Archeologia 14 pagine testo e 38 immagine  Pag. 9 di 14 
La stanza N. 4  dotata di una grande nicchia rettangolare sopraelevata di un gradino, che ha uno zoccolo rosso decorato con piccoli uccelli reggenti ghirlande, cigni, maschere teatrali, cinghiale fra due cani, pecora e cane cerbiatto, leone e cerbiatto, cavalli alati, pareti azzurre in IV stile iniziale raffiguranti; un tempietto sostenuto da quattro colonne, con un frontone decorato da sfingi e altri elementi ed è pavimentata. in marmi policromi. Sono stati inoltre raccolti numerosi frammenti di affreschi da ricomporre in laboratorio, frammenti di stoviglie, di anfore e di lucerne, un capitello marmoreo a mensola con foglie un bustino acefalo; un ara, una colonnina sostegno di una vasca. Sospesi i lavori se ne progetta la prosecuzione e la sistemazione in Parco Archeologico attrezzato con zone verdi e aperto al pubblico.
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Nel Museo Archeologico di Palermo sono esposte, come già detto, le statue del Satiro versante e dell’Ercole col cervo. La prima, copia marmorea da Prassitele, raffigura con il tradizionale mostro mezzo uomo e mezzo capro dal corpo villoso, volto grottesco, corna, orecchie aguzze e coda, ma un giovane adolescente dal corpo snello che dalla destra alzata versa nella sinistra l’olio per cospargersi la pelle e conserva di ferino solo le orecchie appuntite e la, breve coda. E' stata sempre ritenuta proveniente da Torre del Greco e porta infatti la targhetta che dice: ”Satiro versante, da Torre del Greco. N.I. 1556. La seconda, copia bronzea da Lisippo, alta. cm. 58, rappresenta Ercole, giovane e imberbe, che nella terza o quarta delle dodici fatiche impostegli da Euristeo re di Tirinto perché consegua l’immortalità, affronta l’indomabile cervo del monte Cerinea e, dopo un inseguimento di un inero anno, l’atterra premendogli il ginocchio sinistro su1 fianco e afferrandolo per le corna; statua che è una fontana figurata di giardino,come indica il frammento di canna d’acqua che esce dalla bocca della bestia. Portava la targhetta che la indicava proveniente da Pompei e così era presentata in .tutte le pubblicazioni anche da famosi archeologi, mentre a Torre del Greco c'è tutta una tradizione letteraria dal Moltedo (1) e dal Novi (2) in poi riportante che sia il Satiro che 1’Ercole furono rinvenuti insieme nello scavo della villa romana promosso nel 1797-98 dal principe Prancesco I nel fondo Colantuono in Contrada Sora; che insieme furono condotti dai reali in fuga nel dicembre 1798 a Palermo e ivi 3 lasciati e donati al Museo della Città. 

1) P.T.  Moltedo: op. cit.  pag. 15
2) G’Novi: Degli scavi fatti a Torre del Greco, pag.20; Un pago o Vico pag. 12.

       16 Marzo 1989: Museo di Palermo, Di Cristo
     rivendica l'origine del ritrovamento della statua 
                          dell’Ercole col cervo.


E qui è stato necessario intervenire per far correggere l'errore partendo dall’articolo ”Ville nel territorio Ercolanese” pubblicato nel 1985 dalla Scatozza Horicht su ”Cronache ercolanesi”.
               
16 Marzo 1989: Museo di Palermo, Di Cristo legge
 la targa definitiva alla statua dell’Ercole col cervo.


Rinvenni nel 1988 nella Biblioteca della Sovrintendenza Archeologica di Napoli il volume ”Documenti inediti per servire alla storia dei Musei d’Italia”, vol. II, pubblicato nel 1879 dal Ministero della Pubblica Istruzione a cura del famoso archeologo Giuseppe Fiorelli, nel quale si trova un del tutto sconosciuto ”Gatalogo di antichi oggetti scavati dal 1797 in poi dal principe ereditario Francesco I nel fondo detto S. Nicolò presso Torre del Greco, e poi nel 1831 dal re Ferdinando II donati al Museo di Palermo” che elenca, in quattro pagine, il Satiro Versante, 1’Ercole col cervo, i due affreschi di soggetto teatrale statuette, vasche, lucerne, caldaie, sonagli, borchie, grappe, maniglie, marmi, intonaci dipinti, ecc.