4.
Torri
a tre troniere
E’ la
tipologia di gran lunga maggioritaria, la vera orditura portante
dell’intero sistema. In quanto tale ostenta al suo interno un’escursione
dimensionale tanto ampia da poterla rendere a sua volta
suscettibile di sottoclassificazione, distinguendola in piccole,
medie e grandi. Le torri che ne fanno parte, infatti, oscillano
fra gli scarsi m 10 per lato delle minori agli oltre 16 delle più
grosse, senza contare le numerose ed ulteriori articolazioni
diversificative. E’ lecito quindi presumere che nel suo ambito
vada collocato l’archetipo originario del modulo vicereale,
reputando le altre varianti successivi adattamenti ottimizzatori.
Conseguenziale, pertanto, il rilevante numero di esempi anche
lungo la Costa, tra i quali in particolare, la torre di Capo
Conca, nei pressi di Conca dei Marini, splendidamente conservata.
E’ forse fra le più suggestive dell’intero schieramento per
la superlativa integrazione con il contesto naturale, e tradisce
la funzione antiagguato, innestando il suo tozzo corpo al di sopra
di una selvaggia lama
calcarea protesa nel mare per un centinaio di metri ed alta una
cinquantina. Nascosti dalla sua massa i battelli barbareschi
trovavano un ideale nascondiglio in attesa di un ignaro
mercantile, tragedia che prima della costruzione dovette trovare
innumerevoli repliche. Altra torre di significativo interesse è
quella di Nerano, o del Cantone, impiantata sulla spiaggia al di
sotto di S. Agata. In questo caso è la vicenda storica che la
impose a suscitare vivide reminiscenze: proprio nei suoi immediati
paraggi sbarcò la prima ondata di turchi che desertificarono Massa
e Sorrento nel 1558. Appare in discreto stato di conservazione,
all’interno di un campeggio, deturpata soltanto da interventi
riutilizzativi poco ortodossi: ed è già molto.
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5. Torri quattro troniere
Non cosi invece
può dirsi per torre Mezzacapo, presso Maiori, della stessa
categoria ma pesantemente compromessa da una stravolgente ed
irriguardosa ristrutturazione che ne ha praticamente annientato le
connotazioni rendendone difficile persino l’identificazione.
Pur contando numerosi esempi non costituisce una tipologia
frequente, ne una significativa variante. Può ritenersi al
contrario una semplice miglioria della precedente
nei casi di maggiore dimensione, quando l’autodifesa verticale
rischiava di diradarsi eccessivamente per riuscire ancora
efficace. Non è possibile pertanto individuarvi delle precise
logiche adottive ne una peculiarità d’impiego, riscontrandosene
la piena intercambiabilità con quella a tre troniere grande.
Lungo la Costa risulta ben rappresentata da almeno tre esemplari.
A brevissima distanza da Vietri, impiantata su di un grosso
scoglio quasi al livello del mare, spicca torre Crestarella. In
discrete condizioni di conservazione, nonostante le pesanti
superfetazioni, riusciva da quella felicissima ubicazione a tenere
sotto il tiro delle sue artiglierie tanto la spiaggia adiacente
alla cittadina quanto entrambe le piccole insenature ad essa
simmetriche. Adattissima agli sbarchi la prima, perfette per gli
agguati le seconde. Il che però richiedeva pezzi di calibro
superiore e quindi dimensioni di piazza abbastanza ampie, da cui l’adozione
delle quattro troniere. Queste, del tipo a piattabanda, sono
caratterizzate da una scarsissima strombatura e da un’insolita
larghezza, da connettersi quasi certamente con la ridotta altezza
della torre in relazione alla larghezza, causa del resto del loro
numero. Altra torre della stessa categoria quella di Erchie eretta
presso Maiori, meno alterata della precedente in quando la
sopraelevazione per uso abitativo occupa
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