Giuseppe Penza    

pag. 4

INDICE

32
Ad una ragazza
Se possedessi il tesoro,
se avessi la magica bacchetta,
se tornassi indietro,
Ti sognerei
e t'inviterei
a volare per i turchini cieli.
Non ridere ma ascolta:
Io per tutta la vita
l'amore ho cercato
ma non l'ho trovato
Perdonami per il prestito
della mia mente.
T'abbraccio sorridente
il tuo amore nullatenente.
33
Il mare
Guardo e scruto l'orizzonte
e ammiro il mare e il monte.
Alzo gli occhi al Creatore:
Tu sei l'infinito amore.
Respiro ampiamente.
E' l'ora del tramonto:
l'astro solare si nasconde
una dolce brezza m'inonda
e par che il mare l'inghiotta
suonando la chiesetta.
Le barche son tornate
dopo il lavoro usato.
Io sentendo l'Ave Maria
m'avvio verso casa mia.
34
Occhi spenti
Occhi di malinconica dolcezza
di un fascino di giovinezza,
malgrado l'età che corre,
la bellezza ti soccorre.
Mi guardi muta e spenta,
e mi indichi il tramonto.
Amore mio, tesoro lontano,
stringiamoci la mano.
La tua esistenza è tribolata
e lontana da me la tua vita:
Spero che domani ritrovi l'amore
Nel ricordo del verde cuore.
Vivono nella stanca mente
i tuoi occhi di tormenta.
35
Palomma nera
Me passe pe nnanze senza parlà,
te dumando pecchè vai a ccà e a llà.
Si 'n'anima triste e senza pace,
me sumiglie, pecchè stongo 'ncroce!
Stu core mio sbatte penzanno!
Tu sbatte, palomma, vulanno!
Dico 'nu nomme e te ne vaie.
Era 'na reliquia: addò staie?
Palummè, dimme 'a verità,
dimme addò vaie, dimme addò sta!
'Nu tiempo 'e viecchie dicevano:
"Si si bona nova, statte;
ma si si mala nova, vattenne!"
E 'a palomma sbattette 'e scelle
e se ne jette.
36
Italia
Italia, Italia mia, ricca di storia,
faro di civiltà per le genti,
quanti dolori hanno imperato.
Di lauro sei sempre coronata.
E i prodi guerrieri fan festa.
Nel mondo ora sei calpestata.
Italia, Italia mia, Patria mia,
non rattristare la tua sorte.
L'onnipotente veglia su di te.
Dio, che la Patria risorga
e sia di monito ai forestieri,
forte, grande come l'antica,
sventoli ancora il tricolore
e sia fonte di amore.
37
Il genitore riposa
All'ombra dei cipressi
sussulti e palpiti
in viali in fiore
il dramma della vita,
prezioso d'ogni cosa
con lacrime e rose.
Sotto la quercia la tragedia:
un marmo e una poesia.
Qui il genitor riposa
Nell'eterna casa:
"Ossa delle mie ossa
Soffrite o gioite?"
per baciare la terra.
Silenzio ammonitore.
38
7 maggio 1954
In una corsia, a manca,
chinò la testa stanca:
il mio genitore si segnò
e il suo mondò crollò.>
L'onestà d'intenti
che l'avea guidato
lasciò nella tormenta
all'alba di un sabato.
Il figlio sapeva nulla
della fatale novella.
Parlai al mio cuore
e mi rassegnai.
La ruota gira
e non si ferma mai.
39
Il giorno
Dietro le valli in fiore
L'alba vedo spuntare.
Il sole copre il pastore,
il fattore inizia il lavoro,§
la massaia prepara la fornace:
regna l'armonia e la pace.
Ma l'uomo poverello
uccide il bello!
Volge al desio l'ora,
le barche scivolano sul mare.
Le onde s'infrangono
sugli scogli e sulle banchine.
E tutti ringraziano il Signore
e s'avviano al focolare.
40
Nu suonno
Stammattina me so scetato
tutto curiuso e strano, che suonno!
APermesso? È trasuta essa.
Aggio risposto: ATrase, chesta
è sempre casa toia.
Morta quattro anni fa,
m'è comparsa davanti e mi dice:
AComme staie, Pepè?
-Tiro nnanze: è na vita e niente!-
AIo sto bbona, all'ato munno
si sta bene. Si gode buona
salute, tu sbatte d'a matina a sera.
ASi sora mia, so quatt'anne ca si morta,
so cagnat 'e tiempe e nu sacco e cose
-Te faie abbraccià?-
Me rispunnette: AA chi vuò
abbraccià, io nun tengo corpo,
volo pe 'llaria, cu nu permesso speciale.
Che suonno strano.
Scumparette comme a niente!
Ed io alluccaie: AVieneme a truvà.
41
Alla Madre Divina
Eccelsa dei cuori,
Madre d'amore,
le speranze raccogli
il grido accogli.
Il canto eleviamo
e così ci innalziamo.
Tu dall'alto dei cieli
prega il tuo Figliolo
che la peste annienti
il mondo ammorbante.
E dia pace al perverso
nel grande universo.
Ascolta le preci.
Rinnovaci la Fede.
42
Fiore ingiallito
Fiore ingiallito, fiore spento,
sei come le foglie al vento.
Sei crudele, spietato,
ma il destino è segnato.
Gli uomini ti calpestano,
le donne ti straziano.
È suonato il tempo,
per te non c'è scampo.
È notte, notte fatale,
dà l'addio al male.
All'alba cadono le stelle.
Il tempo non è bello:
le tue scarne mani
abbracciano solo ricordi
43
Strada di notte
Alle prime luci del tramonto
i bagliori che incanto,
e la mia strada a colori io la vedo.
Che incanto la sera
quando sento cantare
la canzone dell'amore.
Appare una figura:
ecco il mio tesoro.
Che attesa stasera,
io mi sento inebriare.
Strada di notte,
non sei un deserto,
ma piena d'amore.
44
Tranquillità
Tra la valle in fiore
Scende il Rio
Con le acque chete.
Tra il sussurrar dei ciottoli
Si abbevera il gregge
Belando e scampanando.
Guida il fido cane
Che fiuta tra gli armenti
Se manca una all'appello
Del pastore
Che invita a proseguire
Il duro cammino della vita..
Il campanile della chiesetta
Annunzia l'ora dell'Ave Maria.
45
Il sentiero
Scende il ruscello
con acqua di cristallo
e mormorando dice
con molta pace:
Ah Vieni, viandante,
Vieni alla fonte!
I fiori, il verde silvano
esaltano il Creatore.
Il cocchiere da una frustata
sull'acciottolato:
la carrozza s'avvia
lentamente nell'oblio
lungo la salita
rocciosa della vita.
46
Il tempo
Il pendolo segna mezzanotte!
Se vegli nella notte,
pare eterno il domani.
E come un battimani
l'orologio scandisce le ore
i minuti i secondi e divora
il tempo che è breve:
gli anni volano da Eva.
Gioventù e amori sono un racconto.
Il pendolo segna mezzanotte intanto!
Il tempo inesorabile non perdona.
Avanza deciso, non sente ragioni.
Ci scuote continuamente intensamente
per avvicinarci all'eternità.
47
Notte nostalgica
Nostalgici dì,
Nostalgiche notti
Tutto è perduto:
I verd'anni
Gioventù passata.
Notti insonni
Notti nel vuoto
Tempo inesorabile
distruttore di vanità
di piacere
e di amore
di morte
di vita
di resurrezione.
48
Il bocciolo falciato
Il mostro stringe la morsa,
la bimba grida e piange.
Le lacrime sono un lago:
la virtù è perduta.
E così falcia il bocciolo
del fiore, al volo.
Se il divino è irato,
non colpisce il forsennato?
A guardia dell'Acheronte
affonda la barca Caronte
nella tenebra eterna
dove non c'è lucerna.
Ma chiedo per vital ragione
di evitarmi malate visioni.
49
Oblio
Che silenzio la via
del passato mio,
tra alberi in fiore
che ridevano d'amore.
"Dimmi tu platano,
le ombre volavano?"
Una sera d'inverno
che mai più ritorna,
Tra foglie al vento
l'incontrai piangente.
Passa la primavera,
passa il mio amore
ma il cuore invecchia
con l'oblio nello specchio.