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"Cianiello 'u cammeista"

di PEPPE D'URZO
 

L'artistico lavoro di incidere il cammeo, diventandone in seguito un esperto nel ramo, l'ha appreso sin da ragazzo. Il corallo e il cammeo (gemma incisa a rilievo, utilizzando i vari strati e la varia colorazione di certe pietre dure: agate, onici, calcedoni, cornioli, crisopasi, onde ottenere effetti di profondità e di tonalità diverse) sono sempre stati, sin dai tempi che furono, fonte di lavoro per tanti, anzi tantissimi torresi.
E fra essi vogliamo ricordare Luciano D'Urzo, detto "Cianiello 'u cammeista"; era nato a Torre del Greco il 29/04/1914 ed ivi deceduto il 18/04/1992, da Felice, marittimo, emigrato in seguito in America, ove morì a Brooklyn, e da Carmela, ricordata come "Mammèa 'i carrozza", poiché il padre era titolare di carrozze alla I tr. Salvator Noto.
Oltre a Luciano nacquero Vincenzo, Raffaele (padre del compianto e carissimo amico Felice, grandissimo "cuore corallino" e di fede interista) ed una femmina. Originario di Fosso San Michele, attiguo alla chiesa di San Michele Arcangelo, dopo le scuole elementari, si iscrive alla Scuola d'Incisione (poi Istituto d'Arte) in Piazza Luigi Palomba. Perfezionerà l'arte di incidere (tracciare su una superficie dura, mediante scavo, un determinato disegno) col maestro Ferrara al vico Pezzentelle.
Ebbe per il suo mastro, un esperto caposcuola, un notevole rispetto ed affezione che, quando andava al cimitero, doveva andarlo a salutare e sostare sulla tomba. Luciano fu chiamato sotto le armi nella Regia Marina, imbarcando in qualità di marò-puntatore, sui MAS (Motobarca Armata Silurante) e sommergibili. Dopo la campagna greca, fu impegnato sul fronte greco durante la II guerra mondiale. Effettuò tredici anni di servizio militare. Era imbarcato sul sommergibile "Rubino", e, durante una licenza a casa vi rimase qualche giorno in più, in quanto a Torre si teneva la tradizionale Festa dei 4 Altari.
Al rientro alla base, non trovò più il "submarine"; gli dissero che era stato affondato da unità nemiche. Ogni qualvolta usciva in missione per azioni belliche, era solito consegnare i suoi effetti personali, foto, ecc. a qualche commilitone che non vi partecipava, poiché non voleva nulla con sé in caso di eventuale decesso.
Il fratello Vincenzo (trasferito, poi, in quel di Genova), anch'egli militare si trovò in licenza a casa. Era il triste e travagliato periodo di quei giorni dopo l'armistizio dell'8 settembre '43. Si nascose, unitamente ad altri torresi, sotto la grotta del Monumento delle Cento Fontane (cannelle), ma fu preso dai soldati tedeschi, per una probabile soffiata che lo portò in Germania, da cui, poi, fece ritorno quando le ostilità cessarono. Il cognato Gaetano Olivares, combattente sul bollente fronte dell'Africa Settentrionale, fu preso e fatto prigioniero dagli Inglesi; fu condotto in Sud Africa, ritornando in patria nel dopo guerra.
Luciano, dopo i devastanti effetti bellici e col lento incedere occupazionale, riprese l'attività in proprio, lavorando per molti commercianti. Ha lavorato finché gli occhi glielo hanno permesso. Un certo Mario Pernice (classe 1940), incisore di corallo, è stato per un po' di tempo collaboratore di "Cianiello", ricordandolo con stima ed affetto, ed in special modo per la sua bravura e sveltezza del mestiere.
Il nostro esperto "cammeista" si unì in

matrimonio con Annunziata Langella (nata nel 1919); dalla loro unione sono nati quattro figli: tre maschi ed una femmina. Felice, insegnante; Carmela che vive a Stoccarda, città della Germania sud-occidentale; Pasquale, dipendente al nostro comune; Giuseppe ("Peppe"), impiegato all'INPS (ex geometra al comune di Torre del Greco).
Grazie a questi ultimi è stato possibile trascrivere tracciato di vita del loro diletto genitore, un uomo che è appartenuto al suo romantico e nostalgico tempo, fatto di uomini di nobili e leali sentimenti. Era una degna persona, di eccelsa moralità ed alquanto rigido e giusto con i figli. Un po' irritabile ("ncazzuso") sul lavoro.
I suoi cari così ne tramandano l'immagine: "Visse per l'amore della famiglia. Riposa nella serenità dei giusti. Rivive nella luce di Dio. Riposa in pace." -