Introduzione alla storia
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TORRE DEL GRECO |
sono disparate. Torre ottava perché fu la numero otto da Napoli? Torre
octava perché tra Torre e Napoli vi sono otto miglia? Torre ottava perché otto volte distrutta dal Vesuvio? (che fantasia gli storici!).
Infine Torre ottava deriverebbe da Ottaviano Augusto in relazione ad una
delle sue sontuose ville imperiali. Contrasti e disaccordi sussistono non di meno circa l'origine della festa dei 4 altari. C'è chi giura che la festa non viene dal Riscatto Baronale. Prevalentemente religiosa si dice l'ottava perché celebrata 8 giorni dopo il Corpus Domini, ricorrenza, quest'ultima anch'essa caratterizzata dalla presenza di altari adatti ai riti religiosi. Nata al tempo del Riscatto, prendiamo per buona che abbia avuto origine da esso. Il torrese è sempre stato tenace, non ho detto testardo, perché dimentica esorcizzando i suoi malesseri. Tutt'oggi ha costruito mezza città alle falde del vulcano attivo, uno dei più minacciosi del mondo. (un mio amico dice che noi torresi siamo tutti nevrastenici non già a causa dello iodio del mare, ma perché abbiamo il fuoco del Vesuvio sotto il sedere). Abbiamo saputo tenere ben salda la lavorazione del corallo, a parte qualche screzio già palesato. Altro che Titanic, abbiamo quotidianamente affrontato la duplice insidia del mare, in superficie e nel sottofondo. Il corallo è stato da sempre pescato in tutto il mondo, ma i corallini hanno sempre detenuto il primato. Accadeva ogni anno che a marzo salpavano dal nostro porto vere e proprie spedizioni di coralline per travagliare sino ad ottobre in quel della Sicilia. Ecco l'"ingegno" caricato delle sue reti pescherecce che lasciano impigliare il corallo lungo il lento andamento delle barche. Il 1700 fu un secolo glorioso per i torresi circa questa attività. Il nostro mare, intanto, da secoli pescoso in fatto di pesca alimentare, ora è insidiato dai bombaroli che stanno devastando la fauna ittica. Ancora si lavora sulla nostra costa, anche se i vivai sono ridotti al minimo, spesso dietro provvedimenti sanitari. Si pesca ancora con reti da posa, da circuizione e da traino. Il più poetico mezzo è lo sciavechiello (come fai a tradurlo?). E' la pesca da amo, uno dei più diffusi hobbyes dei torresi. Intanto fu la Sicilia, nel 1600, a vantare maestria con la pesca del corallo, suggerendo l'idea a Napoli, Genova e Livorno, soccombendo, poi, sotto la concorrenza di queste città. A metà 800 Torre vantava centinaia di imbarcazioni, rispetto all'esiguo numero di quelle di Livorno e di Genova. Le ultime coralline che hanno fatto buon pescato risalgono agli anni 50. Negli anni 80 vi è stato un sensibile calo dovuto agli esaurimenti dei banchi, a cause meterologiche e a cattive politiche di mercato. Nulla sono state le angherie dei baroni (che tra l'altro pretendevano cospicue gabelle, metà raccolto ed altro ancora) rispetto alla "cattiveria" del vulcano. La pliniana del 79 dopo Cristo (ai tempi di Tito) è la più notevole. Plinio il giovane la descrisse scientificamente ed è stata immortalata nella storia nei suoi minimi dettagli. E' chiaro che la bocca vulcanica non si è formata ai tempi di Gesù, ma qualcosa come trentamila anni or sono (analisi delle rocce in profondità). Si è in grado di ricostruire la storia del Vulcano degli ultimi 20.000 anni. Appena due catastrofiche eruzioni avvennero in 8.000 anni (da 20.000 a 12.000), da 9.000 anni fa sino all'anno 100 cristiano ve ne sono state appena altre 3 pliniane. Insomma migliaia e migliaia di anni di riposo con le eruzioni catastrofiche. Temere il Vesuvio dopo questi calcoli è quanto meno nevrotico. Le insidie della vita sono molteplici: malattie, incidenti, vecchiaia, follie del nostro prossimo, minacce belliche, come si ha il tempo di avere paura del Vesuvio nell'arco di una vita che non supera i 100 anni?. Le eruzioni avvenute durante i 2000 anni cristiani hanno avuto diverse dinamiche eruttive: colate di lava o di fango, cenere e lapilli, emissioni di gas, fenomeni oggi contrastabili con la previsione, prima, con i piani di evacuazione, poi. Amici miei sono certo più imprevedibili e letali gli infarti, gli ictus, i tumori e gli incidenti stradali che la nostra, tutto sommato, "romantica" montagna dal pennacchio grigio. A parte l'Etna e lo Stromboli, geograficamente vicini di casa, non dimentichiamo i Campi Flegrei, ultima eruzione 1538, e Ischia, ultima eruzione 1301. Per dovere di cronaca, negli ultimi 2000 anni, il Vesuvio ha fatto il "monello" nel 79 dopo Cristo, nel 305, 472, 512, 638, 681, 685, 870, 993, 1036, 1138, 1149, 1500, 1631, 1660, 1682, 1685, 1689, 1696, 1707, 1712, 1714, 1717, 1720, 1737, 1751, 1754, 1759, 1760, 1767, 1770, 1779, 1790, 1794, 1879, 1861, 1872, 1878, 1897, 1899, 1900, 1906, 1944. E' ora di concludere questa breve storia di Torre del Greco che vuol essere quasi un incentivo per approfondimenti maggiori da farsi con i testi citati nella sezione Letteratura di questa pubblicazione elettronica. Libri scritti da nostri illustri concittadini, di cui abbiamo fatto tesoro per queste ricerche. Auguriamo un futuro migliore a questa antica, meravigliosa, quanto martoriata città, posta su una delle coste più belle del mondo. Luigi Mari |