INTRODUZIONE
II
libro, a braccetto con l’evoluzione della stampa, ha raggiunto l’apice dell’affermazione
nel secondo dopoguerra. Adulto ed insostituibile strumento di diffusione della
cultura, è invecchiato dietro i concorrenti mass-media di natura elettronica.
Nella sua obsolescenza rimane un mezzo comunicativo a priorità passiva. Tutti
possono esprimersi attraverso il cinema domestico, il teatrino rionale, le
riunioni scolastiche ecc. ma, allo stato, rimane ancora proporzionalmente esiguo
il numero di autori, rispetto ai potenziali cinque miliardi di lettori.Quando il
capo diventa canuto o glabro, ogni uomo si ritrova nello stadio della Recherche
proustiana, con un vulcano di reminiscenze che spingono in superficie. Grande
stimolo creativo ha la componente nostalgica che favorisce le scaturigini di
tutti i libri di memorie. In fondo che cos’e la nostalgia se non l’elegiaca
malinconia relativa all’insoluto esistenziale per l’avanzare inesorabile
della senilità e l' irreversibilità del decesso.In pratica ci si
rammarica perché si apprezza la giovinezza più del periodo in esso vissuta.
Non vi è dubbio che tutti gli esseri cogitanti, di ogni rango, fino a quello
tribale, custodiscono dentro di se esperienze inedite ed originali. Molti autori
antichi sono passati alla storia sol perché rivelati da un lavoro di
ermeneutica, pur componendo zavorra contenutistica ed estetica. II letterato
moderno insiste sul dottrinario, sul purismo, emarginando l’espressione
popolare. Dopo Croce vige il terrore della forma. II libro ritorna lo strumento
di pochi iniziati che hanno finito per leggersi tra di loro, con tutto il
rispetto per le loro opere, spesso capolavori. Questo lavoro e dedicato a tutti
gli autori mancati, eruditi o mediocri, vittime di una sorte ingrata, che non li
ha voluti non gia filosofi, scrittori o poeti di professione, ma nemmeno modesti
bottegai tipografi, come il sottoscritto.
Luigi Mari
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