LE ARTI APPLICATE
Eccoci di fronte all’arte applicata propriamente detta. Da sempre i
movimenti artistici relativi alla pittura, architettura e via dicendo,
vanno a braccetto con la tipografia, o viceversa. Ciascun lavoro
tipografico, per certi versi, non è meno di un messaggio d’arte, cioè
l’elaborazione e la realizzazione grafica di un’idea del bello.
Nella progettazione con materiale tipografico, ad esempio, i caratteri
parlano. Il disegno di uno stile: Bodoni, Romano, Gotico, Garamond, ecc.
non è solo il risultato fortunato di una elaborazione più o meno
artistica dell’alfabeto. La forza delle aste o la leggerezza dei tratti,
gli svolazzi, la grazia dei contorni e la vivacità dei toni suggeriscono
l’uso appropriato, quindi connaturale dei caratteri scelti.
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Il manifesto e sempre concepito sotto un profilo
grafico originale, partorito, comunque, da una personalità
artistica, per questo si verifica di tanto in tanto qualche aborto.
Alcuni artigiani, tuttavia, spinti dalla odierna bramosia di lucro,
compiono ogni sforzo per incentivare la produzione a discapito della
qualità. In questi casi si seguono schemi fissi di progettazione
nell’assenza quasi totale di inventiva e creatività, rientrando, così,
nella dimensione degli imbrattacarte.
Non tutti i tipografi artigiani, quindi, danno un’impronta personale al
proprio lavoro. Ciò è da attribuire pure ad una domanda scadente che non
riconosce un adeguato compenso al lavoro creativo, il quale richiede più
tempo e maggiore impegno.
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