STORIA  DEL

COMPUTER

1614 - John Napier (Nepero) inventa i logaritmi.

I bastoncini di Nepero sono uno strumento per eseguire moltiplicazioni e divisioni senza tavola pitagorica.

1642 - Blaise Pascal, matematico e filosofo francese, costruisce la prima macchina calcolatrice meccanica in grado di eseguire addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni. In suo onore viene chiamata PASCALINE.

1650 - Il matematico inglese E.Gunter inventa il REGOLO CALCOLATORE con cui si possono eseguire moltiplicazioni, divisioni ed operazioni complesse utilizzando scale logaritmiche.

1674 - W. Leibnitz scopre il sistema binario e concepisce una macchina in grado di eseguire le quattro operazioni: CALCOLATORE A SCATTI DI LEIBNITZ.

1727 - Calcolatrice di Leupold.

1801 - Telaio a schede di Jacquard.

1816 - Charles Babbage, matematico inglese, progetta una calcolatrice meccanica detta: MACCHINA ALLE DIFFERENZE.

1820 - Aritmometro di Thomas.

1833 - Macchina analitica di Babbage.

1847 - George Boole sviluppa il sistema binario (scoperto da Leibniz) e concepisce gli operatori logici che prenderanno il suo nome.

1873 - Tamburo a denti variabili di Baldwin.

1884 - H. Hollerith costrusce una macchina per archiviare i dati per il censimento di New York. Questa ha notevole successo ed anche una certa diffusione presso gli uffici governativi tanto che Hollerith, fonda una società per la costruzione delle sue macchine che prende il nome di IBM.

1904 - Fleming inventa la valvola termoionica.

1925- Presso il Massachussets Institute of Technology (MIT) veiene messa a punto una calcolatrice meccanica in grado di eseguire calcoli complessi.

1930 - Analizzatore differenziale di Bush.

1936 - Macchina di Turing.

1938 - Konrad Zuse realizza lo Z1, una calcolatrice meccanica che si serve del sistema in base due.

1939 - Athanastoff progetta l' ABC il primo calcolatore moderno.  

Anni quaranta: messo a punto nell'università 
della Pennsylvania un calcolatore elettronico
 

NASCE IL PRIMO COMPUTER:l'ENIAC
Peso 30 tonnellate, valvole  17.000 

1941- Konradd Zuse, realizza il primo calcolatore elettromeccanico basato su relais; lo Z3.

1944- Presso la Harvard University viene realizzato il MARK 1, un calcolatore elettromeccanico in grado di eseguire operazioni complesse.

1945 - PRIMA GENERAZIONE DI COMPUTERS (Valvole).

1946 - Nasce l' ENIAC funzionante a valvole termoioniche e quindi velocissimo rispetto ai calcolatori realizzati fino a quel momento.

1947 - Invenzione del transistore.

1950- Grazie alle idee di John Von Neumann, matematico ungherese, viene realizzato il primo calcolatore, l’EDVAC, in grado di memorizzare internamente un programma.

1951 - Nasce l' UNIVAC, il primo calcolatore ad essere prodotto su scala industriale.

1954 - Enrico fermi Inizia a Pisa la costruzione della CEP.

1955 - SECONDA GENERAZIONE DI COMPUTERS (Transistori).

1959 - Viene inventato il circuito integrato.

1968 - TERZA GENERAZIONE DI COMPUTERS (Circuiti integrati).

1971 - Viene inventato il microprocessore.

1974 - QUARTA GENERAZIONE DI COMPUTERS (Microprocessori).

1980 - Nasce  il personal computer.

Il primo computer è italiano

Nel 1964 Pier Giorgio Perotto è docente al Politecnico di Torino e a capo di un'équipe di ingegneri dell' Olivetti che lavora a una nuova macchina calcolatrice. In realtà, si tratta del primo personal computer della storia. Viene battezzata, "La Programma 101", al femminile, un gioiello tecnologico che viene presentato a New York nell'ottobre del 1965. Sul mercato esistevano in quegli anni due tipi di strumenti di calcolo: le calcolatrici da tavolo meccaniche, in grado di eseguire le quattro operazioni, e i primi elaboratori elettronici: enormi macchine costosissime, ingombranti e da programmare in linguaggio macchina. "La Programma 101" era il primo strumento al mondo che potesse offrire le prestazioni di un elaboratore con la semplicità d'uso di una calcolatrice. Per l'ingresso e l'uscita dei dati veniva utilizzata una cartolina magnetica che poteva fungere anche come memoria permanente. L'impresa più difficile era stata quella di creare un linguaggio macchina semplificato. Dopo molte prove, il gruppo di ricercatori arrivò a elaborare un sistema di sole sedici istruzioni molto intuitive, una sorta di Basic "ante litteram".
L'Olivetti in quegli anni aveva però abbandonato l'elettronica, lasciando al gruppo guidato da Perotto un compito di pura ricerca. Nonostante ciò, "La Programma 101" fu un successo commerciale e ne vennero prodotti 40 mila esemplari. Il successo convinse l'Olivetti a rientrare nell'elettronica e per un lungo periodo il glorioso marchio di Ivrea fu uno dei protagonisti della scena internazionale. La storia recente è nota a tutti e i commenti a un'uscita di scena poco gloriosa possono oggi apparire superflui.
Non è superfluo, invece, sottolineare, ancora una volta, come il nostro Paese si sia presto rassegnato a un ruolo da gregario nel mercato dell'informatica, svendendo rapidamente e senza troppi pentimenti, le proprie conoscenze e le proprie aziende. E, purtroppo, anche i propri ricordi.
 

I PIONIERI

Bill Atkinson: il pioniere degli ipermedia
Noto per avere sviluppato Hypercard, primo software di massa per lo sviluppo di applicazioni ipermediali, Atkinson è anche uno dei programmatori del primo sistema operativo Macintosh e l'inventore di MacPaint (entrambi nel 1984), una delle prime applicazioni per la grafica su PC, che ha fondato gli standard per tutte le altre.

Charles Babbage:
l'uso di macchine per risolvere problemi matematici
Nonostante non abbia mai realizzato il suo Analytical Engine, Babbage è stato il primo a voler costruire un "computer" generalista. Il suo contributo più importante è stato quello di coniugare matematica e macchine per compiere calcoli scevri da errori umani.

Bill Gates:
il Basic e l'impero Microsoft
Per avere sviluppato i primi linguaggi Basic per computer, Gates è importante per la diffusione del personal computer e per la dimensione economica che gli è cresciuta intorno. Ha cambiato il corso dell'informatica con il DOS (Disk Operating System), noto come MS-DOS, nei primi anni '80.

Herman Hollerith:
il fondatore di IBM
Per il Censimento del 1880 della popolazione degli Stati Uniti, Hollerith sviluppò un sistema che consentì di completare i calcoli in sei settimane, riducendo inoltre il numero degli errori umani. Fondò la Tabulating Machine Company, nel 1896, che divenne l'International Business Machines (IBM), una delle compagnie informatiche più importanti del 20° secolo.

Jack Kilby:
l'inventore del circuito integrato
Kilby inventò il circuito integrato (IC) nel 1958, lavorando per Texas Instruments. Conteneva due transistor fusi in un unico pezzo di materiale semiconduttore. Il circuito integrato è fondamentale nello sviluppo dei microprocessori moderni.

Tim Berners-Lee:
l'inventore del World Wide Web
Nel 1990 i fisici che lavoravano a ricerche in varie parti del mondo collaborando avevano bisogno di un modo per condividere istantaneamente le informazioni. Berners-Lee, un computer scientist, sviluppò tutti i componenti del World Wide Web (il primo Web server e browser Web, gli URL, l'HTTP e l'HTML). Il World Wide Web è oggi utilizzato da decine di milioni di persone in tutto il mondo.

Walter Brattain:
l'inventore del transistor
Nel 1948 Walter Brattain inventò il transistor, che divenne fondamentale non solo per l'attuale era del computer, ma anche per tutti i moderni elettrodomestici e sistemi di telecomunicazione. Il primo transistor era grande poco più di un centimetro, oggi decine di milioni di transitor possono risiedere sul chip di un computer.

Steve Jobs:
il computer per le masse
Steve Jobs è la mente del primo PC di larga diffusione utilizzabile anche dai non addetti ai lavori, l'Apple II, che provò al mondo che un computer poteva essere usato da tutti. Jobs è stato anche responsabile della diffusione dell'interfaccia grafica e del mouse nei PC (il progetto Macintosh di Apple, raccogliendo idee inutilizzate da Xerox). Oggi nessuna compagnia rilascerebbe un sistema operativo senza interfaccia grafica. Può essere considerato tra coloro che hanno guidato la storia del PC.

Blaise Pascal:
oltre l'Abaco
Pascal, oltre ai suoi contributi alla matematica, ha fatto muovere all'umanità i primi passi al di là dell'era dell'abaco. Nel 1642 sviluppò una macchina per le addizioni, e più tardi la cosiddetta "Pascalina". I suoi contributi alla geometria e il suo lavoro sull'esistenza del vuoto hanno guidato i moderni computer scientists a chiamare col suo nome un linguaggio di programmazione.

George Boole:
l'inventore della logica dei computer
Nato nel 1815, George Boole mise a punto il sistema algebrico binario, secondo il quale ogni equazione matematica poteva essere semplicemente definita mediante stati di "vero" o "falso". Nota come logica booleana, questo linguaggio fondamentale è esattamente ciò che fanno i processori, nei loro milioni di milioni di operazioni al secondo. Ogni telefono cellulare, PC, lettore di DVD, CD-ROM, orologio digitale..., funzionano grazie all'invenzione di Boole. Probabilmente è la personalità più importante nella storia del computer.

Cronologia del PC

1974

MITS Altair 8800MITS Altair 8800

 

1975

IMSAI 8080IMSAI 8080

 

1976

Apple IApple I

 

1977

Apple IIApple II
Commodore PET 2001Commodore PET 2001
Tandy R. Shack TRS80 Mod. ITandy R. Shack TRS80 Mod. I

 

1978

Ohio Scient. Challenger IIOhio Scient. Challenger II
IBM 5110IBM 5110
Commodore PET 3032Commodore PET 3032

 

1979

IMSAI VDP 80IMSAI VDP 80

 

1980

Tandy R. Shack TRS80 CoCoTandy R. Shack TRS80 CoCo
Sinclair ZX-80Sinclair ZX-80
Tandy R. Shack TRS80 Mod. IIITandy R. Shack TRS80 Mod. III

 

1981

Sinclair ZX-81Sinclair ZX-81
Commodore Vic 20Commodore Vic 20
Osborne IOsborne I
Commodore 8032Commodore 8032

 

1982

Tandy R. Shack TRS80 Mod. 16BTandy R. Shack TRS80 Mod. 16B
Commodore 64Commodore 64
Sinclair ZX SpectrumSinclair ZX Spectrum
Mattel AquariusMattel Aquarius
IBM PC 5150IBM PC 5150

 

1983

Olivetti M-20Olivetti M-20
Atari 800 XLAtari 800 XL
Philips Videopac G7400+Philips Videopac G7400+
MSX Canon V-20MSX Canon V-20
Olivetti M-10Olivetti M-10
Olivetti M-24Olivetti M-24
Commodore SX-64Commodore SX-64
Apple LISAApple LISA

 

1984

Apple IICApple IIC
Apple Macintosh PlusApple Macintosh Plus
Texas Instr. TI99/4aTexas Instr. TI99/4a
Commodore 8296Commodore 8296
Commodore Plus 4Commodore Plus 4
Commodore 16Commodore 16
Osborne VixenOsborne Vixen
Apple Macintosh 128Apple Macintosh 128

 

1985

Atari 520 STAtari 520 ST
Commodore Amiga 1000Commodore Amiga 1000
Commodore 128Commodore 128
Commodore 128DCommodore 128D

 

1986

IBM 5140 "Convertible"IBM 5140 "Convertible"
Commodore Amiga 500Commodore Amiga 500
Commodore Amiga 2000Commodore Amiga 2000
Amstrad CPC-464Amstrad CPC-464

 

1987

Olivetti PCS 128Olivetti PCS 128

 

1988

Amstrad PPC 512Amstrad PPC 512

Antesignani pure gli italiani con l'Olivetti

Il personal computer è una delle più significative conquiste tecnologiche del nostro tempo e lo strumento tecnico che più ha cambiato il modo di lavorare, studiare e comunicare delle persone. Malgrado l'introduzione sia avvenuta soltanto da pochi decenni, è difficile stabilirne una data di nascita precisa, come anche risalire alla paternità dei tanti contributi che ne hanno favorito lo sviluppo. Se infatti conosciamo la storia del personal computer come prodotto industriale - grazie all'impegno di protagoniosti come Apple o IBM - ben poco sappiamo della primitiva comparsa di macchine digitali progettate per essere usate dal singolo individuo per i compiti più diversi. Un'idea che prende forma negli Anni '60 con grande anticipo sulle possibilità tecniche, ma che porterà in pochi anni a concepire una nuova generazione di sistemi e applicazioni molto diverse dal tradizionale calcolo automatico.
I grandi computer degli Anni 60 hanno ben poco in comune con i  moderni personal. Possono essere usati solo da tecnici specializzati e vengono impiegati per elaborazioni gestionali o scientifiche d'interesse collettivo: le sole che giustificano l'enorme investimento necessario per l'acquisto e la gestione. Ragionando sugli aspetti economici, possiamo osservare che la strada ai computer personali sia apre nel momento in cui il loro costo diventa inferiore al valore della produttività che aggiungono al lavoro del singolo individuo. Un passaggio fondamentale che si realizza nel corso degli Anni 60 in seguito alla progressiva diminuzione dei costi dell'elettronica, ma anche grazie alla capacità dei costruttori nell'individuazione di tipologie di prodotto e applicazioni più utili.
L'avvio dell'informatica personale coincide all'inizio con lo sviluppo delle prime calcolatrici 'da scrivania' a transistor. I primi modelli sono introdotti negli Anni '62-64 da aziende come Anita, Friden, Sharp e dall'italiana IME (Industria Macchine Elettroniche, branch hi-tech del Gruppo Edison in cui è socio e progettista Massimo Rinaldi). Ma il passo decisivo lo compie Olivetti. Progettata da Pier Giorgio Perotto e presentata a New York nell'ottobre del 1965, l’Olivetti Programma 101 è una calcolatrice davvero rivoluzionaria, perché è programmabile e progettata per essere utilizzabile da chiunque (impiegati, contabili, ingegneri...) per svolgere differenti tipologie di lavoro. Alla concezione del prodotto - che unisce in modo originale tecnologia elettronica, design, ergonomia e facilità di programmazione -, dà un contributo decisivo l'esperienza Olivetti nei prodotti per uso individuale in cui la società tradizionalmente opera: le macchine da scrivere e le calcolatrici meccaniche manuali.
La Programma 101 si distingue dalle rozze calcolatrici elettroniche dell'epoca per la presenza di un sistema di memorizzazione dei dati basato su cartoline magnetiche, un mezzo che permette agli utenti di conservare i programmi e i dati personali al di fuori della macchina. Prima della Programma 101, solo la calcolatrice Matatronics di Matathron (del 1964) aveva introdotto le capacità di programmazione, ma senza incontrare il successo del prodotto Olivetti.
Se nell'ambito professionale il calcolo è la 'killer application' che favorisce la diffusione delle tecnologie digitali in ambito personale, in quello privato è la didattica o la semplice curiosità a portare i computer nelle mani di studenti e sperimentatori. Molti tra i primissimi computer personali nascono infatti come supporti per l'apprendimento del calcolo automatico e dell'elettronica digitale. Si tratta in genere di computer dalle prestazioni limitatissime, inutili per qualsiasi impiego pratico; spesso progettati da studenti, club di appassionati, radioamatori, che hanno come punto di riferimento le riviste del fai-da-te elettronico.
Uno dei primi primi proto-personal-computer di cui si abbia traccia è il Kenbak-1, che compare per la prima volta in un annuncio pubblicitario sul numero di settembre 1971 di Scientific American. Progettato da John Blankenbaker e venduto dalla sua Kenbak Corporation per 750 dollari, Kenbak-1 è un sistema a circuiti discreti (TTL), senza microprocessore. L'architettura del computer, di tipo seriale, usa parole logiche da 8 bit e un clock da 1 MHz. Per la memorizzazione dei dati usa batterie di shift register con la capacità totale di 256 bytes. Malgrado la semplicità, Kembak-1 è un sistema stored-program (von Neumann), ha 3 registri da 8 bit e cinque modi di indirizzamento. Non riscuote un grande successo: si stima che nei due anni di vita della società siano stati venduti meno di cinquanta esemplari del computer e quasi solamente a istituti scolastici.
Decisamente più sofisticato e potente è Mark 8, un computer progettato da Jonathan Titus utilizzando il

microprocessore a 8 bit Intel 8008 che è una evoluzione del 4004 (il primo processore mai disegnato). Il progetto viene pubblicato nei dettagli di costruzione sulla rivista Radio Electronics Magazine a partire dal mese di luglio del 1974. Anche Mark 8 non ha molta fortuna: gli sperimentatori hanno difficoltà a costruirlo, a causa della scarsa reperibilità delle componenti elettroniche e del loro elevato costo. Manca inoltre un costruttore che offra il computer già montato.
A incontrare il successo è, l'anno seguente, il computer Altair 8800, presentato a partire dal numero di gennaio 1975 sulla rivista Popular Electronics. Il computer è stato progettato e costruito da Edward Roberts (presidente di MITS Incorporated) ed è pubblicato sul giornale grazie al contributo di Don Lancaster, Forrest Mims e David Bunnell. Per la prima volta un computer è offerto sul mercato a un prezzo accessibile (all'incirca il costo di un televisore a colori) sia in kit sia già montato: rispettivamente a 397 e a 498 dollari. Altair utilizza il processore Intel 8080 e ha 256 bytes di memoria nella versione base. Per utilizzarlo l'utente ha a disposizione un rudimentale pannello di comando con interruttori e spie a LED, oppure può collegare un lettore/perforatore per nastri di carta o un terminale esterno (a patto d'investire nella periferica cifre ben superiori al costo del sistema). Altair ottiene un successo esplosivo: MITS che ha inizialmente stimato l'iniziativa in poche centinaia di pezzi riceve in poche settimane ordini per decine di migliaia di unità. Il sistema Altair può essere espanso impilando altre schede sopra quella principale, collegandole con un cavo multifilo al bus del sistema. Con schede specifiche diventa possibile avvalersi di porte seriali, di più memoria o di una interfaccia per registrare i dati su nastro magnetico. Con almeno 4 KB di RAM è possibile utilizzare dei linguaggi di programmazione evoluti. L'interprete Basic per l'Altair è il primo software che viene scritto e commercializzato da Bill Gates e Paul Allen, che in seguito daranno vita a Microsoft.
Il successo dell'Altair porta alla nascita del primo clone nella storia dei computer: l'IMSAI 8080. Presentato nel dicembre del 1975 da IMS Associates, IMSAI ricalca nelle caratteristiche circuitali e nelle funzionalità l'Altair 8800 pur essendo più completo e potente grazie alla CPU Intel 8080A e alla memoria base di 4 KB. Il bus d'espansione di questo sistema è equipaggiato con dei connettori che permettono di inserire ed estrarre le schede aggiuntive con grande facilità. Noto con il nome di S-100, questo bus si afferma come uno degli standard di riferimento per l'interconnessione interna dei sistemi. Tra i computer che vengono concepiti in questo periodo, c'è l'Apple I: sistema disegnato da Stephen Wozniak utilizzando la CPU MOS 6502 e tra i primi a scommettere sull'impiego di uno schermo (monitor o TV) per la visualizzazione dei dati. Agli inizi era infatti più usuale usare i display a LED o periferiche telescriventi o a schede. Scartato da HP (l'azienda presso cui Wozniak lavora), il computer ottiene un grande successo tra il pubblico di amatori dell'Homebrew Computer Club a cui viene presentato nel 1976.
Intorno alla metà degli Anni 70 tutte le componenti tecnologiche fondamentali per la costruzione di un personal computer sono ormai a punto. Le primitive realizzazioni amatoriali hanno permesso di identificare l'ideale mix di caratteristiche hardware, capacità di programmazione e flessibilità richiesto dai potenziali utenti. Nel 1977 i tempi sono maturi: a pochi mesi l'una dall'altra, Commodore con il PET 2001, Apple con l'Apple II e Radio Shack con il TRS-80 danno il via ufficiale all'era del personal computer. E' un grande boom; negli anni successivi si assiste all'incredibile sviluppo di prodotti sempre più potenti e complessi, diversi nell'architettura e incompatibili, ma che hanno in comune la visualizzazione su monitor, il linguaggio Basic e la memoria di massa su supporti magnetici.
Solo molti anni dopo, con l'affermazione di IBM in questo mercato, personal computer diventa sinonimo di uno specifico standard industriale che identifica macchine compatibili a livello dei programmi, realizzate con la CPU Intel 8088, il bus ISA e i supporti magnetici da 5,25 pollici. E' lo standard dei PC IBM-compatibili che usa il sistema operativo MS-DOS di Microsoft per il quale vengono scritte migliaia di applicazioni. Uno standard che si è sviluppato nel tempo, accogliendo processori, sottosistemi grafici e capacità multimediali sempre più sofisticati, grazie anche alla spinta competitiva esercitata dalle piattaforme concorrenti, a cominciare dall'Apple Macintosh.