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Argomento presente: « Ma Beppe Grillo è un comico? » | ||||||
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ID: 7084 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
giovedì 13 settembre 2007 Ore: 15:49
V-day after (Il giorno dopo il Vaffanculo-dai di Bologna) I nostri dipendenti (i politici) N.d.r.) stanno mettendo altra legna sul fuoco per scaldare la pentola a pressione Italia. Se Rai e Unipol sono la prima risposta del dopo V-day, aspetto con terrore le prossime. Marco Travaglio reduce dalla standing ovation di Piazza Maggiore mi scrive una lettera che mi getta nello sconforto. Nella foto a lato: Marco Travaglio, una delle maggiori "bocche della verità" italiane. Scrisse il libro "L'odore dei soldi". "Caro Beppe, sono trascorsi pochissimi giorni dal V-day, e già bisognerebbe organizzarne un altro. Visto che la nostra classe politica, forse per la sua giovanissima età media, ha i riflessi pronti, la sua reazione allo tsunami di sabato è stata immediata. Veltroni e Prodi hanno piazzato Fabiano Fabiani, un giovanotto di 77 anni, nel consiglio d'amministrazione della Rai al posto del famoso berlusclone Angelo Maria Petroni. Lottizzavano gli altri, ora lottizzano loro: è il bipolarismo. Fassino, segretario di un partito ormai disciolto, onde evitare di finire sulle panchine dei giardinetti, ha chiesto a Prodi un bel rimpasto di governo per aggiungere un ministero, possibilmente per sé (richiesta che persino Prodi ha giudicato irricevibile, osservando che il suo governo, formato da 103 membri fra ministri, viceministri e sottosegretari, è già il più bulimico della storia repubblicana e andrebbe semmai un tantino ridotto). Intanto D'Alema e Fassino, sempre per rispondere all'appello della piazza per una giustizia uguale per tutti, si autoassolvono con due "memorie" smemorate sul caso Unipol, chiedendo di fatto alla giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera di respingere al mittente la richiesta del gip Clementina Forleo di autorizzare l'uso giudiziario delle loro telefonate con i furbetti del quartierino: quelle che dimostrano la loro partecipazione alla scalata della Bnl da parte dell'Unipol. I due sostengono di non aver commesso alcun reato, il che rientra nel loro legittimo diritto di difesa. Ma poi si allargano un po', sostenendo che i reati li ha commessi la Forleo con un'ordinanza "illegittima", perché ha scritto che D'Alema e il suo fido senatore Latorre hanno commesso aggiotaggio e insider trading senza che la Procura avesse iscritto nessuno dei due sul registro degli indagati: dunque, se sui due non c'è un'inchiesta, non si vede perché autorizzare l'uso delle loro telefonate. Ma che spiritosi: la legge Boato del 2003 stabilisce che le telefonate intercettate in cui compare la voce di un parlamentare non possono essere usate dai giudici senza il permesso del Parlamento. Dunque la Procura di Milano non poteva indagare i due parlamentari Ds in base a telefonate che, non ancora autorizzate, è come se non esistessero. Per indagarli, ha bisogno di quell'autorizzazione. Ora D'Alema risponde che l'autorizzazione non va data perché lui non è indagato. Il ragionamento (si fa per dire) ricorda un famoso romanzo umoristico, "Comma 22", in cui un pilota dell'aeronautica militare si finge pazzo per chiedere l'esonero dai voli di guerra; ma il medico gli spiega che solo i pazzi effettuano i voli di guerra, dunque lui, essendo pazzo, è adattissimo a quelle missioni. Ps: Tra i difensori di D'Alema compare anche l'avvocato Guido Rossi, lo stesso che, portando alla Procura di Milano una denuncia della banca olandese Abn Amro contro Fiorani, diede l'avvio all'inchiesta sulle scalate.Ora difende un "indagabile" in quell'inchiesta. Il suo caso ricorda un po' quello dell'avvocato Taormina, che chiese l'arresto della signora Franzoni per il delitto di Cogne, poi ne divenne il difensore e chiese l'arresto dei giudici che l'avevano arrestata. O il Rossi che difende D'Alema è Taormina travestito?" Marco Travaglio A cura di Luigi Mari |
ID: 7081 Intervento
da:
Luigi Mari
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info@torreomnia.it
- Data:
giovedì 13 settembre 2007 Ore: 12:18
La giustizia con la pancia piena La GIUSTIZIA vista con la pancia piena non è la stessa di quella vista con la pancia vuota. E non mi riferisco a Te, Ciccio Raimondo, che sei un lavoratore, un professionista e un uomo di cultura impegnato per il sociale. Noi a Napoli diciamo: "'O sazio nun cunosce 'o riune". Ciascuno giudica secondo la propria posizione sociale. Ricordo un amico sfegatato di sinistra che divenne di destra dopo una vincita congrua al totocalcio. Il male non sta nelle ideologie pensate a freddo perché esse devono tutte piacere al popolo anche per demagogia, ma nell'individuo egoista ed egotista allo scopo di esorcizzare la propria impotenza contro la fninbilità umana. Non esiste antipolitica. Il vivere insieme è già politica. Anche se Grillo agisse per fini politici questo non toglierebbe nulla alle sue "prediche" CONTRO TUTTI destra e sinistra che si arrogano il dititto di sopraffare e prevaricare il popolo (specie quello indifeso e che non arriva alla fine del mese). Grillo non ha né ragione né torto e nello stesso tempo li ha tutti e due. L'ha detto egli stesso io sono solo il detonatore di una polveriera. Grillo è una telecamera che riprende e trasmette. Non c'è nulla di suo. E' lo specchio della cronaca che sta sotto gli occhi di tutti. Grillo è un anti-media come Francione è un anti-arte. I media insabbiano e Grillo scoperchia. Il fine gustifica i mezzi. I Masanielli, le De Fonseca, i Giordano Bruno, i Luther King possono anche finire uccisi per ideali, ma fanno la VERA opposizione allo strapotere non quello finto di chi patteggia per il popolo solo a parole. Luigi Mari |
ID: 7080 Intervento
da:
francesco raimondo
- Email:
ciccioraimondo@fastwebnet.it
- Data:
giovedì 13 settembre 2007 Ore: 07:36
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ID: 7074 Intervento
da:
salvatore argenziano
- Email:
salvatore.argenziano@fastwebnet.it
- Data:
mercoledì 12 settembre 2007 Ore: 10:23
Beati gli artisti che pensano di sostituirsi ai politici corrotti! (Già lo fecero una volta, con nani e ballerini). Beati i neo-politologi che teorizzano una classe dominante senza corrotti e corruttori. (Da quale paese verranno?) Beati gli anti-artisti nella loro ideologia riformatrice! (Ma io nunn aggio capito na mazza!). Viati a vvuie ca tenite FEDE! Ing. Salvatore argenziano della redazione |
ID: 7073 Intervento
da:
Gennaro Francione
- Email:
azuz@inwind.it
- Data:
mercoledì 12 settembre 2007 Ore: 07:58
ANTIARTE 2000 AL POTERE. SCACCO AL RE AL MUSEO DI CINEMA DI ROMA. Ho cominciato subito a parlare di attacchi al potere da parte degli artisti. L'ho fatto con un antiartista ante litteram: Géorges Méliès, il vero misconosciuto inventore del cinema fantastico. Egli attaccò i distributori-squali che prima lo innalzarono alle stelle poi lo gettarono sul lastrico, costriugendolo a vendere caramelle per i bambini fuori dalla stazione di Montmartre. Nella foto il link GENNARO FRANCIONE giudice drammaturgo MOVIMENTO UTOPIST-A(MU): IL GIOCO DELL'ANTIPOLITICA IN RETE L'ho fatto prima della tavola rotonda che chiudeva la XIX settimana del Cinema Muto presentando la biografia romanzata di Georges da me scritta ed edita, metaforizzata nel diabolico La Lanterna di Mephisto, in occasione della trasmissione di alcuni film di Méliès connessi al libro come Voyage dans la Lune, La Lanterne Magique, Le Mélomane, Le royame des fées, Le tonnère de Jupiter. La sala era piena. Non ho mai visto tanta gente ai convegni del museo. C'erano giovani e anziani; uomini d'arte e non. Soprattutto godevo degli amici antiartisti di rete come Reno Bromuro e Andrea Giannasi della rivista Prospektiva "i cui occhi fotografavano ogni più piccolo particolare, con l'aria del giornalista navigato, ma lo sguardo del bambino avvinto dalla bellezza; nel nostro caso l'arte"(Reno Bromuro). Dopo le proiezioni e commenti, al convegno finale, riprendendo spunti polemici dall'attrice Maria Denis, sono partito all'attacco sparato della lercia cultura piramidale italiana, immaginando una nuova cultura sferica urlando in fundis: "Basta delegare agli altri! Evviva l'antipolitica. Evviva gli artisti al potere!". In ciò mi sono trovato immediatamente sostenuto dal battagliero poeta, regista, attore Reno Bromuro che lanciava ulteriori strali contro il sistema editoriale italiano e alla fine dallo stesso inventore del Museo Josè Pantieri, che lamentava l'assoluta indigenza del suo museo, connessa alla cattiva distribuzione di danaro pubblico rispetto a strutture similari. "Chi tanto e chi niente!" si dice a Napoli - ma anche altrove - a sottolineare, dico io, la vera essenza dello stato democratico in cui sopravviviamo. Antiarte. Era cominciato tutto per gioco... Un giorno dell'ultimo gennaio del '99 la Banca del Tempo mi fa conoscere il poeta e regista Stefano Loconte che, oltre a mettere in scena una mia pièce(Il negozio dei robot) mi rivelò di avere in mente un vecchio progetto di creare un'associazione di artisti liberi. Ma da dove cominciare? La mia Scatola Cinese ce l'avevo a portata di mano. Tirai fuori il MANIFESTO dell'"IPERTRANSAVANGUARDIA DEL MEDIOEVO ATOMICO" che avevo pubblicato su rivista alternativa Dismisura(Anno XXV, n° 115-117 gennaio 1997, p. 108, un accenno lo trovate anche in rete) e il gioco era fatto. I due bambini entusiasti si gettarono sul cubo istoriato con farfalle e, mentre Stefano dal manifesto tirava fuori la magica parola ANTIARTE 2000, al gruppetto si univano illustri antiartisti italiani e stranieri(spesso tanto ignoti al grosso pubblico quanto forti) come lo scrittore anarchico greco Raul Karelia, autore del De Merda(ed. Scipioni, giugno 2000... fresco fresco) e il poeta albanese Visar Zhiti, condannato ai lavori forzati per le sue poesie. Ora c'è chi sta vagheggiando un sogno politico. E' il massimo dell'Antiarte: dare la scalata al potere per gestire finalmente gli artisti in prima persona i media dell'Arte, sottraendoli ai gruppi mercantili che al vertice della piramide portano sempre le stesse facce e neppure i più validi. L'Arte mondiale reale è almeno di vent'anni più avanti di quella che vediamo sulle riviste, sui giornali anche specializzati, in Tv. Qualcosa s'intravede in Internet dove è c'è più possibilità che anche la cantina informatica più sordida riesca in qualche modo ad avere uno spiraglio di luce. C'è chi obietta che l'Arte al Potere è un fallimento in nuce. Ci hanno provato i marinettiani col Partito Futurista e sono stati letteralmente mangiati da Mussolini. Ci hanno provato i surrealisti di Bréton al grido "L'immagination au pouvoir" sciogliendosi per diatribe interne come neve al sole. Va bene, la storia è questa. Ma prima o poi gli artisti ci riusciranno. Perché non ci proviamo noi? Nel fondo l'esperimento degli artisti al potere non è stato mai veramente fatto, a parte quei tentativi, autentici approcci incoativi, velleitari, naufragati alla fine miseramente. Basta. Antiartisti di tutto il mondo unitevi! Era cominciato tutto per gioco... E il gioco continua. L'Arte che vuole conquistare il potere lo fa comunque per gioco. Grazie Stefano, grazie Reno, grazie fratelli e sorelle care. Al grido di “Vota Antonio! Vota Antonio!” unitevi a noi bambini e divertiamoci con le Leve del Comando che non comanderanno più un emerita mazza! GENNARO FRANCIONE - giudice drammaturgo MOVIMENTO UTOPIST-A(MU): IL GIOCO DELL'ANTIPOLITICA IN RETE |
ID: 7071 Intervento
da:
la redazione
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
mercoledì 12 settembre 2007 Ore: 00:02
Ciao Dott. Raimondo, anche Tu hai le Tue ragioni valide, il Tuo discorso fila, non cìè dubbio, non bisogna negare, però, che se i "grilli" non esistessero la vera satira non ci sarebbe e i corrotti continuerebbero a delinquere sempre di più. Comico, politico, satiro o antipolitico, ben vengano le grida di giustizia. Qualcun altro saprebbe fare meglio? Siamo al caso Grillo, lo chok Grillo. Tutti i media nazionali ed esteri parlano di lui. Grillo dice: "Se c'è successo in questa cosa non è mio, ma degli stessi corrotti, io sono solo il detonatore". Il blog più famoso dìItalia: www.beppegrillo.it/ "La settimana", centinaia di numeri di giornali in pdf di tutte le denunce ai malfatti: www.beppegrillo.it/magazine.php Libro dossier: grillorama.beppegrillo.it/battaglie Chi fa i nomi non è qualunquista. Non esiste l'antipolitica, il vivere insieme è già politica. Migliaia di filmati Youtube di Beppe Grillo, con una media di tremila visite cadauno. Certamente è l'uomo più seguito d'Italia. Vedi: http://it.youtube.com/results?search_type=search_videos&search_query=beppe%20grillo&search_sort=relevance&search_category=0&search=Search&v=&uploaded=&page=4 A cura della redazione |
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