RICORDI Dl TORRE
a cura di Peppe D'Urzo
Don Carlino a 'uardia
Carlo Pontillo era nato a
Torre del Greco il 2.03. 1896 ed ivi deceduto a 73 anni il 20/09/1970,
da Raffaele e Nunzia ("Nunziata") Marinelli (parente del medico
Pasquale, otorino, il cui figlio Carlo era una personalità durante il
regime fascista a Torre e Napoli). Il padre Raffaele era commerciante di
corallo ed aveva alcune barche adibite a tale pesca; abitava in via
Fontana n. 11 (ove al primo piano vive la figlia Nunzia), un elegante
fabbricato risalente probabilmente alla metà dell'800 (da qualche tempo
ristrutturato); al piano terra erano ubicati depositi ed un bel giardino
con alberi di frutta. L'ingresso era tipico e caratteristico dell'epoca
a mo' di ferro di cavallo. Proprietà Pontillo.
A tal proposito il Municipio di Torre del Greco dedicò a questa
benestante ed importante
famiglia due strade: Vico Pontillo alla Fontana e Via Pontillo a C/so
Cavour.
Figli (tutti deceduti): Antonio, Carlo, Serafino, Carmelina ed
Immacolata. Carlo, combattente
nella grande guerra del' 15/18, entrò, incoraggiato dalla madre ma fra
la sorpresa dei
familiari, nel Corpo delle Guardie Municipali del nostro comune nel 1932
al tempi del podestà Longobardi e dei Comandanti Perriccioli e De
Gaetano; espletò il proprio servizio (anche con mansioni d'ufficio) con
lealtà, onestà e professionalità fino alla pensione avvenuta nel 1958.
Si unì in matrimonio con Rosa Langella a Napoli in data 18/10/1921;
ebbero cinque maschi ed una femmina: Raffaele, Salvatore, Mario, Luigi
(vivente), Nunzia (vivente) e Vittorio (vivente). Visse le vicende della
seconda guerra mondiale come Vigile urbano; fu impegnato in vari compiti
al servizio della città. I Vigili, dopo gli allarmi aerei, dovevano
recarsi, con gli attrezzi da pompiere, al Comando sito via Comizi e poi
in via D. Colamarino, per essere a disposizione dell'autorità preposte e
recarsi
sui luoghi danneggiati dai bombardamenti; uscivano in ronde notturne a
piedi con elmetto militare e moschetto (don Carlo usciva spesso con Ciro
Borriello "Giggiano" e Michele Borriello, detto "'u campagnolo");
effettuavano controlli col Com.te De Gaetano affinché la gente, dopo le
ore pomeridiane, spegnesse le luci nelle proprie case, per restare allo
scuro ed evitare obiettivi luminosi per le "fortezze volanti". . .;
comunicavano "notizie di guerra" al familiari da parte dei loro cari
impegnati sui vari fronti bellici, ecc.
Durante i rastrellamenti dei soldati tedeschi a Torre, dopo i'armistizio
dell'8 settembre 1943, la
gente del posto si rifugiava in alcune grotte sotterranee all'interno
del giardino del palazzo di proprietà Pontillo. Vittorio, figlio di
Carlo, ricorda che un suo cugino, Luigi Pontillo, fu fatto prigioniero
dai tedeschi ed internato in un
campo di lavoro in Germania; qui, nelle vicinanze del campo, conobbe una
ragazza che
spesso alloggiava in casa; si chiamava Helga; la portò in Italia e la
sposò; ebbero, fra
vicissitudini varie, quattro figli. Oltre a Vittorio, pensionato, ex
dipendente ASL NA 5,
ricordiamo Raffaele, Maresciallo dell'Aeronautica a Ciampino (Roma),
Salvatore, Mario, segretario di scuola elementare, Luigi, pensionato, ex
impiegato al comune di Napoli e
Annunziata ("Nunzia"), casalinga. Si narra che in
un turno di servizio a "don Carlo" si avvicinò un cittadino che di lì a
poco aveva comprato dei capitoni in via Comizi ("'ncopp 'a ripa"),
ove i pescivendoll erano soliti, durante le festività natalizie, vendere
prodotti ittici e frutti di mare. Costui si accorse che un capitone era
mancante del "cuoppo" di cartone... il nostro Vigile dovette
intervenire e si recò in loco chiedendo cosa fosse realmente accaduto;
si addivenne che la grossa anguilla nera era riuscita a scappare ("se
n'era fuiuto..."); al che il pescivendolo ("pisciavino"), su
consiglio del Pontillo, aggiunse un altro capitone al cuoppo...
Per i colleghi di lavori ricordiamo: Gppe D'Urzo ("don Peppe 'u
bellommo"), i Giobbe, Agretto ("'u baffone"), Di Lecce,
Montechiaro, il Brg. Scognamiglio, Sorrentino ecc., ecc.
"Don Carlino" era un uomo che apparteneva al suo tempo; persona affabile
e cortese; tipo tranquillo e a volte "pazzariello"; guai a farlo
innervosire; legato alla famiglia e al lavoro; appassionato di pesca,
usciva spesso in barca con Carlo Marinelli. E' stato un esempio di
benevola umanità, mettendosi sempre a disposizione di chi ne aveva
realmente bisogno.
La
sua attività lavorativa, specialmente agli inizi, fu in un certo senso
contrastata dai familiari; i suoi fratelli e parenti, facenti parte di
una casta di persone agiate che vivevano senza ristrettezza per i beni
ereditati in famiglia, rimasero stupiti, ma in seguito si dovettero
ricredere, apprezzandone la ponderata scelta... Il Pontillo esperì il
proprio dovere con integra rettitudine e morigerata fedeltà; fu un uomo
rispettato e ben voluto... |
LE
FOTO: CARLO ("DON CARLINO 'A UARDIA" IN DIVISA DA MILITARE; IL PADRE
RAFFAELE; IL TESSERINO Dl AGENTE MUNICIPALE IN SERVIZIO DI PS; VIGILE
URBANO (META' ANNI '30); IN UNA IMMAGINE DEGLI ANNI SESSANTA
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