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" ‘Dint 'a l'uort:
Via San Giuseppe
alle Paludi"
                           - prima parte -

di CARLO BOCCIA

L’accesso è da via XX settembre; anche questa è una strada poco conosciuta e frequentata dai torresi, anzi è bazzicata moltissimo solo a novembre nei giorni della ricorrenza dei morti, perché porta all'ingresso dell'entrata del cimitero dal lato inferiore ("'u campusant 'i vascio"); dove anche la strada termina. La via San Giuseppe alle Paludi è indicata nelle antiche carte con il nome S. Nicola-Sora, e vi sono testimonianze di reperti archeologici di età romana. Un sedicente scavatore clandestino cui non si è mai saputo l'identità, raccontava che in un fondo di una proprietà privata, da un pezzo si entrava in un vasto locale recinto di colonne e da altri antichi vani. La denominazione Padule, paludi o l'orto venne dopo l'eruzione vesuviana del 15 dicembre 1631, quando lungo la costa si formò una fascia di terreno di materiale fangoso alluvionale fu detta "mare seccato"; il mare si ritirò. (In verità fu la terra ad alzarsi ma all'epoca i nostri avi non potevano saperlo, per mancanza di strumenti rilevatori tecnici). In seguito sorsero anche alcune case contadine, e questi spazi furono coltivati ad orti, cioè producevano ortaggi grazie all'abbondanza di acqua dolce che scorre nel sottosuolo.
Vi sono ancora molti pozzi attivi che danno ottima acqua (sono testimone oculare). Non siamo lontani dalla zona denominata "laghetto", e poi quanti di noi, quando andavamo a mare "sotto 'u cavaliere", hanno scavato nella nera sabbia e hanno visto sorgere acqua dolce, ottima da bere. Ma la prova più evidente ed antica è la presenza dei resti delle "Terme Gimnasium"; complessi termali che costruivano gli antichi romani dove e'era abbondanza di acqua. E’ proprio quest'acqua dolce, andando in mare, produceva dei vortici, ma questo non lo sapevano i nostri genitori e i più anziani ci dicevano di stare attenti alle "Piscinelle" cioè piccole piscine che producevano dei vuoti e tiravano in basso. All' inizio di questa strada c'è una chiesa che ha dato il nome alla via e a tutto il quartiere. Nel 1674 il sac. napoletano Gennaro Di Martino costruì, in una sua masserizia della zona, una chiesa e la intitolò "San Giuseppe, Gesù e Maria" o "Sacra Famiglia"; ma per la peculiarità della zona fu detta San Giuseppe alle Paludi.

       

LE FOTO: CHIESA SAN GIUSEPPE ALLE PALUDI - CHIESA E FABBRICATO 2011 - CHIESA E PALAZZO PADUANI 1960 - VIA SAN GIUSEPPE ALLE PALUDI - ENTRATA CIMITERO LATO INFERIONE.

Nel 1679 l'acquistò Andrea Brancaccio e rimase al!a sua famiglia fino alla metà del sec. XVII, passò, poi, per mancanza di eredi, alla famiglia Paduani di cui era imparentata. All' inizio di questa strada c'è una chiesa che ha dato il nome alla via e a tutto il quartiere. Nel 1674 il sac. napoletano Gennaro Di Martino costruì, in una sua masserizia della zona, una chiesa e la intitolò "San Giuseppe, Gesù e Maria" o "Sacra Famiglia"; ma per la peculiarità della zona fu detta San Giuseppe alle Paludi. Nel 1679 l'acquistò Andrea Brancaccio e rimase al!a sua famiglia fino alla metà del sec. XVII, passò, poi, per mancanza di eredi, alla famiglia Paduani di cui era imparentata.
La famiglia Paduani abitò in un vetusto edificio attiguo alla chiesa che fu distrutto negli anni '70, di cui ricordo ancora la grande loggia.                                          (continua)