-Z-

La pronuncia della /z/ può essere di due tipi.
*Pronuncia sorda, derivante da /ts/, come in zelluso, zampano ecc.
*Pronuncia sibilante, derivante da /ds/, come in i llazzarola, a panza
Contrariamente a quanto avviene nella lingua italiana, molto spesso la /z/ che precede i dittonghi /ia, /ie, /io/ e /iu/ risulta dolce e sibilante. U spezialo, grazie assaje, l’orazione, u viziuso.

zàcch(e)ra:

s.f.

Macchia di fango.

zaffiä(re):

v.tr.

Esecuzione di rinzaffo prima della stesa dell’intonaco.

zagarèlla:

s.f.

Nastrino di stoffa. Ziarella.

zäll(e)r(o):

s.m.

Zotico, villano.

zampän(o):

s.m.

Zanzara.

zampìn(o):

s.m.

Zampillo.

zandràglia:

s.f.

Donnaccia plebea. etim. Francese “les entrailles”, richiamo dei soldati francesi alle donne raccoglitrici di avanzi di cucina.

zandragliùs(o):

agg.

Plebeo, volgare.

zäng(o):

s.m.

Fango.

zangus(o):

agg.

Fangoso.

zappiéll(o):

s.m.

Piccola zappa.

zappuliä(re):

v.tr.

Rubacchiare.

zar(e)llàra:

s.f.

Venditrice di ziarelle e di articoli diversi.

zärr(o):

s.m.

Errore, svista. Piglia' nu zarro.

zéccamanifèst(i):

s.m.

Attacchino.

z(e)ccàrda:

s.f.

Ditata facendo schioccare il medio dal pollice.

z(e)cchinètt(o):

s.m.

Variante con le carte napoletane della zecchinetta, gioco d’azzardo introdotto nel Cinquecento dai lanzichenecchi.

zéf(e)ra:

s.f.

Corrente d’aria, spiffero.

z(e)ffunnä(re):

v.tr.

Sprofondare. Rovinare, distruggere.

z(e)ffunn(o):

avv.

A zeffunno: alla grande. Chiove a zeffunno.

zélla:

s.f.

Malattia del cuoio capelluto. Tigna.

z(e)llus(o):

s.f.

Affetto dalla tigna sulla testa. Anche scucciato

z(e)nniä(re):

v.intr.

Ammiccare.

z(e)nniàta:

s.f.

Occhiolino d’intesa. Zennariello.

zénz(o)la:

s.f.

Straccio, brandello.

zépp(o)la:

s.f.

Dolce di San Giuseppe. Tene’ a zeppola ‘mmocca: Balbettare. etim: Latino “zipula”.

zérv(o)la:

s.f.

Ciocca di capelli.

zèza:

s.m.

Galante ridicolo.

z(e)zzélla:

s.f.

Diminutivo di zizza, mammella.

z(e)zz(e)nèlla:

s.f.

Lo stesso che zezzella, con significato di guadagno facile.

z(e)zz(e)niéll(o):

s.m.

Ugola.

z(e)zzill(o):

s.m.

Capezzolo, succhiotto dei bimbi.

z(e)zzus(o):

agg.

Sporco, sozzo.

ziarèll(e):

s.f.pl.

Piccole cose, rimasugli.

zigunìzia:

s.f.

Liquirizia.

zinòcola:

s.f.

Altalena.

z(i)nniàta:

s.m.

Strizzata d'occhio, occhiolino.

zinn(o):

s.m.

Cenno.

zipèpp(e):

s.m.

Vaso da notte. Sipeppe.

ziprèv(e)t(e):

s.m.

Modo di rivolgersi a un sacerdote.

zirräcchi(o):

s.m.

Distanza tra pollice e indice. Chichero.

zita:

s.f.

Ragazza, sposina. Zita cuntignosa: ragazza esperta e finta ingenua.

zitabòna:

s.f.

Fare zitabona per ottenere la remissione dei debiti. Appuzare il sedere alla colonna della Vicaria. Da "Cedo bonis".

z(i)tèlla:

s.f.

Nubile.

zòcc(o)la:

s.f.

Grosso topo di fogna. Puttana.

Zoccolànti:

top.

Convento degli Zoccolanti, annesso alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie. L'ingresso al chiostro dalla scesa di Santanna.

zômpafuôss(o):

avv.

A zompafuosso. Detto per i pantaloni non sufficientemente lunghi.

zòza:

s.f.

Fango, fondo di liquidi. Cosa immonda.

zucapéc(e):

itt.

Lampreda marina.

zucànt(e):

agg.

Asciugante. Carta zucante, carta assorbente.

zucä(re):

v.tr.

Succhiare.

zuc(o):

s.m.

Sugo, salsa.

zuffritta:

s.f.

Zuppa forte di soffritto, preparata con milza, cuore, polmone e trachea di maiale.

zumpàta:

s.f.

Duello con coltelli. Sferrata.

zump(o):

s.m.

Salto.

zuppariéll(o):

s.f.

Gioco di bimbi.

zuppètta:

s.f.

Dolce composto da due quadrati di sfoglia con all’interno pan di Spagna imbevuto di liquore dolce e strati di crema.

zurfariéll(o):

s.m.

Zolfanello, fiammifero.

zurfégn(o):

agg.

Solforoso. Acqua zurfegna: acqua sulfurea.

zuzzìmma:

s.m.

Sudiciume, sozzeria.