Beckett-Borriello:
hanno detto di loro:
“Questa mostra, questo omaggio del nostro Antonio Borriello a Samuel
Beckett nel centenario della nascita, è un evento eccezionale; ed io mi
sento in difficoltà: è difficile per me esprimere l’ammirazione e la
commozione sconfinate di fronte all’opera eccelsa di Antonio Borriello,
studioso, attore, regista, docente, educatore…
Esperto di spicco in campo internazionale dell’opera dell’insigne
drammaturgo, si deve riconoscere fra l’altro il merito di avere
evidenziato il rapporto Beckett – Dante ad un livello davvero
straordinario di profondità. Un altro accostamento viene però in mente con
spontaneità ed è quello di Leopardi a Beckett, in quanto affiorano alla
memoria i versi del tormentato canto leopardiano a se stesso ed in
particolare l’ultimo, che dichiara “l’infinita vanità del tutto” e
richiama in tal modo la formula del cosiddetto pessimismo cosmico, spingendo
a chiedere agli studenti se siano d’accordo nell’accomunare Beckett a
Leopardi in questa prospettiva di totale desolazione; ebbene, il nostro
educatore ci suggerisce il senso della diversità di Beckett rispetto a
Leopardi, impressa sulla copertina dell’invito in quella effigie tutta
rughe, rughe dell’infinito che ci attirano e riscattano il nulla. Ed è
per ogni io come iniziare una ricerca di luce lungo la via tracciata da
Samuel e additata da Antonio, fino a udire da chi ci ama: “Ė bello
vedere te e il sole”. (Biagio Scognamiglio, Ispettore Ministero della
Pubblica Istruzione, Dicembre 2006)
“Il ricordo di Samuel Beckett (Nobel per la Letteratura, 1969) nel
centenario della nascita, attraverso un viaggio […] di straordinario
interesse culturale, scientifico ed artistico: un evento da vedere, leggere
ed ascoltare che scaturisce dall’amore di Antonio Borriello per la
produzione letteraria e drammaturgia, nonché da un robusto lavoro di studio
e di acquisizione di prezioso materiale bibliografico “sull’umile grande
genio del Novecento”. (Ennio Blasco. Prefetto- Commissario straordinario
comune di Torre del Greco. Novembre 2006).
Francesca Mari
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