aveva centinaia. di tipografie efficienti. Alcune città tipografe
furonoMagonza, Bamberga, Augusta, Bruges, Strasburgo, Colonia,
Norimberga, Lubecca, ecc. Per dovere cronistorico citerò qualche nome
di grandi stampatori. A Strasburgo JOHAN MENTELIN, a Basilea BERTHOLD
RUPPEL, allievo di Gutenberg, ad Augusta GUTHER ZAINER, a Norimberga
ANTON KOBERGER, a Colonia ULRICH ZELL, a Lubecca STEFFEN ARNDES. Magonza,
naturalmente, fu la culla della stampa. Alla morte del genero di Füst
successe il figlio JOHAN SHOFFER, appassionato di archeologia produsse
molti libri del settore. In Francia le città più sensibili all’arte
nera furono Parigi e Lione. Una importante tipografia fu impiantata in
seno al grosso centro intellettuale transalpino La Sorbona. La famosa
Università si avvalse di valenti tipografi tedeschi come PASQUIER
BONHOMME. L’Inghilterra fu iniziata all’arte della stampa da un
bizzarro signore di nome WILLIAM CAXTON, dopo escursioni culturali e
viaggi in Germania impiantò la sua tipografia nell’Abbazia di
Westministery.
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La Spagna ebbe in massima parte stampatori tedeschi
immigrati, che operarono a Valencia, Barcellona e Saragozza. Tipografi
famosi JOHAN von SALZBURG, PAUL HURUS, ecc.
Un aborigeno fu ARNAO GUILLEN DE BROCAR che operava in seno alla giovane
Università di Alcalà. Dulcis in fundo l’Italia conclude questa odiosa
sfilza di nomi, comunque molto, ma molto sommaria. Roma capitale della
Chiesa, fucina della produzione di codex da sempre, maggiore mercato
librario del mediterraneo con le migliaia e migliaia di codici scritti dai
monaci amanuensi, disponeva, sin dagli albori dell’invenzione della
stampa, il maggior numero di libri stampati, rispetto alle altre grandi
città europee. I migliori stampatori italiani furono, come ho già etto,
i veneziani, ma Roma ricorda due tipografi famosi: LUDOVICO DEGLI ARRIGHI
e ANTONIO BLADO A Venezia, però, i primi stampatori furono tedeschi:
JOHANN e WENDELIN VON SPEYER. Aldo Manuzio, più volte citato, fu il genio
dell’editoria libraria del 1500. Iniziato alla cultura dall’amico Pico
della Mirandola, all’età di 40 anni aprì a
Venezia la sua
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