Il Teatro torrese attuale impegnato  - Samuel Beckett e Antonio Borriello in perfetta simbiosi

 
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Beckett giovanetto

Biografia essenziale 
di Samuel Beckett
Provenendo da una famiglia protestante anglo-irlandese, a Foxrock, in Irlanda, presso Dublino, nasce Samuel Beckett, il 13 aprile 1906. Nella pubertà mostra già alcuni segni di una sorta di problematica esistenziale. Frequenta con Oscar Wilde, la Port Royal School.
Malgrado dimostri diverse qualità sportive, letterarie, comunque di intellettuale in erba, (già studia i grandi autori, tra cui Dante, con grande profitto) Beckett avverte sin da piccolo i sintomi di un significativo malessere interiore che non lo abbandonerà mai totalmente. 

Viene su isolandosi dai compagni e dai familiari; spesso, dicono i biografi, è costretto a letto da uno stato di depressione grave, infatti non riesce a destarsi prima di sera. Eppure molte donne lo ammirano e lo corteggiano, persino la figlia di James Joyce stravede per lui; egli, però, non si cede a nessuna. Nel 1928, si trasferisce a Parigi tramite una borsa di studio del Trinity College. Nella Capitale francese impara appunto il francese, ma pure l'Italiano.
Si interessa alla letteratura e al teatro, e trascorre il suo tempo giovanile tra le "sudate carte". Come tutti gli aspiranti artisti della penna frequenta i salotti letterari della capitale dove rafforza i rapporti con colui che è da definire il suo maestro: James Joyce.
Dopo il Trinity College viaggia per tutta l'Europa. Scandaglia l'Irlanda, la Francia, l'Inghilterra e la Germania, la Spagna, componendo poesie e racconti. Studia assiduamente, visita biblioteche, gallerie d'arte, e musei. Ma conduce anche una vita dissoluta tra alcolici anfetamine e prostitute. Cade e risorge, annaspa e si ancora, vive intensamente ed affannosamente l'adolescenza e la giovinezza, tra sensazioni ed esperienze ora sublimi, ora angosciose.  Nel 1937 il trentenne Beckett si ritrasferirà a Parigi per raggiungere e fuggire, ponendo se stesso come punto d'arrivo e di partenza. 



L'attività letteraria migliora il suo temperamento melanconico. Consegue un premio letterario di poche sterline per il suo "Whoroscope", un poema sulla precarietà dell'esistenza. Comincia contemporanea- mente uno studio su Proust, determinando che la routine, l'abitudine, "non è che il cancro del tempo".
Durante la seconda guerra mondiale decide di partecipare alla guerra traducendo testi militari. Il pericolo delle armi, però, incombe e si trasferisce in campagna con Suzanne Dechevaux-Dumesnil, più avanti di lui negli anni, che diventa prima la sua amante ed infine la moglie, dopo molti anni. Diviene quindi  manovale, poi lavora in un ospedale; solo nel 1945 ritorna a Parigi, in disastrose condizioni economiche.

Beckett scrisse in inglese i suoi primi libri, tra cui una raccolta di poesie e il romanzo Murphy (1938). Solo dal 1945 ha cominciato a scrivere in francese, lingua con cui ha composto le sue opere più importanti. Il suo capolavoro è Waiting for Godot: "Aspettando Godot". L'opera è tutta un dialogo tra due personaggi, ai quali poi se ne aggiungono altri due.
Due strane persone, Vladimiro ed Estragone, due mendicanti, che aspettano Godot che è un personaggio fantastico in quanto essi non l'hanno mai visto, non sanno chi sia e non sanno se o quando arriverà. La scenografia è una via deserta presso un salice, dove i due aspettano il fantomatico Godot. Si raccontano vecchie avventure, litigano e si scambiano gli indumenti. Subentra un terzo personaggio, un ricco commerciante con uno schiavo legato con una corda, docile ed ubbidiente, e qui prendono vita eventi comici e buffi. Trascorrono molti giorni, Vladimiro ed Estragone ripetono gli stessi racconti, non hanno il senso del tempo e non ricordano cosa hanno fatto neppure il giorno precedente. Aspettano sempre questo Godot senza sapere chi sia e che non arriva mai. Della vicenda non si sa nient'altro: dove hanno conosciuto quest'uomo? Da dove vengono i due personaggi e soprattutto da quanto aspettano? Del resto non lo sanno neanche loro, che si trovano a rivivere le stesse situazioni, gli stessi dialoghi, gesti, all'infinito, senza potere darsi risposte neppure alle domande più ovvie. Oltre a Vladimiro ed Estragone, dicevamo, ci sono soltanto altri tre personaggi: Pozzo, il ricco borghese che si aggira senza meta per le sue terre col docile suo servo Lucky, essere umano ridotto in condizioni bestiali, che sbava ed emette parole incomprensibili in un lungo, sconclusionato monologo; poi un ragazzo mandato spesso da Godot perché avvisi i due protagonisti che anche quel giorno non potrà venire.

Alla fine dell'opera non si hanno le idee molto chiare, ciascuno può dare una propria interpretazione. Forse i contenuti stanno a significare la vita degli uomini; essi non sanno da dove vengono ne perché vivono, ma continuano ad aspettare un segno della presenza di un Dio, nel quale si crede ma senza la certezza assoluta che esista, tanto meno che arriverà e si mostrerà a noi.
La rappresentazione teatrale ottiene un successo immediato nel '53 al Theatre de Babylone.

Pu
re la critica, ha cercato di arrivare ad una interpretazione definitiva, ma invano; la certezza è che nel lavoro c'è un marcato autobiografismo, il profondo dell'autore (e forse inspiegabile) disagio interiore.

Tra il 1951 e il 1953 Beckett ha pubblicato una sua trilogia: Molloy, Malone muore (Malone meurt), e L'innominabile (L'innommable). I personaggi sono stranamente infermi e disperano in monologhi ossessionati dall'orribile solitudine dell'uomo del XX secolo e la sua paradossale "forza" reattiva ed esorcizzante contro l'oscuro annichilimento esistenziale. 
Intanto s
i situa Molloy, tra la stesura de La Cognizione del dolore di Gadda e l’intreccio di vicende che caratterizzano la sua fortuna editoriale il romanzo che - seguito da Malone meurt e da L’Innommable - inaugura la detta Trilogia di Beckett. Dalla prima versione del 1936, il testo gaddiano si modifica e si espande, giungendo alla definitiva edizione del 1970 arricchito delle appendici e delle note costruttive redatte dall’autore per le numerose revisioni. La Cognizione del dolore diviene quindi coeva al romanzo di Beckett, con cui divide sorprendentemente temi e immagini.
Nel 1957 avviene, di Beckett, la prima rappresentazione di Endagme, "Finale di partita", al Royal Court Theatre di Londra.
Messa in scena, inoltre, per la prima volta, a Londra, lo stesso anno: "Krapp's Last Tape", l'opera fu scritta da Beckett nel 1958 e fu ripresa nel '60 a Parigi e New York. Krapp è un uomo maturo dall'aspetto di clown: è seduto ad un tavolo su cui appare un registratore e alcune bobine incise tempo addietro. Egli non ha bisogno di ricercare il tempo perduto. Tutto è stato registrato e catalogato. Il nastro che egli ascolta è, in realtà, pieno di ricordi, ma sono ricordi "in tempo reale", non ricostruiti nella memoria: il passato è castigato nella registrazione, scherno e spiegazione per il presente.
Le opere di Beckett si mostrano essenzialmente innovative e rivoluzionarie, come fu, infondo, l' "Ulisse", per la letteratura, del suo maestro Joyce. Beckett stravolge la forma tradizionale del teatro, sia per estetica che per contenuti. Il tessuto connettivo di queste due opere citate è la solitudine dell'uomo moderno a cospetto della perdita di Dio in una condizione di nichilismo maggiore e più angosciosa di quella del vecchio credente, da piombare in una solitudine devastante ed ossessiva superiore alla vecchia consapevolezza esistenziale della morte, rincrudita del timore dell'assenza salvifica.
Lo stile di Beckett è basato su frasi sintetiche, ridotte all'essenziale; talvolta si fa uso di aforismi o citazioni e dal senso di uno spiccato "drammatico" umorismo. Non per nulla Samuel Beckett è stato definito, con Ionesco,  l'antesignano "scrittore dell'assurdo" in campo planetario. Il teatro dell'Assurdo di Beckett, infatti, mira proprio ad analizzare le possibilità del linguaggio o dell'impoverimento del linguaggio, tanto che nelle sue ultime opere, alle conversazioni sconnesse subentra il silenzio. Il linguaggio si identifica nel non-linguaggio dunque, in una comunicazione impoverita, in messaggi che non diventano veicolo ma barriera alla comunicazione; a primeggiare, infatti, è esattamente l'opposto di quella che è la comunicazione, ossia il nonsense. 
Nel 1969 il nostro ottiene il premio Nobel per la letteratura grazie, soprattutto,  ad "Aspettando Godot".
Beckett ha continuato con la narrativa, ma soprattutto ha scritto per il teatro, riproponendo fino agli estremi del silenzio e della pura mimica, i temi fondamentali della sua ricerca. Assoluta è la sua bravura nella descrizione dell'immagine, della sensazione, del particolare, ma, dunque, anche del silenzio, dell'immobilità, del nulla. Immobili, in silenzio assoluto, sarebbe l'atteggiamento più consone ai temi, ma i poveri personaggi  non sono all'altezza di tanto onere, e allora sbraitano, chiacchierano, scherzano, mugugnano, disputano, mimano speranze, rancori, pronunci
ano sillabe banali, o insensate, sublimi, infine. 
L'opera beckettiana concretizza nel suo complesso, con potente concentrazione allegorica ed essenziale uso di mezzi espressivi, un profondo pessimismo della concezione dell'uomo nella civiltà alienata della vita moderna, ma è motivo di grande riflessione che, stranamente e misteriosamente, piuttosto che spingere a dichiarare la resa riconduce all'etica, a valori umanistici quasi totalmente smarriti.
Beckett muore in un ospizio il 22 dicembre del 1989 sotto tutto il peso esistenziale della sua vita comunque geniale, (perché si sa che il genio sa senza imparare) donando ogni suo bene, compreso l'ingente somma del premio Nobel.
                                                                                                     Luigi Mari

Per approfondimenti rivolgersi al Prof. Antonio Borriello.
(vedi biografia essenziale di A. Borriello)

Bibliografia: Samuel Beckett

Murphy (1938)

Molloy (1951)

Malone meurt (1952)

En attendant Godot (1952)

L'innommable (1953)

Nouvelles et textes pour rien (1955)

Fin de partie (1957)

Act sans paroles (1957)

Comment c'est (1961)

Oh les beaux jours (1961)

Dove trovare le opere in Italia:

Aspettando Godot EINAUDI

Disiecta. Scritti sparsi e un frammento drammatico

EGEA Film EINAUDI

Finale di partita EINAUDI

Giorni felici EINAUDI

Immagine-Senza-Lo spopolatore EINAUDI

Mal visto mal detto EINAUDI

Mercier e Camper SUGARCO

Murphy EINAUDI

Più pene che pane SUGARCO

Poesie in inglese EINAUDI

Primo amore-Novelle-Testi per nulla EINAUDI

Proust SUGARCO

Racconti e teatro EINAUDI

Soprassalti Stirring Still SUGARCO

Teatro completo EINAUDI-GALLIMARD

Tre pezzi d'occasione EINAUDI

Trilogia: Molloy - Malone muore - L'innominabile EINAUDI

Trilogia: Molloy - Malone muore - L'innominabile SUGARCO

Ultimo nastro di Krapp-Ceneri EINAUDI

Watt EINAUDI

Watt SUGARCO

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