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Gianninella
di Peppe D'Urzo
 

"Mmiez ’u lavo" è una storica zona della nostra città dalle parti di via Teatro, confinante coi portici, allora chiamati "ponti", ed attualmente, via Giardini Gradini Teatro. Qui al civico 13 si trovava una piccola "puteca" ove Giovanna Giannantonio, da tutti ricordata come "Gianninella ’a scarpara", svolgeva la sua professione, con notevole bravura ed artistica esperienza, di cucire scarpe e borse. Era nata a Torre del Greco il 18.09.1919 (ed ivi deceduta il 31.12.1982), da Alessandro, ciabattino e controllore-bigliettaio del mitico teatro "Garibaldi", e da Angela Magliulo, casalinga; famiglia composta, inoltre, da due maschi ed una femmina. Per più di quarantanni Giovanna ha svolto, mentre il marito Giuseppe Serritella era marittimo, questa attività con passione, abnegazione e col piglio di chi conosce bene il proprio mestiere. Abitava alla I^ traversa di via Teatro n. 9. Era da tutta la gente del quartiere bene voluta e stimata; donna di enorme bontà e disponibilità. Spesso, finiti i suoi lavori manuali di cucitura, non chiedeva alcunché ai clienti, che venivano anche da altre parti della città. La sua arte, ben presto, si diffuse un po’ dovunque...

 

Il suo ricordo è ancora vivo in molta gente che ebbe il piacere di conoscerla o di scambiare, col suo modo affabile di proporsi, poche battute di circostanza. Aveva ereditato la piccola l’attività del padre che creava e costruiva scarpe su misura; una volta accadde che egli, per mera distrazione, realizzò due scarpe dello stesso piede... Giovanna, attratta da filo, aghi, pellami, suole ed attrezzi vari, e presa da un’intima passione artigianale, volle proseguire la professione paterna. Erano in molti, provenienti da luoghi lontani e poco accessibili di Torre, a recarsi presso la sua piccola fucina, per farsi riparare scarpe e borse, o per semplici lavoretti.
Si ritirò in buon ordine per dedicarsi di più a sua figlia ed ai diletti tre nipoti. Ma quella notte di San Silvestro del 31 dicembre del 1982, per un fulmineo diabete, lasciò il mondo terreno per entrare nel Regno dei cieli.



Immenso fu il cordoglio e la costernazione per questa donna, madre esemplare, cordiale,

 

 

umana e generosa che con Piero  consumò la propria bottega al servizio della gente... Molti torresi la ricordano ancora con immutato affetto. Giovanna aveva due fratelli: Giuseppe, sposatosi a Taranto ove vive da molti anni, e Silvestro, detto "Zzi monaco", deceduto in data 19.02.1958 per sinistro marittimo (annegamento) a bordo del piroscafo "Bonitas" (della società di Navigazione di Genova: Ravano), avvenuto al largo delle coste dello stato del North Carolina (U.S.A.). Con lui perirono altri tre torresi: come fu o come non fu, decisero all’unisono, di gettarsi in mare, ove purtroppo, persero la vita; gli altri componenti rimasti a bordo, furono, poi, recuperati e tratti in salvo... Fu un immane tragedia...
I corpi furono recuperati ed il Comune di Torre del Greco ne seppellì le salme in una cappella del nostro cimitero ("I quattro della M/N Bonitas) ad essi dedicata.
Si rimembrano, inoltre, altri personaggi e locali di via Teatro e vicoli limitrofi: un certo "’A bugatera" (vicino al negozio di "Giannella") fruttivendolo, "Giuvanni ’dde caramelle", "Rafele ’u barbiere" (Raffaele Magliulo zio di Giovanna), Giorgio "Chiarina ’a mmare", il deposito di elettrodomestici di Quagliarini, "Francesca ’a castagnara", "’U banco ’i l’acqua", "Vicenza ’dde cumete", la cantina di "Tutt ’u munno", ove la sera si cantava a "fronne ’e limone", "Cip Ciap" e la moglie Rosina.
Nei ricordi di Gigi De Luca (famoso attore e registra teatrale torrese), abitante allora in via Teatro n. 12 e prima ancora al I Vico Orto Contessa, si rievoca la processione che partiva da "’mmiez ’u lavo", del Bambin Gesù che veniva portato su tutti i presepi della zona... "’U palazzo ’dda serrengara", e al civico 3 di via Teatro all’interno di un vecchio fabbricato (ora ristrutturato) v’era un pozzo (attualmente ricoperto), all’interno del quale, si dice che vi mori un soldato tedesco durante la 2^ guerra mondiale; divenne un luogo che incuteva paura nei ragazzi della zona, e, come tradizione vuole, fu chiamato"’U puzz ’ddo fantasma".
L’omaggio a "Gianninella ’a scarpara" è stato possibile grazie alla disponibilità della figlia Nunzia ("Titina"), classe 1951, coniugata con Luigi Bottino (1949), commerciante, ex marittimo, con negozio di macelleria in via nazionale n. 1 1 1, da circa ventiquattro anni. Tre figli: Giovanna, Simona e Giuseppe, calciatore nel ruolo di terzino sinistro nel Comprensorio Vesuvio di Boscotrecase in 2^ categoria.

Un altro personaggio, un’altra storica figura nella memoria della cronaca e narrazione cittadina; il ricordo di Giovanna Giannantonio ci appartiene...; i suoi insegnamenti ed il suo laborioso "artisant" non di devono, per onorevole ossequio, dimenticare...

Le foto: Giovanna Giannantonio in Serritella, detta "Gianninella ’a scarpara", prima del decesso; in età più giovanile; i fratelli Giuseppe e Silvestro a Taranto (servizio militare); esterno della macelleria di Luigi Bottino in via Nazionale n. 111 (ottobre 2005).