LA STEREOSCOPIA di L. Mari pag. 3 di 4 |
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Ne sono certo, detto da te, che allo stato sei il padre della conversione 2d-3d italiana. Lo penso davvero. Non scherzo. Sono lusingato e ti ringrazio infinitamente. Sono già passato su questo sito, ma sai, sono una capra in inglese, davvero, e sono andato oltre. Questo messaggio mi ha commosso non già solo perché, finalmente, il suo contenuto mi solca la strada per realizzare da me in maniera economica conversioni 2d-3d, per scopi, come saprai, senza lucro, (www.torreomnia.com) ma perché mi riporta indietro negli anni. Guglielmo, come fai a non ricordarti che abbiamo fatto le elementari nella stessa classe? Ti ricordi, il napoletano, smilzo, col viso olivastro, timido e spaurito che stava nel banco accanto a te, come un pesce fuor d'acqua... che tutti dileggiavano: "terrone, terrone" ed io mi mettevo in un angolo a singhiozzare dietro la lavagna. Tu eri l'unico a confortarmi, tiravi fuori la merenda che tua madre ti aveva preparato con tanto amore e mi pregavi di "mozzicarla". - E' buona, dicevi, su assaggia. Ed io imbronciato pensavo alla mia mia di mamma e alla Napoli lontana. Avevamo costruito una pagina in appendice al libro "Cuore". ...Ma...Scusa un attimo, scusami, un momento di confusione. Ho un vuoto alla testa. Ma si, sche stupido che sono. P...perdonami Guglielmo, certo, ora ricordo. Scusami, fustigami se vuoi, non si chiamava Guglielmo, ma Anselmo, Anselmo Melegatti e non Menegatti. Ma che figura... Faccio solo brutte figure in questo forum! Ma se solo per un attimo, leggendo i primi righi, hai pensato che avevamo potuto portate insieme lo stesso grembiule, allora non ha importanza se la cosa è fantasia o realtà, perché l'essenza rimane invariata. Rimane immutato il gesto d'amore di un bambino ad un altro potuto avvenire in qualsiasi scuola elementare del mondo. La morale della favola? Eccola: credimi, un link di conversione 2d - 3d dato da un maestro della conversione è un gesto d'amore. In fondo è stato detto "italiani brava gente". Faccio bene io a sventolare il mio slogan: "spes ultima dea". Ti ringrazio sinceramente per il link, senza ironia. Prosperità. Luigi Mari ------------------------------------------------------------------- Imre e la stereoscopia senza occhiali Gue! Imre, dov'eri finito? Hai fatto il "guardiglione questi giorni, vero?. Malandrino. malandrino! Devi sapere che tutto il mondo è paese. Le mogli sono un guaio dappertutto. La prima dissidenza delle mogli è deridere gli hobbies dei mariti. Ma il poeta diceva: queste donne impossibili, non si può vivere né con loro né senza di loro. Infatti i briganti ti chiedono o la borsa o la vita, ma le mogli se le prendono tutte e due! Un mio amico mi disse che aveva portato la moglie nelle Hawai in occasione del loro 25° Anniversario di matrimonio. Risposi che era una cosa eccezionale. Poi gli chiesi cosa mai avrebbe fatto a 50 anni di matrimonio? Rispose che se l'andava a prendere. Iohn Diren ha fatto scrivere sull'epitaffio della moglie: " Qui giace mia moglie, vi prego, lasciatela giacere. Ora riposa e riposo anc'hio". La tomba è visitabile dai turisti. Oggi è una giornata particolare. Cento link sul 3d post-produzione da scandagliare. Gli utili consigli di Sergio, poi quelli ponderati di Menegatti, adesso i tuoi, addirittura sul 3d senza protesi. (Che asso nella manica!). (Capolavori, per gli sfaticati come i napoletani. Otto mesi d'estate all'anno, il clima mite, il sole clemente, le camicette sui seni floridi). Una tecnica efficace e sbrigativa ma manca l'ipestereo. Poi la tridimensionalità è più fusa, Gli oggetti , cioè, sono meno separati tra di loro, però sono tondeggianti e non appaiono come figurine come in certi montaggi anaglifo dei meno esperti come me. A me sta bene. Se questa tecnica venisse perfezionata addio anaglifi. Devo provare a proiettare questi filmatini. Imre, hai la capacità di intrufolarti dappertutto, dai lupanare alle sagrestie. Hai la scaltrezza napoletana, avrai senz'altro qualche trisavolo partenopeo. Saresti capace di vendere noci di cocco in Africa! Compreresti gli uomini per quello che valgono e li venderesti per quello che essi credono di valere! Insomma sei in gamba, Imre, non meno dei più quotati di Holostereoitalia anche se ciascuno vanta un suo repertorio, una sua "specializzazione", una sua personale cultura in materia. In ultima analisi il più fesso sono io. Ma sei così buono, Imre, anche se un pizzichino "rattoso", (donnaiolo), anche se ti ho denominato il Nemecek di holostereoitalia, il diafano piccolo e biondino protagonista de "I ragazzi della via Pal" dell'ungherese Ferenc Molnár, premio Nobel. Un libro paragonabile agli italiani: "Cuore" o "Pinocchio"). Dovrò trascorrere diverso tempo per capire le tecniche di questi programmi e scegliere quella più breve. Non sono perfezionista. Mi basta poco. Ma non rinuncerei all'iperstereo. E' la cosa più sensazionale della stereoscopia. Che l'occhio fugga sulle cose è normale, ma se sono gli oggetti a venire da te è come il padrone che morde il cane. Ecco perché mi piacevano le anaglifo erotiche di Imre, che non vedo più, perché tutta la vita ho corso verso le donne in iposcopia, con magri risultati. Finalmente le grazie generose di quelle immagini dicevano "si eccomi" e tu le hai occultate. Monello! Mi dovrò contentare dell'antipatico spot tra un messaggio e l'altro che dice: "eccomi, sono disponibile, sono qui e lì, sù e giù, ti aspetto; ma ti fa fare solo l'acquolina in bocca ed "occhi pieni e mani vacanti". Vedi sono così imbranato che non sono riuscito a caricare un AVI nell'interressante programmino 3d non anaglifo free. Ho capito la funzione che di settaggio di una sorta di mappa di profondità in automatico a tutti i fotogrammi. Così fa alle foto. Ma come cacchio si carica l'AVI, ci dovrà pure essere un comando? Si sputtana spocchioso, prevaricatore e antipatico solo il SAVE, compare sempre tra i piedi, a che se lo prendi a calci, con i suoi molteplici settagli. E il LOAD. Non impreco contro l'autore. Spero solo che faccia le mani uguali ai piedi! Ma hai detto che c'è pure un "manuale" per usarlo, dove si scarica? Ho perduto la messa vespertina per risponderti. Gli iscritti hanno pure una spiritualità da curare. Ma dio mi perdona ho risposto a Nemecek. Ora aziona la tua memoria visiva e vedi il tuo Mister Bean invecchiato e coi baffetti da sparviero. Ora faccio una doccia, fredda, perché le tue anaglifie col "prognatismo posteriore" mi sono rimaste impresse. Mi faccio strada tra le diecine di ragazze, ospiti estive che mi girano per casa. (Imre, un tormento, capisci a me… Visualizza in anaglifo). Quindi metto la vecchierella sotto braccio e vado al cinema all'aperto. Dopo di che mangeremo un'appetitosa "quattro stagioni" sul lungomare di Torre. E non ve la prendete, le mogli vanno sopportate con cristiana rassegnazione. La mia è ultracinquantenne. Pensate che una sera l'ho guardata con gli occhialini, il cervello ne ha viste due di 25 anni, anche se una rossa e una ciano, mi stavano bene. Ma era solo una elaborazione del cervello! Luigi Mari P. S - C'è una sala cinematografica a Marcianise (Caserta) di 40.000 metri quadrati. Nel calendario ci sono pure films in 3d tra cui quelli dei nostri amici di Insonnia Team. Passando sull'autostrada ho visto il BIG CINEMA enorme. Con grandi manifesti di persone con occhialiti. (autostrada del sole tra Caserta nord e Caserta sud), Digitando in Google: cinema big marcianise ho trovato il resto tra cui: www.sky.mi.it/forum/0000D78A-80000002/0033BE81-000F6976-0010A977 -------------------------------------------------------------------------------- --- Ciao Antonello, il "caro" mi è rimasto in gola. Pure da noi qualcuno ancora dice: "I figli si baciano nel sonno". Lo conserverò per quel napoletanaccio di Imre, il quale aggiunge pure gli "abbracci". Grazie per gli apprezzamenti di Torreomnia, ma è difficile coglierne i contenuti perché sono sciorinati in quattromilaottocento pagine web. (C'è una riscerca interna, filo di Arianna) ed un indice analitico); la motivazione del mancato riconoscimento l'ho già esposta nel messaggio 5036 rivolto al lavoro tuo e di Sergio non adeguatamente apprezzato. Scrivevo:....Internet è un'oceano di zavorra fusa ad una minoranza di pepite. Possiamo creare i web e i forum più belli, più accattivanti, più ricchi di contenuti, ma tutto sarà appiattito nel megagalattico insieme, nella confusione di miliardi di elementi in un solo contesto. La pigrizia mentale fa il resto". Per ciò che concerne "lo scopro di lucro" in Torreomnia non c'è. Sette anni di lavoro continuo, spese del server hardware, ecc. tutte a mio carico. Nessun contributo né privato né istituzionale, (il peggiore quest'ultimo, a sfavore della libertà), né hanno significato quegli sporadici 10 euro per le spese di duplicazione, copertine e confesione della versione in DVD di 4.600 mega, con filmati DVX a schermo intero. Siamo a Napoli, su ogni DVD acquistato se ne riproducano 1000 copie. Ma è una delle poche volte che un autore va in sollucchero quando viene copiato, perché a lui interessa solo che l'opera vanga diffusa. L'offerta delle tue coppie stereo mi lusingano, sono diventato... piccolo piccolo dall'emozione. Non potrebbe esserci lucro su di esse. Ogni elemento nel mio sito è corredato di paternità, sia esso un layout di pagina, un applet java, una foto, un testo. Puoi confrontare. Se avessi voluto speculare avrei fatto un sito su scala nazionale e non limitato al di qua delle mura di una città di provincia. Le coppie stereo di cui parli sono dei capolavori storici. Hanno un grande valore, ma elitario. Se riesco ad introdurre foto e filmatini anaglifati proprio della città di Torre, fornendo gratuitamente agli interessati gli occhialini, allora le tue coppie stereo farebbero da grande introduzione ad un discorso di respiro popolare, quindi di divulgazione. Il mio paese è una città di centomila abitanti a 500 metri dal cratere di uno dei vulcani attivi più tremendi del mondo. (Ultima eruzione 1945. La prossima si prevede pliniana, cioè esplosiva, ma rispotto all'etna e lo Stromboli, venti paesi stanno a 500 metri dal vulcano). Dimmi se le amministrazioni possono essere più incoscienti di così? Fucina di arte e cultura che si dipana direttamente dalla prima scuola culturale del mondo intero, quella salernitana. Ma si distingue come Patria del Corallo, dove al pregio della materia si associa la maestria di incisori orafi e modellatori unici al mondo. Ma speculazioni, sperequazione del reddito e bassa qualità della vita per la fenomenologia eslege del sud, la fanno apparire sulle cronache solo per episodi negativi. Il mio sito vuole sfatare questa ingiuriosa inguiustizia dei mass-media. Luigi Mari --------------------------------------------------------------------- Mai dire mai. 8 agosto 2004 Stamane, uscendo di casa ho visto ben due persone portare in giro il proprio cane con paletta e contenitore per raccogliere i bisogni delle bestiole. Mai dire mai. Una volta ciò era impensabile a Napoli. Pure la caduta dei muri sono inimmaginabili, ma quello di Berlino fu abbattuto. Chi l'avrrebbe mai detto: il maestro Menegatti (per me lo è) comprensivo e deferente verso Imre a favore della giusta causa comune, sacrificando interessi personali ed economici. Un Imre quando mai in piena "epilessia-stereoscopica", la dove endorfina e adrenalina sono bazzecole rispetto alla nuova sostanza organica che egli sprigiona in queste fasi, tanto che le case farmaceutiche ne vogliono trafugare la formula. Il giorno 8 agosto 2004 è una data importante per holostereoitalia. Un'avvenimento paragonabile alla "Festa della Repubblica" o alla "Liberazione". Caduti tutti i muri del silenzio e giù messaggi con dettagliate nozioni, rivelazioni, puntualizzazioni sulla discutissima conversione 2d-3d. Mi son venute le lagrime agli occhi per queste parole di Menegatti: ..."Tutta la mia fatica e tutte le mie risorse mentali sono impiegate per diminuire i tempi di produzione. Diminuire i costi significa rendere disponibile la stereoscopia ad UNA GAMMA DI UTENZA PIU' AMPIA". Ciò presume un'immagine poetica anche se retorica, trita e ritrita, la dove si osservano i bambini di tutto il mondo tenuti per mano in un grande girotondo mentre indossano occhialini per anaglifo. Sergio scusami quando ti chiamo poeta inconsapevole del 3d. Vedo Menegatti ancora più poeta dello stereo. Poesia viene dal latino: poési, poésis; e dal greco pòiésis = (produrre arte) e da poiéin = (fare). E Menegatti e Irme "fanno", e come; producono a iosa quelli che, sotto questa angolazione, sono "prodotti poetici". Cioè: Poesia, arte e tecnica di esprimere esperienze, idee, emozioni, fantasie e simili, nella quale si condensa la visione soggettiva e anche universale, di se e della realtà circostante. Nella poesia propriamente detta il mezzo è "la metrica", o semplicemente il "verso libero" nella creatività insita nel verso stesso, nella stereoscopia il mezzo personale è la tecnica di trasferimento del pensiero, elaborato dal cervello. Nella fattispecie il cervello legge il 3d fisico, visivo, in coppia, anaglifico, ecc., lo incamera, e lo elabora in maniera oggettiva e soggettiva insieme perché l'afflato lirico è comune sia all'autore che al fruitore della immagine stereoscopica, come, anche se in misura minore, in tutti i fatti d'arte. In ultima analisi la radice della poesia è l'emozione. Io credo che una fotografia comune possa non trasmettere emozione, ma una stereoscopia, pur se una "ciofeca" scuote,la sfera affettiva, anche se in misura ridotta. E' proprio la natura artistica e poetica della stereoscopia che si lascia smuovere nel suo terreno, in posizioni stagnanti dovute a fattori epocali di progresso-regresso legati alla filosofia del business. L'8 agosto 2004 vede l'Olimpo di Holostereoitalia in saturazione di oracoli. Un andirivieni di dardi deistici, una sfrecciata di link sulla conversione, descrizioni illustrate, tecniche rivelate. Una manna dal cielo. Un viatico per i poveri meno iniziati. Una grazia degli dei. La dove le indimenticabili parole di Imre fino a ieri suonavano come una condanna irreversibile, una spada di Damocle: "Non ti illudere Luigi, la conversione 2d-3d è un segreto, nessuno ti dirà nulla.". (Messaggiuo 4889, paragrafo 8). Lungi da me l'idea che i miei poveri messaggi zibaldonici e pindarici, che spesso hanno rasentato il folle e l'irrazionale abbiano pututo incentivare quando è accaduto l'8 agosto. Una sola cosa posso affermare: che erano sinceri, carichi d'amore e di speranza e soprattutto erano a favore del sociale e non di me stesso. Una sorta di malandato Robin Hood del 3d. Uno sfiancato ladro gentiluomo del "bello visivo". E' trascorso un mese abbondante da quando timidamente ho esordito con la mia prima timida missiva addirittura offlist perché non riuscivo ad iscrivermi, con un titolo fastidioso e arrogante, ma volutamente caustico: "Questo forum è un maso chiuso?. Ed un mese circa occorre per l'efficacia di alcuni medicinali detti "per accumulo", come, ad esempio alcuni psicofarmaci. Molte persone non guariscono dalla depressione perché non sono pazienti e costanti nella cura ed ottengono addirittura l'effetto contrario. Antonello, hai detto "Se è vero che i cani assomigliano ai padroni immagino ci deve essere tanto amore nella tua famiglia...". E' un complimento bellissimo, ma non risponde totalmente a realtà. La mia famiglia d'origine è stata un disastro. Avvenimenti peggiori dei contenuti del famoso libro sardo "Padre padrone" di qualche decennio fa, in relazione a fatti angosciosi, anche se con tematiche e problematiche diverse. A volte la cultura, l'ironia, la barzelletta sono una copertura, uno scudo per esorcizzare il nostro peso esistenziale. Nella famiglia che abbiamo creato ci si è sforzati a modellarla in maniera ottimale, ma alcuni retaggi negativi dei coniugi insieme alla grossa problematica post sessantottina dell'incomunicabilita figlio-genitore e alla confusione mentale dovuta ad un fittizio modello sociale dei mass media, hanno incrinato il concetto di amore tradizionale e patriarcale non solo nella mia famiglia. L'amore nella mia famiglia, e non solo in essa, è nominale, ideale, esiste profondamente, ma non viene messo in pratica appieno, comunque e sempre, come dovrebbe essere, se non nella misura dell'obbligo e del formale, del dovere, della concezione cristiana della vita. Ricorda Antonello: chi predica affannosamente libertà e amore vuol dire che affannosamente ne è alla ricerca. Se ancora dovessi messaggiare raramente nel forum a settembre, alla ripresa piena del mio lavoro, non tornerò mai più su questo argomento. Anch'io ho bisogno di un po' di privacy. Evviva l'8 agosto 2004. Evviva Holostereoitalia! Luigi Mari -------------------------------------------------------------------------------- - Ciao a tutti (dirò che c'è un piacere pure nell'essere solo formali). Credo di stare per dirvi che il sole sorge ad oriente e tramonta ad occidente, ma se qualcuno non lo sapesse? Ma si, tutto il mondo è paese, ma levatemi questo dubbio. E'illegale ed ingiusto trafugare programmi piratati. Io posseggo tutti programmi originali, anche perché mi servono per lavoro e li devo tenere in bottega in bella mostra per i controlli. Ma questo vuole essere solo un sondaggio. A Napoli non esiste un programma, uno solo, usato dagli amatori, non professionisti, che sono milioni, che non sia piratato. "Appezzottatto" si dice qua, cioè procurato col pezzotto. Pezzotto o supporto è la sostutuzione illegale di cip nei decodificatori per tv, consolle per videogiochi ecc., che per estensione va pure riferito al software. Il metodo, che non suggerisco, sia chiaro, ma cito solo come notizia e fenomeno sociale è quello di scaricare il programma con durata limitata e poi procurarsi il crak o il seriale su migliaia di siti adatti a questo. Come stanno le cose nel nord Italia ed in Ungheria? Devo concludere, però, che senbra che la legge non è così severa per software usato per diletto e non per lucro, dipende pure dall'umore del giudice. C'è stata una cassazione che ha assolto dei ragazzi che scaricavanoo films e nusica per uso personale. Due extracomunitari che vendevano videogiochi e film piratati per nutrirsi pare siano stati assolti dal giudice Francione di Torre del Greco, il suo web è www.antiarte.it A proposito è utilissimo a chi desidera chiarirsi le idee suartisti "veri" e ciarlatani. Come stanno le cose in testa allo stivale o nel paese di "Via Pal?". Luigi Mari -------------------------------------------------------------------------------- --- Ciai a tutti i superstiti dell'afa. Sto rosso come un peperone, tutti gli anni mi faccio fregare dai primi bagni e dal solleone. Domani andiamo a Sorrento. La prole ci ha lasciati soli, me e la vecchierella. La spiaggia di Torre del Greco è adescatrice e generosa e la sabbia è nera, come l'oggetto del desiderio. Un mio cliente dice che sono pessimista. - Mari - mi disse un giorno - già quelle "cose" sono quasi tutte nere, ma tu le fai diventare ancora più nere!". Sono gli ultimi messaggi "pensati", scusate la lungaggine, ma l'argomento sembra interessante e in tema alla STEREOSCOPIA più che mai. Mi accingo a stendere questo breve studio perché in tutta la "rete 3d" non ho trovato nemmeno sfiorato l'argomento. Esiste la stereoscopia creativa e la stereoscopia a "risultato casuale". Quella creativa è prioritaria perché coinvolge maggiormente la sfera emotiva umana di entrambi gli interessati: creatore e fruitore. La stereoscopia creativa, come nella maggior parte delle arti applicate, ricorre alla spinta nevrotica in altre parole è detta anche "phatos creativo". (Attenzione i termini NON vanno presi alla lettera, essi sono indicativi e non vanno letti sotto l'accezione clinica). Mi spiego con un esempio: nell'organismo umano, si annida il colesterolo buono l'HDL che ha la funzione di pulire le arterie e quello cattivo l'LDL che ostruisce le arterie, ma sempre grasso è. Così la spinta nevrotica attinge direttamente dallo stress (buono) quello che libera endorfina, adrenalina, ecc. e favorisce la fantasia, la volitività , la voglia di costruire, scoprire, in una parola: creare; ma quando lo "stress buono" supera il livello di guardia allora diventa "cattivo" e siamo in patologia anche se reversibile. E lì non c'è più né creatività, né casualità di risultato nell'operato. Non è la prima volta che mi trovo a cospetto della creatività nella manipolazione tecnica che coinvolge contemporaneamente occhi e cervello in maniera particolare. Torre del Greco, patria del corallo, è madre della glittica. Non tanto per i manufatti incisi e cesellati su corpi voluminosi come le statue di corallo, ma per la mini incisoria dei cammei. Più di un incisore mi ha rivelato lo stesso fenomeno: dopo un paio d'ore di bulinatura su cammeo (diam. 2-3 cm di veri e propri bassorilievi contenenti anche 10 personaggi) la concentrazione è tale che la mano riesce a scavare anche ad occhi chiusi perché l'immagine è oramai fissata nel cervello. Quindi la stereoscopia è la maggiore coinvolgitrice sensoriale umana semplicemente perché essa è generata da occhi e cervello perché la vista è il nostro principale sistema sensoriale. L'oculista che mi controlla periodicamente la pressione endoculare mi dice che tutti gli studiosi concordano che l'ottanta per cento delle informazioni che raggiungono il cervello provengono dagli occhi. Sappiamo che non è stata ancora creata una macchina fotografica perfetta come gli occhi. Essi vedono miliardi di colori, messa a fuoco e adattamento alla luce fulminea. L'iride e la pupilla regolano la luce mentre il cristallino focalizza l'immagine e la proietta sulla retina. Cosa sono le sia pur eccellenti conversioni a confronto se non vantano l'aspetto artistico che prescinde dalla visione stereoscopica? La primaria conversione è quella divina, cioè l'mmagine sulla retina che viene convertita in impulsi sensoriali ed inviati al cervello tramite i nervi ottici.. Chi sa se Nostro Signore ha mai adoperato Potoshop, e già, perché non poteva certo adoperare "diavolerie" di programmi automatici 2d-3d i quali autori si ostina, il Signore, a non illuminare ancora. In altre parole noi vediamo col cervello, gli occhi sono i "visori stereo di Dio". Proprio così, Imre, tu credi di fare all'amore con la mentula, ma è il tuo cervello che fa l'amore, è sempre il tuo cervello che ti porta sulle montagne russe per darti l' "orgasmo stereoscopico". Trattiamo bene il nostro cervello, altrimenti... Sempre il mio oculista mi dice che abbiamo un occhio dominante rispetto all'altro. Mi fece fare un cerchietto con le dita: (indice e pollice) che misi a 30 centimetri dal mio naso, al centro, oltre le dita fissai una icona su di un monitor con entrambi gli occhi. Quando cominciai a chiudere prima l'uno, poi l'altro occhio mi resi conto che uno vedeva sempre al centro, l'altro vedeva a lato, pur stando il cerchio allineato sullo stesso asse: centro occhi, naso ed icona sul monitor. L'occhio che avevo chiuso quando l'oggetto non era visibile nel cerchietto è il mio occhio dominante. La creatività nella stereoscopia avviene quando il cervello è sollecitato dalla "spinta nevrotica" o "phatos creativo" (che non è una malattia, anche se questa condizione creativa prende in prestito termini che alla lettera hanno ben altri significati). Basti vedere con che accanimento e costanza si asseconda questa "passione" (pathos) fino a divenire una vera e propria dipendenza. (Imre dice di vedere le prostate 3d. Quindi la strada tra creatività e poesia è breve. Ora chi legge questo messaggio giudicherà da se egli è un stereoscopifilo creativo o uno che opera casualmente. Tutti coloro, chiaramente che detengono dottrina nel campo, ma sono solo studiosi e osservatori della materia non sono creativi. Un po come il produttore e il degustatore di vino. Lo stereoscopifilo incallito non distingue più la "stereoscopia divina" per così dire e quella artificiale umana. Come ad esempio l'immagine capovolta che si forma sulla retina noi la vediamo diritta sin dalla nostra infanzia perché sin dal periodo di incoscienza post natale il cervello ha imparato a capovolgere questa immagine per interpretarla correttamente. Come, sappiamo bene, è sempre il cervello a rendere tridimenzionali in tempo reale le due immagini 2d delle retine, grazie al "vecchio" allenamento quotidiano. Il cervello organizza e codifica le informazioni sensoriali che gli arrivano per fornire un'interpretazione il più possibile esatta del mondo esterno. E la creatività umana nella stereoscopia si sforza INCONSCIAMENTE ad emulare il più possibile l'opera divina pensando di agire solo sotto l'impulso del perfezionismo umano. Ma è la grande consapevolezza inconscia del complesso "meccanismo occhio" nella sua magnificenza che avvicina l'uomo alla stereoscopia artificiale altrimenti non si spiegherebbe tanta abnegazione negli stereoscopifili. Come non si spiegherebbe, per contro, il rifiuto di molte persone a riconoscere la stereoscopia, quasi per "ateismo", cioè ostinazione a non vedere molte differenze con la vista normale, o a vedere il fatto stereo come un disturbo insopportabile e basta. A queste persone sfugge persino l'esistenziale, l'imprescindibile, l'entita escatologica dell'uomo legato al fenomeno e al mistero della vita. In questi giorni ho effettuato una sorta di sondaggio tra la clientela della mia bottega. Alcuni si sono intrattenuti con interiezioni ed esibizione dei 32 denti, diversi altri hanno mostrato poco interesse e per educazione non hanno detto "Questo è tutto? Questi ultimi, non solo non sono creativi, ma la magnificenza del meccanismo occhio non li sfiora neppure perché non hanno nessuna sensibilità artistica non solo creativa ma nemmeno ricettiva. Non sanno neppure di essere detentori della macchina umana, una delle più grandi meraviglie di Dio. Raggiungere la perfezione con una una conversione 2d 3d manuale, tanto meno automatica è molto difficile, perché sono molteplici e complessi i fattori da risolvere, non solo quelli tecnici dell'anaglifia, ad esempio quelli della profondità. Un oggetto piano solo se sovrapposto già ci sembra più vicino di quello che sta dietro, quindi la percezione di distanza è approssimativa. (Parlo dei livelli e le proporzioni tra gli oggetti manipolati o spostati). Gli oggetti che stanno all'orizzonte, non parlo ancora di anaglifo, ci appaiono più lontani, non parliamo delle ombre e dei punti che convergono in lontananza. Ho appena sbirciato le tecniche di Imre e di Menegatti, mi sono venuti i mal di testa pensando a questi problemi e al tempo che occorre per realizzare buone conversioni. Dai 75 anni di vita media togliamo 25 anni di sonno; 10 anni tra defecare, lavarsi, pregare; 5 anni di occhi ed orecchi tappati per le ingiurie della moglie; aggiungiamo 10 anni di conversione 2d-3d, e addio, siamo già morti. Il mio oculista mi spiegò che lo spostamento delle pupille viene comandato da muscoli interni la cornea. L'umor acqueo, non quello vitreo, serve a lubrificare questi muscoli. Il mio "umore" fa il monello: entra entra e stenta ad uscire per questo assumo i colliri che ripristinano i tessuti drenanti, altrimenti c'è la via chirurgica o la distruzione dei nervi ottici, e addio stereoscopia sia quella di Dio che di Holostereoitalia. E' strano come le nostre pupille si muovono a scatti come il capo dei volatili. Infatti se leggiamo o seguiamo il percorso di una foto non lo facciamo "in panoramica" fluida. Pur se focalizziamo al centro il campo visivo è largo quindi osserviamo gli oggetti o le scritte laterali con la coda degli occhi. Le caratteristiche oculari risentono già della stereoscopia realizzata con ottiche gemelle, rispetto alla stereoscopia naturale degli occhi, quindi maggiore impegno necessita sulla costruzione stereoscopica manipolata in post produzione. nella fattispecie la conversione 2d-3d. Il fattore creativo tiene conto dei veicoli adoperati che devono essere consoni all'apparato visivo, per evitare interpretazioni artistiche che tali non sono, al di la dei ghost ed altri difetti. L'emozione e l'assimilazione del bello dovranno passare sotto la cognizione lineare e non essere solo sottoposti a filtri di fortuna della manipolazione che privilegiano l'effetto ed il fattore sorpresa ma penalizzano il fine più interessante della stereoscopia: il risultato creativo. La creatività produre solo e nient'altro che arte, che non è solo una cosa astratta, indefinibile, comprensibile solo da pochi iniziati; quelle sono le scuole artistiche, che fanno nodi egemonici, per intimidire e prendere potere. L'arte elementare è l'attività umana regolata da accorgimenti tecnici e fondata sullo studio e sull'esperienza di chiunque riesca a trasmettere emozioni e senzazioni del bello ai suoi simili, nessuno escluso. L'arte nella stereoscopia e intellegibile a tutti. La stereoscopia senza arte è una minestra senza sale, è una mediocre, superflua emulazione artificiale della macchina visiva. Ma, grazie a Dio, per molti basta e avanza, anche così, ma non per i creativi. Luigi Mari --------------------------------------------------------------------------- Carissimi, uno scioccante messaggio di Sergio (per me)il 5083 con un linguaggio, solo per me, completamente incomprensibile, mi ha tenuto sveglio perché ho capito solo che si tratta di prove interessanti. Mi sforzerò di interpretarlo domattina. Ora è notte, scriverò un paio di messaggi post-feragosto e scusatemi se li invio. Sarà ancora per poco. Perdonami Sergio. Non si pensi a quanto è in calce a questo messaggio come una edulcorata apologia di comodo del nostro moderatore Sergio. E' tutto spontaneo e sincero. Solo il maestro Imre apprezza questi simpatici "giocattolini", comunque selezionati tra migliaia, personalizzabili per il proprio web. Almeno è il solo a dichiararsi soddisfatto e dice che li userà. Diversi applet Java rendono un anaglifo animato. Effetti fulmine, pioggia, fumo, ecc. Ce n'è uno inserito nel gruppo da 11 in poi che cambia diversi colori degli occhi di una ragazza ogni 10 secondi. Sappiamo che l'occhialino sacrifica un pochino i colori, ma la variazione si vede lo stesso con un buon magenta-ciano. La cosa interessante è che l'applet lavora con una maschera. Quindi disegnando una semplicissima maschera di cerchi o rettangoli possiamo variare in sequenza i colori nei punti desiderati a qualsiasi immagine anaglifo dandogli un'anima propria. <http://www.torreomnia.com/parade.htm> scarica ancora da 11 in poi. Ritengo eccellente il test di conversione in automatico di una clip da 2d a 3d messa in rete dallo stesso Imre (Messaggio 5082). Se l'operazione è farina del suo sacco o meno ha poca importanza quando il risultato eccelle, anche se lascia a desiderare solo un po' l'iperstereo. Ma tant'è. --------------------------------------------------------------------- Sei stato un tantino reticente, Imre, non ti sei sbilanciato sulla paternità del programma; ma io so che daresti l'anima al diavolo perché i meno abbienti dei nostri due grandi e storici paesi, sdentati e pieni di toppe, bramosi e concupiscenti di puerili meraviglie e sorprese, potessero vedere l'anaglifo in TV o le conversioni a basso costo dei propri cari su cartaceo. Pensa: Imre, il Velasca della "spaziale-visione"; il Robin Hood della plebe, del capolavoro di Victor Hugo. Il messaggio 5061 di Menegatti sul softvare in questione, che riporto solo per ragioni costruttive e per ricostruzione storica, potrebbe essere un indizio: >"Imre tu sai quanto ti rispetto e ti sono grato, appena ci incontreremo ti prometto che avrai una copia di Beta che è il programma che fa foto e film in 3D e allora la tua collaborazione diventerà straordinaria". Un messaggio del genere acquista valore immenso se si conosce la struttura ufficiosa e ufficialmente statica e irreversibile dei web del maestro Menegatti (leggi, copyright, brevetti sull'Alfa). Tutto sacrosanto e nulla da eccepire! Questa "incrinatura" rappresenterebbe la prima "combutta" positiva della storia della stereoscopia non solo italiana, perché rivolta al sociale, a scapito degli interessi personali. Ma sono cose loro che nessuno può e deve confutare. E' un questione di diritto. E' legge. Inoltre quasi certamente, il dialogo dei maestri Imre-Menegatti, è una banale coincidenza. E' colpa della maledetta fertilità della mia fantasia alimentata anche da frasi "bolsceviche" come questa dello stesso maestro sempre nel messaggio 5061: >"Tutta la mia fatica e tutte le mie risorse mentali sono impiegate per diminuire i tempi di produzione. >Diminuire i costi significa rendere disponibile la stereoscopia ad una gamma di utenza più ampia". Tutta illusione di Mari?. La frase seguente del maestro Imre quasi sicuramente risponderà a verità. Messaggio 5082: > Ho usato un programma speciale, sviluppato da me stesso col aiuto di un amico che ho installato solo oggi. (é in anaglifo rosso/ciano) Che Ti pare? Al di là di eventuale "naso lungo" del nostro, diciamola tutta: queste mie sono puntualizzazioni tra l'altro pedanti e gratuite di un ultimo venuto che sembra essere entrato di "sicco" ed essersi poi messo di "chiattio", ma bisogna pur ricostruire la storia della "vittoria sociale della conversione". Altrimenti cosa si leggera negli annali? Sergio, archivia! Una cosa è certa: quanto prima la questione dell'automatismo via soft, anche tenuta al di qua della soglia del perfezionismo, sarà totalmente liberalizzata. Allora il sottoscritto prenderà una sbornia solenne ed allestirà una batteria di fuochi d'artificio che partirà da Torre del Greco e raggiungerà l'Ungheria. Non certo per arrivismo pragmatico; sono sempre del parere che i veri: foto e filmati stereo devono essere creativi, quindi personali e vanno realizzati a monte con ottiche gemelle. Diceva Galilei: "La differenza che passa tra un filosofo e un laureato in filosofia è quella che intercorre tra un pittore che crea il proprio quadro e uno che lo copia". Il filmato del maestro Imre è così verosimile (con iperstereo appena accennato) che sembra realizzato a monte con le ottiche gemelle. Come pure quelli del maestro Menegatti Alfa 7 liberamente scaricabili dal suo web. Ma, ce n'è uno (quello del brindisi) che ha un iperstereo pronunciatissimo. Sarebbe un capolavoro mondiale in assoluto se veramente realizzato in conversione. E' da escludere un bluff, o uno scherzo del maestro Imre circa il test sottoposto alla comunità. Se esistesse un soft automatico capace di farlo pure con le foto allora la questione della conversione da 2d a 3d sarebbe definitivamente risolta, non già, purtroppo, come l'annosa e lontana questione meridionale.. Ora voltiamo pagina. Antonello, attento e pacato osservatore della "psiche della lista", sa che dico "pane al pane", spontaneamente, soprattutto mettendo a cimento o in ridicolo me per primo, se necessario, senza secondi fini, anche perché questi non sussistono, specie ora che la mia intensa partecipazione al forum si avvia verso il commiato, almeno per quanto concerne l'intensità della partecipazione. Per vostra fortuna sono le mie ultime battute, la confessione, la testimonianza e la penitenza di un anta destinato a durar fatica nel proprio solito habitat, per la sopravvivenza e la contribuzione allo strato sociale per la prole italiana per undici mesi l'anno. Fa d'uopo una premessa: gli amanuensi, monaci secchioni del Medioevo, (prima che Guthenberg rimaneggiasse, e non inventasse, la stampa a caratteri mobili, scoperta invece dai cinesi 30 secoli prima) davano un senso cristiano a tutti i codex (libri) che copiavano. Riuscirono a dare un'impronta cristiana persino al "Decamerone". I libri sono stati copiati a mano fino a 3 secoli dopo (1800) gli incunaboli di Guthenberg (1500) perché l' "arte nera" del teutonico veniva considerata "scripture artificialiter". <http://www.torreomnia.com/magonza/pagine/set_fra_magonza.htm> (cap. 2 pag 56). Così ho la tendenza di fare io per appagare, compiacere ed acquietare la mia indole romantica ed umanistica, derivata dalle migliaia di letture classiche. Tutte le cose che di sociale ed altruistico vedo in questo forum le considero gesti d'amore. Luigi Mari ------------------------------------------------------------- Questa volta i miei occhi sono caduti sul moderatore e fondatore del forum: Sergio Baldissara. Onnipresente, per ovvie ragioni. Pochi colgono la sua solerzia, l'abnegazione certosina a coordinare, compulsare, redigere la struttura dirigenziale del forum, quasi una missione, un voto. Ciò, ammirevole, si evince non già solo dai messaggi (mai uno senza una risposta, anche, in ultima analisi, un semplice vaffan...), ma soprattutto dalle appendici: "Collegamenti", "Documenti", ecc. dove viene svolto, forse quotidianamente, un lavoro di cesellatura e limatura sorprendenti; nulla è lasciato al caso, basta confrontare. Attentissimo agli eventi prioritari (interni ed ESTERNI ad Holostereoitalia) ha immortalato, al tempo, le essenziali chiare relazioni di Imre e Menegatti sulla conversione 2d-3 come gonfaloni cittadini, come monumenti al valore. Cede, Sergio, con piacere lo scettro della classica "seriosità del capo" e privilegia il fine principe del forum: la diffusione della stereoscopia in Italia a monte e a valle. Apparentemente di parte il nostro ha dimostrato, con la celerità della diffusione, il suo parere favorevole all'eSSoterismo. Anch'egli i figli li "bacia nel sonno". Dio solo sa oggi quanto mi suona colpevolizzante il titolo d'esordio: "Questo forum è un maso chiuso?" Ché, se lo fosse in parte stato, a difesa di legittime sperimentazioni private non condivisibili per scelta democratica o diritti proprietari, non si aveva il diritto di giudicarle come scelte decisionali irreversibili. Mai dire mai. Mea culpa. Ragazzi, datemi un cilicio! Traslittero il caro moderatore Sergio nella quiete metafora agreste di un attempato giardiniere nel proprio orto, dove, da mane a sera, controlla il seminato, osserva l'avanzare dei germogli, lo sbocciare delle rose, strappa qualche graminacea: zizzanea o gramigna, poi nel vespero si mette assiso su una pietra miliare o appollaiato su di un fusto, si strofina le mani callose ed osserva satollo le fila di seminato sullo sfondo elio-baluginante dei suoi Campi Elisi. Poi prende qualche giorno di vacanza, ma lungo il percorso a 300 chilometri ricorda che una piantina fragile, delicata come una fanciulla in fiore stava per appassire. Torna indietro e la cura, le ridà linfa vitale, quindi ritorna in vacanza, ma con lo spirito e il pensiero rivolto alla "spaziale visione" altrimenti detta "stereo scopia". E di mattina, e a sera inoltrata, sempre con la vanga e l'innaffiatoio colmo di rugiada, e gli anticrittogamici, e gli arbusti, e i mazzetti di garofani e roselline di campo. E pratica innesti, e carezza i boccioli, e strappa gramigne e risiede al tramonto, e gioisce, e sospira. E' il regista che fa grande un film. Attori e comparse possono gigioneggiare, apparire e scalpitare come i cavalli di testa dei tiri a otto, ma la forza occulta trainante sta nei cavalli di coda, che appaiono di meno, ma tirano di più. Bravo Sergio, te lo dico col cuore. Quanto meno avrai capito, spero, che c'è tanta onestà e sincerità nella "follia". Luigi Mari -------------------------------------------------------------------------------- --------------------------- La stereoscopia permette di campare? La riflessione che segue non vuole affatto sminuire l'operato di maestri della conversione ad ampio respiro come Menegatti, Imre, Colmarino, Puppet, ecc., Il loro operato resta sempre grande ed ammirevole; i loro sacrifici e la loro fatica non vanno sottovalutati né vanno persi, pure se non hanno dei significativi sbocchi economici. Deferente li saluto. Questo è solo un breve compendio nozionistico privo di motivazione scolastica o dissacratoria. Qui non c'è nessun avvocato del diavolo. Analizziamo la questione elencando le alternative per realizzare il 3d a scopo carrieristico e semplicemente occupazionale. 1) Foto e filmati con ottiche gemelle, possibilmente sincronizzate. Tutti hanno la possibilità di realizzarli, anche i principianti con un po' di pratica. 2) Conversione immagini da 2d a 3d di foto e filmati pre-esistenti, dipinti, ecc (post-produzione). Per raggiungere il risultato pari a quello delle ottiche gemelle occorre molta esperienza e preparazione. Fin'ora sono pochi i pazienti guru capaci di farlo in modo professionale con software 2d esistente o con programmi automodificati o creati. Nulla esclude, però, che ben presto qualche bravo programmatore appronti un soft, finalmente capace di realizzare in automatico le "mosse" manuali, o semi, della conversione. Questo non è ancora avvenuto non per mancanza di capacità ma, come dice Antonello, perché il mercato è ristretto. (Atteggiamento delle case farmaceutiche per i farmaci di malattie rare). Sbocchi commerciali. Una breve premessa chiarirà, spero, alcune differenze di tenore economico ed imprenditoriale tra nord e sud Italia che condizionerebbero una impresa relativa alla stereoscopia.. Differenza sostanziale di introito e prezzi al consumo specie su prodotti locali, non industrializzati e nazionalizzati. Un kg. di pane a Milano (prodotto locale) costa anche il triplo rispetto a Napoli. La pluralità di lavoro nelle famiglie del nord è compensata a Napoli solo dall'arte dell'arrangiarsi non escluso il diffusissimo fenomeno della contraffazione che sfama migliaia di nuclei. Per questo, in diversi casi, non è detto che nel sud si viva economicamente peggio anche perché all'arrangiarsi sussiste un fenomeno quasi inesistente nel nord: la diffusissima microimprenditoria, quasi un elemento per ogni famiglia, foss'anche semplicemente un venditore domenicale, dell'angolo, di arachidi tostate e pane cafone. Il mio caso è emblematico. Un bolognese mi disse sorpresissimo: Mari tu sei "One man band". Un ambiente di 50 metri quadrati con una dozzina di piccole macchine tipografiche artigianali gestite da una sola persona è impensabile nel nord. Eppure c'è un discreto proporzionale fatturato annuale. L'iniziativa, il rischio, 'ingegno, l'azzardo è di casa a Napoli, ma solo per attività dove già esiste tendenza. Nel nord invece scoraggia l'investimento mal mirato, anche se basso, con la stereoscopia non attrezzistica, ma, come dire, realizzativa. Così la stereoscopia resta essenzialmente prerogativa degli amatori. Ma accarezziamo un'idea partendo inizialmente anche dalla microimprenditoria, simile, ad esempio, a quella già praticata di confezionare in casa fiori di carta. La produzione sarebbe: foto, filmati e anaglifi-cartaceo per il campo pubblicitario, turistico, culturale, artistico e di intrattenimento, partendo inizialmente da basse tirature. I tempi di produzione del 3d sono sostanzialmente superiori a quelli delle foto e dei film tradizionali, sia per eventi o cronache matrimoniali che per le produzioni di ampio circuito; inoltre queste soluzioni, rivolte entrambi a platee poco ampie, sono carenti di effettistica e dispendiose tecniche complementari: computer art, o addirittura, per l'altamente professionale, l'uso di costosi modelli plastici elettromeccanici come sosia da ripresa, ecc. In più il 60% delle persone rifiuta l'uso di occhiali speciali, ricusa la concentrazione, oppure avverte, anche se molto, ma molto raramente, veri disturbi: epilessia, ecc. La tridimensionalità sottrae molte potenzialità all'avanzatissima odierna cine- fotografia, Soluzioni realizzabili oggi a basso costo con riprese digitali e post-produzione con PC. Caratteristiche evolutive della cinefotografia, anche amatoriale, di alto livello qualitativo, che non è facile applicare specie a prodotti di basso mercato e di utenza ridotta come quelli stereoscopici. Ne consegue che, a prescindere dal relativamente economico cartaceo, si miri alla produzione in serie di anaglifati su DVD a basso costo e di facile fruizione, per interessare un pubblico più ampio associando il discorso della quantità alla qualità; ma la duplicazione domestica a costo zero, favorita da decodificatori, crak e serial pirata ne comprometterebbero il recupero produttivo. Il cartaceo anaglifo resta nei limiti dell'immagine statica e sembra avere oggi sbocchi solo nel settore ludico-promozionale di basso valore, quasi usa e getta. Digerito la confezione di merendine il prodotto finisce nelle pattumiere. Le coppie stereo fino alle dia associate nel visore, o il disco Wiev-Master hanno avuto ragione di essere fino a quando i veicoli comunicativi si limitavano alla lettura o a quelli figurativi dell'illustrazione nei tomi, ai rotocalchi ebdomadario o al cinematografo prima maniera, limitato alla meccanica avanzata e alla celluloide infiammabile. Il discorso peggiora se si parla di conversione. Introdurre sul mercato, anche locale, films, foto, dipinti pre-esistenti significa convertire un film retrospettivo, foto o dipinti che certamente non riproducono la festa patronale del proprio paese, ma di interesse culturale, storico, un evento; e qui subentrano diritti d'autore e autorizzazioni che non è facile assolvere se non in moneta contante, se mai vengono concessi. Senza contare la possibilità di infrangere la "tremenda" legge sulla privacy impugnata persino da un bimbo a cui non è stato mascherato il volto con un mosaicato. Problematiche che sembrano non sussistere per opere altrui messe in rete all'acqua di rose o per motivi dimostrativi. Ma provate a costruirvici sopra un business; persino i morti sorgono da sotto terra spinti dai loro eredi, pretendendo i loro giusti o meno giusti diritti. Bisogna solo incapparci per capire. (I diritti d'autore, comunque, decadono oggi a 70 anni e un giorno dalla morte dell'autore, non solo, deve essere trascorso un periodo analogo dalla morte dell'editore che ha pubblicato l'opera cartacea, elettronica o altro da cui è stata tratta l'immagine adoperata, fino a dimostrazione del contrario sotto causa civile e penale). Ed è difficile bluffare perché ogni stampa tipografica o elettronica di un dipinto o altro ha dei piccoli particolari che la fanno distinguere, da appositi esperti, da quella pubblicata da un altro. La conversione 2d 3d di foto e filmati potrebbe essere adatta e senza ostacoli per foto e filmati di matrimonio o comunque privati, domestici; ma il gioco vale la candela?. Capolavori come quelli di Imre o Menegatti sprecati per pochi euro ed una mezza dozzina di fruitori, metà dei quali potrebbero sentirsi oppressi dall'occhialino? Tanto vale conviene essere prodighi e passare alla storia come antesignani. La conversione da retrospettive 2d a 3d ha un grande valore ideale, storico, artistico, persino poetico, e mette in risalto l'acume, la maestria e l'ingegno umani, ma lega poco con gli affari, se non nella misura di qualche sporadico evento culturale sponsorizzato da tale Ente o da quale Regione e finito lettera morta. La completa automatizzazione software della conversione da 2d a 3d, che non tarderà a "saltare fuori", disorienterà paradossalmente gli accesi e nostalgici sostenitori di essa a vantaggio e a rivalutazione della originaria ripresa a monte biottica, fosse non altro perché la scelta del soggetto, l'inquadratura, l'angolazione luce, la focale, il diaframma, ecc. determinano quello che essenzialmente si distingue ed è sacrale in una stereoscopia, rispetto ad una comune ripresa non artistica: la creatività, che è di fortuna e fittizia in una conversione da 2d in 3d. Luigi Mari ---------------------------------------------------------------------------- Ciao ragazzi, sono imperdonabile. Mi è capitato sottomano un forum inglese di stereoscopia Yahoo group. Mi facevano rabbia la media dei cinquecento messaggi mensili. La consorte vigile e scaltra mi ha ricordato che l'inglese non lo parlano solo in Gran Bretagna. <http://groups.yahoo.com/group/photo-3d/> Se possibile delucidatemi. In questi giorni clik, poi clik e ancora clik stereo. Sergio, perdonami questa pioggia di messaggi, è una decade che nessuno scrive. Quando in TV non ci sono film buoni da vedere le gente si arrangia con i trailer. A Napoli si vive dell'arrangiarsi. Persino Sonnie, il mio cane, lasciato solo in casa d'estate", per la noia "salta addosso" alle asciugamano arrotolate. Poverino. D'altra parte posso mica mettermi a fare il paraninfo? Finalmente, grazie all'incentivo ideale di questo forum, un po' alla volta, sto effettuando le "promisque" riprese gemelle stereo, visto il tempo libero feriale e la straordinaria plasticità favorevole del mio ambiente. Mi preoccupa la mancanza di sincronismo delle mie attrezzature cine-foto. Non sono stato ancora consigliato a riguardo se non indicativamente, senza marche, modelli precisi, ecc. Siate buoni, ragguagliatemi. Quanto e quanto c'è da fotografate in stereo il mese di agosto, senza bisogno di spostarsi! Il meridione è una fucina di tradizioni. Le feste di piazza estive: palio della vela, gare canore, festa dell'Assunta, festa del riscatto baronale contro lo jus primae noctis seicentesco (ci vorrebbe oggi negli Atenei il riscatto dei baroni). Milioni di elementi plastici che si associano e si sovrappongono in un caleidoscopio fantasmagorico; in un'area geografica la cui densità demografica è paragonabile a quella da primato di Shangai. Milioni di persone riversate per le strade nelle serate tiepide e generose. Ombelichi ed opulenze muliebri sotto tutte le angolazioni. Ah testosterone, testosterone perché abbandoni gli anta? E bancarelle, e bande musicali, e carri votivi, e sciami promiscui di fasce sociali accomunate, e gioia, e letizia, e tripudio, e trionfo, e allegrie, e giubilo: la festa della vita! E l'ansia di immortalare come se la stessa vita stesse per sfuggirti di mano, magari quel giorno stesso, e lasciare il retaggio di quanto più straordinario ci dà la vita. E tu lì a scattare. Clik, e poi clik e ancora clik, ma duplici, sempre gemelli, sotto lo sguardo incredulo ed ignaro di molti a cui rispondi accomodante, per fretta, che non hai fiducia delle macchine… e che scatti doppio per il timore di eventuali cilecche... E poi clik, sempre clik, sonori, argentini, poi divenuti assordanti, nelle pause dell'ambiente, come gli innesti della dinamite, tali da coprire la voce dei bancarellari di torrone e noccioline e le sferzate della banda musicale, trinnole ed altisonanti di fiati e percussioni e roboanti della grancassa. Così nella prima pausa di sfollamento ti ritrovi con gli occhi di tutti addosso e le ben due coppie (cine e foto) di ottiche ad armacollo. E qualche sguardo ingrugnito, cagnesco ed offeso di chi non s'è bevuta la faccenda degli scatti cilecca. Che sia benedetta, in questo caso, la conversione da 2d a 3d, fatta con le chiappe sulle sedie imbottite, il sorso di caffè (e la boccata di fumo per i suicidi a lungo termine). In passato, ogni anno studiavo la grafia di un posto sempre diverso del globo, in tutti i particolari, perché a settembre, nell'ambiente provinciale sono agguerriti i gretti ma millantatori che ti chiedono: - "Come?, non sei andato in nessun posto?". Oppure: "Hai detto in Grecia?, ma è per le scolaresche, ci vanno cani e porci". Da un po' di anni le nostre quattro ragazze vanno in vacanza per conto proprio. La coppia di vecchierelli si sciorina sull'ampio litorale di Torre del Greco (meta preferita degli antichi romani, soggiorno lunghissimo per l'infermo Leopardi dato il clima generoso) o fa le ferie pendolari: Amalfi, Positano, Sorrento... insomma sputaci sopra... Stamane sulla spiaggia nera di Torre del Greco (sabbia vesuviana) mi è stata propinata a bruciapelo la stessa solfa: - "Uno come te, Mari, passa la vacanza in questa m... di paese". - "Uno come me cosa? - dico: - E poi non stai pure tu qua, scusa?. - "Ma io ho fatto tutto il mese di Luglio in Ungheria, caro Mari, sai, qualche acciacco. Li ci sono terme a "10 stelle", e che donne!…". - "…Che vecchie vuoi dire, i fanghi li fanno le settantenni? ...Hai visto per caso un certo Imre da quelle parti?: "Chiattunciello, un bel viso da Pasqua, un po' fissato con le "coppie stereo", ma non è "guardiglione" ... ma lasciamo stare. - Aggiungo: - anch'io sono andato a luglio in vacanza, tutto il mese. - "Ma dove?" - mi chiede l'altro con la cupidigia negli occhi di chi vuole cogliere in fallo più che sapere. - "Sono stato ad Holostereoitalia. Quasi in Isvizzera - dico: - appena mezz'ora ora di aereo da Napoli. - "Olo...ostello...Italia? Ma sempre un ostello è, fratello caaaro - dice il saccente biascicando il vernacolo - una cosa da poveri, da barboni". - "E già, un ospizio - rispondo risentito: - ma che c… hai capito? Sillabo: Ho-lo…ste-reo…I-ta-lia….- Assumo aria trasognata: - una sorta, come dire, di agriturismo visivo, un posto meraviglioso, transalpino. Che aria fine, che profumo agreste. Sai, un fatto d'elite. Alberghi a "11 stelle"... Ho conosciuto un sacco di brave persone. - "Ti sei divertito allora, Mari?". - "Si, si ...sai, qualche discussioncella, sporadiche incomprensioni, ma in compenso l'ho vissuta da Dio. Pensa - sussurro: - là si vede rigorosamente tutto in 3 dimensioni, anche se stai al computer, se vedi un film in TV, se sfogli una rivista. Paesaggi, case, tramonti, bambini, mogli, tutto in 3d". - "E no - sbotta l'amico - la mia di moglie non vorrei vederla nemmeno con una sola di dimensione. Dimensione zero, possibilmente. Ma che razza di posto è questo, Marittie'!". - "Te l'ho detto, si vive in un'altra dimensione. Una favola, una poesia, una musica, basta indossare gli occhiali bicolori, un occhio magenta, l'atro ciano e… voilà il gioco è fatto". - "Scusami, Luigi - mi sussurra l'interlocutore: - sai, ci conosciamo da quarant'anni. - Mi fissa negli occhi: - ma nel mese di luglio, non sarai mica stato in manicomio?... Lascio perdere e indosso un paio di occhiali "speciali" ed osservo qua e là. La vecchierella consorte mi chiede se in questi giorni fossi passato dall'oculista. - "Ma cara - dico: - oramai è un mese abbondante che bazzico quelli di Holostereoitalia, e ancora non ti sei abituata a vedermi indossare occhiali speciali?". - "Ma ti ho sempre visto lì come un matto infessito, con lenti magenta-ciano, o magenta-verde, per il cartaceo, come dici tu… Ma questi… questi occhiali sono strani, mi sembrano lenti per 'i cecati! …". - "Vita della mia vita, amore mio eterno! - (sottovoce aggiungo: purtroppo): - ci sono i polarizzati, i 3d glasses, ma cosa vuoi capire tu. Pensa alla calza e ai manicaretti…" - E, sdraiato, continuo a "guardigliare" beato in giro, anche perché la dolce metà si è appisolata. Non è vero che su internet gli acquisti sono tutte fregature. Questi occhiali speciali funzionano… e come!. Davvero si vedono le parti dove non coglie il sole attraverso gli indumenti, altro che stereoscopia Imre! Certe "coppie stereo" sui petti muliebri e opulenti delle compaesane! Qua si predilige la dieta mediterranea, ma quali mannequin e silouette. Purtroppo anche qui si paga lo scotto: sotto la visuale mi è capitato pure di guardare (anche se per un istante) qualche vecchia bacucca con le "pellecchie" appese o il "superdotato" di turno. Alla faccia sua! I passatempi sulla spiaggia non possono concludersi che con le barzellette napoletane sulla "coppia" stereo. Imre, incomincia a ridere. Ogni volta che si ride si toglie un chiodo alla bara. Moderatore, porta pazienza, chiudi un occhio, quello magenta, sarà il sinistro il tuo occhio predominante?. Suvvia è estate. "Mi conshenta", per dirla col Cavaliere. -------------------------------------------------------------------- Barzellette sotto il Vesuvio. -------------------------------------------------------------------- - Se andassi con tua moglie diventeremmo parenti? - No saremmo pari. ------------------------------------------------------------------- - Sai, Antonio, ho perduto la mia virilità... - Pane, questa è la cura, mangia tanto pane. - Arturo, al posto della solita rosetta mi dai tre chili di pane. - Tre chili?, Ma diventerà "duro"! - Lo sai pure tu Arturo? Allora sei chili! ------------------------------------------------------------------ - Direttore del manicomio, fatelo smettere dice di essere il Papa! - Ma io sono il Papa, sono il Papa, sono il Papa... - Direttore, ma, diteglielo voi che non può essere il Papa! - Io sono il papa, va bene, me l'ha detto Dio in persona. - Non è vero Direttore, non gli ho detto niente! ------------------------------------------------------------------- - Lo sai che per stare con tua moglie ho impiegato mezz'ora? - E che sarà mai. Io, per stare con la tua, mezz'ora l'ho fatta di coda. ------------------------------------------------------------------- - Pronto, cara moglie, telefono da Monaco. Non ci sentiamo da due anni, ma finalmente ho sfondato come magliaro. Ho guadagnato 500.000 euro. Pensa ho venduto tanto perché su una coppia di materassi regalo tre mutande! - Povero fesso, io con un solo materasso e senza mutande ne ho guadagnato 1 milione di euro. -------------------------------------------------------------------- Un uomo entra in un bar e si rivolge alla coppia di proprietari coniugi, la cui moglie è bruttissima come la peste. - Sentite, ho problemi di prostata, devo urinare subito: scusate, ma, a parte vostra moglie, ce l'avete un altro cesso!...... --------------------------------------------------------------------- Confessore per soli uomini. - Padre assolvetemi, ho peccato con Carmela. - Va bene: dieci Ave Maria e dieci Padre nostro. Avanti un altro. - Padre assolvetemi, ho peccato con Carmela. - Va bene: dieci Ave Maria e dieci Padre nostro. Avanti un altro. Non parli eh, te lo dico io, bellimbusto - dice il prete - hai peccato con Carmela pure tu! - Che volgarità Padre: sono io Carmela! ---------------------------------------------------------------------- - Un barbiere, in una landa desolata dell'avellinese, sputa sul pennello e insapona il viso di un avventore. Sputa sul pennello e insapona, sputa sul pennello e insapona. - Scusate, vi sembra questo il modo di insaponare? - Ringraziate Iddio, voi siete privilegiato. - E meno male... - Agli altri li sputo direttamente in faccia e poi insapono, sputo in faccia e poi insapono... Luigi Mari ------------------------------------------------------------------- Miei fratellini in 3d con e senza saio, anche se, oggigiorno, l'abito lo fa il monaco purtroppo. Prima di ogni altra cosa rivelo che in questi giorni HO MESSO IN TORREOMNIA IL COLLEGAMENTO A HOLOSTEREOITALIA. Scusatemi se ho mischiato la lana con la seta, perdonatemi. (Allo stato Torreomnia conta ottantamila presenza da tutto il mondo). La mia utenza fa ingresso su Holostereoitalia, ma ricevo solo posta privata. Mi sono permesso, (ma la cosa si può rimuovere subito), di aggiungere al logo una foto di Sergio e Imre con nutrita didascalia, vedi a sinistra. Gli stereoscopifili sono narcisi e non esibizionisti. Due paciocconi, i nostri, agli antipodi come carattere, ma simpatici ciascuno a modo suo, accomunati da un unico scopo: fare stereoscopia e fare "schiattare" i malati loro affidati. <http://www.torreomnia.com/novita/game_over/questo_film_tridimensionale> .htm Logo e foto. Ricordo altresì che QUESTI ALTRI anaglifo-applet inseriti oggi sono sempre scelti e free, (siamo arrivati a 21) personalizzabili nei vostri web. Nei ritagli di tempo del secondo semestre sperimenterò: anaglifo e computer-art. Ancora resta inesplorato anaglifo e Flash della Macromedia, poi si vedrà, se mai mi rimane tempo. <http://www.torreomnia.com/parade.htm> inseriti ancora da 11 in poi. In altri messaggi post-ferragosto ho trattato un pizzico di "evasione stereo" e l'aspetto sociale e culturale della stereoscopia nonché la questione spinosa della conversione cine-foto da 2d a 3d. Ho sperimentato Stereo movie Maker per conversioni cine al volo, cioè "frienno magnano". Con lo spostamento laterale e il basculaggio in tutti i lati si riesce a creare un sia pur simulata profondità per determinati filmati, un po' come "3d combine" per le foto. Chi si contenta gode. Ma non mi impegno più di tanto. "Ha da veni' Baffone! …". Il test di Imre è superbo, che grande `nciarmatore! Non ha nemmeno figli maschi Imre, in modo da farli appaiare con le mie figlie. La storia è piena di matrimoni d'interesse . L'unico matrimonio combinato che mi rimane è quello del negletto "3d Combine". Per me, comunque, la stereoscopia è e rimane un sensazionale trastullo, un gingillare oculare, uno straordinario passatempo, che comunque è opportuno realizzare a monte con le ottiche gemelle, come le sfogliatelle fresche fresche di forno. Perché mi scrivete sempre su Torreomnia? tra l'altro la casella postale rovente di Torreomnia. Vi prego, la mia "fatica" di questa estate sarà stata vana con i commenti privati. D'accordo, il mio è un tributo di contenuti che prescindono dall'interesse specifico di Holostereoitalia, ma possibile che non si riesca a fondere l'anima con la materia? La stereoscopia è sacrale (non nel senso dell'osso di fondo schiena), perché riguarda gli occhi ed io mi sento il suo umile sacrista. E perché questa ostinazione di restare anonimi pur avendo notevole spessore culturale e sensibilità? Cogliete l'invito di Torreomnia e partecipate al forum, specie le donne come xxxxxxx yyyyyyyyyy che mi scrive con particolare proprietà di linguaggio: > "Mari, sei il "Giorgio Panariello" delle mailing list, dovresti, come lui, fare un lavoro itinerante, solo così si sovvertirebbe in toto l'odioso tecnocratese della rete. Finalmente si capisce che dietro i cip e le tastiere ci sono delle amime per di più in carne ed ossa, solo, purtroppo, pragmaticamente robottizzate per involuzione del progresso per ricorsi negativi epocali relativi al somigliare, e non all'essere, come sostieni. E' un po' riduttivo socializzare con un solo moderatore, nella fattispecie il "Maurizio Costanzo" di Holostereoitalia, come intelligenza, acume e somiglianza fisica al re italiano del tolk show, che, tra l'altro, è però osservante in una parrocchia diversa, nel senso che le aziende TV che ospitano Panariello e Costanzo non sono le stesse". Il tuo non è il solito tentativo azzardato del fazioso arruffapopoli di turno, ma l'idea concreta di un vero movimento che, pur dipanandosi da Holostereoitalia, dovrebbe allargarsi ad estuario in tutte le mailing- list". Mia cara xxxxxxxx yyyyyyyyyyyy, innanzitutto non fare molti complimenti a Sergio. Nella foto in Torreomnia l'hai visto serafico e pacifico, ma egli è molto "friccicariello", "capisci a me!". Io scrivo i messaggi a braccio e non li censuro mai, anche quando mi fanno apparire ridicolo e impopolare. L'oggettivo e il soggettivo sono ben poca cosa rispetto all'idea sventrata e denudata che azzarda il sinonimo: verità. Siamo troppo ossessionati dall'apparire in tutte le sue forme. Filtriamo troppo il nostro aspetto nascondendolo o truccandolo; il nostro stato sociale idealizzandolo; e le nostre idee purificandole con analisi scelta. Giù la maschera per vivere bene con se stessi. Questa maledetta sindrome del brutto anatroccolo, specie per gli attempati. "Guardiano del faro" non ti ho nominato. Giuro! Nemmeno su preterizione, io parlo per me. Purtroppo, per la borghesia conservatrice, le mie origini sono rurali. In più non aspetto eredità o donazioni. Sono brutto, anta e villoso, dietro le spalle ho un tappeto di peli impressionante. In contrapposizione agli sciorinatori di lauree multiple ho conseguito ufficialmente solo la licenza elementare, come Moravia e Roberto bracco, tanto per citarne qualcuno. E non me ne vergogno. Ho scritto vari libri e ho compilato senza collaboratori alcuni CD multimediali. Ho riempito da solo un sito di cinquemila pagine con quindicimila letture e ventottomila immagini. Conosco migliaia di persone che hanno fatto decenni di studi regolari e non solo non sanno aprir bocca, ma non esprimono un solo concetto accettabile, e sono tutti allineati per comodo e connivenza ai tre cavalli trainanti: Stato, Chiesa ed "Eslege". La pensione artigiana in Italia equivale a quella misera sociale. Se da settembre, a sessant'anni, non sgobbo nella mia tapina bottega dovrò optare per la questua. Certe "cause" vengono meglio con la pancia piena. Ma, cosa volete, gli idealisti della storia hanno avuto sempre "il ventre attaccato ai reni", quando proprio non li hanno fatti fuori, come Giordano Bruno. Cara xxxxxxxxxx yyyyyyyyyy nell'orticello di Baldissara ho seminato qualcosa, se son rose fioriranno. Vieni a trovare me… Sergio abita un po' lontanuccio. ----------------------------------------------------- RISPONDO ALTRESI AD ANTONELLO CON RITARDO per la pausa ferie. Nel messaggio 5065 il nostro scrive: > Ciao Luigi > tutto si può dire di te (ma proprio tutto) fuorché che non prenda in giro te > prima degli altri (e a uno che è in grado di ridere di se stesso non si può non > tollerargli il ridere degli altri...). Se osserviamo la vita dal nostro minuscolo punto di vista ci alziamo sulla punta dei piedi e ci scappa: "Lei non sa chi sono io". Ma se ci catapultiamo con la fantasia nell'alto cilestrino e guardiamo giù i granellini insignificanti che siamo, rispetto alla pluralità delle specie e all'eternità, allora le cose cambiano. Il discorso che segue indica come la stereoscopia e tutte le scoperte o arti applicate sono proprietà di tutti e di nessuno. Non esistono paternità per ciò che abbiamo in prestito. Esiste l'abnegazione, l'amore e la cura di ciò che la vita ci ha affidato. Possiamo distinguerci individualmente solo per questo. Parentesi: c'è un messaggio del maestro Colmarini che sembra promuovere suoi anaglifi su carta che sembra chiedere 1500 dollari per una trentina di "riproduzioni anaglifo". Ho capito bene? Il maestro Imre mi ha parlato bene di Colmarini, ma conosce la legge internazionale sul Copyright? E la fame nel mondo?. E la dignità dei Professori per antonomasia, sempre sotto il giogo degli "angeli azzurri" della vita, eterna May Britt, che vivono nella dimensione dello stipendio con le toppe sul sedere e le scarpe risuolate? Ne riparleremo. Caro Antonello, quando si parla di onestà e di amore non esiste l'io e il tu. Il "prendere in giro" come lo chiami tu è una ironica, innocua variazione del tema "comunicare" nel senso di incamerare e trasferire sentimenti, chiaramente solo quelli di buona qualità. Qui è determinante l'analisi scelta.. L'ironia è una filosofia di vita. Nulla va preso sul serio, altrimenti, a lungo andare, subentra inevitabilmente l'angoscia, cioè la non risposta all'insoluto esistenziale. Gli uomini sono "uomini" e la verità e l'amore sono "la verità e l'amore", quelli cioè che non sono né miei, né tuoi, né suoi, ma i valori più vicini alla logica comune planetaria. Chi esprime in questo senso non è un pulpito, ma uno speaker di fortuna, una sorta di illuminato temporaneo, aleatorio. Chi fa ironia per fini costruttivi la fa soprattutto in maniera riflessiva, altrimenti parliamo di dileggio, spregio, offesa, in una parola: il sarcasmo, che è un'altra cosa. Il sarcasmo, appunto parte da una direzione e va in un altra come un dardo e difficilmente è riflessivo perché rappresenta il bisogno infermo di riversare sugli altri la propria negatività. L'io e il tu non esistono per le idee costruttive, se non nella misura di un breve arco di tempo di una vita, che per l'eternità è un attimo. Le idee e i pensieri positivi sono essi stessi delle "entità" anonime nel tempo, i cui autori sono solo una formalità, un dettaglio. Tutto il "tesoro" letterario tecnico e nozionistico di questo forum si rivolge ed appartiene all'animale superiore, a quella specie, solo così ha valore. Gli ideatori e gli sperimentatori sono solo un dettaglio temporaneo rispetto al patrimonio culturale umano planetario destinato ai posteri, comunque anch'essi caduchi. Sono la scienza, la cultura generale ad essere immortali, e sono proprietà di tutti e di nessuno. Diceva Aulo Cellio: "L'uomo non vive altro tempo che un attimo. Il resto o lo ha già vissuto o non sa se lo vivrà. Piccola cosa, pertanto, è il tempo che l'uomo vive, piccola cosa è il luogo dove egli vive, piccola cosa è la fama, anche più lunga, che egli lascerà dietro di se". Luigi Mari Carissimi. In primis riannuncio che mi sono assunto l'onere e l'onore di aggiungere nel gettonatissimo "torreomnia", (80.000 presenze effettive) l'unico sito al mondo sulla Patria del Corallo, il logo di Holostereoitalia corredato da una simpaticissima piccola foto di Sergio e Imre come paradigma figurativo del forum. Avvisatemi se ho infranto la legge sulla privacy perché possa subito rimuoverla. <http://www.torreomnia.com/novita/game_over/questo_film_tridimensionale> .htm E' probabile che qualche link seguente già lo conosciate. Un rispolverio non fa male. Pure io faccio zapping sulla rete e non conosco tutti i link pubblicati. Cinema 3d stereo su pellicola 70 mm e sonoro 3d messe a punto due tipologie di proiezioni stereo costruzione di 6 sale in Italia <<http://www.1aait.com/larovere/imaxexpe.htm>> Informatica senza segretti. Una risposta a tutti proprio, tutti i termini del computer <<http://www.torreomnia.com/Testi/termini_telematici/set_fra_termini_te> lematici.htm> Elaborazioni stereoscopiche a Milano <<http://www.minivideo.it/eventi.htm>> Glossario informatico con particolare riferimento alla cine proiezione, cine-foto-ripresa <<http://sit.iuav.it/INTER_LAB_clasPIC/index_file/glossario.html>> Un dispositivo chiamato "O-Cubic", che si presenta come un comune televisore, è in grado di formare immagini che vengono fuori dallo schermo. I tecnici della Xorbis Co. Ltd. La tecnologia di base è quella fornita da Optical Products Development, un produttore della Silicon Valley. Si veda il sito Web <<http://www.xorbis.com/Main/emain.htm>>. Premetto che ho una grande ammirazione per Antonello Satta perché egli è quello che io non sono. Coadiuato da Sergio hanno fondato la prestigiosa SOCIETA' STEREOSCOPICA ITALIANA. L'incunabolo fa tenerezza con i suoi primi vagiti, speriamo che cresca sana e forte; ma, perdonatemi l'ardire, altrimenti che democrazia è se si è sempre pedissequi. Fedeli nei secoli, gli informatici, si crogiolano da un ventennio sotto il giogo del formale e del burocratico scindendo nettamente l'istituzionale dall'umanistico. Ci vorrebbe un Luigi Mari o un Cesco Ciapanna come ciliegina sulla torta?. Nemmeno per sogno. Che scandalo! Alla gogna! Fatti avanti Mastro Titta! La prestigiosa associazione suddetta, e lo dico sinceramente, predilige il "tridimensionale che sfrutta le prerogative della binocularità della visione". (Dallo statuto). Ma Davide Del Vento interviene a proposito dei proponimenti dell'associazione stereoscopica italiana di Antonello. Alla ricerca culturale, teorica e tecnica (dallo statuto) Davide si sofferma sull'aspetto "culturale- artistico". >"MOLTO INTERESSANTE, - dice Davide - soprattutto se per "culturale" si intende "artistico", come mi sembra di intendere: per troppi anni della mia vita sono stato (e purtroppo continuo ad essere) un "mero tecnico", e mi piacerebbe sempre piu' uscire da questa situazione, che affligge molti aspetti della mia vita... Certo la tecnica e' fondamentale, ma (una volta acquisita, ed in altri campi e' facile, al contrario che con il 3d) si rischia di perdere interesse e ritrovarsi a dire "ed adesso che me ne faccio?". PAROLE SANTE! Anche i maestri del 3d di Holostereoitalia hanno una vita afflitta dal perfezionismo, vedi la concitazione e l'anfanare dei messaggi a cavallo del 2004. Al di la del "phatos creativo" l'artistico prevede sorrisi, emozioni, sbilanciamenti, umorismo, flatulenze; non volglio coinvolgere il grande artista Gabriele D'annunzio con le sue intemperanze e sregolatezze. Ciò almeno nella catarsi finale che dà l'arte, ma questa non avviene quando si tenta di spegnere il fuoco con la benzina. E ancora, Davide, contro la sgherra politica della new economy e della globalizzazione, Davide Del Vento aggiunge: >"...grazie alle politiche intelligenti di marketing delle societa' italiane, che oltre a togliere i servizi ai clienti si creano da sole danni di immagine IMO irreparabili (e quindi mi diventano sempre piu' antipatiche e cerco di non utilizzarle"... Inoltre dallo statuto della SSI: >"d. promuovere un'opera di divulgazione pubblica e di aggiornamento attraverso l'allestimento di esposizioni, l'organizzazione di conferenze, dibattiti, convegni, corsi, incontri di studio, viaggi culturali, il patrocinio di progetti, anche di carattere interdisciplinare...". Non ho visto mai una conferenza, un convegno, un incontro di studio formali senza una dozzina di presenti sonnecchiare. Gli statuti necessitano di riforme: con riferimenti a buffet con "pastarelle fresche", piadine, e vino buono; o cene a Sorrento Amalfi, Positano o Vietri sul Mare, dove c'è la più ampia plasticità di ripresa del mondo fusa al più ampio culto gastroenterico a cui si sono inchinati Goete nel suo famoso "Viaggio in Italia" e Sommer e compagni del secondo ottocento, e tutti i partecipanti al Grand Tour dell'epoca. E non mi chiamate dissacratore, non prediligo il corpo allo spirito! La vita è una sola ed più breve di quanto si pensi. Perdonami la franchezza, Antonello, ben presto uscirò dalla vostra vita, e cogli il mio affetto e la mia stima per te nei passi successivi di questo messaggio. Se Imre da buon urologo, pensa che l'uomo non è altro che una macchina ingegnosa capace di trasformare il buon vino in urina; e se gli erotomani sono convinti che la donna è non altro che un agglomerato di tessuti superflui che sta intorno a quella che non sempre si da; così universalmente dobbiamo concordare che l'uomo non è altro che una "cosa" che sta intorno agli occhi. Prova a chiuderli per un attimo e pensa a cosa servirebbero i seriosi statuti, l'arte, la tecnica, l'antagonismo, lo sforzo umano di associarsi con formule che, sotto sotto coprono il bisogno universale di amare ed essere amati. Il serioso ci può rendere importanti, ammirati, ottenere l'egemonia intimidatoria, ma giù, nei precordi c'è catarsi, appagamento? Pensa che le patologie degli occhi sono infinite e che il 20% degli uomini ne sono negativamente interessati su varia scala di gravità. "Beati monocoli in terra cecorum". Quindi l'uomo è gli occhi! Rifletti bene Antonello, essi potrebbero vivere da soli, sarebbero ugualmente felici. Tutto il resto del nostro corpo, da essi separati, sarebbe sventura, afflizione e disperazione, negli ori e negli argenti, anche nel potere deistico di un Polifemo. Per questo la stereoscopia non è un semplice hobby, un comune passatempo; essa è la "passione" per antonomasia connaturata alla carne, è il Gesù della religione corporea. La stereoscopia come concetto fondamentale esistenziale non ti lascia più finché esisti, vale a dire finché vedi, perché essa è l'essenza stessa della vita. Io mi inchino innanzi alle traduzioni di inglese di Sergio, partorite dalla fatica e dall'abnegazione di un uomo tenace e instancabile; (in principio, data la terminologia, pensavo fosse un sedicenne ragazzo prodigio fino alla lettura dell'informale e familiare messaggio numero otto degli esordi). Ma se enti, scuole e chiese, specie in Italia mettessero un po' da parte pedanterie, seriosità e dogmi, allora accoliti, simpatizzanti e neofiti sarebbero una vittoria numerica, con una pluralità impressionante di interessi e aderenze. Insomma fare dell'umanistico e della tecnica un "modello unico". Tamburelliamo con le dita come il Papa ai ritmi musicali dei suoi consessi. Danziamo alla musica del bello nella creatività della stereoscopia. Riformiamo lo stantio, il trito e ritrito. Prescindo, ora, dal fatto che questo forum è un deposito aureo di nozioni e notizie con significati univoci e soltanto relativamente opinabili, grazie anche alla solerzia nel compulsare e collazionare del moderatore che si dibatte tra la divulgazione di una vasta cultura e competenza del settore e i raptus aleatori con fredde stilettate a bruciapelo, laconiche o telegrafiche, inferte con sorprendente naturalezza, ma senza mai cadere nella concussione. Ma chi glie la dà questa energia? Longevità! Il messaggio 4454 di Antonello Satta è la sintesi dell'altra faccia della medaglia del forum, è una salomonica cassazione! E' il pater noster di questo forum. Io credo che nessuno come questo ragazzo vanti tanto equilibrio, quanto saggezza e pari competenza, senza nulla togliere a molti altri validi elementi della lista, soprattutto perché egli, infondo, come Sergio, non hanno interessi privati, economici o di parte se non quello (volendo proprio essere cattivo) di esibire o sfoggiare il loro bagaglio nozionistico e storico molto vasto sulla stereoscopia. LA SOCIETA' STEREOSCOPICA ITALIANA STA IN BUONE MANI. Antonello ne è il più accreditato e i collaboratori i più idonei. Pane al pane. Non è vero che proprio tutti tirano l'acqua al proprio mulino. Andreella Photo, che il nostro conosce bene, ad una richiesta di preventivo mi rispose: "Ma se per lei il kit è caro, adoperi la post produzione", si iscriva ad Holostereoitalia; ed in più mi mise in contatto con A. D. compagno di una iscritta a questo gruppo, che effettua in giro proiezioni 3d, il quale mi ha iniziato via cavo, impartendomi disinteressatamente, in giugno, i primi rudimenti. (Documentabile. Legge sulla privacy). Antonello, anche se indirettamente, costituisce il paradigma della correttezza e postula la costruttività e questa volta non trascura il fattore creativo a quello meramente tecnico pur se, quest'ultimo, a lui estremamente congeniale. Il messaggio 4454, nel primo trimestre 2004, cade preciso su una accesa diatriba di messaggi nervosi, instabili, zibaldonici, dov'è prioritario l'antagonismo (vedi anche la questione di Fabrizio, virus troian); ma devo spezzare una lancia per Imre, altruista, bambinone e profondamente, innamorato del suo hobby, perché non comprende a fondo gli alti e basilari contenuti del messaggio 4454 di Antonello e risponde candidamente col messaggio 4464 rivelando, intanto la sua buona fede nella questione; inconsapevolezza che si evince pure da qualche volgarità e rara ingiuria blasfema esplicita, passim, non espresse come adulta forma sintattica, ma come fonetica imitativa nei quattro anni trascorsi ad Ancona, mentre si innamorava della lingua italiana quasi come accadde per la stereoscopia. Sono tre le cose che non dovete mai sottrarre dai precordi ad Imre: stereoscopia, figlia, e lingua italiana. E l'antagonismo di cui sopra si dipana proprio da questo sviscerato amore-dipendenza della stereoscopia, regina delle passioni, per il suo legame col più vasto e complesso sistema ricettivo del mammifero superiore; per il timore del chimerico, per l'inefficacia esorcistica, nel substrato, a favore della sublimazione delle arti applicate come una delle maggiori difese esistenziali. Ciò, traslitterato, lo svela senza saperlo Menegatti nel messaggio 4466 (Notate la dolcezza, la poesia, l'onirico in queste parole. E l'umiltà. Quasi una rivelazione): >"Io ho iniziato il mio amore per le cose tridimensionali da ragazzo; all'epoca avevo uno strano amico che mi affascinava, era metà poeta e metà scienziato. (Menegatti oggi è tale N.d.r.) Mi parlava del 3D come la cosa più grande dell'universo, mi diceva: "inizi perchè sei guardone ma poi con il tempo la cosa ti farà santo", e aggiungeva, "vedi... s'impara che ciò che vedi è un'illusione e s'impara anche che, (porca miseria), gli altri, questa illusione la vedono diversa da come la vedi tu". Questo amore, a fasi alterne, è cresciuto, finchè un giorno ho deciso di guardarlo attentamente con il mio occhio da tecnico; quante cose allora sono successe, sapessi quante gioie, quante scoperte ma anche quanta fatica. (...) Sai, mi vergogno un poco a dirlo, ma sono così innamorato di questa cosa che io stesso mi sorprendo. Se uno dice: le tue cose fanno schifo, io, ti assicuro, non ho reazione, ma quando sento dire: non vedo la differenza tra il tuo e l'altro, allora, a volte mi turbo". La cosa è toccante se si conoscono i vari web ferrati e accattivanti di Menegatti, allineati regolarmente ai canoni standard della rete. Finalmente le "sintesi vocali" cominciano ad incrinarsi. Ma ci vuole tanto a capire che, in generale, più si è padroni della materia e più si avverte un nevrotico bisogno di perfezionismo, per colmare lacune arcane sull'emulazione della stereoscopia biologica, trascurando, invece, quello che è precipuo nell'uomo e cioè la creatività artistica protesizzata e materiale sì, ma a misura d'uomo, pur se tecnologicamente avanzata, oggi, per questo caduca e imperfetta, poiché quella propriamente detta è un fatto divino inimitabile e a costo zero! Ed ecco la metafora del palcoscenico con una dozzina di quinte, ciascuno della compagnia esce e dice la sua battuta, fondata o campata in aria, prolissa o stringata che spesso non si fondono in dialogo, ma in scialbi monologhi come nel beckettiano "Aspettando Godot" o nell' "Ulisses" joiciano. Una sorta di "Grand'Hotel": gente che va, gente che viene. La platea, più vasta di quella che si pensa, non ascolta le comparse ma segue il dramma con i dialoghi dei primi attori. Solo che non si esegue un copione, ma un canovaccio libero, come nella commedia dell'arte. E spesso i guitti non si accorgono che il pubblico attento segue e giudica e distingue la realtà dalla finzione, la buona fede dall'ipocrisia nell'ampio teatro della res pubblica (cosa pubblica) dello stivale estesa nell'immensa piattaforma della rete, oltre frontiera, dove ogni tentativo di bavaglio si ritrae arrossendo e cede. La vera carta dei diritti dell'uomo è Internet, demos crazia, (potere del popolo). Chi non ricorda i tentativi del 2002 derisi e falliti di censurare i siti italiani sulla libertà di opinione, con la raccolta di milioni di firme. La forza della democrazia è ciclonica, grazie a Dio. Vale a dire che se i Mari o gli Imre o chi per essi emettono una flatulenza in rete o ricevono uno sberleffo, il mondo intero è potenziale conoscitore della cosa. Il link di Holostereoitalia su Torreomnia ha indotto alla lettura del forum diversi emigrati napoletani in America. Un pensionato torrese in quel di Little Italy mi ha scritto una e-mail: a gigoimari@l... "Mari ma che cacchio fate in quello web cu tutte chelli llente colurate di Arlecchino, ma è sempre carnevale a chesta sucietà?. Ma jucate a ccarte, nu bbelle tressette o 'na ricca partita a dama, vaffan...,,". Luigi Mari --------------------------------------------------------------------------- Carissimi. Questo ideale, bonario "braccio di ferro" scaturisce paradossalmente dalla citazione del messaggio 4454 dove sottolineo che Antonello, oltre ad essere il paciere della lista e ricusatore dell'antagonismo infruttuoso, indica pure la giusta filosofia della stereoscopia. Risposta: ma chi sei veramente? Antonello Satta scrive: Ciao Luigi >Se non fossimo certi che fai il tipografo, con tanto di curriculum vitae, indirizzo, idee e controidee, ci sarebbe da pensare che dietro la tua figura si nasconda un altro. Luigi Mari risponde: Sono stato sempre infelice nella sintassi dei mie proposizioni. Odiavo le analisi logica e grammaticali. Sono la prigione dell'alfabeto. Antonello, Proprio l'ultimo mio messaggio spersonalizza l'individualità nelle ideologie e Tu la sottolinei accennando ad una "doppia" vità. Tutt'al più poteva trattarsi di una "doppia personalità. Le idee non hanno padroni, proprio come i morti non hanno tasche. Quel "fossimo" certi è determinante. I miei messaggi, specie quelli inevasi, nascondono post o telefonate offlist, ma ciò non può che riempiempiermi di gioia, mi risolleva dalla solitudine. (...L'importante e che ne parlino mussoliniano). Antonello Satta scrive: >Qualche messaggio fa ti ho immaginato come un "guardiglione" delle finanze. Tutte quelle domande sul copyright dei software (ma ti aspettavi una risposta?!), poi un'altro messaggio in cui puntualizzi gli estremi temporali di validità dell'ultima legge sui diritti delle immagini, infine un altro messaggio in cui poni dubbi sul fatto che sia lecito l'uso, da parte di Bernardo Galmarini, delle fotografie di quadri celebri... Ma da che parte stai? Luigi Mari risponde: Con i sudisti, è ovvio, sono napoletano. Che frase faziosa! Dio mio non pensavo che le parole mettessero più timore della spada fino a questo punto. Capisco che il linguaggio figurato da adito a molteplici interpretazioni, magari contrapposte. Per questo è inadatto nei dialoghi, ma ottimo solo nei monologhi stampati. Sarei un personaggio ambiguo che rovista nelle tasche degli iscritti ed annusa qua e là eventuali trasgressioni con la copertura dell'apprezzamento fittizio e dell'adulazione... Nulla di tutto questo, sono più innocuo e timido di una liceale. Gioco a fare l'adulto sfoggiando l'unica cosa che so, se la so: l'arte scrittoria, se così è la mia. Antonello Satta scrive: >Certo, è incontestabile che si debba avere il massimo rispetto del lavoro degli altri e dei loro diritti in termini di copyright, tuttavia stiamo vivendo in un momento in cui si sta iniziando a permettere il brevetto di tutto e se continua così brevetteranno anche tutto il dizionario italiano, parola per parola, e allora addio ai messaggi di Luigi Mari (per la gioia di qualcuno)... Luigi Mari risponde: ...di chi? Chi può temere un eunuco in questa lista e gioire della sua soppressione?. Chi posso insidiare così evirato? Qualche breve risposta tua o di Imre potevano mai agguerrirmi? Sono stati la vostra confusione, il sospetto e lindifferenza che hanno incentivato la mia ambiguità. Ho sempre chiesto di essere reso consapevole se dessi fastidio. Ma ho ottenuto solo silenzio, ora posso dire ingiustificato e timoroso silenzio. Un po' come il "padrone" che non butta fuori il dipendente perché teme vertenze sindacali. Ma io sono il primo a giurare che anche l'ultimo di Holostereoitalia non ha nulla da nascondere non solo innanzi alla legge e agli oneri fiscali o di SIAE, ma alla propria coscienza. Pensavo al silenzio della "dirigenza" del forum come snobismo, come timore di detronizzazione, ma non come timore dell'ignoto. Se un carabiniere bussa alla mia porta per istinto non dirò: questo si sbaglia, ma penserò, qualcosa ho commesso, ma non ricordo bene! Ciccio ha paura della sua ombra e l'ombra ha paura di Ciccio. I riflettori sono rimasti spenti e Ciccio, da bambino trascurato, ha escogitato mille e una maniera per attrarre l'affetto dei genitori su di se. la presenza di Imre mi ha trattenuto ancora su questa lista, il quale almeno ha colto ingenuamente solo l'umorismo che tanto gli si confà, mentre il sentimento del sospetto non rientra nel suo ordine di idee, né lo stuzzicano le tediose considerazioni filosofiche,Imre è un candido. Pensate che uno che, per sua fortuna o sfortuna, riesce a cogliere il substrato della personalità degli altri solo leggendo dei messaggi, per altro tecnocratesi, non sappia quando e se viene accettato o ricusato? Ma cosa può importarmi, amici, la mia persona non conta nulla rispetto a qualche mia idea imbroccata, se lo è stata. Antonello Satta scrive: >Dunque, mai come in questo momento è bene prendere coscienza che le grandi lobby dei supermiliardari delle multinazionali possono veramente cambiare in peggio il nostro futuro. Avete letto dello stop della città di Monaco di Baviera all'uso di Linux in sostituzione di Windows?. Parrebbe che Linux violi 50 brevetti, uno fra tutti l'uso del Cestino! Ma vi rendete conto, hanno avuto il coraggio di brevettare anche il Cestino!!! Sarebbe come se domani brevettassi la nota musicale "Do" e imponessi, a tutti quelli che volessero fare musica, una tassa sull'uso di quella nota, oppure, che si impedisca di usare, in musica leggera, frasi già usate da altri, come "ti amo", "solo tu" e altre cose del genere... Questo andazzo è veramente preoccupante. Luigi Mari risponde: Ci sono due tipi di dittature: quella manifesta: vedi paesi totalitari oggi e l'occidente ieri fino al XIX secolo, e quella camuffata odierna in cui ci siamo dentro fino al collo. La differenza è che la prima si chiama dittatura e basta, la seconda si chiama globalizzazione, new economy, marketing, "difesa" militare, grande distribuzione ed altre mascherate che offendono, tra l'altro, l'intelligenza delle persone. Pensi che io, anche se inquisito e sospettato possa condividere questo scenpio, questa disgregazione? Antonello Satta scrive: > Quanto al lavoro di Galmarini, personalmente non ho mai avuto grande simpatia per le operazioni di alterazione di grandi capolavori, sia figurativi che musicali (d'altronde non può essere altrimenti avendo dedicato 9 anni scolastici della mia vita allo studio della storia dell'arte), ma ritengo l'operazione assolutamente lecita, al punto da non vederci alcuna operazione di plagio o pirateria di immagini, visto che quello che ne viene fuori è una cosa totalmente diversa dalla fotografia di partenza. Luigi Mari risponde: > Ridico, per l'ultima volta, che ho grande stima e rispetto per Antonello, Sergio, Imre, Menegatti, Colmarino, ecc, per quello che fanno culturalmente e tecnicamente. Se mai scriverò ancora in queste pagine userò solo epiteti e ingiurie, se così sono la normative, può darsi che li prendiate per vezzi e leziosaggini. Le frasi deferenti per Sergio e Antonello, viste come gratuite, hanno rafforzato i sospetti, ma di cosa? Sono sì un mostro, ma solo nella persona fisica. Vigliacca madre natura! E'0 una vita che sono eternamente corteggiato... solo dai chirurgi plastici. Citare le leggi sul Copiright e sulla privacy (non dimentichiamo quella odiosa sui brevetti) non vuol dire condividerle; e un po' come se si desiderassero le percosse solo perché se ne parla. A pensarci bene talvolta in lista ho parlato di Diritto, di norme, di regolamenti che insieme al mio modo ufficioso ed accademico di scrivere hanno fomentato dei sospetti. La realtà è che io liberalizzerei tutto. Non è un discorso politico o di comodo. Le ideologie sono sacrosante solo se teoriche, sulla carta. Figuriamoci, penalizzare Colmarino e il suo sfortunato paese. I 1500 dollari richiesti per 30 anaglifi cartacei hanno rimesso il dito sulla piaga del preventivo appioppatomi di 36 milioni per l'elaborazione 2d-3d di 50 foto e 30 secondi di filmato. E da questo punto, caro Antonello, è nata la sfiducia e il sospetto per me. Ma non sono questi i metodi delle "fiamme gialle". Ho sempre detto (vedi messaggi) che (sei) su trentasei erano di IVA. Inoltre non c'è nessuna legge-calmiere, la libera professione non pone limite ai costi. Apprezzo la Tua solidarietà per gli amici con la Tua strenua e commovente difesa anche se un po' destreggiante. Antonello Satta scrive: > Piuttosto, se proprio dobbiamo parlare di pirateria, sarebbe meglio parlare di quella attuata dalla nostra Siae, nei confronti di milioni di italiani che versano una buona percentuale del costo di un supporto di registrazione vergine ai vari baglioni, ruggeri, e via dicendo, fino al presidente di tale associazione a d... (il minuscolo non è casuale), anche se con il supporto da te comprato ci registri magari solo la voce delle tue quattro figlie. Oppure, altro furto, sei costretto a pagare la Siae anche sulle opere audiovisive per cui ti fai la musica da solo, oppure la fai fare ad un tuo amico musicista (neppure iscritto a tale associazione), come è successo a me in occasione della produzione di una committenza audiovisiva. E per fortuna non gli hanno permesso di rubare sulla musica delle segreterie telefoniche ..., come pretendevano di fare. Luigi Mari risponde: Quella non è pirateria, quelli sono abusi di potere, eccessi, prevaricazioni. Il mondo è fatto di persone che lavorano e altre che vivono di espedienti istituzionalizzati come certi abusi tariffari sulle assicuraziioni auto. A Napoli si dice "Chi fatica magna e chi nun fatica magna e beve". Non parlo delle tasse propriamente dette che fanno parte del sistema societario. Lo si accetta appena si nasce. L'organizzazione di uno stato non è nata ieri. "Dare a Cesare..." lo diceva il Figlio di Dio! Parlo della manipolazione delle leggi e della loro cattiva interpretazione fino alle concussioni e gli abusi. Antonello Satta scrive: >Ma cambiamo discorso. Società Stereoscopica Italiana. Non ne parlo mai a scopo sfacciatamente pubblicitario, non ce n'è bisogno, solo quando serve. SSI è nata perché un associazione ha più vantaggi del singolo (esempio: ho pagato gli occhiali per anagliglifo/polarizzazione anche 1 euro l'uno, comprandoli in tanti li possiamo avere ora a 30 centesimi cadauno). I vantaggi sono già "operativi", ma vi dedicherò un messaggio specifico al momento opportuno. Piuttosto, poche brevi note su quello che ci scrivi. Non sono così poco intelligente da non capire che tu ti piaci così come sei. Quindi capisco che il tuo sottolineare che io sarei tutto quello che tu non sei, non significa che tu voglia essere come me. Luigi Mari risponde: Pure Freud sosteneva che tutti si lagnano delle proprie nevrosi e poi se le difendono con le uhghie e coi denti. In realtà nessuno si piace così com'è: si sta troppi anni con se stessi per non annoiarsi della propria persona, dei propri desideri inesauditi, delle proprie paure, delle proprie sconfitte. Le vittorie sono come la felicità durano un attimo. Per "Tu sei quello che io non sono" intendo innanzitutto "l'erba del vicino è sempre più verde". Solo gli stupidi ammirano se stessi al punto di non ammirate le qualità degli altri. Reitero ancora che Oscar Wilde diceva "che odiamo quelli che ci somigliano". Se mi somigliavi, Antonello, quanto meno ti avrei ignorato. Antonello Satta scrive: >Tuttavia, semmai una tale desiderio ti fosse balenato in mente, ripensaci, non avresti niente da guadagnarci, io purtroppo non ho né la tua competenza linguistica, né la tua vulcanica e gratificante gioia nello scrivere. Anzi scrivere mi costa molta fatica. Ecco perché è bene che tu resti Luigi Mari e io quello che sono. Certo noi ci possiamo "riformare" (in meglio si spera), ma non tutto è riformabile. Luigi Mari risponde: Se mi togliete la gioia dello scrivere cosa mi rimane in questa sede? Il comune amore per la stereoscopia nudo e crudo? Ma sapete che da me viene vista sotto "ottiche diverse" pur se gemelle. Mi rimane la rabbia e l'invidia connaturate nell'uomo per la vostra competenza e preparazione? L'impossibilità di sciogliere i nodi del tecnocratese con sigle e monogrammi che nel gergo generale possono avere mille significati? A proposito, se mi buttate fuori da questa mailing-list, con l'arma dell'insistenza, della puzza sotto il naso e dello snobismo, insieme al colpo di grazia, concedetemi l'ultimo desiderio: qual'è l'esatto significato di "finestra stereo"? Da buon teorico e tecnico, Antonello, cogli solo la parte superficiale ed apparente dei miei messaggi. Non posso pretendere che tu scenda nel substrato. Ma forse si era prevenuti ad ogni mia frase. Uno strano animale, che scrive da plurilaureato e mostra la licenza di quinta elementare. Un bluff. Certamente. - Ma cosa vuole da noi? - Ti ricordi, una volta ha parlato di sperimentazione nel forum, un sondaggio, altro che... - Zitti, parlate piano. - Sarà un pedofilo, avrà messo gli occhi sugli iscritti più giovani. - Dio mio, se è un dissociato, cosa facciamo? - Ignoriamolo. - Dopo 10 mancate risposte vedrete che questo sgaiattola in un altra lista. - Magari. - E' testardo, conosce le leggi, si appellerà ai cavilli. Questo è un finanziere, mi gioco le p... - E cosa abbiamo da nascondere? - Ma sai... quelli trovano sempre qualcosa... la forfora sulle falde della giacca, ad esempio... - Ho trovato: facciamolo fuori! - Ma non dire cacchiate. - E se fosse davvero un povero bottegaio tipografo? - Pazienza. Errore giudiziario. Antonello Satta scrive: > Non possono esserlo gli statuti, vincolati a condizioni rigorose previste dalla legge, o addirittura "bloccati" parola per parola dalla Regione Veneto, che ti impone anche l'uso di particolari aggettivi, qualora volessi (com'è mia intenzione) accedere (dopo un anno dalla costituzione dell'associazione) ad un minimo finanziamento. Le associazione hanno tutte dei programmi e dei fini istituzionali che non sempre vengono realizzati, ma ciò non significa che questi siano solo parole scritte su un pezzo di carta. Noi crediamo in quello che abbiamo scritto e poco conta se ai nostri futuri incontri ci saranno solo quattro gatti, l'importante è che questi quattro gatti abbiano il piacere di esserci, altrimenti se ne può fare a meno. Quanto ai convegni, conferenze e quant'altro ha avuto occasione di vederti come spettatore me ne dispiace molto per gli organizzatori. Posso garantirti che nelle centinaia di proiezioni 2D della mia produzione audiovisiva, in tutta Italia, non ho mai visto nessuno sonnecchiare. Analoga constatazione l'ho avuta anche per le, non numerose a dire il vero, conferenze/proiezione di stereoscopia che mi è sinora capitato di tenere. Io credo che fare le cose bene comporti lo stesso sforzo che serve per farle male, e allora non ho dubbi su come farle. Luigi Mari risponde: E' stato Antonio Daniele, (alla faccia della privacy) lo speleologo, che tu conosci bene, Antonello, a parlarmi telefonicamente, a giugno, della noia e del disappunto durante certe proiezioni specie DIA. Nota come gli operatori televisivi, con la complitità dei montatori, inquadrino i sonnacchiosi in convegni e conferenze culturali che si risvegliano solo allo scampanellio vitreo del buffet. Sono le note più gradite ai telespettatori. Domenica alla messa vespertina delle 19,30 molte ragazze torresi, opulenti e brunite, sono venute in chiesa con abbigliamento post- spiaggia sotto lo sguardo ingrugnito e minaccioso di anatema dell'ottantatreenne Don Filippo. Dulcis in fundo dopo l'omelia una suoneria di cellulare diffondeva sotto le arcate "Let it Be" dei Beatles, mentre l'anziano signore non riusciva a spegnere il telefonino avuto in prestito dal figlio. Una corsa verso l'uscita. Inciampa e scivola in braccio ad una vecchia sdentata, seduta sullo scranno di coda, che incomincia ad inveire come un ossessa. La messa più bella cui abbia mai assistito! Don Filippo era quello che io non sono, ma gli voglio bene da mezzo secolo. Antonello satta scrive: > Questa certezza nasce dal fatto che io do il giusto peso alla stereoscopia nella mia vita (ti ricordi che l'avevo collocata a metà classifica?). Ne tengo le giuste distanze, anche perché cerco di non dare al senso della Vista quel rilevante e determinante valore cui tu gli attribuisci. Ciao Antonello Luigi Mari risponde risponde: > Non puoi apprezzare la vista come me. Non hai girato per casa con gli occhi chiusi per sondare di essere capace di vivere anche senza vedere. Maledette enciclopedie mediche e dottori venali e disonesti! Tre mesi di esaurimento nervoso e solitudine profonda. Pensa, un tipografo che non vede... Ma i miei nervi ottici ancora reggono perché mi iscrissi alla Mailing-list... dei medici onesti che mi tranquillizzarono, per amore. Temete tanto i millantatori e i truffaldini della "vista stereoscopica" perché non avete conosciuti quelli della "vista biologica". Tu sei quello che io non sono, Antonello, anche perché non hai il glaucoma, come me. (Sergio, spiega cosa significa raggiungere l'ultimo stadio ed avere nervi ottici recisi). Quando me l'anno scoperto, per caso, dieci anni fa, mi diedero sei mesi di vi...sta. Dopo 10 anni vado avanti ancora con i colliri ed il mio campo visivo è ancora sgombro e ancora non ho visto laser e bisturi. Manco da un anno al controllo, ma è come una sfida alle insidie della vita: le malattie, le calamità e... gli altri, e talvolta quel nemico che è dentro di noi che ci costringe nella prigione d'oro dell'egoscentrismo e dell'egoTIsmo. (Prevenzione indispensabile dei quarantacinquenni: visita oculistica e PSA per la prostata una volta all'anno). Antonello Satta scrive: >E' per questo che credo di vedere le cose con ragionata serenità. Ma questo tu lo hai già capito, perché qua e là, nei tuoi messaggi, hai dimostrato che oltre ad un abile (immagino) tipografo dietro di te si nasconda non un "guardiglione" delle finanze, ma un sensibile e acuto lettore della psicologia altrui. Luigi Mari risponde e conclude: E tu mi tieni testa, Antonello, metti via la modestia. Sei svegli e intuitivo, sagace e intelligente. Scrivi benissimo e attingi da un lessico poliedrico e da un'ampia sfera culturale. Sei modesto perché probabilmente sei stato educato dalle Orsoline. Non sei pindarico e zibaldonico come me perché sei razionale. Il rosso per te è il rosso e basta, per me e il rosso, poi la porpora degli occhi, inoltre il buon vino delle pupille, ancora il corallo dei decolletè, infine la sinistra democratica degli anaglifo. Un fruitore di Torreomnia che legge Holostereoitalia è andato in deliquio per la "preghiera dello stereoscopista" inserita non so in quale messaggio. Bontà sua. Quando si è un cattivo lettore della psicologia propria allora si ripiega con la psicologia degli altri. Si diventa espertissimi, basta una frase, una parola, il monosillabo di un interiezione per capire un uomo la sua indole i suoi timori la densità del suo bisogno d'amore. Se ti accetta o se ti scaccia. La grafologia in confronto diventa una scienza sciocca. Scusatemi... e no, dai!... Ma scostati, per piacere. (scusate è mia moglie, dice che è arrivato il momento di rivelare la mia vera identità). Non posso adesso... un'altra volta. Ma che denunciano... Non popssono, non c'è reato. E' un fatto commerciale, una semplice indagine di mercato... Ma sei tu ad avere paura adesso? E va bene, Antonello, hai vinto tu. Dirò finalmente chi sono, ovverossia cosa faccio ralmente in Holostereoitalia. Sono il complice di mio genero, quando avrete pure voi quattro figlie femmine capirete cosa vuol dire... Il ragazzo, si... quel buono a nulla era impiegato in una fabbrica di lenti a contatto a Pomezia. A fine lavoro usciva dallo stabilimento con la carriola di servizio con sopra una manciata di paglia da imballaggio. Per anni hanno controllato se poteva nascondere qualcosa sotto la paglia, grazie a Dio mai nulla, fino a che non hanno scoperto che rubava le carriole. Mio genero non solo, conosce le formule e i fornitori di materia prima per fabbricare lenti a contatto, ma le sa fabbricare a perfezione, belle e lubrificate pronto all'uso, si quelle econimicissime: usa e getta. Un euro due dozzine. Sapete, mia figlia aspetta il secondo bambino. Così mi son finto stereoscopifilo per compiere una vasta indagine di mercato nel settore. Lo scopo? Ma quello di fare una versione lenti a contatto degli occhialini sia anaglifo che polarizzate. Pensate, una volta preclusa una delle cause maggiori della diffusione della stereoscopia la cosa esploderà. Ma si...per quelle due creature dei miei nipoti si dirà pure la bugia alla stampa! Titoli cubitali: "Dio ha ritirato il brevetto e il copiright sulla vista umana e per amore dell'infanzia ha dato licenza ad uno sprovveduto tipografo della plaga vesuviana di catturare pezzi di vita vera e sfrecciarli come dardi divini sullo schermo senza piu protesi umane. Luigi Mari -------------------------------------------------------------------------------- -- P.S. nella pagina per scaricare le animazioni anaglifo-applet c'è un link. "Torre del Greco e dintorni" per mostrare i luoghi dove abito laddove è un sacrilegio non fotografarli stereo. Avessi letto prima il messaggio di Antonello per sedare ogni sospetto sulla mia identità avrei inserito la storia fotograficha della mia famiglia non esclusa l'ecografia "strutturale" pre-parto di Francesca. Ma non è mai troppo tardi. <http://www.torreomnia.com/parade.htm> Carissimi di Holostereoitalia. La possibilità ai membri della lista di conoscere il link di questa testimonianza fotografica già pubblicata in Torreomnia, ma rimaneggiata per l'occasione (riassetto grafico), deriva dal contenuto del messaggio 4454 scritto da Antonello Satta. Nella missiva, forse scherzosamente, si supponeva che il sottoscritto avesse una doppia identità o che fosse la materializzazione dei ghost anaglifici. Tra il serio e il faceto sono consapevole che l'"epistolario", ma è ben che meno in realtà, trovava in una main-list tecnologica una sede quanto meno inadatta, visto la forma e i contenuti delle missive che hanno spaziato nella più vasta forma, o non forma, espressiva, dato il contesto, pur non trascurando mai il tema meramente tecnico della stereoscopia. Ciò è stato entusiastico ed intrigante per alcuni, ma scioccante e incomprensivo per altri fino a creare un vero e proprio disorientamento. http://www.torreomnia.com/anim/mari_family/famiglia_mari/index.htlm Storia fotografica esplicativa privata della famiglia Mari Luigi, autore del mega-sito Torreomnia, senza nessun significato culturale o storico. La galleria di immagini, dilettantistiche non molto estesa, è stata richiesta anni addietro dai fruitori di Torreomnia specie extra moenia, per curiosità e coinvolgimento emotivo. Dopo la visione di questa tertimonianza fotografica si sarà certi che in realtà io sono una persona normalissima, che conduce una vita fin troppo semplice, poco brillante e per nulla mondana, perché sono fondamentalmente pigro, non solo, ma pure schivo e riservato. Non amo le visite senza preavviso e gli scherzi "da prete". Amo la buona educazione, ma non disdegno l'ironia pulita e costruttiva. Se qualche componente di Holostereoitalia dubbioso avesse scandagliato Torreomnia, oltre alle 28.000 foto, le 15.000 letture, ecc., che sono la radiografia della mia vita, avrebbe trovato la dettagliata storia fotografica della Famiglia Mari Luigi impaginata semplicemente, ora completamente "riaggiustata" per l'occasione. Migliaia di utenti di Torreomnia e altrettanti clienti quarantenari della mia bottega artigiana non hanno mai assistito ad un mio comportamento dissoluto o ad azioni di disturbo per nessuno. Sono altresì di indole pacifica e introversa, la "vulcanica" esplosione delle idee scritte è una compensazione a questo difetto caratteriale. Gli introversi saranno narcisi, ma non esibizionisti. Dio solo sa quanto mi costi sciorinare il mio privato fotografico questa volta non richiesto. Ma è ora che lo faccia, alzo il sipario sulla "verità vera" la fotografia inalterata, che non è una realtà ragionata, altrimenti la questione non avrà mai una conclusione. L'amore richiede veicoli elementari, i dottrinarismi senza chiose fanno partire col piede sbagliato. Chiedo ancora scusa per tutto e manzonianamente dico: vogliate bene a chi ha scritto, ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta. http://www.torreomnia.com/parade.htm Una volta entrato nella pagina "parade" clicca sul link "Storia fotografica della Famiglia Mari". Scusate la qualità delle foto, riprese a fuoco fisso e scandite da vecchi negativi. C'è un file "leggimi importante" con tutte le didascalie esplicative delle foto con una simpatica cronologia storica dei tempi. L'album fotografico sonoro è scritto in java è free e potere utilizzarlo nel vostro web. Basta sostituire le foto e rinominarle 01, 02, ecc. Sostituire le didascalie nel listato htlm dello script. Leggi il file "leggimi importante". L'arte scrittoria non può mai essere scissa dall'informatica. La tipografia è la madre del computer. Pochi sanno che la vera rivoluzione informatica è effettivamente nata il 1 aprile 1976, in un garage di Silicon Valley nella California del Nord, giorno in cui si avviò la sovversione della tipografia gutemberghiana a caratteri mobili. Ho impiegato alcuni anni per queste ricerche ed avrei voluto saggiare lo scoop in Holostereoitalia. Gli antesignani: tre sbarbatelli con la fissa dell'elettronica che si pagavano birre e sigarette col ricavato di quello che a Napoli si dice "appezzottare" vendendo cioè kit illegali per fare telefonate internazionali. (PER FAVORE NON SONO L'AGENTE DELLE TASSE!) Danny un giovane non vedente rivela all'imberbe John Draper che un fischietto avuto in regalo ha la stessa frequenza (2600 Hz) dei suoni che abilitano le interurbane internazionali. Ma una telefonata in Vaticano lo sbatté in galera. E lì che si costruì il primo rudimentale Apple, perché il Macintosh è stato il padre dei calcolatori destinato alla larga diffusione. I ragazzi si chiesero cosa fargli fare se non rivoluzionare l'obsoleta tipografia gutemberghiana. La storia è lunga: ho sottomano migliaia di nomi ed eventi in centinaia di cartelle.Una valanga di testi di giornali dell'epoca, da redigere compulsare e cucire. Tutto è pregno di avventure, sopresse ed ed emozioni. Ho consultato migliaia di emeroteche. Solo nel 1984 la Apple (mela con: morso=bite in inglese e si pronuncia bait proprio come il byte)introdusse il Macinthosh che dal PC che usava il MS-DOS di Bill Gateas (IBM compatibile). Nasceva il desktop pubbkishing. Nelle tipografie di tutto il mondo non si usa altro che il Mak. Ma Bill Gates fa tesoro dell'esperienza di questi ragazzi e crea l'impero Microsoft che ha trasformato la vita non solo dei tipografi in tutto il mondo. Il mio libro sulle arti grafiche, scaricabile gratis, sia in versione veb che word, avrà un aggiornamento incredibile a riguardo, già pregno di aneddotica, sorprese e profonde riflessioni. http://www.torreomnia.com/magonza/pagine/set_fra_magonza.htm Luigi Mari ha risposto nell' "offlist pubblico" perché pensava di essere stato scacciato dall'Eden. Questo messaggio di Menegatti ha smentito tutto. Aziona le casse acustiche del computer. www.torreomnia.com\anim\messaggi\link_album_foto\kzmtypewriter.html ------------------------------------------------------------------------ Documentazione fotografica sull'identita di Luigi Mari e famiglia per coloro che pensano che sia un impostore. <http://www.torreomnia.com/anim/mari_family/famiglia_mari/index.htlm> <guglielmo.menegatti@v...> "guglielmo_menegatti" ha scritto: > Luigi Mari ciao e ciao a tutti, > rispondo con un poco di ritardo ad una tua osservazione. > Dunque, diminuire i costi delle conversioni 3d non è, come pensi, un fatto fine a se stesso. > L'errore è nell'usare due termini di uso comune per definire una stessa cosa: > Quando si dice: "Mi piace" in realtà si dice: "Mi fa bene" e in molti casi il bene è per la salute. > Oggi ho frugato a lungo in internet, cercavo, ma senza riuscire, una relazione di un medico spagnuolo che descrive le virtù terapeutiche della stereoscopia. >Per quanto riguarda l'aspetto terapeutico ho fatto diversi studi e, seppur non ho prove, sono certo della assoluta efficacia della pratica. >Del resto non sono poche le discipline teologiche e filosofiche che tilizzazano la fissazione e la distorsione oculare per raggiungere i loro obiettivi. >Divertenti sono le icone cinesi dove l'eroe è rappresentato strabico. >La stereoscopia che usa filtri colorati è certamente la migliore per gli usi terapeutici. >Secondo me ci sono due livelli possibili, quello della stereoscopia di bassa qualità che è in grado di bloccare l'evolversi di malattie anche complesse e quello della stereoscopia ricca di dettagli che invece guarisce. >Il metodo per la guarigione consiste nell'osservare le immagini cercando di ricostruire suoni, odori, situazioni contingenti, ecc. >Le mie immagini sono prodotte anche per questo scopo. >Come vedi sono in grado anche io di essere un po' divertente e un po'prolisso. >Indovina se ho detto il vero o se ho fatto lo scherzo di mezzo agosto. Saluti e saluti, Guglielmo Luigi Mari risponde: Premetto, a prescindere da quanto sopra, che Tu sei uno dei pochi che vede la stereoscopia non solo dall'aspetto puramente tecnico; ma la metti a monte di una poliedricità che sfocia ad estuario fino al trascendente. Ma certamente hai voluto bonariamente "fare il verso" ai miei messaggi. Saper scrivere è un dono che non si acquisisce nemmeno con 10 lauree e 20 milioni di letture. Sta nel DNA. Viene spontaneo, come la genialità dei musicisti. Insorge. Non si costruisce né si inventa. Lo senti fluttuare nelle coronarie e giù fino alle dita per drenare nella penna. Beati coloro che hanno questo dono. Quanto li ammiro. A volte in una missiva scritta o verbale non è il serio o il faceto, la disonestà o la buona fede, la trasparenza o l'ipocrisia, il vero o il falso che conta, l'importante è quello che si lascia assimilare all'interlocutore, se egli, infine, ne ricava gioia o tristezza, piacere o dolore. Il Tuo messaggio mi ha messo di buon umore, mi ha insufflato allegria, il resto conta poco o nulla. Il fine giustifica i mezzi. Il Tuo inchiostro non era tossina ma innocuo nerofumo. Se mi fai una pernacchia, ma fatta bene, motivata e a regola d'arte, divertendo me per primo, Ti dico: grazie, il Tuo berleffo è stato magistrale, un fatto d'arte, mi è calzato addosso come una scarica d'adrenalina. Ti immagino come un uomo di spirito ricco di mille risorse ed inventiva. Sei uno che non solo dice, ma fa, dimostrandolo nei suoi web. Non sono sceso ancora nel substrato, è ancora presto, inoltre i tuoi messaggi hanno priorità tecnicistica. Il mistero della vita è così imprescindibile che nulla è impossibile, persino il contenuto di questo tuo messaggio zeppo di anacoluti ed incongruenze ma, volute??? Non sempre conscio ed inconscio vanno a spasso insieme, come i carabinieri. La verità, comunque, se c'è, è fuori dal razionale e dalla logica comune. La maniera sopradescritta di comunicare è antica come la piramide di Cheope. L'ambiguo desta interesse ed ammirazione, come la tecnica egemonica del latinorum. Pensa che la filosofia universale ha da sempre detenuto questa prerogativa, per questo non è venuta mai a capo di nulla. Ma il Tuo discorso di sopra è solo una stretta di mano tra due bizzarri. E tutto si può dire degli stravaganti, tranne che non siano capaci di amare. Ti ringrazio di cuore. Per dimostrartelo ti regalo un momento di umorismo. Ti voglio bene. Perché quando vuoi redarguirmi non lo fai sul serio, non mi metti i gusci delle noccioline sotto i ginoccchi. Ora sta a Te rispondermi se quello che segue è vero o falso: DECALOGO DEL DERETANO - SCALA TELLURICA DELLE SCOREGGE: 1° Grado: Impercettibile, minuscolo movimento di aria e inavvertibile contrazione dei muscoli dell'addome e del deretano. Di norma l'emittente è il solo ad accorgersene. 2° Grado: Leggerissimo sibilo, durata di massimo un secondo, si accompagna ad un piccolo movimento del deretano, unito ad un leggero prurito in zona. Animali presenti nella stanza (cani e gatti) guardano il soggetto con attenzione. Nessun cattivo odore. 3° Grado: Percettibile anche se solo in prossimità dell'epicentro, sibilo avvertibile, tendente alle note medio alte. Odore tipo cibo avariato, non eccessivo. 4° Grado: Peto forte, rumore inconfondibile e non mascherabile con un colpo di tosse. contrazioni del deretano accompagnano il rumore che dura fino a 4 secondi coprendo una zona di circa 3 mq dall'epicentro e ammorbando l'aria per minimo 2 minuti. 5° Grado: Rumore tonante, il soggetto che la emette diventa pallido in viso, si accompagna di solito ad altre manifestazioni di tipo eruttivo/sismico (tipo la classica defecata potente) durata tendente ai 6 secondi con a volte un doppio cambio di tonalita. 6° Grado: Rumore basso e sordo, forti contrazioni dell'addome e del deretano, colore violaceo dell'emittente. Calore considerevole e forte odore di zolfo che si propaga fino a 5 metri di raggio dall'epicentro. Vari cambi di tonalità, tipo "allegro andante in mi bemolle" di Vivaldi, gli astanti si allonatanano, prime crepe nelle mutande. 7° Grado: Peto fortissimo, almeno 15 secondi di durata, accompagnata all'emissione di ceneri e lapilli di materiale organico, forti spasmi dell'addome, temperatura elevatissima,le mutande si gonfiano come delle vele di Luna Rossa,il soggetto non riesce a compiere alcun movimento durante il fenomeno, scene di panico tra gli astanti. 8° Grado : Peto aventi caratteristiche di evento catastrofico: Rumore simile a quello di un martello pneumatico, con ripetute scariche, durata fino a 30 secondi. Il soggetto cade in uno stato di paralisi e va tenuto fermo affinchè non si muova come un palloncino bucato. Alcuni dei presenti sono colti da malore e svengono. Le mutande, anche se resistenti, sono divelte. Fino a 10 cambi di tonalità diversi, emissione di ultrasuoni, calore inaudito e odore che ricorda i lazzaretti del Manzoni. Coliche del soggetto unite ad un geiser di sterco e organi interni. 9° Grado: Scoreggia da 5 megatoni: (Rombo di tuono) il soggetto cade in trance. Fenomeni di levitazione. Spostamento degli organi interni, collasso del sistema cardio circolatorio. Temperatura del deretano prossima al calor bianco. Mutande polverizzate, rumore tipo fonderia e odore di zolfo, stagno e molibdeno. I presenti decedono all'istante per lo shock o per le radiazioni UVA emesse dal soggetto. L'ano del soggetto diventa come l'ugello di scarico di un F14 Tomcat in decollo da una portaerei con il postbruciatore inserito. Oggetti anche molto pesanti vengono scagliati a kilometri di distanza. 10° Grado: Scoreggia apocalittica: Decesso istantaneo del soggetto e di tutti i presenti fino ad un diametro di 3 kilometri, mutamento del clima nella zona del disastro. Ritrovamento di effetti personali del soggetto in orbita geostazionaria fino a 300 km di altezza. Impossibilità di accesso alla zona colpita per alcuni anni. Proclamazione mondiale dello stato di calamità, manifestazione di eventi connessi alla scissione dell'atomo. Resurrezioni. Palingenesi. Luigi Mari -------------------------------------------------------------------------- Buongiorno a tutti. Link di Torreomnia inerenti questo forum. <http://www.torreomnia.com/parade.htm> www.torreomnia.com/anim/mari_family/famiglia_mari/index.htlm www.torreomnia.com/anim/messaggi/link_album_foto/kzmtypewriter.html www.torreomnia.com/novita/game_over/questo_film_tridimensionale.htm Lo so, "tra Sergio e Meneghito non mettere il dito", ma è più forte di me, se mi tappate bocca e naso respirerò con la penna. Perdonatemi. Tutto ciò che è figurativo ha un significato riconoscibile. Se una macchia sul muro per un certo numero di persone sembra l'effigie di Gesù nel contesto della "passione" dipinta da un futurista, allora quel significato e quei contenuti figurativi sono sacrosanti, non solo per il monello, ignaro antesignano delle avanguardie artistiche, che l'ha involontariamente impressa con la manaccia intrisa di nutella e gelato, ma per chi coglie il fatto d'arte: l'utenza, i fruitori convenzionate in regole di stampo didattico. A mio modesto parere tutte le immagini stereoscopiche, rispetto alla fotografia in generale, che può essere anche mera documentazione, detengono la prerogativa artistico-poetica, figuriamoci un quadro d'autore. Il maestro Menegatti, e in questo campo lo è davvero, ha parzialmente ragione, sempre a mio umile parere. Sotto correzione ed emendamenti di Antonello con i suoi 10 anni di Istituto d'Arte. Se l'effettistica anaglifo è eccezionale, ma non rispetta i contenuti universalmente accettati di quell'opera: piani, colori, prospettive, ecc., non solo vien fuori un falso disgustoso, ma risulterà una gratuita manipolazione, ed un massacro arbitrario di quell'immagine-creatura oramai già patrimonio di tutti da decenni. Ciò secondo la logica comune e la legislazione. La conversione 2d-3d di opere d'arte si rivela così la piaga della stereoscopia; se un quadro famoso diventa una visione caleidoscopica da baraccone, pur di stupire, se non per lucro, quanto meno per goduria personale, si offende la fatica e i diritti di chi l'ha creata e l'intelligenza e il gusto di chi la osserva e la condivide. Non è da escludere che la conversione 2d-3d per ben riuscire deve sottoporre l'operatore ad una sorta di trance onanistica che drena in un orgasmo poetico finale. Eppure le altre immagini da convertire sono tante, tra l'altro di pubblico dominio, per lo meno queste non subiscono il confronto e il plagio, e, a parte errori di proporzione o prospettiva tollerabili, non si dà a intendere la sindrome di Francesco Ferrucci, cioè la viltà di uccidere l'arte pittorica già mortificata dall'estrema commercializzazione odierna, con il colpo di grazia lucrativo, ulteriore, del falso post-mortem della manipolazione. La conversione 2d-3d dei dipinti, però, è la sola che non da adito a dubbi, almeno ai meno iniziati, che si possa trattare del risultato di una ripresa gemella. Per contro, con questo non ho nessun diritto di lasciar intendere di non comprendere chi, nelle anaglifie, pur quando di palese natura artistica, vede solo il virtuosismo tecnico più o meno riuscito. C'è chi per sua scelta o natura non coglie o non accetta certe intese dottrinali di un autore, certi significati astratti, specie nella pittura avanguardista; e potrebbe affermare, costui, che un anaglifato di un quadro, pur alterato nei connotati originali, pur modificato nel messaggio primario possa, invece, trasmettere diverse, nuove emozioni e gradevolezza visiva, magari non colti prima della conversione e nati addirittura dagli stessi errori di proporzione e di prospettiva. Ma c'è chi per maestria di intende solo la conversione corretta, in ultima analisi varrebbe la tesi di Menegatti: la capacità sta nel rispettare i canoni dell'autore e non nella filosofia del "ndo cojo cojo", con un risultato casuale, anche se d'effetto. E quì cade il "parzialmente ragione" per Menegatti di poc'anzi che si riferisce solo ad un terzo dell'occidente colto, lasciando insensibile i rimanenti 5 miliardi di individui del pianeta che alle parole anaglifia o gosth reagiscono con la simbologia archetipa animistica o comunque col trascendente settoriade della propria etnia. E non è un accomodanento pro-Sergio, soprattutto perché il moderatore da sempre ha espresso perplessità sulla spiritualità e la valentia dogmatica nelle arti applicate, nella fattispecie il 3d, prediligendo tutt'al più l'artifizio, il magistrale a misura d'uomo o il tecnologico più o meno avanzato, all'artistico propriamente detto. Il buon Sergio, che sempre stimo per l'amore e la competenza che spende per questo forum, per sua fortuna o sfortuna quando indossa gli occhialini non sentirà mai Vivaldi, Liszt o Bethooven, nè, come Imre, avrà la senzazione di stare sulle montagne russe sempre più alte, sempre più tortuose. Nulla da eccepire per chi riesce a tenere ben saldi i piedi per terra? Ma c'è ancora chi, come Penelope, trascorre la sua vita a tessere o a sciogliere nodi. E i legacci culturali, quelli mestieranti, sono spesso duri da sciogliere e, alla fine, ritenerne utile e proficua la fatica. Alla fine vince il saggio quando dice: Meglio sbagliare ed agire che non aver mai sbagliato e mai agito. Ma la saggezza sta nel messaggio 4454 di Antonello: Il Pater Noster di Holostereoitalia. Luigi Mari ------------------------------------------------------------ SEGUE L'UMILE PARERE SULLE CONVERSIONI DEL RUSSO E DI MENEGATTI STRANAMENTE, SORPRENDENTEMENTE AZZECCATO? Prossimo incontro "derby"-Holostereo: Italia-Ungheria in mondovisione. Arbitro Antonello Satta. In panchina Sergio Baldissara, Davide Del Vento, Bernardo Calmarini. Raccattapalle: Luigi Mari. Lì ti voglio. Signori, fare le conversioni da 2d in 3d se non un sortilegio è senz'altro una fatica immane a cui la mia pigrizia non si sottoporrebbe mai, nemmeno con lo scudiscio. Per questo ammiro i certosini come Menegatti, Imre, Calmarini e tanti altri che hanno sposato la causa e soffrono fino alla fine, specie quando un imberbe (perché il russo tale sarà) "se ne viene fresco fresco" e snobba anni di lavoro e di sacrifici dei veterani, per non dire decani, senza privare, su preterizione, la prima sillaba. OPERA PRIMA di Dalì - Elaborazione del RUSSO: Questo signore ha ottenuto una buona profondità 3d, ma diverse cose sono state sacrificate. L'anaglifo è privo di iperstereo, la scala di profondità dei vari elementi è solo una voluta marcatura dell'effetto stereo, ma solo quello ha contato con buona pace Dalì, perché la vera distanza tra gli elementi non la conosce nemmeno la sua salma. L'elefante si stacca bene dalle tigri, ma queste, è vero, stanno un po' troppo avanzate rispetto alla ragazza che dovrebbero aggredire. Il russo avrà visto i tigrotti "frosci" che sorpassano il "ben di Dio" per divorare una sedicente gazzella. Chiesi una volta ad un mio apprendista sedicenne: - "Cosa preferiresti, pasta e fagioli o Sophia Loren?". - Dipende dall'orario - mi rispose. I colori nel Dalì sono totalmente falsati sottolineando una delle maggiori lacune degli anaglifi in genere, ma sembra non in quelli di Giorgio. Ma quello che nemmeno Menegatti ha notato è che è stata incupita la "luce" dell'opera di Dalì. L'illuminazione, la prova del nove di pittori. Insomma il russo ha trasformato il caldo clima mediterraneo in quello cinereo di Stalingrado. Pur se questo lavoro simula una riuscita realtà 3d il marcato falso cromatico non è accettabile; altresì l'errato rapporto di distanza tigri-ragazza sovverte il significato dell'opera. Ma quello che è madornale è il fucile che sembra sfuggire di mano alla tigre cambiando ulteriormente i contenuti espressivi che in un opera tale sono tutto. Il russo merita questo torto, perché quando la tigre vuole ammazzare lui la chiama ferocia, ma quando e lui a voler ammazzare la tigre lo chiama sport. In effetti la sedicente gazzella è il russo stesso. OPERA PRIMA di Dalì - Elaborazione di MENEGATTI: Premessa: i films di Menegatti alfa 7 elaborati da coppie sono naturalmente eccezionali, ma quelli convertiti con alfa 2-3 perdono un po' di profondità con iperstereo quasi zero. Contrariamente alle immagini convertite col metodo Alfa, che oltre ad un'ottima resa 3d rispettano crominanza, luce e coerenza prospettica. E piuttosto che ripiegare con aberrazioni, sproporzioni, distonia ed errori grossolani preferisce, il nostro, sacrificare non più di tanto la profondità, come nel caso di questo quadro famoso, rispettando tutti i canoni logici e compositivi dell'originale. In compenso in questo Dalì di Menegatti si nota un leggero iperstereo, assente nel russo, che nell'anaglifo in genere è rappresentativo. Pur sacrificando l'impatto effettistico 3d pronunciato il lavoro di Giorgio è indubbiamente più fedele e coerente all'originale, una sobrietà tecnica che non stroppia come il troppo del russo; e l'apparente leggero appiattimento viene sapientemente compensato dall'unico elemento che sicuramente è in ipostereo: l'isoletta sul fondo. Sono certo che Giorgio Menegatti mette su due parallele la tecnica e l'analisi psicologica del lavoro da compiere non trascurando la componente artistica ed espressiva, immodificabile in un opera d'arte. In questi esempi lo dimostra e ciò lo scagiona qui da un certo accanimento agonistico apparente che, forse, è solo legittima autodifesa. OPERA SECONDA: natura morta con uva. PARERE MISTO: Le differenze qualitative: pregi e difetti sono in generale simili a quelle dell'opera detta numero uno, specie per la crominanza. In questo caso il lavoro del russo è un po' avvantaggiato, ma sempre peggiore, perché il campo è un po' zumato e l'immagine è leggermente più schiarita, non più illuminata, attenzione. Quindi gli elementi essendo ingranditi sembrano staccarsi di più tra loro specie in ipostereo, ma ingrandendo a pieno schermo, entrambe le immagini, si notano nel russo gli stessi problemi di prima, in più il cervello si adatta subito al lavoro di Giorgio, mentre cerca secondi di accomodamento in quello del russo laddove l'immagine difetta inoltre di niditezza e dettaglio, non solo perché la foto è più morbida e meno contrastata, ma per una cattiva cura del fuoco, apriori. In Menegatti invece non c'è bisogno di detergere i cristallini. Impasti e buone separazioni sono presenti comunque in entrambi i lavori in punti diversi, ma questo dipende dai limiti in se della conversione 2d-3d e al tempo dedicato ad ogni immagine. Ora mi è più chiara la questione dei costi. A mio umile parere pure qui Giorgio eccelle. OPERA TERZA: natura morta con calice e bicchiere. PARERE MISTO: Qui in entrambi le immagini lo sfondo resta attaccato agli elementi in rilievo. (Si saranno messi d'accordo nel finale Russia-Italia...). In Menegatti gli elementi sono nitidi e ben stagliati. I piccoli particolar ci sono tutti. Nel lavoro del russo sembra sia stato applicato un filtro flou. Lo spostamento anaglifo pur essendo esagerato da far apparire sdoppiati limone e bricco non ha dato all'immagine maggiore profondità e differenza di piani tra gli elementi. Il lavoro di Giorgio, eccezionale per la fedeltà dei colori, conservando la stessa profondità di quello del russo rende l'immagine quasi bivalente che si osservare bene sia in 2 che in 3d. Nulla si sdoppia sotto l'occhialino e nessun magenta è visibile. Signori, la vista è come la matematica, non è un opinione. Data la mia inesperienza, questi più che giudizi sono constatazioni. Mentre le opinioni si possono impugnare, i fatti no! Dare a Cesare... Bacio le mani a tutti. Luigi Mari P. S. Ho notato che spesso nei miei messaggi appare ad esempio la zeta al posto della esse esempio "senzo" al posto di "senso"; oppure la "enne" al posto della "emme" esempio "inparare" al posto di "imparare". Non si tratta di ignoranza, né di refusi, né di deformazione fonetica regionale ma semplicemente di svista di tastiera, perché sia i tasti s-z che quelli n-m stanno vicini. E così per altri errori di battitura, visto che scrivo a braccio, senza limature. Può capitare a tutti. Tant'è. Luigi Mari -------------------------------------------------------------------------------- ----- Luigi Mari ciao e ciao a tutti, dunque, ho finalmente completato la lettura dei documenti che hai inviato a questo forum, prima di iniziare però voglio ringraziarti per le gentili e sempre presenti parole di apprezzamento e anche per le gustosissime storie che hai raccontato. Luigi Mari risponde: I complimenti sono dovuti perché chi fa la conversione al tuo livello, dietro la fatica e l'abnegazione di anni, quanto meno merita ammirazione e riconoscimento (riconoscenza non so). Giorgio Menegatti scrive: Gli argomenti che vorrei dibattere con te sono i seguenti: 1) Segreti nella conversione, 2) Fare arte con il 3D Punto 1 Non ci sono segreti per la conversione, le tecniche possibili ti sono già state descritte, ma rimangono i trucchi. I trucchi, nel mio caso specifico sono racchiusi in circa 300 Dll, delle quali, ti assicuro, per alcune non ricordo non solo a che cosa servono ma nemmeno di averle scritte. Al giorno d'oggi non s'usa più l'impiego di formule matematiche per esprimersi ma si impiegano gli algoritmi, gli algoritmi hanno molta più flessibilità delle formula ma anche la proprietà di non essere spiegabili ne a voce ne per scritto. La notazione degli algoritmi che per la verità dimentico continuamente) è comprensibile solo dagli operatori tecnici. Gli algoritmi poi si richiamano a vicenda e si adattano alle situazioni specifiche, in altre parole quando io opero, ad esempio con il programma per le conversioni non posso sapere, e in alcun modo, quale bit l'algoritmo infila nel canale Alfa. Lo sviluppo del software (ovvero dei trucchi) ha richiesto circa otto anni di dura fatica. Credo sia impossibile richiedere, non solo a me, ma a chiunque fa del software di regalare il suo lavoro. Luigi Mari risponde: Perché: "dibattere" gli argomenti, diciamo "discuterli" è più costruttivo. Le lotte non hanno mai ottenuto progressi. L'importante è andare nella stessa direzione. Premetto che voi certosini del 2d-3d non vi rendete conto che faticare stoicamente come voi non è proponibile, né diffondibile, con la pigrizia mentale e l'abitudine ai comfort e ai "servo-tutto" di oggi. Tu stesso hai detto che la "TecnoDi" non trova uno straccio di grafico nemmeno a pagarlo a peso d'oro. Per forza, i candidati pensavano di fare informatica, ma gli avete consegnato un cilicio per camice di lavoro ed uno scudiscio per autoflagellarsi. Preferirebbero, piuttosto, la "conversione" a martire e fare la vita grama di San Francesco, al posto di mettersi a penare sui pixel. A Torre del Greco i nostri nonni incidevano coi bulini a mano cammei di due per tre centimetri fino a dieci personaggi, dei bassorilievo capolavori, impiegando pure due giorni. Il sottroscritto dai 14 ai 20 anni ha composto e stampato un giornale settimanale locale di otto pagine raccogliendo dalle cassette alfabetiche miliardi di minuscoli parallelepipedi di piombo di 2x3x22 mm., preparando in tre giorni gli otto mosaici 35x50 cm. di almeno trentamila lettere cadauno, legati intorno con lo spago e sfilati sul piano di una pianocilindrica come delle pizze. Quindi riscomporre negli scomparti alfabetici e ricomporre per sei lunghi anni. Trovami uno, un solo giovane che oggi farebbe un lavoro del genere. La frase "non si può regalare il lavoro" è un luogo comune trito e ritrito. Ed io ho sempre risposto: "E sacrosanto", il lavoro va retribuito e la legge non prevede "calmieri" come negli anni ruggenti; ma il costo, di norma, quando è di mercato in percentuale parte da zero a 100%, la scala va tra l'1 e il 99 per cento: ciascun gradino sempre pagamento si chiama. Le cose cambiano se la scala parte dall'1 al mille. Lo zero è un regalo ingiustificato, il 1000 è una speculazione arbitraria. Ma è solo questione di punti di vista. Beninteso questo è un discorso generale e non riguarda la tua persona. Quello che ti compete è il sapiente modo di lasciare intendere che le formule sono trucchi casuali senza ricette prestabilite. Quanto meno è geniale uscirsene così per il rotto della cuffia. Ma forse sarà vero. Il modo d'uso di "3d Combine" dice: "Caricate una immagine e adoperate uno dei tre diversi algoritmi in automatico che vi creeranno l'immagine gemella. Il metodo è casuale. Il programma lo fa quando la foto gli è simpatica" (sic). Controllare. Ma mi consola il fatto che c'è pure chi è invecchiato nei laboratori di ricerca salvando migliaia di vite umane, quasi regalando il suo lungo lavoro, ed è meno conosciuto e gratificato del portiere del mio parco. Io, ad esempio, non sono così antropofilo. Giorgio Menegatti scrive: Il software gratuito che trovi in internet ha sempre una ragione per essere regalato, generalmente non funziona oppure serve come elemento di richiamo per altre cose. Luigi Mari risponde: C'è pure quello che funziona a metà, senza perfezionismi, e pure lì ci sono i trucchi. Si associano le potenzialità di due, tre programmi, (ma sempre in tempo reale, per carità), e saltano fuori dei pseudo-anaglifi forse non accettabili per l'esperto, ma tollerabili per la (massa, per modo di dire), che si sofferma solo sulla sorpresa della profondità e delle "figurine" montate su tre piani dall'ipo all'iperstereo. Quattro botte... e chi si contenta gode... Il discorso non vale per i dipinti d'autore. Le conversioni di voi esperti sono tutt'altra cosa, è indubbio, ma restano soprattutto la valutazione degli addetti ai lavori e rimangono, sì, dei capolavori tecnici, ma come la struttura salda di un ponte o l'ingegnosa resistenza di un grattacielo, rispetto all'assemblaggio di una baracca o le impalcature estive sulle spiagge. In ultima analisi dei validi campioni da competizione o richiamo fieristico. Delle superbe conversioni 2d-3d, miste e frammentarie, benché faticosissime, ma fuori da un contesto culturale ben mirato e da una logica collezionistica o di maniera, non possono valere più di tanto, non più di gadget pubblicitari decorati, o di feticci da collezionisti maniacali del desueto, per la loro natura intrinsica e inconfutabile di copie; ciarpame non didatticizzato e dottrinalizzato non solo, ma ignorato dalla grancassa dei midia. Le stereoscopie anaglifo cartacee od elettroniche, non allineate a nessuna distribuzione regolare di prodotti culturali o di intrattenimento sono destinate, se sottratte al loro habitat produttivo, ai mercatini rionali o allineate ai libri ludici o di prestidigitazione, anche perché, pur se ricche di faticoso artificio, di arte non se ne parla proprio, anzi questa viene compromessa dall'artifizio del mestichino elettronico. Soprattutto quando si parla di dipinti famosi dove incongruenze e "prevaricazioni autenticistiche" sono smascherabili e ingiustificabili. Quindi ci troviamo di fronte all'antiarte, apriori. Il discorso cambia per la trasformazione da 2d a 3d di filmati e fotografie generici, di vario orientamento, cronaca, reportage, revival, spettacolo, fino a quelli privati domestici, purché non sussistano significati creativi precisi e prerogative artistiche specifiche, precedentemente affermate e palesemente riconosciute. Anzi la conversione 3d, in questo caso, potrebbe rappresentare un recupero e una rivalutazione sorprendente di prodotti mediocri e di poco spessore. Ma pure quì si parla di artificio e mai di arte. Uno stradivario costa anche milioni di euro. Pezzi unici, inimitabili, fabbricati a grande regola d'arte, ma rimane un prodotto artigianale, pur se immenso e grandioso. Tuttavia l'arte nel 3d propriamente detta nasce a monte, con la ripresa; più della fotografia tradizionale, perché oltre alla genialità degli elementi compositivi, della scenografia plastica, del soggetto, dell'inquadratura, dell'angolazione, della luce, un una parola: la creatività, come forma d'arte, come inventiva ed euritmia, e finalmente si fonde con l'impatto sorpresa e fattore emozionale del realismo visivo bioculare, immortalato poi su di un supporto da tramandare nel tempo come i vecchi papiri egiziani. Giorgio Menegatti scrive: Punto 2 Per fare arte con il 3D è necessario, innanzi a tutto, che gli artisti dispongano degli strumenti per operare. Come potrebbe del resto lo scultore far di cosa senza scalpello. La tua idea d'arte nel 3D è talmente grande che se riesci ad organizzarla io metterò a disposizione tutti quegli utensili, del mio laboratorio, che sapranno essere utili. Penso che le rappresentazioni tridimensionali siano non solo attività artistica ma, e sopra tutto l'espressione di una realtà più appresso alla metafica rappresentativa e dell'interiorità. Con il 3d sono forgiabili creazioni reali, contorte, sognanti, controverse e comunque una nuova via posta nel mezzo di pittura e di scultura. Saluti e saluti Guglielmo (non Giorgio) Luigi Mari risponde: Scusami per il "Giorgio", sono un irriducibile rimbambito. Ma pure Sergio, pur essendo savio, sveglio e presente, all'inizio chiamava Sanna Antonello. ;-) . Una nuova musa, certo. Molti veicoli comunicativi: Cinema, TV, fotografia non hanno mantenuto la prerogativa della compartecipazione personale alla trasmissione di pensiero quindi al trasognamento ed al trasporto emotivo come nella lettura, dove la fantasia interagisce e spazia. Un libro non è mai uguale per tutti i lettori. Così la stereoscopia per il suo bigogno di concentrazione ed estraneità dall'ambiente circostante, favorisce il trasporto interiore, quindi metafisico. Già il mio messaggio 5078 risponde esaurientemente a questa tua proposizione. Ho innanzi detto che nel 3d la forma d'arte è rafforzata rispetto alla fotografia normale non solo come duplicità ottica o sovrabbondanza meccanica, ma perché il risultato emula maggiormente la visione bioculare umana esaltando non già solo il realismo della visione, ma la complicità e la partecipazione emotiva di entrambi gli interessati: creatore e fruitore fino alla dimensione archetipica e trascendentale. Non è stata mai sperimentata la stereoscopia nelle società tribali qualcuna ancora esistente. Certamente queste persone creerebbero un legame animistico. La fantasia digiuna e incontaminata di questi individui, allo stato brado, è sorprendente. I Maya nelle Americhe avevano persino il "Dio del suicidio", rappresentato da uno scheletro col cappio al collo. Il progetto Alfa per i trogloditi sarebbe manna dal cielo... Però ti avviso: lì non esistono brevetti né copyright, pensaci prima di ritenerlo un business. Certo che c'è bisogno di utensili per costruire un'opera d'arte, ma non dobbiamo adoperarli per fabbricare contemporaneamente un muro. In un mondo così individualista l'idea del sociale turba e destabilizza ma contestualmente entusiasma. Siamo troppo avviluppatri da anni nel sacco dell'io per non sentire il bisogno di squarciarlo a gomitate come il Conte di Montecristo. Cosa vorresti leggere negli annali? Giorgio Menegatti, asceta del 3d, cenobita della mistica conversione, anacoreta dell'anaglifo, concluse la sua esistenza...0:-),(fai le corna)... sommerso dai suoi sofferti capolavori in alto di un eremo cibandosi solo spiritualmente di algoritmi, formule segrete e bit. Il suo famedio è stato costruito da migliaia di supporti elettronici effigiati. :'( . Oppure: Guglielmo Menegatti, italo caposcuola della tecnica stereoscopica, scopritore del metodo Alfa, premio Nobel per la scienza visiva. Spese la vita intera per dare ai contemporanei, ai posteri ed alla storia il suo ingegno, il suo acume, la sua intelligenza, la sua genialità, ma prima di tutto la sua conquistata generosità. Si deve soprattutto a lui la diffusione ed il massiccio sviluppo della stereoscopia in Italia morta sul nascere sin dal 1832 quando Wheatstone la inventò ancora prima della nascita della fotografia. Come l'Innominato manzoniano si è sottoposto, questa volta, alla conversione per antonomasia. Ha perfezionato e messo in commercio con chiave hardware ed equo compenso (ccà nisciuno è fesso!) il suo Progetto Alfa adeguandosi finalmente a tutti gli sviluppatori del mondo con la vendita di milioni di esemplari. Schiatta demonio e Viva Maria! E' solo uno scherzo, Guglielmo, anche se un pizzico inquietante e perturbatore. Sono certo che hai senso dell'umorismo e non me ne vuoi come "qualcuno" nella lista: Antonello Satta ha scritto: "...così finiranno per brevettare tutto il vocabolario e addio messaggi di Luigi (per la gioia di "qualcuno")... Oramai questo qualcuno è una spada di Damocle sulla mia testa. Non desidero estorcerti nulla, Guglielmo, rispetto il tuo lavoro e la tua posizione; è tutto regolare, coerente ai canoni vigenti dell'economia e dei diritti del lavoratore. Sto facendo le mie "buffe" conversioni di Torre antica con quattro puerili botte di mouse, mi contento e godo. (Le metterò in rete per farmi dileggiare). Non tutti vivono di stereoscopia avanzata ed il 98 per cento dell'umanità non ne conosce neppure il significato. Prendi un campione di cento persone e vedi se il 98% non ti risponde "stereo-scopia vuol dire con lo stereo trombare in macchina...". Nessuno sarebbe geloso e invidierebbe l'allineamento dei milioni di parallelepipedi alfabetici per le otto pagine di giornale settimanale, scomporli e ricomporli senza soste nel penitenziario del destino. Così non sono geloso e non invidio i tuoi magistrali manicaretti visivi, i tuoi crem-caramel anaglifi, i tuoi "bocconi d'oro" allo gianduia RGB, la mela proibita Alfa del tuo Eden nessuno la addenta; perché dietro si nasconde il serpente dell'egos umano ed il castigo del paradiso artificiale dell'inappagamento della specie. Reitero che la fotografia può anche essere casuale, testimoniale o documentaristica, ma la stereoscopia se non sempre artistica e necessariamente creativa perché coinvolge totalmente la sfera emotiva umana, e come nella maggior parte delle arti applicate, ricorre alla spinta nevrotica in altre parole detta anche "phatos creativo". (Non nell'accezione clinica). La stereoscopia è la maggiore coinvolgitrice sensoriale umana semplicemente perché essa è generata da occhi e cervello perché la vista è il nostro principale sistema sensoriale che manda a quest'ultimo ben l'80 per cento delle informazioni generali. Sei tu, forse, Guglielmo, comproprietario con Dio di questa immensa meraviglia? Ho già detto nel "5078" che la creatività produce solo e nient'altro che arte, che non è solo una cosa astratta, indefinibile, comprensibile solo da pochi iniziati; quelle sono le scuole artistiche, che fanno nodi egemonici, per intimidire e prendere potere. L'arte elementare è l'attività umana regolata da accorgimenti tecnici e fondata sullo studio e sull'esperienza di chiunque riesca a trasmettere emozioni e senzazioni del bello ai suoi simili, nessuno escluso. La stereoscopia senza arte è tecnicismo e sofisticheria superflua e futile, è scipida, è una mediocre, meccanica emulazione artificiale della macchina visiva. La stereoscopia si osserva con i cinque sensi. Nel momento in cui senti melodie e voci bianche e, come Imre, provi l'ebbrezza delle montagne russe, o t'involi dedaleggiando come Icaro, o nella coda visiva vedi garrire guidoncini multicolori come infinite mani di bambini che si tengono, poi incominci a palpare l'iperstereo come nel sonno l'angelo, quindi provi il gusto di fragola e menta piperita e senti sulla pelle rugiada di bosco, infine avverti il profumo del latte materno allora sai. Allora conosci la stereoscopia dall'interno delle sue viscere. Solo allora avrai capito di aver raggiunto il vero traguardo e non sarai più costretto a spegnere il fuoco con la benzina. Luigi Mari