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Corso Giuseppe Avezzana

di Carlo Boccia

Fra il 1800 ed il 1900, alcuni politici locali per conquistarsi le simpatie dei politici di I Roma, la nuova capitale d'ltalia, vollero dedicare una I strada ad un eroe dell'unita | di Italia. Scelsero il nome di Giuseppe Avezana e gli dedicarono la via nova Capo la Torre (odierna via Roma) con le stradine laterali (il supportico e la traversa Giuseppe Avezzana), nacque a Chieri (TO) e fece parte della guardia d'onore di Napoleone Bonaparte; nel 1814 militò nell'esercito sardo. Partecipò ai moti del 1812 e 1849 e nello stesso anno fu ministro della guerra della Repubblica Romana. Nel 1860 si distinse nella battaglia del Volturno. Garibaldi gli conferì sul campo li grado di Generale. Nel 1866 combattè nel Trentino e nel 1867 ancora con il Nizzardo a Mentana. Dopo ii 20 settembre 1870 fu eletto per quattro volte deputato al parlamento di Montesarchi Morì il 25 dicembre 1879 all'età di 90 anni. Nel 1931 per disposizione del governo fascista, ogni città, paese o villaggio doveva avere una via intitolata a Roma imperiale; perciò il corso Avezana divenne via Roma (ma non le traverse lalcrali che rirnasero invariate) e una parte di via Sedivola divenne l'odierno corso Avezana. Diamo anche un piccolo cenno storico della parola "sedivola" gia conosciuta nel 1500. Potrebbe derivare da un termine agreste "Selinum" (un'erba) trasformata in un selinule e poi selivola, oppure | "Sediculum" piccola sede, o da "Sediola" un piccolo spazio per ultimare le faccende del campo. Attualmente ii corsoAvezzana inizia dal 1° vico Vittorio Veneto e termina alla piazza M. D'Africa; questo tratto è interessato dalla via Circonvallazione. Acceniamo con una descrizione particolareggiata della strada incominciando dal civ. n.2, dove c'è un negozio di macchine per cucire. Qui c'era la macelleria equina del sig. Aniello Ferraiuolo che vendeva carne di cavallo, unica a Torre. Era talmente conosciuta che tuttora indica ancora la zona (‘aret ‘u vico addò sta ‘a carne ‘e cavallo). Vicino al n. 4 "Portobello" c'era "Mimì ‘e Caramell" una specie di emporio che vendeva fra le tante cose i saporito torroncini "i figli i zoccol". Nell'atrio del fabbricato n. 6 c'è la caotica botteguccia di Elpidio Loffredo che ripara scarpe, borse e affini da più di 50 anni (ne auguriamo ancora per molti altri); il prof. G D'Amiani gli ha dedicato una poesia. A destra vi sono il 1° e il 2° vico Abolitomonte; il nome potrebbe derivare da un edificio esistente nei pressi gestito dal monte dell'Annone, oppure perché nella zona c'era un monte, di origine vulcanica, poi scomparso, forse per le varie eruzioni. Ma c'è chi dice che "Portobello" c'era "Mimi ‘e Caramell" una specie di emporio che vendeva, fra le tante cose, i saporito torroncini "i figli i zoccol". Nell'atrio del fabbricato n.6 c'è la caotica botteguccia di Elpidio Loffredo che ripara scarpe, borse e affini da più di 50 anni (ne auguriamo ancora per molti altri); il prof. G D'Amiani gli ha dedicato una poesia. A destra vi sono il 1° e il 2° vico Abolitomonte; il nome potrebbe derivare da un edificio esistente nei pressi gestito dal monte dell'Annone, oppure perche nella zona c'era un monte, di origine vulcanica, poi scomparso, forse per le varie eruzioni. Ma c'e chi dice che da quella zona si vedeva il monte "Vesuvio", poi è sparita la vista con la costruzione, nel 1800, del nuovo quartiere e delle vie. Al n.8 c’è, da 25 anni, il negozio "La cosmetica" dei f.lli Acampora; segue quindi la galleria degli Argenti, la pasticceria Caruso, specializzata nei panettoni alla Genovese, "Joyas, gioielli in argento e orologi", un negozio di telefoni e l'abbigliamento "LUKY". All'angolo con la 2^ traversa V. Veneto c'e un fabbricato color paglino con fasce color rosso pompeiano; al piano terra abitava la signora Carolina Germano coniugata con Raffaele Sannino la nonna dei miei cugini Enzo e Lello Balzano. Da piccoli andavamo a casa sua e giocavamo per la strada; allora non c'erano le auto, e, nonostante la nostra irrequietezza, non ci sgridava mai. Nel vicoletto c'è l'agenzia "La Torre" di Aniello Mennella e Nicola Di Salvatore, un negozio di "Coralli e gioielli" e "Mastro Geppetto" negozio di mobili. Ritorniamo al nostro itinerario, al n. l, c'è Stilettos, al n.5 Coiffeur Anna, al n. 11 la boutique "Morgan"; segue "Novecentoventicinque", "Fantasia di Carta" e "Cucitutto". Al n. l9 c'è la macelleria di Catello Produzione, al n.21 la falegnameria di Ettore Di Luca, e, l'altra falegnameria al n. 23 dei f.lli Ferraioli; allo stesso civico, nello scantinato c'è il ritrovo musicale "La Mezza nota" di Peppe Longobardi.
Vicino c'e la storica bottega (la più antica) dal 1920 di frutta e ortaggi (allora, via Sedivola) di Peppino Sarnataro di Volla ereditata dal padre Carmine.Al n.24 c'è 1'abbigliamento "Alex". I due edifici civ. 26 dove ha sede la Pro loco e civ. 32 dove c'è un laboratorio della lavorazione del corallo,

       

LE F0T0: TARGHE ALL'INGRESSO DEL LABORATORIO Dl ANTONINO DE SIMONE CIV. 32 - QUADRO ANTICO LABORATORIO Dl CORALLO COLL. DE SIMONE - FRUTTIVENDOLO GIUSEPPE SARNATARO CIV. 25 - RITROVO MUSICALE "LA MEZZA NOTA" Dl PEPPE LONGOBARDI CIV. 23 - INTERNO CHIESA DI SANTA RITA.

sono simili, ma con la salita delle scale asimmetriche. Qui c'è un dovuto ricordo del dott. Antonino De Simone, titolare del laboratorio e presidente della locale Banca di Credito Popolare (conosciuta dai torresi come la "bancarella" che ci ha lasciato il 05-11-2010 all'età di 79 anni. Questo laboratorio, fondato nel 1830 dal nonno di suo nonno, Antonino, durante il governo borbonico, ha visto l'unità d'Italia con i Savoia dal 1860 al 1946 e, ancora, la 1^ e 2^ Repubblica; attualmente la società "Antonino De Simone - Srl" è amministrata dalla figlia Gioia Annunziata Elena. Al civ. 27 c'è la chiesa di S. Rita, curata dalle suore della carità. Sulla parete all'interno, entrando a destra, c'è una lapide su cui si legge: "Sr. Francesca e Sr. Cherubina Cirillo, donarono questa casa nel 1963 alle suore della carità che grate a ricordo posero". Sull'altare c’è una vetrata istoriata con 1'immagine della Madonna. A sinistra un mosaico che raffigura "Gesù e la samaritana al pozzo" del prof. Antonio Velardi. All'interno c'è un bellissimo giardino ben curato. Il 22 maggio, giorno della titolare, strada e quartiere sono in festa.      (continua)