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Il Treno 8017

 Balvano, 3 marzo 1944

30 vittime torresi

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Questo lavoro preparato nell'arco di quindici giorni è stato possibile per l'apporto e la collaborazione di tutte le persone da me coinvolte. Tutti, senza distinzione, hanno partecipato emotivamente a questa rievocazione e, con cortesia estrema, mi hanno fornito gli elementi per l'elaborazione di questo doveroso omaggio ad oltre cinquecento vittime.
Sabato, 24 gennaio 2004. Per caso sento alla radio ... galleria... 500 morti...  , treno
....
  Un romanzo, "Treno 8017". Da questo casuale ascolto parte il desiderio di conoscere finalmente quanto fin da ragazzo vagamente sapevo. 

Ringrazio per la preziosa collaborazione i signori:

Luca Crovi

Una passione sanguigna che diventa protagonista di un programma intitolato "Tutti i colori del giallo". Ad esplorare le sfumature del giallo e le sue varie tonalità (dal noir al mistery, dall'hard boiled al procedural) è l'appassionato saggista Luca Crovi che fa emergere dal passato le figure di personaggi mitici.

E' stato l'ascolto di questo programma a Radio2 a darmi lo spunto per questa ricerca nel passato.

Ringrazio ancora Luca Crovi per la lettura che ha fatto alla radio di uno stralcio dai miei "Ricordi" sulla tragedia del Treno 8017. 

Alessandro Perissinotto,

docente di Teoria e Tecniche dei Nuovi Media all’Università di Torino. 

Come autore di romanzi ha pubblicato:

L'anno che uccisero Rosetta, Romanzo, Sellerio, Palermo 1997

La canzone di Colombano, Romanzo, Sellerio, Palermo 2000

TRENO 8017, Editore Sellerio, Palermo

 

 
TRENO 8017, 

Editore Sellerio, Palermo

 

TERZO ROMANZO POLIZIESCO DELLO SCRITTORE TORINESE ALESSANDRO PERISSINOTTO,
 

 Questo è un giallo che ha origine in uno dei tanti episodi di storia vera, dimenticati o poco conosciuti.
       Nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1944 un treno restò bloccato in una galleria vicino a Balvano (Potenza) e cinquecento viaggiatori morirono asfissiati. La vicenda del romanzo ha inizio due anni dopo, nel 1946, a Torino. Finita la guerra, da un giorno per l'altro l'Italia si è risvegliata non più fascista, anzi, nessuno era mai stato veramente fascista. E, per dimostrarlo, chi era nella posizione di poterlo fare aveva ordinato delle epurazioni radicali: niente di meglio che accusare di fascismo gli altri, per provare di non esserlo.

   E così Adelmo Baudino, torinese, ex ispettore della polizia ferroviaria, ex partigiano, si ritrova a fare il manovale. Un nome e una notizia su un giornale attraggono la sua attenzione: è stato ritrovato morto accoltellato un uomo, anche lui ferroviere, che avrebbe potuto testimoniare di un gesto patriottico compiuto da Baudino, scagionandolo. Baudino riprende le vesti di ispettore per indagare su questa morte, anche perché, nella casa dell'uomo assassinato, su una parete si leggono delle parole scritte col sangue, "Italia 3 marzo  1944 la mia

vendetta per te", e viene trovato un ritaglio di giornale con la notizia di un altro ferroviere ucciso nella stessa maniera.  

 Sempre in quei giorni appare su "La Stampa" la notizia di un terzo ferroviere accoltellato. Troppe morti di ferrovieri uccisi in modo uguale. Baudino parte per il Sud, sulle tracce vaghe dei ferrovieri morti originari di là, senza sapere che cosa voglia vendicare lo sconosciuto assassino. Non diciamo altro, come al solito, per non rovinare la lettura, anche se a un certo punto diventa facile capire le motivazioni del colpevole, perché vale la pena, invece, di soffermarsi sul pregio che hanno questi gialli polizieschi, di ricreare l'atmosfera di un passato scomparso e di riportare alla memoria fatti dimenticati, vittime senza nome inghiottite dal buco nero della Storia.

   Una Torino misera e spenta, cene affamate del dopoguerra, un personaggio triste di mezza età che vive con il ricordo dell'amore di una donna che lo ha lasciato perché lui non si è saputo decidere, con una madre che è la tipica madre italiana di figlio maschio, possessiva e ipocondriaca, che tiene il figlio prigioniero del suo affetto malato.

   Non a caso Adelmo intreccia una relazione con una donna del Sud, mentre è lontano da casa. Perfettamente adeguato a questa atmosfera lo stile vecchiotto, "demodé", da gialli di una volta, con cui la storia viene raccontata, senza brividi ma con sobrietà, buon gusto e il sapore della riscoperta.

Alessandro Tuzza

curatore di un aggiornatissimo sito Internet su tutto quanto attiene alle FERROVIE. http://www.trenidicarta.it/


Il progetto
La Bibliografia Ferroviaria Italiana (BFI) vuole essere una risorsa aggiornata e di rapida consultazione per i ricercatori, gli studiosi o i semplici appassionati di ferrovie.
Le circa 6500 schede bibliografiche catalogate descrivono le opere a stampa (monografie, articoli, estratti, ecc.) di: autori italiani riguardanti le ferrovie italiane o straniere
autori stranieri riguardanti le ferrovie italiane pubblicate dal 1824 ad oggi.
La bibliografia viene costantemente aggiornata ogni mese.

Gennaro Francione

Magistrato, scrittore, artista ideatore dell'Antiarte e fondatore dell'Adramelek Theater.
E' nipote della signora Giulia Brancaccio, vittima del disastro. Notevole è stato il suo contributo per portare in primo piano, dopo sessant'anni, la triste vicenda del Treno 8017. 
Di Gennaro Francione ho riportato i dati biografici e un commovente racconto sull'avvenimento a pagina 14, tratto dal suo romanzo "Calabuscia".

Mario Restaino

Il giornalista Mario Restaino è l'autore del libro-inchiesta

 "Un treno, un'epoca: storia dell'8017". (vedi pag. 11) 

Il libro, oggi sempre citato e consultato da tutti quelli che ritornano sulla dolorosa vicenda,  è esaurito in libreria. Oggi il dottor Restaino svolge il suo lavoro presso l'ANSA di Potenza.

Una preziosa copia fotostatica del libro mi è stata inviata dal dottor Restaino.

Mario Colamarino

dell'Ufficio Anagrafe del Comune di Torre del Greco, per la ricerca sulle generalità dei defunti riportati nel libro di Mario Restaino, così come registrati, con errori e inesattezze, data la concitazione del momento, dalle autorità intervenute alla identificazione.

Gigi Mari

E' l'infaticabile autore del sito www.torreomnia.com. Grazie alla sua disponibilità e pazienza è stato possibile mettere in rete, a tempo di record,  un lavoro che si andava arricchendo e modificando di giorno in giorno.

Il materiale fotografico è stato riprodotto da siti Internet diversi:
Ringrazio i titolari di detti siti e sono a loro disposizione per eventuali aggiunte o correzioni alle citazioni che seguono.

http://www.triestelive.com/mt_index1.htm
http://www.microsys.it/pietrarsa
http://www.cronologia.it
http://www.basilicata.cc/lucania/balvano
http://www.comandosupremo.com/Photo.html
http://www.i-ra.org/

http://www.trenieferrovie.it/home.htm


Luigi Mari ringrazia il maggiore collaboratore 
di Torreomnia Salvatore Argenziano 
per i suoi preziosi contributi evidenti e tangibili.
salvatore argenziano
Via Don Giuseppe Bedetti, 83 - 40129 Bologna.
tel. / Fax: 051.587.20.26.
salvatore.argenziano@fastwebnet.it