'U Rio
Via XX Settembre
di Peppe D'Urzo
Un omaggio è dovuto alla storica e più
che centenaria via XX Settembre, in tempi remoti definita "il vallone".
La strada fu dedicata all'importante evento storico dell’occupazione di
Roma, avvenuta il 20 settembre 1870, da parte delle truppe regolari del
Gen. R. Cadorna, attraverso la breccia di Porta Pia (una delle porte di
Roma costruita da Michelangelo nel 1559, per incarico di Pio VI,
all'ingresso della via Nomentana, nelle mura aureliane).
Noi torresi la conosciamo anche con un altro appellativo e cioè: "’U
rio" o "Rint 'u rio", poiché quando gli agenti
atmosferici si trasformano in abbondantissime ed improvvise piogge, la
via si trasforma in un fiume (da cui "rio”) di acque piovane,
provenienti e convogliate da via G. De Bottis ("'U vico 'dda croce"),
via Piscopia ("'U scupìo") e
p.zza L. Palomba ("'Mmiez 'a Torre"); da qui si forma una lava acquatica
che scende giù per via XX Settembre, portando con sé tutto ciò che
incontra lungo il suo terribile e violento percorso (automobili
comprese) fino all’ ultimo ponte ferroviario, poco dopo il fabbricato
ricordato come "'U palazzo 'dda passerella" di
proprietà della famiglia Raimondo ("’U caviciaiuolo"), e sfocia
in mare aperto dopo barriera
di scogli.
La sede stradale, nel corso dei tempi, ha quasi sempre
subito notevoli danni, con rotture di tubature sotterranee, e le
cronache locali vi hanno registrato purtroppo anche feriti e morti.
Attraverso i ricordi di chi è nato e vissuto in questo "trait de rue
",
intendiamo rimembrare, facendoli rifulgere dal laboratorio della
memoria, alcuni siti, locali, figure e personaggi che hanno fatto la
storia di "Rint 'u rìo".
Scendendo a destra dall'inizio v'erano: "'U ferraro", poi alimentari Borriello;
all'angolo con "Vico di rimpetto al Rosario" si trovava una caratteristica fontanella; abitazione de "' A zucculara" che creava e
costruiva gli zoccoli e le "scroccole" (scarpe di legno e tela).
Alimentari Di Lecce (attività proseguita dai figli); vico Cirillo dove
abitava il medico "Ciccio" Brancaccio, tra i fondatori del Partito
liberale Italiano a Torre del Greco; "'A mammana” una certa Magliulo
(levatrice ed ostetrica all’occorrenza); "'A puteca 'i Raiola", sorella
di "Palummiello” (Raiola Castrese): negozio di generi alimentari che
venivano distribuiti alla popolazione attraverso le tessere annonarie
durante e dopo la ll guerra mondiale; "'A bivella” che faceva crescere
la proprie galline sul marciapiede; fu, una volta, multata dal Brg.
Agretto (detto "Baffone") delle Guardie Municipali, in quanto sprovvista
di "uallerano" (stia, gabbia grande per polli); "'U palazzo
'ddo prevete"
al civico 35, ove al secondo piano abitava Michele Porzio, Caporale dei
VV. UU. (1886/1951); al terzo piano "'A fascista”, parente di "Fiucchella
'a mmiez 'a Torre" e Alessandro Manca, dipendente comunale; al piano terra
"Rosa 'i Frabicenza", sorella di Giuseppe Colantonio vigile urbano,
abilissima nel gioco delle "tavolette" (carta vince e carta perde).
Nel giardino interno dimorava "Peppe 'u capraro" titolare di capre che
pascolavano in campagna. Fra il primo e secondo piano si accedeva ad un
altro pianerottolo ove c'era la famiglia Annunziata e, vicino, Ciro
Consolato (1909/2003) famoso e storico falegname. Sullo stesso piano
dei Porzio c'era la famiglia Di Somma, il cui padre, marittimo, aveva
navigato sul mitico "Rex" ed il figlio era detto "Aniello 'u bello"
(coniugato con una figlia di Massa, titolare di cantiere navale verso la
zona mare, alias "Abbasciammare"). Famiglia Cipriano, e un basso
("vascio") in cui abitava una certa "Miliella", il cui marito (Di
Cristo) era solito sedersi al di fuori di questa caratteristica dimora:
egli era un tipo "'ndussecuso"(mesto e affranto) e non rideva mai... :
se la prendeva spesso coi ragazzi che giocavano a pallone; a sua difesa
interveniva quasi sempre una tale chiamata "Nera nera”. Antico forno Carrieri (“Fasolo”) in vico Bufale (ed ingresso anche da via XX
Settembre). All'angolo si trovava "Assunta 'i Carulina", venditrice di
castagne "allesse"; essa, in una tornata elettorale,
propagandò la candidatura di Crescenzo Mazza (uomo politico
torrese della D.C. poi onorevole), con un ritornello dal seguente tenore:
"Mazza, Mazza,
Mazza, sempe a te vulimme.... pecchè tiene 'u core bello, sì onesto e 'i
coscienza...". Poi nel palazzo con gli scalini risiedeva il grande maestro Ascione, costruttore dell'Altare di fabbrica per la
"Festa dei 4 Altari".
Pasquale Farinaro (1913/1999), olio e vino all'ingrosso con cantina al
"corner" di vico Menarca, il fratello veniva scherzosamente chiamato
"Andrea men 'u freno", poiché quando camminava si doveva appoggiare;
il locale era frequentato da molte "mbriacheIle".
Il palazzo Scarfogliero con vendita di mobili a livello stradale e allo
spigolo con c.so Cavour. Raimondo Savastano (19231986) detto "'U
ttavianese", originario di 0ttaviano (NA ), con salumeria e vendita
della classica "summulella; "'U gravunaro” con vendita di carboni in un
piccolo negozio.
Una romantica fontanella comunale, ove tutti
andavano a prendere l'acqua, conduceva alla |
parte finale di via XX
Settembre e nei dedali di via Agostinella.
Scendendo dall'inizio sul lato sinistro: pasticceria Borriello, con sala giochi e biliardi; si diceva del titolare "Chi dolci
'i Borriello me faccio 'a zuppa". "'U palazzo 'dda gelatara" con altro
ingresso dalla cantina "'U parzunariello"; "'A gelatara" era la madre di "'Ndulino
'u zuoppò" (banco dell'acqua in p.zza L. Palomba) invalido civile di
guerra. "Emanuela 'a ricamatrice, Emanuela D'Acampo (deceduta), abitava nel
palazzo di Raiola al primo piano, detta anche "'A maestra”, insegnava il
ricamo alle giovani di allora; "'A malatella" (Esposito Langella),
falegnameria; "Turillo 'u trammiere (un tale Liguoro); "'A
gravunara
(famiglia Ventresca); "Peppe Giafisso" (G.ppe Battiloro, marittimo).
Un
piccolo spazio intervallato dal vico Acquaviva. "Luici 'u sarto" (Luigi
Falanga) con casa e bottega sul marciapiede. Fabbricato Altiero (suocero di
R.le Capano ex sindaco); "'a puteca 'i Maria 'i Marciano", salumeria e un
po’ di tutto, con ricovero antiaereo sottostante. "’U palazzo 'i Della
Monica", ove dimorava la famiglia di Carlo Parlati grande artista incisore
di corallo (deceduto): suo padre era uno dei pochi a Torre a viaggiare col
calesse, uomo elegante con ghette e bastone. "Felice ‘u sciatore" (tagliava i tronchi di albero per le barelle); proprietà Scarfogliero
(prete di Santa Croce): ricordato come "Don Ciro 'u bamminiello".
"Ciccillo ‘u
barbiere"; abitazione di Ciro Borriello "Giggiano" guardia municipale. "Vartummeo",
forno di Bartolomeo Garofalo; se qualche dipendente o cliente allungava la
mano sul bancone, la moglie faceva abilmente vibrare un coltellone.
"'A stella" in vico Menarca; "Mario ‘u barbiere"; "'U palazzo
'i Scippilli" ove abitava "'A famiglia 'i pappavallo”; il forno di "'Nduliniello"
(Antonio Garofalo); salumeria tabaccheria lo popolo; "Tatonno 'a poppa",
marittimo. Girando, poi a sinistra, ci si avvia verso la strada denominata
San Giuseppe alle Paludi (cimitero vecchio ed ex lido "Cavaliere").
Al presente da
ambo i lati troviamo: Riparazioni gomme "Enzo"; lavanderia
Teresa (pulitura renna
e pelli); l' Arte in cornice.
Forno; "via Dirimpetto al Rosario" con attiguo vico
Cirillo (girando a dx. si va al C.so Umberto I). Circolo pescatori,
Alimentari Di Lecce, Mobili d’occasione, Macelleria Vincenzo, vico
Bufale, 2° Vico del Pozzo, Studio di infortunistica stradale
di G.nni Martino, via Menarca, vicolo cieco, "Le simpatiche canaglie" by
Despucches, rigattiere, negozio articoli da pesca, inizio della salita di
C.so Cavour.
Inoltre, vico Lungo Giardini del Carmine, falegname "Malatella",
Bar Pasticceria, pizzeria "'A vicchiarella" (rosticceria, ex ristorante "Rio").
Immagine donna Perreon, Il mago dei prezzi, vico Acquaviva (da via Napoli),
Punto vendita Sammontana (gelati all’italiana), Circoletto con biliardo.
Vicoletto comunale al n. 48, adiacente alla Scuola Elementare "Don Bosco",
Infissi in alluminio di Antonio Ricciardi, vico del Clero, Forno di
Bartolomeo Garofalo, "Da Raimondo quasi tutto", Mobili antichi (ritiro di
mobili usati da "Peppe 'i Runatiello"), "Runatiello", Salone Bartolo, Largo
San Giuseppe alle Paludi con l'ex forno e panificio Garofalo, salumeria
tabaccheria.
Pardon per gli "omissis", qualcosa può sempre sfuggire.. |