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Corso Giuseppe Avezzana
                      parte seconda
di Carlo Boccia

E vogliamo dare un doveroso omaggio a Di Donna Aldo Michele (Bacalotto), che per venti anni è stato un buon "mastifesta" della ricorrenza di S. Rita, per voto fatto e grazia avuta alla moglie. Confinante con la chiesa c'è la proprietà Garofalo, fatta costruire da Antonino, costruttore edile, alla fine del 1800. Di fronte all'odierno civ.28, c'era un giardino con alberi e agrumi, di proprietà delle signorine Gilda e Biondina Garofalo figlie di Antonino, dove in una serra coltivavano e vendevano: camelie, rose, piante grasse, gerani (nicchinocchi), mimose, cicas ed altro. All'ingresso, fronte strada, c'era una inferriata di ferro battuto e un cancello, il tutto decorato con borchie a forma di margherite, al lati due colonne di piperno con sopra due leoni di terracotta. Attualmente di questo giardino è rimasto solo la parte retrostante non visibile dalla strada; vi sono ancora alberi di agrumi ed un edicola nel cui dipinto, su lavagne, viene rappresentata una fanciulla vicina ad un albero ed un altra vicino ad una fonte, contornate da rose e margherite dipinte su maioliche. Al civ. 30 c'e l'associazione dei cuochi "V. Ciaravolo e A. Garofalo", al civ. 31 "Stany" parrucchiere, al civ.32 la proprietà Savastano. Il nonno di Luigi "il fotografo" aveva la "Cantina" e fece scavare nel giardino una grotta nella roccia lavica per depositare il vino: durante la guerra fu usata come rifugio antiaereo. Di fronte al civ. 31 c’è la proprietà Perna (ex Garofalo Matteo) ai lati, sopra l'ingresso, vi sono degli stucchi colonnati in rilievo: due ghirlande o corone di foglie di alloro avvolte da nastri, con al centro due leoni rampanti vicino ad un anfora con una base da cui esce un ramo di corallo. Sulla facciata della proprietà Altieri civ. 35, c'è un edicola votiva stile gotico, con dipinto un San Gennaro in piedi rivolto verso il Vesuvio con le mani in avanti nell'atto di fermare la lava; un cerchio di luci votive la illumina notte e giorno. Al n. 38 c'è la tabaccheria (lic.n.26) prima si trovava all'angolo n.47, adesso negozio "Master sport". Antonio Inno mi mostra una concessione governativa di epoca fascista datata 12 febbraio 1937, dove sono elencate le quantità e i prodotti da vendere, ed è stabilito il prezzo in lire o centesimi. Al civico 38 bis c’è il negozio "Turco sposa" e al civ. 40 bis "Elite collection".
All'angolo della Circonvallazione, al n.42, c'è il palazzo "Vincenzo Balzano" del 1915 e, al piano terra, un antica salumeria gestita sino agli anni cinquanta dalla moglie del Balzano, Anna Santonastasio, e dai loro figli Luigi e Raimonda; qui è doveroso ricordare, anche, il sig. Franco Ferrante (proprietario del negozio, uomo di grande bontà, che in un momento ci ha lasciato). E' forse un dono di Dio, lasciare questa terra in un attimo senza soffrire; troviamo, poi, al 41.bis "Stilisty", e al n.43 "Capolavori".
Ed eccoci sulla Circonvallazione "a via nova", questa strada fu costruita dopo l'eruzione dell'8 dicembre 1861, per ristabilire subito il transito da Napoli verso il sud. Fu in quell'occasione che i torresi fecero un voto per lo scampato pericolo: allestire ogni anno l'8 dicembre un carro votivo in onore dell'Immacolata.
All'incrocio di questa via che divide il corso, si sono inseriti da anni nella comunità due

       

LE FOTO: CORSO AVEZZANA - INGRESSO CIV. 56 - ED. VOTIVA - STABILE CIV. 33 PROP. ALTIERI - ANNI'60 SCUOLA "D. MORELLI" PRESIDE R. AMATO.

extracomunitari che vendono fazzolettini sono: Amed El Faizaqui di Khouribga e Mustafà Mener di Casablanca (Marocco). Danno sempre con cordialità un saluto ed un sorriso agli automobilisti. Dopo questa pausa iniziamo a salire il secondo tratto; a sinistra, al n. 46, c'è il salone di Giovanni Mennella e figli, dal nonno Vincenzo 1920, al n.48 c'è la tappezzeria dei f.lli Ciotola di Portici dal 1963, al n. 56 c'è un bellissimo portone in legno color grigio, con artistiche formelle di sculture in legno, forse degli stemmi di casato. Al n. 62 c'è la pasticceria di Antonio Di Cristo e figli. Al lato opposto al n.49 all'interno dove una vota c'era un giardino, era situata la scuola "D. Morelli" dove ho frequentato le medie con il preside Raimondo Amato; al n. 51 c'era "Ciccio dei bigliardini" al secolo Francesco Mucci. deceduto. Al n. 61 c'è villa "Carmela" prop. G. Sorrentino (qui mi hanno colpito i due modi di comunicare con l'interno) la cui entrata oltre i caratteristici vecchi battenti, ha anche i nuovi citofoni elettrici. Questa strada fino agli anni '50, confinava con i binari della linea dei treni della Circumvesuviana, (allora era ad un solo binario) aperta al pubblico nel 1905, e per attraversarla si doveva percorrere un viottolo a sinistra e oltrepassare il passaggio a livello di via Marconi (attuale incrocio). Chiudo con questa mia interpretazione poetica. Siccome la maggior parte di questi fabbricati hanno un giardino all'interno con alberi di agrumi, con lo scopo di dare frescura, profumo e aria salubre ai residenti, io penso che è probabile che G. B. De Curtis, quando ha scritto la canzone "Torna a Surriento" si sia ispirato a questi tipi di giardino che ci sono anche a Sorrento: "Guarda, quà chistu ciardino: Sient, siè sti ciure arance. Nu profumo accussì fino, Dint'ò core se ne va...".

Sono stati consultati i libri "Itinerari torrresi" di R. Raimondo e "Vocabolarietto delle denominazioni locali di Torre del Greco" di Vincenzo di Donna. (Fine)