La stanza N. 4 dotata di una grande nicchia rettangolare
sopraelevata di un gradino, che ha uno zoccolo rosso decorato con
piccoli uccelli reggenti ghirlande, cigni, maschere teatrali, cinghiale
fra due cani, pecora e cane cerbiatto, leone e cerbiatto, cavalli alati,
pareti azzurre in IV stile iniziale raffiguranti; un tempietto sostenuto
da quattro colonne, con un frontone decorato da sfingi e altri elementi
ed è pavimentata. in marmi policromi. Sono stati inoltre raccolti
numerosi frammenti di affreschi da ricomporre in laboratorio, frammenti
di stoviglie, di anfore e di lucerne, un capitello marmoreo a mensola
con foglie un bustino acefalo; un ara, una colonnina sostegno di una
vasca. Sospesi i lavori se ne progetta la prosecuzione e la sistemazione
in Parco Archeologico attrezzato con zone verdi e aperto al pubblico.
* * *
Nel Museo Archeologico di Palermo sono esposte, come già detto, le
statue del Satiro versante e dell’Ercole col cervo. La prima, copia
marmorea da Prassitele, raffigura con il tradizionale mostro mezzo uomo
e mezzo capro dal corpo villoso, volto grottesco, corna, orecchie aguzze
e coda, ma un giovane adolescente dal corpo snello che dalla destra
alzata versa nella sinistra l’olio per cospargersi la pelle e conserva
di ferino solo le orecchie appuntite e la, breve coda. E' stata sempre
ritenuta proveniente da Torre del Greco e porta infatti la targhetta che
dice: ”Satiro versante, da Torre del Greco. N.I. 1556. La seconda,
copia bronzea da Lisippo, alta. cm. 58, rappresenta Ercole, giovane e
imberbe, che nella terza o quarta delle dodici fatiche impostegli da
Euristeo re di Tirinto perché consegua l’immortalità, affronta l’indomabile
cervo del monte Cerinea e, dopo un inseguimento di un inero anno, l’atterra
premendogli il ginocchio sinistro su1 fianco e afferrandolo per le
corna; statua che è una fontana figurata di giardino,come indica il
frammento di canna d’acqua che esce dalla bocca della bestia. Portava
la targhetta che la indicava proveniente da Pompei e così era
presentata in .tutte le pubblicazioni anche da famosi archeologi, mentre
a Torre del Greco c'è tutta una tradizione letteraria dal Moltedo (1) e
dal Novi (2) in poi riportante che sia il Satiro che 1’Ercole furono
rinvenuti insieme nello scavo della villa romana promosso nel 1797-98
dal principe Prancesco I nel fondo Colantuono in Contrada Sora; che insieme furono condotti dai reali in fuga nel
dicembre 1798 a Palermo e ivi 3 lasciati e donati al Museo della Città.
1) P.T. Moltedo: op. cit. pag. 15
2) G’Novi: Degli scavi fatti a Torre del Greco, pag.20; Un pago o Vico
pag. 12. |

16 Marzo 1989: Museo di Palermo, Di Cristo
rivendica l'origine del ritrovamento della
statua
dell’Ercole col cervo.
E qui è stato necessario intervenire per far correggere l'errore
partendo dall’articolo ”Ville nel territorio Ercolanese”
pubblicato nel 1985 dalla Scatozza Horicht su ”Cronache ercolanesi”.

16 Marzo 1989: Museo di Palermo, Di Cristo
legge
la targa definitiva alla statua dell’Ercole col cervo.
Rinvenni nel 1988 nella Biblioteca della Sovrintendenza Archeologica di
Napoli il volume ”Documenti inediti per servire alla storia dei Musei
d’Italia”, vol. II, pubblicato nel 1879 dal Ministero della Pubblica
Istruzione a cura del famoso archeologo Giuseppe Fiorelli, nel quale si
trova un del tutto sconosciuto ”Gatalogo di antichi oggetti scavati
dal 1797 in poi dal principe ereditario Francesco I nel fondo detto S.
Nicolò presso Torre del Greco, e poi nel 1831 dal re Ferdinando II
donati al Museo di Palermo” che elenca, in quattro pagine, il Satiro
Versante, 1’Ercole col cervo, i due affreschi di soggetto teatrale
statuette, vasche, lucerne, caldaie, sonagli, borchie, grappe, maniglie,
marmi, intonaci dipinti, ecc.
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