"La
Baia del Sol"
di
Peppe D'Urzo
Nella
marinara e costiera città di Torre del Greco, fra le tante bellezze
naturali, esiste un bellissimo e suggestivo posto all'estremità della
banchina di ponente dello storico porto. Una "perla" incastona fra le
gemme delle bellezze naturali che contraddistinguono ciò che di ancor
piacevolmente grazioso esiste nella nostra vesuviana città.
Formata da scogli, sole e mare, è definito dai suoi appassionati
la "baia del sol". Senza dubbio alcuno, appropriata ne è la
denominazione dal sapore spagnoleggiante. Questa piccola insenatura
bagnata dal tirrenico mare, ubicata all'estremità di quella
"muraglia" di pietre, con sottostante faro, può considerarsi
una piscina naturale, sui cui bordi (scogli) si può prendere una
magnifica abbronzatura.
I veri frequentatori si possono dividere, e così
facendo si cercherà di fugare ogni dubbio e calmare i bollori di quanti
sono affezionati a questo paesaggistico sito, in storici, occasionali,
appassionati, ex praticanti, abituèe, sentimentali, aficionados, fans e
affini.
In primis ricordiamo i vari Domenico Buonincontro ("Mimi" pensionato
ex dipendente Cassa del Mezzogiorno, classe 1925, simpaticissimo con
appropriate 'trasute', Giovanni De Rosa, classe 1920 ex
marittimo-cuoco della Società "Italia" pensionato, Vito Serdonio
("Tituccio"), classe 1920 ex marittimo in pensione
dall'invidiabile abbronzatura duratura per quasi tutto l'anno e senza mai
un principio di raffreddore ed un paio di baffi bianchi made in
Hollywood, Ulisse Carmosino, classe 1933 ex bigliettaio Atan in pensione e
grande tifoso della Turris che si autodefinisce "intenditore" di
calcio. Simpatici i suoi dibattiti e le dispute calcistiche, caratterizzate
da un fioco e rauco tono di voce. Ricordiamo ancora, Giuseppe Tartaglione classe
1938 detto "'U ragiuniere", ex dipendente Banco di Napoli,
tranquillo e ponderato, ma incline a battutine veloci.
Michele Acquarulo (1930), detto "Michele 'a Sampdoria, grande cuore
doriano e corallino. Uno dei principali "character ", gli piace tener
banco e guai a contraddirlo. Provvisto di un benevolo impeto oratorio che
lo fa facilmente "accalorare" in special modo in materia pallonara. E' solito intrattenersi, con "La Gazzetta dello
Sport" sotto braccio, a "capo Torre" per discutere con gli
amici.
La sua "voice" si sente, inconfondibilmente, lontano.
Antonio Mennella ("'A nzerellara"), commerciante di coralli:
ironiche le sue facezie e barzellette. Salvatore Mellone ("Tore"), classe
1946, ex calciatore (bravo terzino) con buona tecnica individuale, ha
giocato col De Nicola, Nova Torrese, Alba Turris, Ercolanese, ecc.;
pungenti e sarcastici i suoi "sfottò". Mario Fiorentino
("'U siciliano), classe 1940, commerciante di corallo e
affini. Grande amico del "carioca" Edson Arantes do Nascimiento Pelè. Con
paroline un po' snob ed aristocratiche, ben riesce a "canzonare" i
suoi diletti amici del porto. Giacomo Fiorentino (1935), ex insegnante,
pittore-artista. Negli anni '80 fu definito: "Quello che pitta la Turris".
Uno dei fotografi ufficiali della "baia” Eduardo Brancaleone
("'A punzese"), classe 1923, pittore-imbianchino in pensione,
tifosissimo della Turris. Luigi Serbante ('U cavaliere ),
benzinaio, ex gestore della "Esso" in via Vittorio Veneto
(attuale "Pingù"), attualmente lavora alla "Esso" in
via Circonvallazione: Turris e Inter i suoi amori calcistici. Luigi
Visciano ("'U biondo"), ex benzinaio in pensione
("Esso" in via V. Veneto), corallino ed interista. Raffaele
Manfredi ("Rafele 'u postino"), conosciuto e stimato
"mail-man" della nostra città. Leopoldo Vitiello (corallaio),
entusiastico super appassionato della maglia corallina. Silvio Cacace,
somigliante al grande Paul Newman, ex dipendente comunale (Ufficio
Elettorale) in pensione. Sossio Matera (1950), maresciallo dei Vigili
Urbani, Salvatore Improta, vigile urbano, un certo Gennaro "'u pittore" (artista), Armando, detto "Menate 'a mare" (garage giù
da Cianfrone), "Gigino 'u garacista" (garage al Rione Raiola),
Michele Rivieccio, marittimo della "Tirrenia", il dottor Antonio
Avenia (e famiglia), "Ferdinando 'a capéra" (dipendente
comunale), Giovanni e Gennaro Formicola ("cacatella"), i
fratelli Cuccurullo, i fratelli Campaniello,
Franco
e Salvatore (deceduto), Franco De Simone ("'U capitano") con
barca, "Alfonso 'u barbiere",
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Pauluccio Celeste, Aniello
Vitiello, residente
a Pordenone, un certo Luciano
(ospedaliere), una signora di Avellino (da maggio ad ottobre), Giovanni
D'Orlando ("'U mericano”), Vincenzo Abbruzzese ("'U professore").
Negli
anni addietro erano soliti raggiungere questo approdo, altri amici fra cui
il commendator Palmerino Di Cristo (1917/1997) con la barca, Nicola Di
Lecce, Michele Romito, Vincenzo Abbagnano. Ad essi si aggregavano altre comitive: gli amici di giù Sant'Anna ed
altri provenienti da varie zone cittadine: T. Guerrazzi, F. Panariello,
Raiola, G. D'Urzo, A. Mazzei, C.Caccavale, ecc.; altri saltuari: Aniello Marrazzo, un certo Pietro (marittimo), Enrico (marittimo) e tanti, tanti
altri ancora che al momento facilmente sfuggono di mente. Ci scusiamo con
chi, ahimè, non è stato menzionato. l meno giovani, le cosiddette
"pietre miliari" ricordano che in gioventù andavano a farei
bagni "sott 'a scarpetta", ove c'era una piccola insenatura con
spiaggetta, detta "'U scario” (odierno Circolo Nautico).
La baia, definita anche "Porto Torrese" è un ottimo "réfuge"
per prendere tintarelle, considerando l'ottima posizione del sole. Le
creme abbronzanti abbondano. Una volta i "malatoni del sole" gareggiavano
fra di loro; si possono gustare frutti di mare, le cozze in primis,
pescati da mani esperte dietro gli scogli. Sin dall'inizio dell'estate, i
tre pontoni della famiglia "Cerasiello" si riempiono di
motoscafi, cabinati e barche di varie di dimensioni.
È uno spettacolo.
Nel "salotto” della baia ci si intrattiene anche con le famiglie
(vedi Salvatore Aliberti, detto "'U cusetore”) a parlare dei più e
del meno, mentre il sole riscalda l'ambiente. In precedenza si cucinava
qualcosa alla maniera "primitiva". I "veci" commentano fra
di loro le notizie del glomo.
Gli sfottò non mancano ogni tanto, per celebrare qualche compleanno,
onomastico o altro, si consumano i dolci di Blanco (prenotati da A. Mennella, detto "'A nzerellara").
Le mattizie sono
continue, ognuno "marca" l'altro e le risate si perdono in quel cielo
terso e nitido che accarezza il Vesuvio che sembra proteggere la città
fino al mare. Gli argomenti calcistici, infine, accendono i momenti di
pausa e riflessione. Le "competenze" si accavallano in vari "processi" all'aperto.
Mentre nella baia del sol si discute e si prende il
sole, sulla muraglia, posta a difesa del porto, qualcuno corre e fa
ginnastica, e qualche altro passeggia (è il sempre in gamba prof.
Giuseppe Auditore) con naturale e beata partecipazione a leggere il
giornale.
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