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Salvatore Colantuono,
"Tore 'o Marziano"

di Peppe D'Urzo

Lo scorso 10 dicembre 2000 ha cessato di esistere il carissimo prof. Salvatore Colantuono (nato a Torre del Greco il 4 giugno 1943). Te ne sei andato in punta di piedi, lasciando il grande "palcoscenico" della vita, sul quale ognuno di noi è chiamato a impersonare se stesso. La tua parte l'hai sempre "recitata" nella giusta misura e con notevole equilibrio. Uno dei manifesti apparsi dopo il tuo decesso che ci ha lasciati senza parole, declamava: "A Salvatore "Marziano" con affetto infinito, gli amici del salone "Stefano" e libreria "Prisma", alla moglie Matilde e al figlio Gaetano un abbraccio fraterno".
Ad essi si associano tutti gli altri amici che ben ti conoscevano, stimandoti profondamente. Eri così chiamato per la tua non alta statura, per quella biondiccia chioma e per le notevoli doti di atleta e calciatore dalla "supersonica" velocità. Ala destra, provvista di verve e di notevole dinamismo di quelle che non se ne trovano più sugli attuali campi di calcio. L'Audace è stata la squadra in cui hai giocato di più. Hai indossato anche la casacca del Portici in cui militavi nella stagione 1962/63. (Prima categoria, girone B) e facesti uno storico gol alla Turris in un Portici-Turris finito col risultato di 1-1 (15' Nappo (T), 18' Colantuono (P), arbitro Fiorenza di  Torre Annunziata, stadio "Cocozza", domenica 14.10.1962). Queste erano le formazioni delle due squadre.
Portici: Perrone, Fronda, Scognamiglio, Scarano, D'Angelo, Cioffi, Colantuono, Orlando, Ruggiero, Pinto, Longobardi.
Turris: Alfano, Ancona, Milone, Mappi, Porpora, Marchitelli, Martino, Russo, Mauro, Mapelli, Aglione.
Era la prima giornata di andata. "Il mattino" del successivo lunedì così riportava in cronaca: "Al 15' dopo il gol segnato in calcio d'angolo da Nappi con uno splendido colpo di testa, il Portici reagiva buttandosi tutto in avanti e tre minuti dopo, in seguito ad una confusa mischia proprio dinanzi al portiere, Colantuono pareggiava le sorti dell'incontro".
Eri un grosso appassionato di calcio, sia per esperienza vissuta che per appropriate cognizioni. La conoscenza della materia, a mo' di competente opinionista, ti coinvolgeva spesso in "calde" discussioni con gli amici di sempre. Il Napoli è stato sempre nel tuo cuore; a tal proposito disputasti, agli inizi degli anni '60, una partita amichevole allo stadio comunale "A. Liguori" di Torre del Greco, fra amici. Erano le squadre di tifosi juventini e napoletani; ovviamente militavi nella squadra dei partenopei, unitamente a G. Sorrentino ("lnnarone"), M. Fiorentino, A. Mazza, Di Cristo, A. Palomba, P. Vitiello ed altri (vedi foto).
Ah, quelle mitiche ed allegrotte partitelle di una volta. Finivano sempre tra scherzi e sfottò, e poi tutti a tavola per pizza e birra.


I grandi giocatori del Napoli ti hanno sempre deliziato,  su tutti il geniale Maradona, "il pibe de oro" che ha incantato milioni di appassionati della "pelota". Quando, poi, si parlava dell'adorata Turris, facevi riso amaro, corrucciandoti per le alterne vicende della squadra corallina.
Hai insegnato matematica con notevole dedizione e partecipazione alla Scuola Media "Diego Colamarino", ove hai lasciato un vuoto incolmabile fra gli alunni, i colleghi e gli operatori scolastici. Lasciasti la grigia e fredda provincia bresciana e ritornasti nella città natia. Oltre al lavoro colla famiglia, amavi il sole e il mare. Frequentavi il familiare lido "La Sirenetta" alla Litoranea, ove eri solito con il seguito familiare, prendere lunghi e riposanti "sun-bathes", gustando il fascino solare in tutta la sua pienezza.
Ti piaceva tanto muoverti fra gli scogli alla ricerca di quelle gustose cozze (e affini) che si trovano solo dalle nostre parti. Eri un affabile simpaticone, ricco di vivacità ed espressività. Era uno spettacolo nello Spettacolo quando ti cimentavi a raccontare (con quella caratteristica e naturale "sci" timbrale) tipici "fattarelli" e storielle al cospetto di una platea composta da allegri e spensierati "compagnos", il tutto finiva sempre in grosse risate.
Tante le "mattizzie" le trovate spirito, e le storiche "gag" con gli storici amici di quell'angolo di strada fra piazza Luigi Palomba e primo vico Giardino del Carmine.
Ci hai lasciato costernati in un'inverosimile incredulità.
Ai tuoi funerali e alla messa del trigesimo sono venute tante persone, a testimonianza di un affetto imperituro, per omaggiare e ricordare un uomo come te che, pieno di energie, vitalità e risorse umane, tanto amava la vita: la dipartita, però, ti ha "strappato" alle vicende terrene e agli affetti dei tuoi cari, per  eternarti nell'aldilà come persona buona, affettuosa, operosa, amata e stimata da tutti.