie a Raffaele Amanteo siamo venuti a conoscenza di altri episodi che vanno ad arricchire la storia della nostra beneamata città.