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Antonio Porzio 
"'U presidente"


di Peppe D'Urzo
  

"’U presidente" è lui il presidente per antonomasia; in via Fontana e nella zona mare tutti lo conoscono, stimandone le doti caratteriali che ha sempre avuto nel corso della sua vita. Antonio Porzio, nasce a Torre del Greco il 24.08.1933 da Aniello (detto "Aniello 'u pagliaccio), pescatore e poi marittimo, e da Maria Levante ('A mastifesta), adottiva dall'orfanotrofio dell'Annunziata di Napoli; dipendente dell'industria conserviera del torrese Vitelli con fabbrica in via Botteghelle a San Giovanni a Teduccio. Ha otto figli, cinque femmine e tre maschi, tra cui ricordiamo e salutiamo con affetto Salvatore, ricordato come "' A fisarmonica 'i Monetevergine".
Antonio, originario di via Agostinella, frequenta le scuole elementari al c.so Garibaldi e le scuole all'aperto come operaio meccanico. In giovane età fa il panettiere presso il forno di Frulio (attuale Savastano) in via Agostinella; effettua un po' di navigazione come garzone di cucina sulle mitiche carboniere sulle lontane linee del Nord America; per il suo modo di proporsi e per come organizza il suo lavoro, viene etichettato come "'U capitano". In data 11.11.1953 presta servizio militare in Marina; da Taranto viene imbarcato sulla torpediniera "Calliope" in qualità di furiere "S" (personale di cucina). Finita la ferma di leva, riprende l'attività di panettiere; nel 1959 è tra i fondatori, unitamente al prof. Luigi lannelli, del sindacato C. I. S. L. a Torre del Greco al corso Umberto I, con varie attività volte a migliorare le condizioni dei lavoratori, in special modo per la categoria dei panettieri, il cui presidente era Bartolomeo Garofano.
In una manifestazione di sciopero cittadino di questi ultimi, si ottennero, dopo varie trattative, le migliorie richieste e dovute.
Nel 1960 viene assunto nelle poste a Napoli come fattorino telegrafico (telegrammi ed espressi) nella zona di piazza Matteotti, Vomero, Gesù Nuovo e Quartieri Spagnoli; dopo vari scatti di livello lavorativo, finisce il rapporto di lavoro presso l'Ufficio Movimento; in pensione nel 1994. Nel 1961 si sposò con Principia Sammarco. Hanno sei figli, oggi tutti coniugati, e poi, dieci nipoti.
Dallo "scrigno" dei ricordi di Antonio, emergono quelli dell'ultima guerra mondiale, in particolar modo nella zona mare.
Si era alla vigilia di Pasqua del 1943, quando su Torre caddero numerose bombe per le incursioni aeree anglo/americane. Furono colpite via Purgatorio, piazza L. Palomba, via XX settembre, via Comizi, corso Cavour. Altre bombe caddero a mare, nei pressi degli scogli di Largo Gabella del Pesce; la famiglia di Antonio, nella tragica circostanza, non ebbe il tempo materiale di raggiungere il ricovero in via San Giuseppe alle Paludi ('U palazzo 'dda Passerella") e fu costretta a rimanere in casa; tremò tutto e furono assaliti da un terribile panico. In uno di quei tristi giorni, in cui la fame imperversava, il padre Aniello, ritornando dal lavoro, purtroppo non riuscì a trovare l'ombra di un pesce, in casa non c'era nulla da mangiare; fu fatta richiesta di avere qualcosa da mangiare ad una salumeria del luogo (una certa "'A necchina"), ma andò male. Cominciarono, dopo l'armistizio dell'8 settembre '43, i rastrellamenti in città da parte dei soldati tedeschi, nostri ex camerati; essi, che avevano una batteria antiaerea al c.so Garibaldi (attuale area esterna del negozio di D' Albenzio), presero molti uomini e giovani della zona, molti dei quali furono internati nei campi di lavoro in Germania; poi ci fu il "sollievo" ed un po' di benessere con la venuta degli alleati; ci fu un notevole andirivieni di camion carichi di ogni ben di Dio.
A 19 anni ebbe il piacevole onore di far la conoscenza di S.E. Enrico De Nicola (il primo presidente della Repubblica italiana, 1877 - Torre del Greco, 1959). Si trovava all'inizio di via Comizi nei pressi della chiesa dell'Assunta per la tradizionale celebrazione dell'alza vessillo della "Festa dei 4 Altari", quando si fermò una carrozzella, condotta da Francesco Saverio Esposito (detto "Ciccillo 'e Massa", dalla quale stava per scendere il presidente De Nicola; Antonio lo riconobbe e gli porse la spalla come appoggio; in quel preciso momento, si avvicinarono due vigili urbani pronti ad intervenire se fosse stato necessario, ma il Presidente con un cenno della mano, disse loro che tutto andava bene; i due fecero, alcuni passi insieme, poi don Enrico, visibilmente colpito dall'educazione e preparazione culturale di Antonio, lo ringraziò e lo salutò. La sua più bella ed indovinata "creatura" è stata la nascita

          

Le foto: Antonio Porzio ("'U presidente") in divisa militare (1953); in epoca recente; via Fontana (prima di partire per Montevergine) Antonio Porzio è il primo accosciato a destra (anni '50).

del Comitato di quartiere "Il Progresso"; siamo nel mese di settembre del 1973 ed il primo Presidente fu il bravo e compianto Aldo Gambardella (pittore/artista) che passò, in seguito, il testimone al tuttofare don Antonio (fino ad oggi!); la prima sede era ubicata in via Fontana n. 37 al piano terra, poi fu trasferita al corso Cavour n. 9 (ex stalle e ed abitazione di Matilde Borriello, alias "Matilde 'a vaccara") ed in via Fontana n. 66 c/o il locale del figlio Vincenzo (pratiche e commissioni); il Comitato, nel corso del tempo, ha avuto due squadre di calcio giovanile: "Cento Fontane" e "Giuseppe Legna" che hanno disputato vari campionati F.i.g.c. di categoria, con lusinghieri risultati.
Dal 1994, Porzio è anche Presidente della cooperativa pescatori "Beato Vincenzo Romano". Egli, come i tanti cittadini della zona mare, in rispetto dei suoi "nobili" natali, sta lottando, da una vita, per la trasformazione e la rinascita di questo storico sito, ove in passato v'era la maggior parte di artigiani del corallo e del cammeo; tanti i progetti per l'abbattimento di edifici fatiscenti, ristrutturazione di quelli esistenti con contorno di tanto verde e ricostruzione del meraviglioso litorale e con un porticciolo turistico a Largo Gabella del Pesce; i "dreams" per rivalutare la zona, continuano ad assopirsi ed a dormicchiare; al presente tutto tace. Ma "'U presidente" sempre provvisto di "animus pugnandi", è sceso in campo con continue lotte nei confronti degli uomini politici locali e non, spera ed è fiducioso che forse un giorno qualcosa di buono potrà accadere...
Ritornano alla mente i personaggi ed i locali di una volta: la mitica farmacia del dr. Murino (attuale "della Marina"); il palazzo ove abitava l'avv. Antonino Magliulo (sindaco della nostra città dal 1961 al 1965) in via Fontana n. 37;  la "Cantina del Pescatore"; la merceria di "Sapone" con vendita di varie mercanzie; il bar "Santa Lucia", il cui proprietario di una volta era detto "'U caporale" (dal 1966 i La Rocca); nelle strade della "Marina" si celebravano e vi transitavano varie processioni religiose: la processione nel giorno della Festa di tutti i Santi (nel mese di Maggio), il carro dell'Immacolata (l'8 Dicembre), "'A festa 'dda pastora" (santa secolare), Catalana (in via S. Giuseppe alle Paludi); inoltre, spettacoli canori e fuochi d'artificio.
Nel 1976 sotto l'accurata regia di Gennaro Vitello, in occasione del Carnevale, ci fu una sfilata di quattro carri allegorici da via Fontana e per le strade di Torre del Greco, con tanti giovani e ragazzi in costume; fu un successone. Nel 1990 Antonio fece da cicerone al noto giornalista della Rai, Luigi Necco che venne a Torre per un programma sulla lavorazione del corallo; lo portò a visitare i classici luoghi, ove un tempo le donne "bucavano" il corallo; il servizio andò in onda per TV.
Ecco l'omaggio dovuto ad Antonio Porzio, uomo vivace, gagliardo, dai capelli bianchi ondulati ed ordinati, dal sorriso per ogni circostanza, dal tono di voce che denota determinazione e forte carattere, con l'hobby del teatro (impianti luce e scene), tifoso "corallino" sin dai tempi del campo "'Fienga".  "Vorrei - dichiara, infine Antonio Porzio - Torre del Greco più accogliente... i torresi meno apatici e più desiderosi di apprezzare la loro città".