Vincenzo
Borriello,
'Il Presidente'
di Peppe D'Urzo
Ricordi
dei tempi andati, dei tempi che furono, risuonano nell'aere, soffiando e
rimuovendo le storiche radici della memoria. Da essa rievochiamo un altro
figlio dell'amata nostra città. Si tratta di Vincenzo Borriello
(22.10.1908, Torre del Greco, 18.09.1979), detto "'U Presidente",
in quanto titolare e a capo di camion adibiti al trasporto di materiale
edile in genere. Venuto alla luce da una onesta famiglia, il cui padre era
un esperto scalpellino che lavorava frequentemente in quelle montagnose cave
di pietra di una volta. Sin da ragazzo iniziò l'attività di trasportatore
su quelle robuste ed efficienti carrette, che hanno fatto la storia dei
trasporti. Era di statura alta e corporatura robusta.
Le sue callose mani ed il viso "cotto" dal sole esprimevano ed evidenziavano
una laboriosa attività, fatta di sudore e sacrifici. In
giovane età ebbe dei seri problemi alla schiena, e, per qualche tempo
rimase parzialmente paralizzato. Si riprese dopo cure ospedaliere e riposi
forzati, ma restò claudicante agli arti inferiori. Milite esente, si unì
in matrimonio con Anna Borriello, una cugina di Trecase, casalinga. Andò ad
abitare in via del Monte. Vincenzo era originario dì "'Ncopp u' monte",
luogo ameno e salubre (lo è tuttora!). Egli lo amava tanto, considerandolo
un soave eremo di pace e tranquillità. Nacquero sei figli: 2 femmine e 4
maschi.
Maria (deceduta nel 2000), Anna, Antonio (camionista e trasportatore,
deceduto nel 1993), Salvatore (classe 1939), Donato (1944) e Gennaro (classe
1949, dipendente comunale presso l'ufficio Viabilità). Dal dopoguerra in
poi si passò dalle mitiche carrette, di cui si fece grande uso durante la II guerra mondiale, in special modo dopo i bombardamenti aerei, ai primi
rudimentali camion. Si ricordano alcuni tipi: Fiat 142 e 680. Essi erano, in genere, comprati di seconda mano o nuovi, grazie all'interessamento di
occasionali mediatori. Il punto di ritrovo ove "'u Presidente"
organizzava il proprio lavoro era il famoso bar Di Rosa, ubicato all'angolo
di via Roma con Vittorio Veneto ("'Ncap 'a Torre"). Dal suo
"office"dirigeva i vari movimenti e percorsi ai suoi esperti
autisti-tuttofare.
Sotto la sua "regia" i mezzi che trasportavano materiale edilizio,
oltre ad essere in perfetta manutenzione, erano sempre celeri e puntuali.
Fra i "truck-drivers" ricordiamo: "Giuvanni Tubbettiello",
"Austino" (originario di San Giovanni a Teduccìo), "Nicola 'u surdo" (tra i più bravi), Antonio, Salvatore ed altri.
Il lavoro si
incrementò grazie anche al boom dell'edilizia (fine anni cinquanta, inizio
sessanta). I camion e gli operai aumentarono. L"'Office" si
trasferì in via Circonvallazione (attuale "Flying Fresh") e poi,
dal 1980, di fronte al civico 89.
Vincenzo era ben conosciuto e stimato in
città, di poche parole, severo e giusto coi figli, altruista, quando poteva
aiutava il prossimo.
Uomo di vecchio stampo ed incline all'onore.
Il sedersi a capotavola era un motivo d'orgoglio |
L'immagine
fotografica è degli anni 60 ... la strada fu edificata nella metà della
stessa annata.
come per quelli della sua
generazione. Era solito svegliarsi alle tre del mattino ed affermava che
alle quattro, sempre del mattino, era già mezzo giorno.
Il suo decesso, nel 1979, avvenne per complicazioni, dovute ad una accidentale caduta.
Il figlio Antonio, grosso
appassionato della pallacanestro è stato uno dei fondatori, in qualità di
socio, unitamente ai Cacace, Morelli, Mainiero, ecc., dello "Sporting
Club", squadra di basket locale, che arrivò a disputare la serie B. L'altro figlio, Donato, è, insieme al fratello Salvatore ed un cugino,
titolare
di una impresa edile, la "Gamma Costruzioni", Costruzioni Edili
Stradali, via Circonvallazione n. 89. E' stato dirigente della Turris.
A tal proposito da ricordare che il padre ha sempre seguito la squadra
"corallina", sin dai tempi del campo "Fienga", elargendo
spesso collaborazione e contributi. Un suo nipote, Antonio Borriello, ha
giocato nella Turris come portiere nella metà degli anni '40 ed oltre.
Donato ha vissuto belle e meno belle esperienze calcistiche a fianco dei
Beffi, Battiloro, Savastano, Lopez, Palomba e Vecchietti. E' stato anche
direttore del campo. Un affettuoso ricordo lo riserva agli allenatori: Mario
Zurlini e Franco Villa, e ai calciatori: Renzo Martin, Giacomino
Modica, Giacalone e Agostino Spica.
Ha accompagnato spesso la squadra fuori
casa. Segue a tutt'oggi le sorti del "team" rosso-corallo,
rammaricandosi non poco per la posizione in classifica che occupa.
Nella
foto è ripreso Vincenzo Borriello, prima della dipartita. Nell'altra, da
considerare un reperto "storico", si osservano operai (al centro un giovane
Donato) impegnati al ripristino della strada. Siamo in via Nazionale/ang.
via Giovanni XXIII (attuale), anticamente detto "u' vico i pìsciazza",
per la sosta di cavalli, trainanti carrette e carrettine, proventi dal Cilento, potentino e zone limitrofe. Questo vicolo sterrato, provocava dopo
piogge intense, un accumulo di fango e detriti che si riversavano sulla via
Nazionale, bloccandone il transito.
Era un classico..., un'emergenza del tipo
alluvionale di via XX Settembre.
Vincenzo, sempre ben voluto da tutti i
costruttori torresi, era sempre buono coi suoi operai, camion, pale e
scavatrici, ad accorrere sul luogo per attivarsi ad eliminare
l'inconveniente.
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