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Argomento presente: « LA NOTTE BIANCA A TORRE » | ||||||
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ID: 3077 Intervento
da:
virnapaola mari
- Email:
virnapaola@hotmail.com
- Data:
lunedì 24 aprile 2006 Ore: 11:42
alloracom'è andata la notte bianca? qualcuno c'è stato? se si cosa ve ne è parso? |
ID: 3064 Intervento
da:
Francesca Mari
- Email:
stelle_di_stelle@hotmail.com
- Data:
sabato 22 aprile 2006 Ore: 11:07
E’ proprio quello che penso! Tant’è che l’amministratore mi ha preceduto. Stavo appunto per scrivere che io non credo ad una impossibilità di comunicazione tra generazioni, ma tra persone. E’ vero, le differenze generazionali ci sono, e non si possono negare. Diverso è, spesso, il linguaggio, la forma mentis che, inevitabilmente, si è formata in adattamento ai tempi, sempre più “veloci” e tecnologici, e spesso duri ad inseguirsi. Ma quando c’è il confronto diretto, il dialogo, senza barriere e pregiudizi, si scopre che i dati anagrafici sono relativi e che c’è tanto da imparare da entrambe le parti. Ed è tanto emozionante trovare affinità di interessi quanto costruttivo rilevare qualche discrepanza. Ma come sottolinea zio, il confronto spesso necessita dell’implicazione di tutti i sensi. Una parola scritta, per quanto profonda, può essere fraintesa perché, comunque espressa da un freddo mezzo elettronico. (A tal proposito io sono una nostalgica dell’antica “carta, penna e calamaio”). Ma anche questo si può superare se si superano i pregiudizi e le apparenze e si legge un pochettino oltre le righe. Di converso, però, la comunicazione diretta e verbale può essere nociva perché, spesso comporta l’impulsività e la voglia di prevalere riducendo ad uno scontro il tentativo di confronto. Mentre con la scrittura si può essere più ponderati nello scrivere ( far valere le proprie idee) e nel leggere ( ascoltare quelle degli altri) in modo da creare davvero un confronto “democratico” e trarne degli insegnamenti. Per questo io sono una proselite di questo forum e della possibilità di un confronto con altre generazioni. Mai ho inteso qualche risposta come polemica ma sempre come una “miccia” per accendere in me la possibilità di riflettere, ragionare, analizzare, capire… Dunque appiccichiamoci, accapigliamoci, critichiamoci ma almeno… esprimiamoci! Francy |
ID: 3063 Intervento
da:
Amministratore .
- Email:
info@torreomnia.com
- Data:
venerdì 21 aprile 2006 Ore: 23:17
Francesca Mari ha ragione su questa proposta di discussione per quanto di positivo possa avere "la notte bianca a torre", nel messaggio precedente non ho affatto polemizzato, ma solo preso in prestito l'argomento per riflettere su una delle problematiche odierne dei più giovani senza fare riferimenti mirati. Devo dire intanto che un forum è uno strumento di comunicazione difficile, perchè ben presto diventa una passerella su cui sfilare non tanto con quello che si è, ma con ciò che si vuole apparire. Ma il punto focale è un altro. Si discute senza guardarsi negli occhi. Questo comporta sviste e adombramenti. Discutere di fronte con l'ironia, lo scherzo, la battuta di spirito, il chiarimento avviene con la mimica facciale, con l'ammiccamento. Molti per evitare ciò vanno sulla falsariga dei salamelecchi. Ma non è questa la strada per venirsi incontro, per scambiarsi idee ed esperienze. Spesso è proprio il disaccordo, anche lo scontro che matura gli interlocutori. E' chiaro che sono penalizzati i poco loquaci, gli stringati, quelli che scambiano il forum per una chat, per una linea telefonica. Certamente così si litiga poco o niente, ma non si impara e non ci si arricchisce di nulla. Meno male che c'è Francesca che non solo propone argomenti sempre nuovi e diversi, ma fa anche informazione, grazie alla sua grande passione per lo scrivere. Luigi Mari |
ID: 3062 Intervento
da:
virnapaola mari
- Email:
virnapaola@hotmail.com
- Data:
venerdì 21 aprile 2006 Ore: 20:08
buonasera a tutti... Secondo me la notte bianca è un'iniziativa degna di rilievo, come ha giustamente osservato francesca nel post di apertura. Ma altrettanto opportunamente la cuginetta ha fatto appello alla civiltà e al buon senso dei torresi che parteciperanno all'evento... personalmente la cosa mi incuriosisce, se posso un giretto me lo andrò a fare |
ID: 3060 Intervento
da:
Serena Mari
- Email:
sery_mari@hotmail.com
- Data:
venerdì 21 aprile 2006 Ore: 15:07
Io penso semplicemente, vista l'eperienza che ho alle spalle, che è praticamente impossibile che due generazioni cosi lontane e così diverse siano d'accordo... specie se si affrontano temi come questo... Mi rendo conto e comprendo le ragioni dell'una e dell'altra fazione ma sono sicura che questa è una battaglia chenn avrà mai vincitori o vinti... [:)] |
ID: 3059 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
info@torreomnia.com
- Data:
venerdì 21 aprile 2006 Ore: 14:27
Mia cara nipote, stiamo entrando nel profondo di una problematica epocale seria. Ho detto che Torre del Greco, (come S. Giuseppe Vesuviano), è un paese campano di ricchi, ma ho precisato che il reddito E' SPEREQUATO. Ma il bello è che anche i cosiddetti meno abbienti non rinunciano ad apparire secondo tendenza anche, talvolta, a costo di sacrifici al limite della fatica umana, col parametro della civiltà odierna in fatto di diritto, s'intende. Premetto che io sono dalla parte dei più poveri, è inutile usare la frase ipocrita "i meno ricchi". Ma sono proprio diversi più poveri che non si adagiano sugli allori e che non finiscono nella trappola dell'inettitudine. Dare troppo ai figli significa fare il gioco delle nevrosi epocali dei giovani. E' un errore di molti genitori e prevalentemente di molte mamme. "Non far mancare nulla ai figli" equivale a renderli succubi della dipendenza economica; però finché dura. Non è il caso di scomodare Nietzsche con la citazione: "Molte mamme non amano i figli ma si amano nei figli". Non c'è ricchezza da imbonire ai figli paragonabile allo studio e al lavoro e all'aprir loro un solco autonomo per l'avvenire. Ma spezzerò sicuramente una lancia verso i giovani, spesso infelici (affatto stranamente) sia nella ricchezza che nella povertà. I giovani poveri pagano drammaticamente lo scotto del confronto tra amici ricchi e i modelli sociali irreali e devastanti dei media. I giovani ricchi soccombono sotto il giogo della dipendenza e dell'autostima compromessa, e subiscono le problematiche dei genitori non sempre domesticamente esemplari. Luigi Mari |
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