La Cooperativa
"Rinascita Agricola"
di Peppe D'Urzo
Sono ancora in molti a chiamarla "'A cooperativa", questo
locale/magazzino ("munastero"), risalente, unitamente al fabbricato,
all'inizio del '900 in piazza Luigi Palomba n. 13 (poi, 21), la storica
piazza ricordata come "'Mmiez 'a Torre", chiamata anche, nel corso del
tempo, "Italo Balbo" e "del Popolo". In questo "magasin" si sviluppò, in
precedenza, l'attività dell'Opera dei Pupi, poi una pizzeria, gestita da
una certo "Giuvann 'u pizzaiolo" e la "Rinascita Agricola" con tanti
soci e sciolta nel 1977.
In questa sede si è celebrata per molti anni la festa dell'Uva (festa
commemorativa voluta dal regime fascista), con palco all'esterno; tale
commemorazione si è tenuta nella nostra città sino agli anni '50 e '60.
La Cooperativa sempre stata luogo di riunione dei numerosi contadini e
coloni che, quasi tutte le domeniche, qui, alle spalle della statua di
Garibaldi, si incontravano per argomentare e discutere sui problemi
della categoria (periodi di raccolta, danni alle colture, attrezzature,
ecc.). Il Presidente è stato Michele Di Donna, coltivatore diretto,
abitante "rint 'u scaricaturo" (ex fabbrica di spazzole di fronte a via
del Cimitero); segretario Libero Ganeri (classe 1933, nato a Torre del
Greco), da Mauro, detto "Don Pietro 'u vaccaro (1900/1972), in seguito
gestore della "Rinascita Agricola", e da Margherita Elettiva, casalinga;
sette figli, quattro maschi e tre femmine.
Libero, pensionato, ex
Direttore scuole elementari ed ex consigliere comunale nelle liste del P.C.I., da sempre attivista politico con vari "meetings" nei locali della
Cooperativa.
Raffaele, pensionato, ex insegnante scuole medie superiori. Fortuna
("Fortunatina"), titolare di ex salumeria in via Gaetano De Bottis ("'U
vico 'dda croce"). Gaetana, insegnante di scuole medie; Nunzio, gestore
del negozio "Il cucciolo" (l'ex cooperativa) dal 1956, adibito alla
vendita di concimi per la terra, mangimi per cani e gatti, gabbie ("gajole")
per uccelli; il negozio, al presente, chiamasi "Ganeri", Cinofilia,
Ornitologia e Giardinaggio di Nunzio Ganeri, p.zza L. Palomba.
Guglielmo, esperto e stimatissimo incisore di corallo.
Il padre Mauro,
figlio adottivo di una famiglia torrese (Rivieccio), prestò servizio
militare in Aviazione a Pontecagnano (SA); fu richiamato in esercito,
aggregato ai Carabinieri.
Durante uno di quei terribili rastrellamenti effettuati dai soldati del
Terzo Reich in città, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, in cui si
pensò che la guerra fosse finita, fu preso dai teutonici soldati di
Hitler in p.zza L. Palomba, insieme ai fratelli Raimondo e Nicola. Fu
condotto in via Nazionale nel settecentesco fabbricato, detto "il
palazzo degli affreschi", trasformato nel nostro dialetto in "'U palazzo
'ì l'acqua fresca". Da qui verso la periferia di Napoli a Pianura, in una
località denominata "'A montagna spaccata" (grossa sinuosità della
linea d'una montagna), luogo di ricovero per animali da pascolo.
Essendo Mauro, buon conoscitore della zona, progettò di scappare; ed
infatti, come gli si presentò la buona occasione, dopo aver saltato un
muro, con raffiche di fucilate da parte dei tedeschi, che gli cadevano
tutt'intorno, se la diede à gambe elevate, correndo verso la
libertà... Fu nascosto, nell'occasione, in una grotta, al cui interno
v'era un pozzo alquanto profondo, da un pastore locale, un certo
Salvatore Pino, originario di Pianura, detto "Cumpà Torre", persona di
grande rispetto; egli venne a Torre per dare notizie ed assicurare la
moglie di Mauro, che lo poté riabbracciare dopo la ritirata
dell'esercito germanico e la venuta degli alleati.
Nei locali di questa impresa agricola vi hanno tenuto conferenze alcuni
uomini politici, tra cui l'on. Mario Gomez (P.C.I.), il quale molto si
attivò per l'assistenza mutualistica e la retribuzione pensionistica
della categoria contadina.
Vasta la clientela proveniente anche da fuori Torre. Molti i
trasportatori e camionisti degli ex Molini Meridionali Marzoli che hanno
scaricato enormi quantità di merci, fra cui crusca, farina ed in seguito
mangimi, che vennero immessi in commercio dai f.lli Izzo
(rappresentanti). L'attività mangimistica iniziò nel nostro paese c/o lo
stabilimento degli ex M.M.M. nel 1962; la formula evolutiva, però, fu
portata dall'America, da un tale Mr. 'O Connors, la cui famiglia era
imparentata coi Marzoli, originari di Varese. Da ciò sorse all'interno dell'opificio
in via Calastro, una nuova struttura adibita alla lavorazione dei
mangimi, costruita intorno al 1976/77 da una impresa edile torrese. |
E così nacque un nuovo cibo per l'alimentazione degli animali (pulcini,
conigli, ovini, bovini ecc...);
anche centrale del latte, che in precedenze si vendeva nelle stalle,
direttamente dal produttore al consumatore, e per le strade in
contenitori metallici. Le leggi vietarono tali vendite per evidenti
condizioni igieniche, e di quel latte genuino di una volta e appena
munto dalla mucca, rimane solo un nostalgico ricordo. Rigidi
erano i controlli delle preposte autorità; a tal proposito una volta
Nunzio (l'attuale gestore) fu fermato dalle guardie municipali (con sede
in via Falanga, ricordata come "'A residenza")
mentre consegnava il latte presso alcune abitazioni; da un accurato controllo risultò un'anomalia
dovuta al burro del latte che non aveva raggiunto il livello standard
previsto dalle vigenti normative e, così, gli fu elevata regolare
contravvenzione... Da menzionare, inoltre, che la p.zza fu dedicato al dr.
Luigi Palomba, di estrazione socialista, sindaco di Torre del Greco dal 6
luglio 1921 al 31 ottobre 1926.
Infine ricordiamo alcuni "storici" locali
o che erano ubicati dall'angolo del 2° Vico Giardini del Carmine a via XX
settembre: gli uffici del Dazio con la caratteristica "bascuglia" (bilancia
pubblica per la spesa delle merci), "U fasularo" (Sorrentino dinasty, legumi
in genere) nel locale di Izzo ("Marcantonio), Ricciardi (alimentari), bar
Aurilia (attuale Perotta), ferramenta di don Peppino e don Guglielmo, "Paulillo
'u barbiere" (Paolo Di Stasio), "Giritiello 'u fumaro", il famoso bar
"Italia", gestito da Luigi Conte e poi dai figli (attualmente
bar-pasticceria Coronella) ed il bar di "Don Lione Borriello"; e dulcis in
fondo quel "vespasiano" (orinatoio pubblico a forma di edicola) in via
Cavallerizzi (all'inizio), di fronte alla statua dell'eroe dei due mondi:
Giuseppe Garibaldi (Nizza 1807 - Caprera, 1882). |