Puoi anche Tu inserire qui
un nuovo
argomento

  Torna all'indice
Comunità

Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

Argomento presente: « Ma Beppe Grillo è un comico? »
Your browser doesn't support java or java is not enabled!
Pagina 3 di 3 -
<< Prima Pagina  < Indietro  1   2   3  
ID: 7065  Discussione: Ma Beppe Grillo è un comico?

Autore: francesco raimondo  - Email: ciccioraimondo@fastwebnet.it  - Scritto o aggiornato: domenica 7 ottobre 2007 Ore: 22:46

MA BEPPE GRILLO E’ UN COMICO ?

La risposta italiana alla cattiva politica.

Sia da Destra che da Sinistra Beppe Grillo sta ricevendo le “dovute” critiche alla sua “plateale” iniziativa. Il commento suo è stato: “I partiti non hanno capito”.
Eh, no, caro Beppe, i partiti (lettera minuscola voluta) hanno capito fin troppo bene! Se mai i cittadini sono quelli che non hanno capito e tra questi io includerei anche Te, valente promotore.
Sono anni ormai che con lodevole caparbia stai tentando di seguire una via “civile” contro lo strapotere di una politica che ha fatto della sua “debolezza” un’arma formidabile.
Caro amico, tu che sei uomo di teatro, come a me sembra di ricordare, sai bene che con lo sberleffo e con la pernacchia non è che si possa ottenere gran che specie in tempo di pace e contro degli italiani che da altri italiani sono stati istallati nel Palazzo e posti ai vertici del “Sistema”.
Solo un politico “anomalo, che si è trovato ad abbracciare questa “carriera” dopo essere stato “accantonato” da quella Magistratura di cui faceva parte quando “Mani pulite”, per necessità “dovette tramontare”, è sceso in piazza perché forse attratto dal richiamo di quella parola magica:“Pulito” che ha fatto la sua fortuna e che per i più evoca soltanto i detersivi nostrani come Dash, Dixan e sapone di Marsiglia.
Beppe Grillo e i Trecentomila firmatari della sacrosanta richiesta di una legge che interdica a pregiudicati, a qualsivoglia titolo, l’accesso al Palazzo e quindi al “Potere” non vanno assolutamente ignorati.
Non mi pare che il Dott. Casini o qualche altro politico abbiano fatto un solo cenno nel criticare l’iniziativa circa la giustezza della causa. Essi si sono limitati a porre l’accento sul “modo” di procedere del comico genovese tentando così di sminuirne il valore. Avrebbero, però, dovuto per prima dire che non erano giuste le richieste dei Trecentomila e motivare la loro opinione e non attardarsi pretestuosamente sulla legittimità dei modi della protesta.
Stiano bene in guardia i cosiddetti “giovani nuovi politici” che si affacciarono sui ruderi di un sistema politico che cadde oltre che per la sua fracidezza soprattutto per lo spostamento d’aria conseguente all’abbattimento del famigerato “muro di Berlino” ed in ritardo rispetto alla società civile allora come oggi.
Questo è, infatti, un sistema politico che arranca dietro alla società civile e che è lungi dall’essere davanti a tirare come fa la locomotiva. Esso sembra piuttosto rappresentare la classica “palla al piede”.
Dopo “mani pulite” si sarebbe dovuto e potuto porre in essere un sistema elettorale all’inglese con l’ ”uninominale secco” che però si è preferito, non si sa perché, lasciare in - applicato in tutte le sue parti. Le teste d’uovo adesso propongono per noi italiani il sistema elettorale “tedesco”.
Prego, non si potrebbe crearne, invece, uno tutto italiano? Siamo o non siamo un popolo di creativi!!!
Ogni nazione ha le sue particolarità, le sue caratteristiche per cui, come per gli abiti ci vuole un buon sarto che ne confezioni uno che per misura, per stile, per forma, per colore ecc.. sia adeguato alla persona così, per le nostre italiche caratteristiche, se ne dovrà creare uno “all’italiana”: Esso dovrà essere sobrio, semplice, intelligibile, senza orpelli, senza possibilità di essere frainteso, efficace come la pietra che Davide scagliò sulla fronte di Golia, come il sasso lanciato da Balilla. Lo si pensi con queste caratteristiche e l’Italia avrà il motore adatto per partire e magari guadagnare il tempo perduto.
Quando Beppe Grillo ed i Trecentomila firmano il documento di “Parlamento Pulito” esprimono sì una necessità, ripeto sacrosanta, ma spero che siano anche consapevoli che si può essere “incensurati” formalmente, ma inclini, non per natura, ma per cultura a seguire la via della sopraffazione verso l’altro per utile di parte (leggi di partito) o personale. Come a tutti è noto non si può fare il processo all’intenzione, ma si possono e si devono valutare con il bilancino dell’orefice le persone a cui affidare l’Amministrazione della cosa pubblica.
Le persone che inclinano “nella maniera di cui sopra”, purtroppo, sono i più.
Eletti con un sistema balordo si mostrano da subito per quelli che realmente sono a partire dai Consigli Comunali, Provinciali e Regionali per finire poi sui dorati scranni di Camera e di Senato Il vigente sistema elettorale ha sì dato ossigeno e vitalità ai “partiti politici” ma questi non sono più quelli di una volta avendo assunto nel frattempo un carattere quasi privato, di clan, di paranza dove i più intraprendenti e spregiudicati, a partire sempre dagli Enti locali, riescono ad occupare i posti di potere in barba a qualsiasi principio di democrazia così come noi vorremmo che fosse. E per questo poi sia a Sinistra che a Destra si cerca di correre ai ripari con proposte varie di unificazioni e matrimoni di interesse tra consanguinei pensando che in questo modo si possa rimediare in qualche modo alla ingovernabilità della Nazione. Essi vogliono curare l’estetica della pianta e non si accorgono che la malattia sta nelle radici. E con questo si costringe Beppe Grillo a scendere in piazza a fare il “Pulcinella” e a scomodare Don Pippo “Calogero” Baudo che si vanta di averlo scoperto e che si preoccupa, ora, perché quest’ultimo nella sua intrapresa “si potrebbe far male”.



Dott. Francesco Raimondo
 
 
Your browser doesn't support java or java is not enabled!
Pagina 3 di 3 -
<< Prima Pagina  < Indietro  1   2   3  

ID: 7084  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.it  - Data: giovedì 13 settembre 2007 Ore: 15:49

V-day after
(Il giorno dopo il Vaffanculo-dai di Bologna)

I nostri dipendenti (i politici) N.d.r.) stanno mettendo altra legna sul fuoco per scaldare la pentola a pressione Italia. Se Rai e Unipol sono la prima risposta del dopo V-day, aspetto con terrore le prossime. Marco Travaglio reduce dalla standing ovation di Piazza Maggiore mi scrive una lettera che mi getta nello sconforto.


Nella foto a lato: Marco Travaglio, una delle maggiori "bocche della verità" italiane.
Scrisse il libro "L'odore dei soldi".

"Caro Beppe,
sono trascorsi pochissimi giorni dal V-day, e già bisognerebbe organizzarne un altro. Visto che la nostra classe politica, forse per la sua giovanissima età media, ha i riflessi pronti, la sua reazione allo tsunami di sabato è stata immediata. Veltroni e Prodi hanno piazzato Fabiano Fabiani, un giovanotto di 77 anni, nel consiglio d'amministrazione della Rai al posto del famoso berlusclone Angelo Maria Petroni. Lottizzavano gli altri, ora lottizzano loro: è il bipolarismo.
Fassino, segretario di un partito ormai disciolto, onde evitare di finire sulle panchine dei giardinetti, ha chiesto a Prodi un bel rimpasto di governo per aggiungere un ministero, possibilmente per sé (richiesta che persino Prodi ha giudicato irricevibile, osservando che il suo governo, formato da 103 membri fra ministri, viceministri e sottosegretari, è già il più bulimico della storia repubblicana e andrebbe semmai un tantino ridotto). Intanto D'Alema e Fassino, sempre per rispondere all'appello della piazza per una giustizia uguale per tutti, si autoassolvono con due "memorie" smemorate sul caso Unipol, chiedendo di fatto alla giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera di respingere al mittente la richiesta del gip Clementina Forleo di autorizzare l'uso giudiziario delle loro telefonate con i furbetti del quartierino: quelle che dimostrano la loro partecipazione alla scalata della Bnl da parte dell'Unipol. I due sostengono di non aver commesso alcun reato, il che rientra nel loro legittimo diritto di difesa. Ma poi si allargano un po', sostenendo che i reati li ha commessi la Forleo con un'ordinanza "illegittima", perché ha scritto che D'Alema e il suo fido senatore Latorre hanno commesso aggiotaggio e insider trading senza che la Procura avesse iscritto nessuno dei due sul registro degli indagati: dunque, se sui due non c'è un'inchiesta, non si vede perché autorizzare l'uso delle loro telefonate. Ma che spiritosi: la legge Boato del 2003 stabilisce che le telefonate intercettate in cui compare la voce di un parlamentare non possono essere usate dai giudici senza il permesso del Parlamento. Dunque la Procura di Milano non poteva indagare i due parlamentari Ds in base a telefonate che, non ancora autorizzate, è come se non esistessero. Per indagarli, ha bisogno di quell'autorizzazione. Ora D'Alema risponde che l'autorizzazione non va data perché lui non è indagato. Il ragionamento (si fa per dire) ricorda un famoso romanzo umoristico, "Comma 22", in cui un pilota dell'aeronautica militare si finge pazzo per chiedere l'esonero dai voli di guerra; ma il medico gli spiega che solo i pazzi effettuano i voli di guerra, dunque lui, essendo pazzo, è adattissimo a quelle missioni.
Ps: Tra i difensori di D'Alema compare anche l'avvocato Guido Rossi, lo stesso che, portando alla Procura di Milano una denuncia della banca olandese Abn Amro contro Fiorani, diede l'avvio all'inchiesta sulle scalate.Ora difende un "indagabile" in quell'inchiesta. Il suo caso ricorda un po' quello dell'avvocato Taormina, che chiese l'arresto della signora Franzoni per il delitto di Cogne, poi ne divenne il difensore e chiese l'arresto dei giudici che l'avevano arrestata. O il Rossi che difende D'Alema è Taormina travestito?"

Marco Travaglio



A cura di Luigi Mari


ID: 7081  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.it  - Data: giovedì 13 settembre 2007 Ore: 12:18

La giustizia con la pancia piena
La GIUSTIZIA vista con la pancia piena non è la stessa di quella vista con la pancia vuota. E non mi riferisco a Te, Ciccio Raimondo, che sei un lavoratore, un professionista e un uomo di cultura impegnato per il sociale.
Noi a Napoli diciamo: "'O sazio nun cunosce 'o riune". Ciascuno giudica secondo la propria posizione sociale. Ricordo un amico sfegatato di sinistra che divenne di destra dopo una vincita congrua al totocalcio. Il male non sta nelle ideologie pensate a freddo perché esse devono tutte piacere al popolo anche per demagogia, ma nell'individuo egoista ed egotista allo scopo di esorcizzare la propria impotenza contro la fninbilità umana.
Non esiste antipolitica. Il vivere insieme è già politica. Anche se Grillo agisse per fini politici questo non toglierebbe nulla alle sue "prediche" CONTRO TUTTI destra e sinistra che si arrogano il dititto di sopraffare e prevaricare il popolo (specie quello indifeso e che non arriva alla fine del mese).
Grillo non ha né ragione né torto e nello stesso tempo li ha tutti e due. L'ha detto egli stesso io sono solo il detonatore di una polveriera. Grillo è una telecamera che riprende e trasmette. Non c'è nulla di suo. E' lo specchio della cronaca che sta sotto gli occhi di tutti.
Grillo è un anti-media come Francione è un anti-arte. I media insabbiano e Grillo scoperchia. Il fine gustifica i mezzi. I Masanielli, le De Fonseca, i Giordano Bruno, i Luther King possono anche finire uccisi per ideali, ma fanno la VERA opposizione allo strapotere non quello finto di chi patteggia per il popolo solo a parole.



Luigi Mari


ID: 7080  Intervento da: francesco raimondo  - Email: ciccioraimondo@fastwebnet.it  - Data: giovedì 13 settembre 2007 Ore: 07:36


Agli amici della redazione dico che li ringrazio anche per la grafica che curano nel presentare gli scritti. Però sarebbe meglio che agli stessi si ponesse maggiore attenzione per evitare che dagli interventi gli astanti telematici siano, come dire, disorientati e che la loro attenzione sia posta altrove rispetto all’argomento trattato. Mi sembra molto chiaro che la mia simpatia ed il mio apprezzamento per l’azione “civile” del comico genovese si possa intravedere nello scritto. Non sono d’accordo che l’azione del comico sia una specie di satira, un prodotto artistico in assenza della quale “i corrotti continuerebbero a delinquere sempre di più” Qui ci troviamo di fronte ad una vera azione politica condotta con la simpatica forza comica che è una delle doti dell’uomo di spettacolo Beppe Grillo. Nell’occasione egli non sta su un palcoscenico e sta interpretando un ruolo, un personaggio. Qui è il cittadino Grillo, che come mestiere ha fatto o fa il’attore comico ma che nella circostanza, credo uomo di cultura di sinistra, mette a disposizione di tutti la sua faccia, il suo corpo, la sua voce per una finalità di raggiungere e che per il momento è un obiettivo squisitamente politico e cioè il: “Parlamento Pulito”. Io sono tra quei Trecentomila che hanno ritenuto e ritengono valida l’aspirazione ad avere nel Parlamento nazionale persone oneste e valide e, a scendere, poter vedere alle Regioni, alle Provincie e soprattutto nei Consigli Comunali la presenza di persone delegate a stare in quei posti, perché riconosciuti validi, capaci e soprattutto di specchiata onestà ed amanti del BENE COMUNE e non del proprio o della parte a cui appartengono ed eletti con un sistema VERAMENTE democratico e non come quello che usiamo ,causa di tutte le disfunzioni che lamentiamo.
Non a caso è di oggi l’intervento del Presidente della Banca d’Italia che nella sua analisi economica ha sostenuto che il Sud è in ritardo rispetto al Nord pur avendo delle potenzialità superiori. Il Nord geograficamente è nell’Europa, il Nord politicamente ha prodotto la Lega, il Nord economicamente è stato favorito dalla caduta della cortina di ferro per cui quelle Regioni del Nord Est, fino a pochi anni addietro ritenute depresse, sono diventate, aperte su quel lato, da un giorno all’altro, vie di comunicazione con quella parte dell’Europa dell’est e sono sbocciate economicamente e politicamente come avviene per i deserti dopo le grandi piogge. A nord infine vi è stato, piaccia o non piaccia, il fenomeno politico di Forza Italia.
I nuovi politici del Sud che cazzo hanno prodotto?Niente! Il Nostro meridione è fermo sotto il giogo della criminalità organizzata in “Sistema” e sotto quello di una elite politica velleitaria che vive alla giornata alle spalle dei più.
L’Arte ed il Potere se uniti in un’azione armonica hanno prodotto e producono le grandi realizzazioni che solo fanno onore all’Umanità. Non devo fare esempi ve ne sono infiniti che ciascuno potrà verificare riguardando alla Storia di qualsiasi civiltà e di ogni tempo a partire dall’età della pietra. Tornando al Vaffa di Grillo
riporto qui di seguito in sintesi le riflessioni di Giancarlo Fini pubblicate oggi sul Corriere della Sera: L'intervento davanti ai dirigenti territoriali di AN.

Nella foto a lato: Giancarlo Fini

Fini ai suoi: «Attenzione a Grillo»
«Il V-day è la punta di un iceberg. Attenti ai sprechi o saremo travolti». E il comico torna a farsi vivo sul web
ROMA - «Beppe Grillo è la punta di un iceberg, di una protesta che monta e da cui rischiamo di essere travolti. Quindi, dobbiamo agire in anticipo: aggredire la cattiva politica dei privilegi e degli sprechi con un risposta netta, senza eccessive prudenze. Dobbiamo incarnare la buona politica». Il leader di An Gianfranco Fini parla davanti ai dirigenti territoriali del partito, riuniti a Roma per mettere a punto l'organizzazione della manifestazione indetta contro il governo Prodi per il prossimo 13 ottobre sui temi di tasse e sicurezza, e li ammonisce: «Attenti, quindi, nelle vostre realtà locali. Attenti ad essere favorevoli all'aumento del numero dei consiglieri, alla presenza di politici nelle municipalizzate. Attenti a tutti quei provvedimenti che sono cattiva politica». COSTI DELLA POLITICA - Fini parla per poco meno di un'ora e, affrontando il tema dei costi della politica, aggiunge ancora: «Non voglio enfatizzare il fenomeno Beppe Grillo, ma il suo successo è lo specchio di un diffuso sentimento di rifiuto verso il sistema. Oggi- spiega- c'è un vero e proprio fenomeno di rigetto contro la partitocrazia. Noi, per primi, dobbiamo dimostrare cosa vuol dire fare buona politica».
E questo è quanto.


Dott. Francesco Raimondo



ID: 7074  Intervento da: salvatore argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it  - Data: mercoledì 12 settembre 2007 Ore: 10:23

Beati gli artisti che pensano di sostituirsi ai politici corrotti!
(Già lo fecero una volta, con nani e ballerini).

Beati i neo-politologi che teorizzano una classe dominante senza corrotti e corruttori.
(Da quale paese verranno?)

Beati gli anti-artisti nella loro ideologia riformatrice!
(Ma io nunn aggio capito na mazza!).

Viati a vvuie ca tenite FEDE!

Ing. Salvatore argenziano
della redazione


ID: 7073  Intervento da: Gennaro Francione  - Email: azuz@inwind.it  - Data: mercoledì 12 settembre 2007 Ore: 07:58

ANTIARTE 2000 AL POTERE. SCACCO AL RE AL MUSEO DI CINEMA DI ROMA.

Ho cominciato subito a parlare di attacchi al potere da parte degli artisti.

L'ho fatto con un antiartista ante litteram: Géorges Méliès, il vero misconosciuto inventore del cinema fantastico. Egli attaccò i distributori-squali che prima lo innalzarono alle stelle poi lo gettarono sul lastrico, costriugendolo a vendere caramelle per i bambini fuori dalla stazione di Montmartre.

Nella foto il link GENNARO FRANCIONE giudice drammaturgo MOVIMENTO UTOPIST-A(MU): IL GIOCO DELL'ANTIPOLITICA IN RETE

L'ho fatto prima della tavola rotonda che chiudeva la XIX settimana del Cinema Muto presentando la biografia romanzata di Georges da me scritta ed edita, metaforizzata nel diabolico La Lanterna di Mephisto, in occasione della trasmissione di alcuni film di Méliès connessi al libro come Voyage dans la Lune, La Lanterne Magique, Le Mélomane, Le royame des fées, Le tonnère de Jupiter.

La sala era piena. Non ho mai visto tanta gente ai convegni del museo. C'erano giovani e anziani; uomini d'arte e non. Soprattutto godevo degli amici antiartisti di rete come Reno Bromuro e Andrea Giannasi della rivista Prospektiva "i cui occhi fotografavano ogni più piccolo particolare, con l'aria del giornalista navigato, ma lo sguardo del bambino avvinto dalla bellezza; nel nostro caso l'arte"(Reno Bromuro).

Dopo le proiezioni e commenti, al convegno finale, riprendendo spunti polemici dall'attrice Maria Denis, sono partito all'attacco sparato della lercia cultura piramidale italiana, immaginando una nuova cultura sferica urlando in fundis: "Basta delegare agli altri! Evviva l'antipolitica. Evviva gli artisti al potere!". In ciò mi sono trovato immediatamente sostenuto dal battagliero poeta, regista, attore Reno Bromuro che lanciava ulteriori strali contro il sistema editoriale italiano e alla fine dallo stesso inventore del Museo Josè Pantieri, che lamentava l'assoluta indigenza del suo museo, connessa alla cattiva distribuzione di danaro pubblico rispetto a strutture similari. "Chi tanto e chi niente!" si dice a Napoli - ma anche altrove - a sottolineare, dico io, la vera essenza dello stato democratico in cui sopravviviamo.

Antiarte. Era cominciato tutto per gioco...

Un giorno dell'ultimo gennaio del '99 la Banca del Tempo mi fa conoscere il poeta e regista Stefano Loconte che, oltre a mettere in scena una mia pièce(Il negozio dei robot) mi rivelò di avere in mente un vecchio progetto di creare un'associazione di artisti liberi. Ma da dove cominciare?

La mia Scatola Cinese ce l'avevo a portata di mano. Tirai fuori il MANIFESTO dell'"IPERTRANSAVANGUARDIA DEL MEDIOEVO ATOMICO" che avevo pubblicato su rivista alternativa Dismisura(Anno XXV, n° 115-117 gennaio 1997, p. 108, un accenno lo trovate anche in rete) e il gioco era fatto.

I due bambini entusiasti si gettarono sul cubo istoriato con farfalle e, mentre Stefano dal manifesto tirava fuori la magica parola ANTIARTE 2000, al gruppetto si univano illustri antiartisti italiani e stranieri(spesso tanto ignoti al grosso pubblico quanto forti) come lo scrittore anarchico greco Raul Karelia, autore del De Merda(ed. Scipioni, giugno 2000... fresco fresco) e il poeta albanese Visar Zhiti, condannato ai lavori forzati per le sue poesie.

Ora c'è chi sta vagheggiando un sogno politico. E' il massimo dell'Antiarte: dare la scalata al potere per gestire finalmente gli artisti in prima persona i media dell'Arte, sottraendoli ai gruppi mercantili che al vertice della piramide portano sempre le stesse facce e neppure i più validi.

L'Arte mondiale reale è almeno di vent'anni più avanti di quella che vediamo sulle riviste, sui giornali anche specializzati, in Tv. Qualcosa s'intravede in Internet dove è c'è più possibilità che anche la cantina informatica più sordida riesca in qualche modo ad avere uno spiraglio di luce.

C'è chi obietta che l'Arte al Potere è un fallimento in nuce. Ci hanno provato i marinettiani col Partito Futurista e sono stati letteralmente mangiati da Mussolini. Ci hanno provato i surrealisti di Bréton al grido "L'immagination au pouvoir" sciogliendosi per diatribe interne come neve al sole.

Va bene, la storia è questa. Ma prima o poi gli artisti ci riusciranno. Perché non ci proviamo noi? Nel fondo l'esperimento degli artisti al potere non è stato mai veramente fatto, a parte quei tentativi, autentici approcci incoativi, velleitari, naufragati alla fine miseramente.

Basta. Antiartisti di tutto il mondo unitevi!

Era cominciato tutto per gioco... E il gioco continua. L'Arte che vuole conquistare il potere lo fa comunque per gioco.

Grazie Stefano, grazie Reno, grazie fratelli e sorelle care. Al grido di “Vota Antonio! Vota Antonio!” unitevi a noi bambini e divertiamoci con le Leve del Comando che non comanderanno più un emerita mazza!


GENNARO FRANCIONE - giudice drammaturgo
MOVIMENTO UTOPIST-A(MU): IL GIOCO DELL'ANTIPOLITICA IN RETE


ID: 7071  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: mercoledì 12 settembre 2007 Ore: 00:02

Ciao Dott. Raimondo,
anche Tu hai le Tue ragioni valide, il Tuo discorso fila, non cìè dubbio, non bisogna negare, però, che se i "grilli" non esistessero la vera satira non ci sarebbe e i corrotti continuerebbero a delinquere sempre di più. Comico, politico, satiro o antipolitico, ben vengano le grida di giustizia. Qualcun altro saprebbe fare meglio?

Siamo al caso Grillo, lo chok Grillo. Tutti i media nazionali ed esteri parlano di lui.
Grillo dice: "Se c'è successo in questa cosa non è mio, ma degli stessi corrotti, io sono solo il detonatore".

Il blog più famoso dìItalia:

www.beppegrillo.it/

"La settimana", centinaia di numeri di giornali in pdf di tutte le denunce ai malfatti:

www.beppegrillo.it/magazine.php

Libro dossier:

grillorama.beppegrillo.it/battaglie

Chi fa i nomi non è qualunquista.
Non esiste l'antipolitica, il vivere insieme è già politica.

Migliaia di filmati Youtube di Beppe Grillo, con una media di tremila visite cadauno. Certamente è l'uomo più seguito d'Italia. Vedi:

http://it.youtube.com/results?search_type=search_videos&search_query=beppe%20grillo&search_sort=relevance&search_category=0&search=Search&v=&uploaded=&page=4


A cura della redazione


Your browser doesn't support java or java is not enabled!
Pagina 3 di 3 - << Prima Pagina  < Indietro  1   2   3  

Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

 Ogni risposta fa saltare la discussione al primo posto nella prima pagina indice del forum. L'ultima risposta inviata, inoltre, che è la seconda in alto a questa pagina "leggi", aggiorna sempre pure data e ora della discussione (cioè il messaggio principale),
pur se vecchio.

T O R R E S I T A'

Autore unico e web-master Luigi Mari

TORRESAGGINE