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"Mast'Antono Cannolicchio
'u scassacarrette


di Peppe D'Urzo

Il mestiere di   "Mast'Antono 'u scassacarrette" è del tutto scomparso. Pionieristico ed antesignano, succeduto poi, a quello dei meccanici e carrozzieri con officine auto; come dire prima c'erano le carrozze, calessi, carrette e carrettine e dopo l'avvento delle automobili... Fra i più esperti di questo lavoro, vogliamo ricordare la distinta ed insigne figura di Antonio Cannolicchio, nato a Torre del Greco il 31.03.1903 ed ivi deceduto il 17.03.1981, da Luigi, di professione "mannese" (costruttore di carrette) e da Maria Cozzolino, casalinga.
Luigi, per ampliare l'attività ed allargare i propri confini geografici, venne a Torre del Greco, proveniente da Aversa (città della Campania, in provincia di Caserta a 39 mt.s.m.; fondata nel 1029 da Rainolfo, duomo sec. XI e castello normanno), di cui era originario; si trasferì nella nostra città con la famiglia (solo Antonio nacque a Torre, gli altri fratelli erano nati ad Aversa) nel 1900; comprò nel 1925, un suolo (campagna) in via Circonvallazione n. 44 (attuale 60)  costruendo un abitazione con annesso locale al piano terra (altri due piani furono edificati nel 1952). Cominciò così un'avviata professione di carpenteria in legno e in ferro, meglio ricordata nel nostro tipico dialetto come "Scassacarrette" o "Sfasciacarrette"; l'attività cessò nel 1975. 
Antonio portò avanti "'a puteca" unitamente al fratello più grande, Santo, il quale si interessava più della parte in ferro. Il locale, ampio e luminoso, ubicato di fronte alla proprietà degli Onzo ("'I cavallari") era di circa 150 mq.  androne compreso. Era un laboratorio e fucina allo stesso tempo, provvisto di "scannali" (sostegni di varia forma), banchi di lavoro, mensoloni, forgia (fornelli ove si scaldano i metalli), strumenti di lavoro, fra cui la  classica "'A mancina", un trapano azionato da due operai per perforare i buchi nelle ruote. Quando poi, si dovevano fissare i cerchioni sulle ruote, era uno spettacolo nello spettacolo, con folla di curiosi all'esterno della bottega; era un lavoro fatto tutto a mano dalla durata di un'ora circa: Raffreddato il ferro con l'acqua, avveniva il fissaggio delle ruote sul legno; si sentiva gridare "Dai con le cagne" e "Vai con la caveglia"; il difficile era quando si lavorava a composizioni a doppi raggi; alla fine i "curiosi", soddisfatti dell'ardua impresa, applaudivano gli autori della difficile opera lavorativa.
"Mast'Antonio", bravo costruttore e demolitore di carrette (i classici mezzi di trasporto di un tempo che fu ), dall'alto della sua pluriennale esperienza, aveva una confidenziale dimestichezza con ruote, cerchi, assi, balestre, ecc.; vasta fu la clientela che si avvalse dei suoi servigi e prestazioni d'opera. Si unì in matrimonio con Teresa Buovolo (08.07.1904-Torre del Greco, 22.04.1985), da cui ebbe sette figli (cinque maschi e due femmine); i figli maschi lo hanno aiutato nell'attività lavorativa. Antonio effettuò il servizio militare in Esercito.
Si rievocano e riemergono i ricordi della seconda guerra mondiale, l'ultimo tremendo conflitto che coinvolse tante città e numerosi fronti bellici. Anche la nostra città si trovò, suo malgrado, in uno scacchiere di guerra, e subì numerosi bombardamenti aerei; si ricorda quello in via V. Veneto che distrusse parte del fabbricato (stalla compresa) degli Onzo, e l'altro del 13 settembre 1943 (dalla villa comunale alla Chiesa di S. Maria del Popolo al C.so V. Emanuele), in cui furono utilizzate varie carrette di "Mast'Antonio" per il trasporto di morti al cimitero.
I ricoveri antiaerei della zona erano ubicati in una grotta sotto il rinomato ristorante da "Stefano", nella scuola 
elementare di via V. Veneto, poi la scuola G. Mazza ed in via Sedivola sotto la villa "La ragione", al civico 15 (attuali fabbricati). Iniziarono, in seguito, a

     

        

Le foto: Antonio Cannolicchio, alias "Mast'Antonio 'u scassacarrette" fine anni settanta; la moglie Teresa Buovolo; il nipote Antonio (il terzo da sx., prima fila in alto) nella formazione dello Sporting Club Torre del Greco, promossa in serie B stagione 1979/80.

causa dell'armistizio dell'8 settembre 1943 per le strade di Torre i terrificanti rastrellamenti da parte dei soldati germanici; essere presi significava essere condotto nei campi di lavoro del Terzo Reich, con l'oscuro e fondato timore di non poter più far ritorno a casa e riabbracciare i propri cari, ed infatti, molti tornarono e tanti altri non ce la fecero. Il nostro "Scassacarrette" rimase nascosto, unitamente ad altre persone, nella grotta sottostante da "Stefano", riuscendo a farla franca. Il figlio Luigi, invece, fu catturato dai tedeschi e portato a Maddaloni (CE) e in seguito poi, liberato dai militari teutonici in fuga; l'altro figlio Gaetano (classe 1932), mentre si recava ad infornare un "Uagliuzzo" (forma di pagnottella con granone) al C.so Avezzana, fu anch'egli preso, ma, i soldati di Hitler, accortosi della giovane età del ragazzo dalla statura alta, lo rilasciarono. Finalmente, arrivarono gli alleati in via Circonvallazione, "'A vianova", accolti da una folla festante. I "liberatori" lanciavano dai carri armati e dai camions caramelle, biscotti, chewing gum, cioccolato e sigarette ..... Mast'Antonio era una persona quieta, placida e pacata; abbastanza ma austero ed inflessibile con i figli che faceva filar diritto; gli piaceva molto "'a fatica''.
Gli amici che incontrava spesso erano Vincenzo Mennella, detto "Enzo 'u barbiere", con locale al c.so Avezzana, angolo via Circonvallazione, e Michele Mucci detto "Mastu Michele 'u ferracavallo"; "le mangiatele" erano d'obbligo presso i ristoranti "Stefano" e "Talamo", ove si andava anche a "pazziare 'nu poco"...
Altri famosi "scassacarrette" furono: "Principio" con bottega in via Calastro, di fronte agli ex Molini Meridionali Marzoli, poi "ferraro saldatore", e un certo Cerullo in zona Sant'Antonio, esperto in carrette e carrozze in miniatura.
Citiamo, inoltre, per "mèrites" sportivi i nipoti: Antonio (classe 1961), coniugato con Patrizia Magliulo (due figlie). All'età di nove anni cominciò a giocare a basket, nel ruolo di guardia, nello Sporting Club,  con allenamenti nella palestra elementare "Don Bosco" al Rione Acquaviva";  dopo la trafila delle giovanili, esordio in serie C in quel di Angri (SA) a quindici anni (allenatore Perillo); facente parte della serie B (Allenatore, Ciro Pinto) fino a 24 anni; poi a Scafati serie D; ritorno a Torre con lo Sporting (dalla C alla D); anno 2003 fine carriera dopo trentadue anni di pallacanestro.
Nando anch'egli giocatore di basket, in seguito allenatore di scuole calcio e settore giovanile.
Teresa pivot con lo Sporting Club Torre del Greco, C/mare di Stabia, Ottaviano e Cosenza in serie B e in serie A; da due anni Presidente del sodalizio torrese con sede in Via Aldo Moro e suo marito Egizio Giuliana originario di Taorminia (ME), ex pivot in serie B ed attualmente allenatore.