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 RICORDI Dl TORRE     a cura di Peppe D'Urzo

In ricordo del prof.
Pietro Andrea Villano

"In Dio tutto vive e chi ritorna a lui continua a far parte della famiglia.
"San Girolamo"
Il dr. Pietro Andrea Villano, noto personaggio e caro al popolo come: "'U miereco 'dda pelle", era nato a Torre del Greco ii 27.05.1935 ed ivi deceduto ii 10.04.2011, da Michele (il padre Pietro Andrea era armatore e nel ramo del corallo), medico dermatologo e direttore del dispensario dermovenereo dell'ospedale "A. Marescsa"; eletto nel 1952 consigliere provinciale nel PC.I. "Per la rinascita del mezzogiorno", il cui simbolo era una trombetta , e da Anna Mazza, ultima di tredici figli del cav. Bartolomeo Mazza fu Crescenzo, commerciante di corallo (1858-1923), i cui discendenti nel 1935, in occasione dell'apertura dell' Autostrada Napoli-Salemo, inaugurarono "La pineta", centro di esposizione e vendita di coralli e cammei, ed anche Sindaco per ben due volte della nostra città dal 05.10.1902 al 01.08.1903 e dal 13.02.1908 al 05.01.1911. Cinque i figli: Andrea, Bartolomeo (titolare di un negozio di ferramenta dal 1910 circa in via B. V. Romano n.21 ed altro ingresso in via Gradoni e Cancelli), Maria Assunta, Agnese e Maddalena ("Lillina"). Andrea è nato in una signorile dimora a forma di castello, munita di torre, ubicata alla IV tr. Teatro n.7 (ex 3B); costruita fra il 1855 e il 1875 (in piena unita d'ltalia), fu sede della prima banca torrese: "Compagnia Anonima Credito Torrese" che in seguito diventerà Banca di Credito Popolare di T/Greco. Il fabbricato, detto "Casa Annina" (o villa) è nel cuore del centro storico cittadino. Emana un piacevole sapore di antico e conserva intatto il fascino di una volta. Attualmente la si può osservare ristrutturata nel suo splendore... Andrea compì gli studi presso il collegio "Denza" dei Padri Bernabiti a Napoll (zona Posillipo) e mostrò subito una grande passione per il calcio, entrando a far parte della squadra della sua scuola che partecipava a campionati giovanili. Seguì, poi, le orme paterne laureandosi in medicina e specializzandosi in


LE FOTO: PIETRO ANDREA VILLANO (U MIERECO 'DDA PELLE); NELLA SQUADRA DEL COLLEGIO "DENZA" DI POSILLIPO CON AMEDEO AMADEI IN BORGHESE (1921 ATTACCANTE DEL NAPOLI, POI ALLENATORE) ANNI: 50; CON LA TURRIS BOYS, MEDICO SOCIALE (TROFEO "MATTIA ASCIONE"), ANNI '70; E' IL PRIMO DA DX IN PIEDI; LA CASA ANNINA (COMPAGNIA ANONIMA CREDITO TORRESE) ALLA VIA IV TEATRO

dermatologia presso l'Università napoletana "Federico II", divenendo in seguito assistente ordinario e titolare della cattedra di dermatologia presso la facoltà di Odontoiatria. Per un periodo fu anche arbitro di calcio nel settore giovanile e medico sociale della "grande" Turris, sotto l'oculata e professionale presidenza dell'lng. S. Gaglione negli anni 70; continuò fino agli '80 nei "boys" corallini, sempre con costante ardore e passione... Era tifoso del Napoli e della Turris. Nell'età adulta, ereditando anche in questo caso la passione paterna, cominciò a dedicarsi con crescente interesse al collezionismo, all'antiquariato, all'arte presepistica e del cammeo divenendo amico dei più qualificati maestri e artigiani torresi, ma soprattutto va ricordato il legame di

 fraterna amicizia con il maestro incisore: Gennaro Garofalo, al quale dedicò due volumi corredati da splendide riproduzioni: "Il cammeo di Gennaro Garofalo", anno: 1989, e, "L'inferno dantesco nell'incisione di Gennaro Garofalo", anno 1992. Amava anche la nautica da diporto e si divertiva a fare lunghe passeggiate con gli amici nel golfo di Napoli. Purtroppo questa sua passione gli procurò un brutto incidente quando il suo motoscafo prese fuoco nel porto di Torre. del Greco e rimase ustionato; per fortuna, dopo una lunga degenza, riuscì a superare questa terribile esperienza. Negli ultimi anni, anche se provato dalla malattia, ha continuato ad esercitare la sua professione con grande spirito di abnegazione e dedizione, lavorando fin quando le forze glielo hanno consentito. Membro del collegio dei probiviri della B.C.P. Molto legato alla famiglia, al fratello, alle sorelle e al nipoti Anna e Paolo, nei quali la sua scomparsa ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile. Intere generazioni di medici professionisti si sono formati all'Università sotto la sua guida e molti di questi erano presenti al suo funerale per testimoniare il loro affetto e la loro gratitudine. Fra le sue allieve c'è anche la nipote Anna Aurilia (figlia del prof. Francesco, ex insegnante di inglese al Liceo Scientifico "A. Nobel" di Torre del Greco; pensionato che ringraziamo, unitamente al cognato e cognate, · per la stesura di . questo commemorativo "memory"), alla quale ha voluto simbolicamente passare il testimone di una tradizione di famiglia, iniziata con il padre prof. Michele, e giunta ormai alla terza generazione... Spesso incontravo di buon mattino il caro Andrea nei vicoli della "piazzetta". Da profondo osservatore qual'era e con un pizzico di critica costruttiva, mi faceva notare le anomalie di questa città. Ne soffriva molto. . . D'altronde un vero combattente come lui non poteva restare in silenzio ed indifferente di fronte alle "cose storte" che si registrano nel quotidiano collettivo. Amava molto Torre e le sue tradizioni... Il suo progressivo decadimento lo irritava ed inquietava... Distribuiva a ragion veduta le "fauts" ad una classe politica locale non sempre all'altezza e ad una parte della popolazione, sprovvista di vero senso civico. Una volta nel suo studio di Piazza Santa Croce n. 17, nel 2001, mi racconto di quei bombardieri su Torre quel lunedì del 13.09.1943. Andrea aveva otto anni...; era affacciato dal lastricato di casa in piazza S. Croce 15, quando unitamente ad una sorella, vide nel nitido e terso cielo, sovrastante la nostra città, uno stormo di bombardieri americani, seguiti da caccia; si dirigevano verso la villa comunale al C.so V. Emanuele ed oltre. Erano le 10,30 circa di mattina. Dopo un po', affacciatosi dall'altra parte del fabbricato (verso il centro della città), ebbe modo di osservare grappoli di bombe che cadevano giù...; boati vari ed un grosso polverone avvolse quella zona, dilaniata dalle esplosioni...; subito la madre porto i figli nel ricovero sottostante il palazzo, e, nel mentre cercava di raggiungerlo ci furono raffiche di mitra, da parte dei "caccia" che seguivano le fortezze volanti; nessuno fu colpito; finiti i bombardamenti, qualcuno disse che l'ospedale degli Incurabili, attiguo alla chiesa di S. Maria del Popolo al C.so V. Emanuele, era stato distrutto, causando molti morti. Nell'ospedale era di servizio il padre, dr. Michele, il quale si salvo; era in procinto di visitare alcuni pazienti nello studio di dermatologia), quando vi caddero alcune bombe; i pazienti, ubicati nella saletta d'attesa perirono. La stanza delle visite nmase miracolosamente illesa... Il dr. Gagliardi