soltanto metà
della piazza. Alterate, invece, le bucature del corpo di fabbrica,
trasformate in anacronistiche finestre con tanto di archeggiature
e supponenze stilistiche di ispirazione castellana di pessimo
gusto. Parimenti stonato l’ampio scalone, lontanissimo dalla
spartana semplicità originaria e purtroppo fuorviante per gli
inconsapevoli ammiratori.
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Sempre analoga
la torre di Capo della Vite, non lontana da Amalfi, in discrete
condizioni di conservazione, nonostante le alterazioni sommitali e
la mancanza di uno spigolo verso il mare. Deprecabile, ma
comprensibile il vano ricavato in una troniera a lato costa,
preceduto da una passerella in cemento armato, scevra se non altro
di pacchiana fastosità. Delle tre è in conclusione la meno
alterata.
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