Archeologia
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RUDERI ROMANI 1) S.Carotenuto: Herculaneurn (1932);
K.Carotenuto: Ercolano attraverso i secoli (1981); id.: Ercolano e la
sua storia (1984); L. Scatozza Horicht: Ville nel territorio ercolanese
in Cronache ercolanesi (1985): T. Budetta,: Ercolano: un itinerario nell’area
archeologica (1996). |
Se questi ambienti che rappresentavano delle
sottostutture si elevava un piano superiore che aveva un pavimento in
mosaico tassellato in bianco e nero; C’era inoltre una fila di.
colonne scanalate in mura rivestita di stucco,che doveva costituire il
lato di peristilio (1). Tutto il complesso.che per la deformazione del
suolo doveva esse parte di una villa signorile del I sec. a. C o I sec.
d. C. affacciata, sul mare, e andato distrutto nel II dopoguerra per la
costruzione del Rione Raiola. Da Calastro,dopo aver attraversato il moderno centro
di Torre del Greco, si giunge a valle della Strada Nazionale, alla
contrada Sora (denominazione derivata dalla precedente "Sola")
che nel passato ha costituito un’importante zona archeologica oggi
invece assai limitata per le distruzioni apportatevi. Francesco Balzano,
storico torrese del sec. XVII, autore del libro ”L’antica Ercolano,
ovvero la Torre del Greco tolta all’oblio, pubblicato nel 1688, a
proposito dei reperti di antichità romane sul territorio torrese,
descrive ”nel luogo detto Sora una grande fabbrica chiamata
volgarmente Santo Nicola distendentesi per lungo tratto verso messo
giorno fin quasi vicino una torre di guardia chiamata Bassana e tutta da
rupi coperta, con muri rivestiti di pitture dai vivaci colori; una
piccola cappella a volta, semisepolta, tutta lavorata di minutissime pietrucce
e di gusci di frutti di mare d’ogni sorte e vagamente colorite le mura
di finissimo azzurro da lui ritenuta un tempietto di Nettuno; tre
capitelli di marmo di non mediocre grandezza, bene intagliati, con
foglie d’acanto chiaro inditio di sontuosa fabbrica o tempio,che
furono trasportati ed esposti. nell’atrio della parrocchiale di S.
Croce andata poi, distrutta nell’eruzione del 1794; ”una grande
porta di bronzo che non poté essere trasportata a Napoli da alcune
galere per il mare tempestoso” (2).
1) Laura Breglia: Avanti di una villa
romana a Torre del Greco: in ”Campania romana”,Vol. I. 1938. |