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Perna 'a Putrella
di Peppe d’Urzo

"Tengo ’e petrelle ’i zucchero..." era la classica ed inconfondibile voce di Raffaele Perna, quando, in un tempo che fu, vendeva le alici, il gustoso e classico "pesce azzurro", da sempre caro ai torresi, in larga parte intenditori di pesce; ovviamente le alici (o acciughe) che sponsorizzava e vendeva erano le migliori del golfo... Esse sono piccoli pesci dei Clupeidi (Engraulis encrasicholus), grigi verdastri col ventre bianco e capo dorato, frequenti nell’Atlantico e nel Mediterraneo; adatti alla conservazione in salamoia ("sotto sale") o sotto olio. Si ricordano le "alici annure" (acciughe giovani), i "cecenielli" (novellame di acciughe), le "spinate", le "marinate", ecc., tutte gustose e saporite in qualsiasi modo cucinate.
I Perna sono una vecchia e tradizionale famiglia di pescatori e pescivendoli della nostra città; il nomignolo "'A putrella" è ancora oggi diffuso fra gli epigoni che hanno, oggidì, una rinomata pescheria in Largo Santissimo n. 3.  Raffaele, di longeva vitalità, è deceduto a 98 anni ed era coniugato con Antonietta Borriello; figli: due maschi, Giuseppe e Ciro e tre femmine, Michelina, Enza e Anna.

Giuseppe (1928/1984) e Ciro (28/02/1938 – 25/05/2005; ricordato dai familiari con una messa in suffragio nella parrocchia di Portosalvo ad un anno del suo decesso), originari in via Libertà n. 28, scolari alle elementari al corso Garibaldi, "uagliuni ’i vascia ’mmare", hanno ereditato l’attività paterna, trasmettendola, poi, ai rispettivi figli. Avevano, sin da ragazzi un gozzo da pesca ("vuzzo") ed in seguito una menaide (gozzo lungo a quattro e sei remi; pende nome dalla rete per la pesca di sarde e alici), con le quali si inoltravano al largo del golfo in propizie "uscite" a prendere pesci.
I "souvenirs" dell’ultima guerra, tramandati ai figli, raccontano delle tante incursioni aeree con relativi bombardamenti su Torre. Anche la zona mare fu colpita dalla folle furia bellica che non conosceva ostacoli. Ricovero antiaereo in zona e tutti cercavano di raggiungerlo all'occorrenza; Giuseppe, quando le sirene annunciavano l’imminente pericolo di aerei bombardieri, era solito correre verso il "refuge" con il fratellino Ciro in spalle. Accadde anche che il padre Raffaele avesse chiesto ad una persona del luogo di accedere presso la sua sottostante abitazione che fungeva da ricovero; netto fu il rifiuto ad entrarvi; una bomba caduta nei pressi causò danni e morti a chi negò l’ingresso ad una famiglia in cerca di ricoveri.
Vennero i rastrellamenti dei soldati tedeschi, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, in cerca di uomini e giovani da inviare nei campi di lavoro in Germania; vari furono i nascondigli dei torresi che poterono tirare un sospiro di sollievo quando vennero gli alleati. Molti treni passavano per la "strada ’i fierro" nella zona mare, e i militari americani, inglesi, ecc., lanciavano alla gente vari alimenti e cibarie; "Se non era per gli americani, hai voglia di fare la fame", cosi si diceva allora. Nel lento e faticoso dopoguerra, i fratelli Perna comprarono una barca di sei metri a motore (messa in moto con manovella) - in precedenza si andava per mare a remi – pescando con le reti un po’ di tutto fuori Capri, Ischia, Sorrento ed altri "lidi", vendendo il pesce su di una carretta, spinta a mano, nelle province di Napoli.
Divennero ambulanti del pesce con "puosto" in via Diego Colamarino nei pressi della chiesa di San Michele Arcangelo, e poi, alla fine degli anni cinquanta, acquistando una pescheria, il cui titolare era Giuseppe Perna ("Peppe ’a malizia", zio di Alfredo con pescheria in traversa


Avezzana), in Largo Santissimo n. 3, uno storico tratto di ’"mmiez ’a piazzetta", attualmente gestita dai figli: Salvatore, Lello e Gerardo.
Da più di cinquant’anni nella pescheria vi lavora Vincenzo Franco, da sempre etichettato come "BigiiY", pescatore; considerato una persona di famiglia; nato nella pescheria e grande tifoso della Turris; quando lo incontri, intento a pulire i pesci all’interno del locale, prima di salutarti, dice: "Forza Turris, sempre forza Turris!". Giuseppe era coniugato con Virginia Sellitto (cinque figli) e Ciro con Rosa Ferrara (cinque figli), più di dieci nipoti.
Erano tipi scherzosi, dalle facili barzellette, garbati e cortesi coi tanti clienti. Cuori "corallini" da sempre. In una delle tante trasferte a seguito della squadra del cuore, dal ritorno da Trani con una Fiat "1300", due ruote si bucarono; nonostante ciò la macchina arrivò, un po’ malconcia, a Torre...
Vasta è sempre stata la clientela che continua ad esserla anche al presente fra le migliori famiglie della nostra città e provenienti da Napoli, San Giovanni a Teduccio, Portici, Ercolano, ecc. Vari calciatori della Turris sono stati clienti dei Perna, uomini dalla dura corteccia, dediti alla famiglia e lavoro. Ballarò, Barone, Portelli, Mauro Porri che usciva sulla barca dei fratelli Perna a pescare, Filippo Orlando, Sullo e altri.
Oggi i figli hanno un’attività in proprio che permette loro di vivere. Hanno una barca lunga, denominata ovviamente "'A putrella" ed altre piccole imbarcazioni per la pesca; frequentano i mercati ittici di Napoli e Pozzuoli.



Le vecchie reti ingiallite dal tempo sono conservate nella vetusta abitazione di via Libertà; esse sono accuratamente controllate e riparate da esperti pescatori della zona. All’occorrenza servono sempre, come quando Giuseppe e Ciro comprarono un peschereccio, con a bordo Comandante e marinai, che si spingeva verso Anzio, Formia, Nettuno, "'a chiana ’i Pozzuoli", zona molto pescosa, ed il golfo di Salerno. Amici di altre famiglie di pescatori torresi; Monile, Pennino, ecc., e degli sfollati in tempo di guerra, provenienti dal capoluogo partenopeo. Altri Perna: "Don do" (Antonio, fratello di Raffaele) in via Spiaggia del Fronte. Giuseppe nelle giornate "moscie" per la vendita, in modo burlevole, rivolgendosi ai figli, era solito dire: "Chiammame riavolo e nun me cchiamma papà!"; Ciro, quando non v’era molto passeggio fuori la pescheria, cosi borbottava: "Uah, passano sul sti quatt simbemolle! "Classica e un po’ comica era anche la sua "voice", quando era intento alla vendita dei suoi pesci: "Rezz ’i alici", "Purpetielli, gamberi e calamari...". Oltre ai classici pesci del nostro golfo, al presente, troviamo sui banchi esterni della pescheria, ottimo tonno, pesce spada, cernia a taglio, palombo ("palummo"), storione, salmone, rombo, razza ("raia"), ecc.
Se si passa nei paraggi, occhio al pesce; è garantita la genuina qualità.

Le foto: i fratelli Giuseppe e Ciro Perna, alias "A Putrella"; esterno della pescheria al largo Santissimo
negli ’70 e ’80.