Caratteri
tipografici in libertà
La
modernizzazione della stampa con Parolibere e la grafica futurista
esercitano una forte attrazione su coloro che ne sono coinvolti, in Italia e all'estero,
dove negli anni Venti si sviluppa una "tipografia
elementare", ispiratrice a sua volta di nuove interpretazioni
in tutta Europa. Verso la fine degli
anni Trenta, mentre la grafica è in pieno sviluppo, dopo le
esperienze futuriste, costruttiviste, neoplasticiste, funzionaliste,
del Bauhaus ecc., lo stesso Marinetti può a buon diritto constatare
che le "parole in libertà" non solo hanno condizionato la
nuova arte tipografica, ma, influenzando la pubblicità, hanno di
fatto conquistato l'ambiente urbano.
Le ditte d'altra parte esigevano sempre più la massima chiarezza
senza equivoco possibile di indicazioni sulla specialità o il
recapito e ciò induceva di colpo negli avvisi murali la rivoluzione
delle parole in libertà con la sua plastica tipografica a
prospettive rilievi piani diversi profondità con una sua ortografia
libera il suo movimento a tempi di verbi fuori dalla
sintassi e dalle abitudini letterarie. Le parole in libertà si
videro anche correre luminosamente sui frontoni e sulle terrazze
delle case si arrampicarono dovunque ognuna svestita dal suo periodo
pronta a dire tutto perché divenuta plastica nel suo isolamento e
nel suo palpito tempista.
logico diIn questo periodo i futuristi creano saggi di poesia murale parolibera
, accompagnando le realizzazioni con una riflessione sull'arte
tipografica, un tema che coinvolge anche riviste specializzate, come
"Campo grafico", "Graphicus" , "Typographische
Monatsblätter", dove si attribuisce al futurismo il merito di
avere aperto la via all'opera dei grafici contemporanei. |
Le
riviste del primo novecento sovvertite anche nella impaginazione
ortodossa
Luigi Colombo Fillia di Revello (Cuneo)
nasce il 3 ottobre 1904 ma, compie saltuari soggiorni a Parigi (1928-1929),
poi opera massimamente a Torino. Qui, nel 1924, segue Marinetti
svisceratamente ed è a capo di un gruppo futurista che che si
distingue tra gli altri gruppi per la tenacia e la costanza delle
iniziative culturali avvenute nel corso delle prime decadi del 900.
“La Città Futurista” (1928 e 1929), “La Città Nuova.
Quindicinale di arte-vita” (1932 e 1934), “La Terra dei Vivi. Turismo-artearchitettura”
(1933), “Stile Futurista” (1934- 1935), “La Forza. Mensile dei
Gruppi Naturisti-Futuristi Italiani” (1935) sono essenzialmente
riviste d’architettura, nate a Torino in seno all’attività dei
Sindacati Artistici (meno “La Terra dei Vivi” prodotta a La
Spezia) e molto simili l’una all’altra nella veste grafica.
“Stile Futurista”, l’unica con formato da rotocalco, in carta
patinata e a colori.
In ognuna di queste moderne pubblicazioni sono presenti annunci,
manifesti, testi teorici e programmatici miranti a esaltare le
conquiste più recenti del movimento futurista.
CONSIDERAZIONI FINALI
Anche
il Futurismo come tutti gli avvenimentii di fine millennio causano
la disumanizzazione dell'arte, della vita e della natura.
La macchina vince sull'uomo
in velocità e precisione, il Futurismo ignora la sorte umana e la
sua vera natura. Così il Futurismo può essere l'anticamera dello
smarrimento umano di fine millennio in un mondo dominato
dall'imperialismo industriale e dalla guerra?. Si è certi che non
si possono negare gli apporti positivi sul piano culturale ed etico?
Almeno il Futurismo mostra la sua fragilità ed impotenza in
confronto alla violenza e alla guerra. |