Aniello
crapariello
di
Peppe D'Urzo
Lo
trovi sempre dietro al classico bancone di vendita della carne. Ti
accoglie con un gioviale sorriso, peculiare caratteristica del suo modo
di vivere. E la sua vita l'ha trascorsa tra macellerie, depositi e
mercati bovini, suini, ecc. Si tratta dell'amabile, comunicativo e cordiale Aniello Borriello, nato a Torre del Greco l'11 settembre 1935, meglio conosciuto
come "Aniello 'u caprariello" (vaccaro) per tradizione
familiare. Il padre Gaetano era contadino-colono in zona Ponte della
Gatta, titolare di vacche e mediatore di appezzamenti. Aveva, inoltre,
diverse capre che sostavano nelle "parule" di Via San Giuseppe
alle Paludi. Le gestiva insieme ai fratelli "Arcangiulillo" e
Ciro. Gli piacevano le tavolate con gli amici, e, fra essi, si ricordano G. Torrebruno e G. Ambrosino. Ebbe, purtroppo, nel dopoguerra un serio
incidente stradale con un camion in località Palazzone.
Coniugato con Maria De Rosa, contadina-casalinga, dalla quale ebbe undici
figli (due femmine e nove maschi), di cui quattro deceduti. Aniello,
originario di corso Garibaldi, dietro lo storico sito ove si costruiva
l'altare di fabbrica, cominciò da ragazzo a lavorare come carpentiere nei
cantieri navali del Cavaliere Massa "'ncopp 'a Scarpetta"; questo
mestiere non gli calzò e preferì esibirsi come macellaio con G. Torrebruno e Severino Collaro, detto "Servino" con locale in Via
Falanga.
Qui vi rimase per 14 anni. Aprì in seguito, a 17 anni, una macelleria in
via Libertà, e, poi, al corso Cavour n. 27 (nuovo), "'ncopp 'i fierri”,
conosciuta come "Macelleria Borriello" (dalla fine degli anni '50),
con abitazione in Via Luise n. 60.
Milite esente, coniugato con Maria
Amendola che le è stata di grande aiuto nella macelleria, ha avuto cinque
figli (un maschio deceduto e quattro femmine): Marianna, diplomata
all'istituto d'Arte, Carmela, diplomata Maestra d'Asilo, Giovanna
ragioniera, Patrizia casalinga. Tutte sposate. La signora Maria è sorella
di Vincenzo, titolare di negozio di elettrodomestici ubicato a fianco
della "chianca" di Aniello.
Da circa vent'anni, il nostro "Caprariello" ha un deposito
(ristrutturato) per la macellazione in via Ponte della Gatta n. 28. I
vitelli e i vitelloni provengono da Fondi (Latina) e i maiali da Angri.
Ha avuto anche esperienza come marittimo (in qualità di macellaio) sulla
nave "Surriento" per nove mesi e sulla "Roma" per soli
quindici giorni (entrambe della società di Navigazione
"Lauro"), e, per due anni, sulle coralline adibite alla pesca
del corallo,
Ha lavorato anche presso l'ex Macello Comunale in Via Calastro: spaccava
il "pezzo" e vi toglieva le pelli (scorie). Pensionato a 65 anni,
perse, più di cinquant'anni fa, il dito indice della mano sinistra nel
tritacarne delle salsicce nella beccheria dei Collaro.
Ha esercitato la professione anche con i Del Giudice con locale alla
Quarta traversa Teatro.
Ex cacciatore per passione, si recava spesso con amici per battute di
caccia presso Potenza. Amante degli uccelli, in special modo gli eleganti
cardellini, le "senzelle"(piccoli volatili di colore marrone) e
i "ciurli". Nell'attuale "boucherie" sono ben
conservati due ceppi (taglieri) di ciliegio acquistati nel Cilento,
a forma ondulante con curve idonee per il taglio delle carni. Questi due
panconi (uno dei quali si trova nel retrobottega) sono da considerare
pezzi di antiquariato: queste "creature" stanno sempre al loro
posto e fanno parte dell'habitat lavorativo di Aniello Borriello, famoso e
conosciuto "chiacchiere" di corso Cavour.
La sua clientela è abbastanza vasta, molti gli affezionati, provenienti,
oltre a quelli della zona, da Ercolano, Portici, San Giorgio a Cremano e
Napoli (Vomero). Vengono a gustare la genuinità delle ottime carni,
vendute dal cordiale ed affabile Aniello, in particolare le famose
salsicce "a ponta 'i curtiello" (trinciati con appropriato
coltello di lavoro).
Tanti i ricordi che gli vengono in mente. Da una
veloce panoramica flash si riporta ai tempi in cui, giovane ma esperto del
mestiere, comprava gli animali dalla mitica e storica "Matilde 'a vaccara" (Matilde Borriello, 1888-1981), per poi sfasciarli con la
dovuta abilità: i controlli e le ispezioni daziarie in piazza Luigi
Palomba (il direttore era un certo Alfredo Manca, di origine avellinese), i
"timbri" sulle carni e sui polli, le amicizie con altri
commercianti del ramo tra cui Antonio Borriello, detto "Tetonno 'u
sciupafemmene" con macelleria in via Piscopia, il periodo della
vendita all'aperto della carne a pezzi in via Comizi. Era la carne di
bassa macellazione che |
Le
foto mostrano Aniello Borriello nella sua macelleria al corso Cavour n.27
(anno 1975), Aniello intento al taglio della carne (anno 2002) e l'attuale
macelleria "'ncopp i
fierri"
veniva resa al pubblico dalla viva voce di "Luigi 'u banditore" (detto pure 'U scucciato) e i colleghi
di lavoro coi quali ha sempre avuto ottimi rapporti
sono Vincenzo Molinaro, "Zanone", Raffaele Volpe, i Collaro (i
più antichi), Gennaro lacomino, Di Matteo, Ciro Falanga ('Ciro Sciarrillo'), i Pepe, ecc.
Poi le rimembranze di guerra, l'ultima terribile guerra che causò danni
e morte nella nostra tranquilla città. Bombardamenti ed incursioni aeree
si abbatterono su Torre: v'era un ricovero antiaereo in via San Giuseppe
alle Paludi nei palazzo "sotto 'a sciuriarella" (passerella)
vicino ad un canalone.
Le persone del luogo, al suono della
sirena, trovando in esso sicuro rifugio, si salvarono da morte sicura.
Alla vigilia della Pasqua dei 1943 alcuni fabbricati "'ncopp 'i
fierri" subirono notevoli danni e vi morirono alcuni innocenti
cittadini.
Durante i rastrellamenti dei soldati tedeschi, dopo l'armistizio dell'8
settembre '43. Pietro (fratello di Aniello) rimase nascosto all'interno di
un cumulo di erbe per maiali su di un carrello e riuscì a salvarsi.
Ecco
descritto in linea di massima il profilo, il vissuto, le esperienze di
Aniello, un uomo che ha dedicato se stesso alla famiglia e al lavoro.
La
macelleria è stata ed è ancora la sua vita. Senza di essa nulla ha un
preciso significato: spesso di notte ha aperto i battenti della bottega e
si è messo a lavorare. Il
giorno in cui smetterà ci sarà il vuoto intorno a lui. Complimenti a
questo instancabile lavoratore, fra i più anziani macellai, unitamente a
don Antonio Visciano e qualche altro.
Da menzionare, inoltre, che il padre di
Aniello, il caro Gaetano è stato il padrino dei famoso portiere della
Turris (dalle origini) Borriello, pioniere dei calcio torrese. |