Alfredo Telesca
di Peppe D'Urzo
La
"nobile" figura di Alfredo segretario comunale della nostra città
per tanti anni, nativo in terra basilicata (per cui era ricordato come
"'U basilico": scherzoso aggettivo tipico di questa regione), ma
torrese d'adozione, non può che essere rimembrata, in quanto facente parte della
storia di Torre del Greco.
Era nato a Moliterno (PZ) il 27.02.1890 da Francesco e Gerarda Santarsiero;
deceduto a Torre del Greco il 19.02.1968. Nel 1928 la sua famiglia si
trasferì alle falde del Vesuvio, andando ad abitare in viale Diaz n. 4, poiché Alfredo, sofferente di nefrite, aveva bisogno di aria
salubre. Rimasto orfano, fu adottato da uno zio. Negli spensierati anni di
scuola conobbe colei che poi sarebbe diventata la sua inseparabile
compagna di vita, Anita Polazzi, nata a Crotone il 19.09.1891 da Rodolfo,
capostazione e da Adelaide Mazzetti, deceduta a Castiglione di Intelvi
(CO), in data 6.08.1993. E' stata un'ottima
insegnante con varie lauree, prima a Salerno e poi Torre, alle Scuole di
Avviamento
(computista commerciale).
Il loro amore fu abbastanza travagliato al punto
che il padre di Anita si oppose per la loro giovane età.
I Polazzi si trasferirono a Bologna, ove il tenace Alfredo in più di una occasione
raggiunse la sua amata. Dovettero intervenire i Regi Carabinieri per inibire al
giovane Alfredo di raggiungere il capoluogo emiliano. Ma, come spesso
avviene, contro ogni
parere ed avversità i due convolarono a nozze in quel di Angola nell'Emilia (BO) il
16-02-1911. Per mantenersi agli studi Alfredo face vari lavori, fra cui il
rappresentante ed il commesso viaggiatore,
mentre Anita insegnava. Subito dopo essersi laureato in giurisprudenza
fece un concorso di segretario comunale, lavorando a Moliterno, Bologna, Giovinazzo
(BA), Alberobello, (BA), Salerno e Torre del Greco, proveniente da
Napoli in data 1.12.1930. Spesso in missione per ispezioni
istituzionali in altri comuni, tra cui Castellammare di Stabia.
Dalla loro
nacquero cinque figli (un maschio e quattro femmine): Rodolfo, ex prefetto a Roma
in pensione, Selene Maria (1911-1988) coniugata
con l'avv. Pietro Scognamiglio, Ines (1913-1993), Elena
(1920)
vedova di Michele dott. Di Rosa, residente al viale A. Diaz n. 14, e Anna
Maria (1925) vedova Grieco.
Rodolfo e Anna Maria sono gemelli.
Durante i terribili bombardamenti aerei
del 13 settembre 1943 da parte di aerei americani dalla villa comunale
alla Chiesa di S. Maria del Popolo con attiguo ospedale al c.so V.
Emanuele, la figlia Selene (Lella) era a lavoro presso la struttura
ospedaliera confinante con la parrocchia. Riuscì attraverso una finestra
del piano terra a raggiungere l'esterno e a recarsi a piedi a casa al viale
A. Diaz.
Dalle parti di via Beneduce e dintorni, dopo l'armistizio dell'8
settembre 1943, cominciarono i rastrellamenti dei soldati del terzo Reich;
molti uomini erano nascosti nella villa "Annunziatina" (proprietà
Alberto Izzo, via G. Beneduce, n. 32). I tedeschi, inoltre frequentavano
l'abitazione di una certa Edith, coniugata Savastano di Torre del Greco.
Il Telesca nel periodo in cui Salerno dal 12 febbraio al 15 luglio 1944 fu
sede del governo regio dell'Italia, occupata dagli Alleati, ebbe un
importante incarico su invito delle preposte autorità costituite, fra cui
il filosofo idealista e critico storico, Benedetto Croce (1866-1952), in
attesa di migliori sviluppi per i destini della Patria. Lavorò al nostro
Comune come segretario comunale fino alla fine degli anni '50. Nel 1953
sostituì per pochi giorni il segretario generale Giuseppe Fontanarosa (di
Matera).
Quando
andò in pensione fu chiamato al Comune di Palermo per tre anni circa.
Cavaliere Ufficiale e Commendatore del Regno d'Italia. Uomo di elevata
altezza civile e morale. Uomo onesto e tutto d'un pezzo con notevole
intelligenza e vivace intuizione. Dall'aspetto magro e di statura medio-bassa. Semplice dentro e fuori con rettitudine ed onestà
incrollabili.
Molto preparato, specialmente in diritto amministrativo;
tenne molti corsi universitari ed anche per segretari comunali; molte le
consulenze cui si dedicò con amore e passione.
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Le foto: Alfredo Telesca e la moglie Anita Polazzi in immagini d'epoca; il
fabbricato (1928) in viale A. Diaz n. 6 ove abitava il Telesca con la
propria famiglia (attualmente vi abita la nipote Daria Di Rosa).
Sempre
operativo e ligio al dovere. Sempre il primo ad arrivare sul posto di
lavoro al Comune. Tutti i dipendenti dovevano apporre la firma di
presenza davanti a lui. Se qualcuno commetteva qualche errore lo
riprendeva con giusta severità; se, invece, qualche altro aveva subito
dei torti o manchevolezze, assumendosi ogni responsabilità, lo difendeva
oltre la legge. Uomo fattivo e convinto di sé; stimatissimo da tutti, in buoni coi
podestà e coi sindaci che ben si avvalsero della sua preziosa
collaborazione. Si faceva sentire un po' ovunque; era di casa alla
Prefettura di Napoli, ove, spesso, si recava per dipanare intricate
matasse. Una volta fece attendere fuori il suo ufficio al Municipio di
Torre del Greco, il Prefetto, il quale dopo la dovuta attesa, gli fu
annunciato dall'usciere che lo fece accomodare.
Nel 1948 dopo le elezioni politiche e l'entrata in vigore della
Costituzione Italiana, Alfredo Telesca nominò il rag. Luigi Intoccia per
la raccolta dei voti (distrettuali) elettorali. Andava a lavorare di
frequente a piedi, e, appena sceso di casa, il primo ad incontrare era un
certo "Tatonno 'u scartellato", lo spazzino dei viali;
"Buon giorno Eccellenza..." era il reverente saluto dell'umile e
nobile spirito dell'operaio comunale a servizio della comunità; "Tatonno"
spesso faceva la spesa alla moglie del Telesca, rifiutandone sempre la
mancia.
Il comm. Alfredo fu un uomo moderato, aiutava il prossimo e andava
d'accordo con tutti. Abbastanza casalingo e apparentemente severo coi
figli, ai quali non fece mancare mai nulla; la moglie Anita gli fu sempre
accanto; donna forte ed influente, ben riuscì a soddisfare le esigenze
del proprio amato; grande lavoratrice e madre affettuosa che fece vivere i
figli in un'infanzia lieta e serena. I due fecero tanta beneficenza. Fu
ben stimato dai cittadini e dalle Autorità. Ebbe anche il compito di
segretario amministrativo presso l'ospedale "A. Maresca",
ubicato allora in villa comunale. Partecipava, quando poteva, a feste e
manifestazioni pubbliche e private. Accompagnava moglie e figlie a feste
da ballo (pineta "Iris") e alla Scuola elementare "Nazario
Sauro", nei cui locali si tenevano molte feste in onore dei soldati
italiani in partenza per l'Africa Orientale. Essi erano convogliati,
alloggiando per qualche giorno nella caserma "Gavinara" nei locali
dell'ex fabbrica conserviera ”Turris" (attuale proprietà
della "Deiulemar"), nelle adiacenze della Ferrovia dello Stato.
Ecco descritto, in linea di massima, il dovuto omaggio ad Alfredo Telesca,
uno dei più ricordati segretari comunali del nostro Municipio.
E' stato
un personaggio della storia della nostra città, e mai sarà dimenticata
la sua nobile ed illustre figura. |