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Ciro Giobbe
di Peppe d’Urzo

Fra i Vigili Urbani che hanno fatto la storia del Corpo e dell’amata nostra città, vogliamo menzionare la figura di Ciro Giobbe, nato a Torre del Greco il 15.10.1928, da Giuseppe (1886/1941, Vigile Urbano; proveniente dalla M.V.S.N,: Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale) e da Maria Giuseppa Giobbe (cugina, casalinga) che ebbero cinque figli (tre maschi e due femmine) di cui Ciro ed Ersilia viventi. 
Originario della zona di via Falanga e precisamente della V Tr. Teatro, ricordato come ”’U vico ’i Giobbe”. Frequentò le scuole elementari in via Teatro, attigue al mitico teatro ”Garibaldi”; orfano di padre in giovane età, lavorò come orefice presso il laboratorio di Bartolomeo Qualano in via D. Colamarino n. 19.
Nel settembre del 1949 si arruolò in Polizia (Pubblica Sicurezza), effettuando un corso a Senigallia (AN), poi Scuola di Nettuno (RM) e Polfer a Bari.
Nel 1955 entrò nel Corpo dei VV. UU. del Comune di Torre del Greco, unitamente ai vari P. Noverino, A. Rivieccio, R. Di Stasio, L. Mancuso con le sedi del Comando in via D.Colamarino (attuale negozio ”Anny”), via Falanga (ex Ufficio postale) e V.le Onorato n. 2 (al presente via G.Mazzini); suoi Comandanti sono stati: Errico dott. De Gaetano (1906/1978) e F.sco Rota (1927; M.llo e poi Capitano). 
Una lettera di ringraziamento del 27. 03.1970 del Com.te

De Gaetano cosi recitava: ”Caro Giobbe, desidero dirvi che negli anni che abbiamo trascorso insieme a servizio della cittadinanza, conserverò un grato ricordo. Vi ringrazio della collaborazione e vi saluto. Auguri, E. De Gaetano”.
Nel 1969 face parte del Comitato Feste Turismo e Sport (sindaco Ciro, prof., Ferrer). Nel 1978 è transitato c/o l’Ufficio Tributi in qualità di dirigente dei servizi accertamenti e con f.f. di Direttore di Sezione (ordine di servizio n. 1546/S del 14.01.1992); Corso di aggiornamento Anci-tel; Roma, l990. 
In pensione novembre 1993; Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica in data 23.10.1997.
Coniugato il 14.04.1956 con Corrada Palazzesi, originaria di Vaiolati Sponti (AN), classe 1938; figli: Giuseppe (”Peppe”), dal baffo di stampo rinascimentale, grande appassionato di uniformi militari e di ricerche storiche, M.llo Capo in esercito; Massimo nella Polizia Municipale del Comune di Napoli col grado di tenente; Francesco, agente di P.S., polizia postale a Bari; Aurora (vive a Modena) e Fabiola; tutti coniugati; i nipoti sono nove e costituiscono la gioia dei nonni... 
Dalla seconda guerra mondiale il nostro Ciro serba alcuni ricordi che gli sono rimasti ”dentro”; erano i giorni successivi all’armistizio dell’8 settembre del ’43 ed i soldati del Terzo Reich, su ordine delle Autorità preposte, effettuavano rastrellamenti in città; Ciro si nascose con una ventina di persone in un pozzo, ubicato nel cortile dello stabile dei Giobbe alla V tr. Teatro n. 16; i militari germanici erano in zona, ed uno di essi, entrato nel cortile si avvicinò al pozzo, riflettendo la propria immagine nell’acqua sottostante; intuendo che qualcuno vi potesse essere nascosto, decise di lanciarvi una bomba a mano, di quelle col manico lungo. 
Al che il cane lupo di zio Salvatore (1902/1978; anch’egli Vigile Urbano, buon artista e pittore) si avventò sul milite che non ebbe più il
tempo di lanciare l’ordigno bellico; all’accaduto assistette anche la nonna Ersilia che si mise a gridare a squarciagola, facendo allontanare l’esterrefatto soldato ed i suoi camerati... Gli scampati, poi, furono costretti a cambiare rifugio, ed andarono a ripararsi nella casa di ”Don Vicenzino ’u prevete”, sacerdote di Santa Croce, alla IV tr. Teatro nel palazzo ove abitavano Crescenzo ed Eugenio Mazza, corallari; qui vi era il posto di polizia delle guardie regie ("'A caserma ’ddu rillegato”, la caserma del delegato, cioè un commissario attuale di P.S.) che all’epoca erano chiamate:”E pagliettelle”. 


 

Nella triste circostanza dell’incursione aerea del 13 settembre 1943 che causò morte e dolore sulla nostra tranquilla e pacifica città, Salvatore Giobbe era di servizio al C.so V. Emanuele angolo via  Circonvallazione; riuscì a trovar rifugio nel ristorante ”Cianfrone” e si salvò; finito il tremendo bombardamento aereo, si

attivò a recuperare coloro che erano rifugiati nel ricovero antiaereo nel giardino del palazzo al C.so V. Emanuele n. 136 (ex 96), ricordato come “’U palazzo ’ddu Maggiore”, ove morirono alcuni cittadini a causa della ”mofeta”, gas velenoso che si sprigionò dalle rocce vulcaniche sottostanti a causa delle violente  esplosioni delle bombe cadute giù... 
Durante la permanenza delle forze interalleate a Torre, si susseguirono vari ”assauts” ai camions che trasportavano cibo e viveri; in uno di questi, fu asportata una coperta da un autocarro americano con sventata rapina da parte di un Vigile; la coperta fu portata alla sede dei VV UU.; il Com.te De Gaetano ordinò a Salvatore Giobbe di consegnarla all’Head Quartier del Comando Militare Americano presso la villa ”Matarazzo” ai confini di c.so V. Emanuele fra Torre del Greco e Resina.
Il tutto avvenne con regolare ricevuta di consegna dell’ ”Al lied Military Government” al Comando Vigili Urbani di Torre del Greco, a firma dell’Uff.le americano di servizio, un certo Joseph Stallone; Resina (Naples Province), 18 gennaio 1944.
Ciro Giobbe ha quasi sempre, negli anni di servizio nel Corpo dei VV UU., indossato l’alta uniforme in diverse manifestazioni, parate, cerimonie e processioni religiose; lo definivano il ”cavallo di parate”.
Nel 1963 era a Roma con i colleghi D. De Martino (”’A punzese”), C. Borriello ”Giggiano” e P. Sorrentino in rappresentanza del Comune di Torre del Greco per la beatificazione del parroco Vincenzo Romano (1751/1831). A tal proposito, ed è lo stesso Ciro a raccontare, egli serba un indelebile ricordo, dovuto ad una visiva apparizione del Beato, nei primi anni di servizio, in strada (quando si ritirava a casa), di un vecchierello, avvolto in un mantello che gli rivolgeva un cordiale ”Buona sera”....
Fu anche incaricato, insieme al V.Brg. Librino e Borriello alla raccolta per i contributi per la Festa dei 4 Altari. Nell’agosto del 1973 nel poco piacevole periodo del colera, fu addetto e preposto all’ordine pubblico su di un camion comunale per la disinfettazione delle strade cittadine, unitamente ad alcuni allievi Vigili. Vigile (in divisa), accertatore, quando fu realizzata la strada della Litoranea, nell’ultimo tratto (attuale viale Europa) agli inizi degli anni ’50, con un ingegnere della Prefettura di Napoli; la strada doveva passare davanti alla chiesa di s.a. (Vincenzo Postiglioni); gli abitanti della zona si ribellarono ed il percorso fu deviato. Incaricato con G. D. Cristo, alla riscossione dell’imposta di soggiorno (Ente Turismo Regionale) per i villeggianti che soggiornavano a Torre; il servizio veniva effettuato a bordo di una motocicletta, una di quelle ”Puzzi” d’epoca. Grande appassionato di pastori ed animali in terracotta (’700 napoletano); modellatore e creatore.
Quest’arte l’ha egregiamente appresa dallo zio Salvatore; varie le esposizioni e le mostre a cui ha partecipato; ”Natale, poesie 1994” con copertina ”La natività”, con dedica di Mons. Baldassarre Cuomo; VI Edizione Mostra Artigianale Religiosa a Pompei; ”Al papà Giobbe che già ha trasmesso vita e arte nella sua famiglia; omaggio cordiale e complimenti”.


Un’altra ”Natività” è comparsa su di un calendario del Santuario di Pompei. L’omaggio al carissimo Ciro, onesto lavoratore e padre esemplare, Vigile Urbano come il padre e lo zio, abbastanza somigliante al divo cinematografico Gregory Peck (da poco deceduto), è d’obbligo.
Non si poteva dimenticare la sua figura, i suoi ricordi, i suoi consigli, le sue ”collections” di foto e documenti (con l’ausilio del figlio Giuseppe) riguardanti la vita del Corpo delle Guardie Municipali, divenuti, agli inizi degli anni ’30 Vigili Urbani.
A lui e famiglia un caro ed affettuoso saluto...  

Le foto: Ciro Giobbe (Tessera di riconoscimento - anno 1955); in divisa da poliziotto Senigallia (AN) – anno 1949); in alta uniforme (1975) il padre Giuseppe e lo zio Salvatore.