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Carlo Tedesco,
da Pola a Torre


di PEPPE D'URZO
 

L'ultima guerra mondiale ha, sicuramente, lasciato il segno in chi l'ha combattuta e in chi, in modo diretto o indiretto, vi ha partecipato. Fra coloro che hanno indossato una divisa militare a difesa della Patria, vogliamo qui ricordare la figura di Carlo Tedesco, nato a Torre del Greco il 24.04.1915, da Idolo e Carmela Iorio; ivi deceduto il 10.09.1972.
Sin da ragazzo imparò il mestiere di muratore.
Poco più che ventenne, nel 1935, si arruolò nella Regia Marina Italiana per la ferma di mesi ventotto; matricola militare n. 2072; marò nel glorioso Battaglione "San Marco", reparto di fanteria impiegato in operazioni da sbarco; inizialmente definito Battaglione Fanteria Real Marina, poi Reggimento Marina "San Marco" in data 25 marzo 1919. Con la fine della grande guerra (1915/18) il reggimento fu ristrutturato su quattro compagnie e all'entrata in guerra dell'Italia (10 giugno 1940) fu riordinato in Battaglione, arricchendosi man mano di nuove unità, impegnate su vari fronti bellici fino in Cina.
Carlo si congeda nel 1937, ma viene richiamato alle armi il 07.06.1940, tre giorni prima che il Capo del Governo italiano leggesse la dichiarazione di guerra agli ambasciatori di Francia ed Inghilterra, fra il tripudio delle giovani leve, indottrinate a "credere, obbedire e combattere" ed i timori e le ansie delle madri, mogli ed i "veterani" della prima guerra mondiale che avevano già vissuto gli orrori e le carneficine precedenti...
Le sue destinazioni dal 1935 al 1943: combattente a Pola, in Africa orientale (Eritrea), Libia e di nuovo a Pola (foglio di viaggio del Comando Battaglione "San Marco" o "Maribatt" di Pola in data 11/08/1943); insignito del distintivo della medaglia commemorativa per le operazioni in Africa Orientale Italiana in data 06.02.1936.
Durante la permanenza in quel di Pola (serbo-croato Pula, città e porto della Croazia, sulla costa sud-occidenta in fondo ad un ampio e profondo golfo dell'Adriatico settentrionale; italiana dal 1920 col trattato di Rapallo alla fine della II guerra mondiale; occupata dagli Iugoslavi nel maggio del '45 e poi, a giugno, dagli Anglo/Americani; fu assegnata allo stato jugoslavo dal trattato di pace del 1947) conobbe, mentre la guerra imperversava con nubi minacciose all'orizzonte, una giovane carina e di gioviale aspetto, una certa Emma Vellenich (cognome trasformato in Veleni dalle preposte autorità del regime fascista) che era nata a Pasculin, frazione di Parendo (Pola) il 22.02.1921.  Tra i due subito ci fu intesa ed amore, al punto che decise di portarla con sé a Torre del Greco e con lei anche sua sorella Daniela.
Lasciò Pola quasi un mese prima dell'armistizio dell'8 settembre 1943, evitando il mortificante "esodo" dei cittadini italiani dagli ex territori di italica identità.
Lì, accadde di tutto: rivolte di partigiani, caccia agli ex fascisti, requisizioni di case, fabbricati e tutti i beni che in precedenza appartenevano agli italiani; si verificarono uccisioni, persecuzioni, insomma una vera caccia a tutto ciò che ricordava il tricolore...; ebrei in fuga, vite umane distrutte, fuggi fuggi delle Forze Armate, lasciate in una totale confusione e al loro destino e le terribili "foibe" (fosse, voragini carsiche in Istria) in cui furono, in seguito, rinvenuti numerosi corpi di italiani, ammazzati dalla follia e vendetta bellica di ribelli e rivoltosi che si sporcarono di tanto sangue innocente.
Carlo ed Emma si unirono in matrimonio, ma dopo pochi anni e, precisamente, in data 12.12.1947 in Torre del Greco, la dolce Emma morì; fu così ricordata: "Stroncata da un male ribelle nel fiore degli anni, quando più bella le sorrideva la vita, lasciando inconsolabili il marito e la famiglia tutta". L'addolorato Carlo si risposò con l'altra sorella di Emma, Daniela che aveva lasciato i suoi affetti familiari sul suolo jugoslavo. La signora Daniela ha vissuto per molti anni con la figlia Saveria (classe 1952, - coniugata con Antonio Saturnino, classe 1949) in via I. Sorrentino n. 3 sino al 3. 1 1998, data del suo decesso.
Il Tedesco ha lavorato come marittimo con N.O. per imbarco su navi estere per anni due dal

Le foto: Carlo Tedesco in divisa da militare del Btg. "San Marco"; Emma Vellenich e sua sorella Daniela; una veduta attuale dell'arena di Pola (Croazia).

29.07.1950; pensionato, iscritto all'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, Sezione di Torre del Greco dal 1947; venuto a mancare alla vita terrena nel 1972; nel trigesima della dipartita, i suoi cari così lo vollero rimembrare:
"Sei stato giusto, leale ed ingenuo, e ci hai dato tutto, la vita e gli onori e nulla hai preteso. Hai gioito e sofferto in silenzio con umile grazia, godendo del poco in serena letizia. Ci hai amato moltissimo senza parere col digiuno pudore dei forti. Per tutta la vita guardaci di lassù, proteggici e guidaci nel bene e nell'amore".