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RICORDI Dl TORRE   a cura di Peppe D'Urzo

Strada Cappuccini: Ncoppanunziata                     
PRIMA PARTE

L'idea di descrivere questa zona, mi è venuta quando su un autocarro di materiali di risulta trovai (me la portarono) la lapide marmorea viaria di questa via “Strade Cappuccini" del 1800, (la tengo conservata) rammaricandomi di come i miei concittadini distruggono la loro storia.                    (Carlo Boccia)

Anche questa è una delle strade più antiche di Torre, ma considerando le varie eruzioni che hanno modificato il livello e la larghezza, possiamo dire che è arrivato a noi l'antico percorso. Era una delle tante vie che lasciavano la strada regia (attuale piazza S. Croce) diventando una strada sterrata di campagna e portava alla chiesa e convento dell'Annunziata e dei Cappuccini, in cima ad una collina, e, poi, attraverso sentieri arrivava alle falde del Vesuvio. Infatti da questa strada si vede il cono del Vesuvio, la collina e scomparsa con le eruzioni del Vesuvio del 1737 e 1794. Poi dopo il 1794 con la ricostruzione e l'allargamento della chiesa di S. Croce da parte del Beato V.zo Romano, il primo tratto della strada attuale via Falanga che era in asse con via Cappuccini, fu necessario spostarla più a destra per far spazio alla nuova chiesa. Cosi i fratelli Castaldi nel libro "Storia di Torre del Greco" descrivano questa zona: "In una delle più mirabili e deliziose situazioni, in una contrada ove non è frutto che non olezzi né albero né fiore che non sorride, sorge il vasto edilizio, che fu il convento della SS. Annunziata e che per essere stato dimora dei frati cappuccini, prese da essi il nome tutta quella ridente contrada.
La sua origine risale al sec. XVI. Nel XVII e XVIII sec. molte famiglie nobili e alta borghesia napoletana scelsero questo luogo per la sua serenità e il clima come zona di villeggiatura e riposo. Infatti ci sono ancora molte ville come testimonianze di un illustre passato. Dal giornale "La Tofa" N.19 anno 2006 pag.3 di A. Langella si ricava una curiosità storica. "Murata all'angolo di un giardino nei pressi della chiesa, esattamente nel punto dove sorgeva il ponte, si trova una colonna di marmo. La dimensione, la forma, il tipo di materiale ci permettono di collocare questo ad un reparto archeologico romano". Adesso vi descrivo questa via nel ricordo dei miei tempi, incominciando dal dopoguerra, quando ci fu la costruzione di case a monte di questa zona (odierna via Martiri D'Africa), diventando da strada desolata e poco frequentata di periferia, ad attuale centro cittadino. L'ingresso di via Cappuccini è da Via Roma, salendo i venti scalini più il marciapiede, ricavato fra la roccia vulcanica. Di questa via si ricordano alcuni negozi che sono diventati storici, e che adesso ve li descrivo. Ne cito solo alcuni, quelli che ricordo e che mi sono rimasti impressi nella mente. Incominciamo dal salone di Fontanarosa Geppina detta "a parrucchiera" che si trova all'odierno civico 16, qui si servivano le mogli dei marittimi per farsi la "permanente" e andare, poi, a ricevere i loro uomini nel porto di Napoli; mia madre era un’abituale frequentatrice; quando arrivavano dal lungo viaggio sulle grandi navi (Augustus, G.Cesare, A.Doria, Contegrande...) si diceva "E' anrivato 'u papore i papa": a Torre era una grande festa. Al civico 24 c'è il salone per uomini di Giovanni Paino, prima c'era una bottega che vendeva il baccalà.
Al civico 26 c'è il fioraio di Melina Russo e

              

LE FOTO: VIA CAPPUCCINI OGGI; CHIESA E CONVENTO DELL'ANNUNZIATA; LAPIDE VIARIA DEL 1800; COLONNA Dl MARMO L'ANNUNCIAZIONE; QUADRO L. SEME

Salvatore Carbone di cui mi servo spesso. Il negozio di elettrodomestici e bombole gas di Umberto Moccia si trovava al civico 21, che diceva a mio padre "Vincenzo non siamo parenti per l'iniziale della prima parole del nostro cognome, Boccia-Moccia.        
                   
                                                  (Continua)