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Argomento presente: « L'AMICIZIA? PEGGIO CON INTERNET! » | ||||||||||||||||||||||||||||
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ID: 16288 Intervento
da:
la redazione
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
mercoledì 5 marzo 2014 Ore: 22:24
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ID: 12948 Intervento
da:
cristofaro cingolo
- Email:
cris1948@fastwebnet.it
- Data:
martedì 20 aprile 2010 Ore: 22:36
Ci sono tante cose brutte, di cui ci circondiamo: a cosa serve: astio, invidia, inimicizia. Perché Non viviamo quel poco di vita che Dio ci ha donato, amandoci come Lui ci ha insegnato? Cari amici, il tempo passa e noi siamo debitori al tempo di essersi concesso senza chiederci più di quanto la natura è disposta a darci. L'amore è un dono che ci viene offerto ad ampie mani. Pensiamo che non siamo eterni e facciamo sii che internet ed altri mezzi divulgativi non incidano sulle nostre misere e gratuiti aspettative. Un saluto alla comunità. Cristofaro |
ID: 11496 Intervento
da:
Penza Francesco
- Email:
francopenza@interfree.it
- Data:
domenica 14 giugno 2009 Ore: 14:58
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ID: 10084 Intervento
da:
la redazione
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
venerdì 2 gennaio 2009 Ore: 22:03
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ID: 9599 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
domenica 19 ottobre 2008 Ore: 17:36
Caro Cosimo, non sto qui, ora, a redigere pagelle. Il tuo discorso scopre in gran parte la tua realtà vissuta, interpretata naturalmente secondo la tua logica. Meriti tutta la comprensione umana possibile. La speranza nella fede è una immensa risorsa. Pensa all'aridità interiore dei cosiddetti atei, cioè quegli ostinati che credono di essere superiori al mistero della vita e della morte e all'immensità dell'universo imperscrutabile. L'amicizia in quattro parole, secondo la logica comune, significa il legame affettuoso fra due o più persone, nato dalla consuetudine e da affinità di sentimento, tenuto saldo da una reciproca stima e considerazione. Una vita sofferta può favorire l'amicizia, come accade nel Tuo caso, ma può anche precluderla come in altri casi. Per le persone di sani sentimenti di altruismo, di equilibrio l'amicizia è possibile. Le persone con le stampelle dell'ambizione, della sedicenza, della megalomania, vivono troppo soggetti all'eliocentrismo personale per poter scambiare sani sentimenti fini a se stessi, ed in questi casi si può parlare di rapporti, di cameratismo, di complicità, in ultima analisi di affinità, mai di amicizia. I miei non sono sermoni perché non mi escludo dalle debolezze e dai difetti umani, non mi sento peggiore, ma soprattutto non mi sento migliore degli altri, forse diverso nel bene e nel male. Un esempio di questa realtà si evince dagli albori di questo forum. Una sorta di quadrumvitrato si è sfasciato inesorabilmente. L'avevo previsto, con amarezza e dispiacere. Che Dio Ti benedica e Ti assista sempre insieme alla Tua famiglia Luigi Mari
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ID: 9598 Intervento
da:
Cosimo CANFORA
- Email:
cosimoblanc@hotmail.fr
- Data:
domenica 19 ottobre 2008 Ore: 14:40
Caro Luigi, ecco: scelgo la mia amicizia, come invita a fare la canzone di quest' argomento. Il tuo modo, Luigi, di ascoltare e rispondere all' amico tuo che mi considero, ne fa parte. CERCO di vivere secondo la logica della giustizia, dell' amore e della fratellanza che tu citi, e... è vero che a volte mi fa soffrire di una sofferenza inespressa perché si sa incompresa. Non sono un Santo, e tantomeno mi sento di esserlo, ma da quando ho avuto la sensazione di ricevere la sofferenza di mio padre, perché gliel' avevo chiesta, ché in fin di vita e "cull' osse a' fore" soffriva il martirio, per continuare, con la sua presenza, ad aiutare i suoi cari, la mia vita ha preso un' altro cammino. Adesso mi dico: "Forse con mio padre mi sono comportato da amico, oltre che figlio..." Ritornato in Francia, il morbo mi stava uccidendo. Ed è grazie alla preghiera individuale ed all' Eucarestia, nonché alle medicine classiche, che pero' alleviavano soltanto le sofferenze fisiche (cortisone), che Gesù mi ha rimesso in piedi, per il bene dei miei "Cari". Qui mi dicono: "Sei tu che ti sei rimesso in piedi"! Si. Ma senza il suo Aiuto Misericordioso, e il Suo Corpo Divino che ci ha offerto DA VIVO (non dimentichiamolo), io me ne stavo andando fra atroci sofferenze... Quelle che avevo chiesto al mio papà. Allora, un po', credo che sia morto grazie anche a me, visto che era il dolore che lo teneva in vita (si fa per dire). -Papà, dammi il tuo male!- gli chiesi quel pomeriggio, stendendomi accanto a lui. E quella sua carezza, dopo avergli chiesto perdono per il male che in passato avevo potuto involontariamente procurargli, quella sua carezza è qui, nel mio cuore e mi dice: -Non ti preoccupare... Verrà il momento tuo in cui vivrai felice anche tu. Sempre. Ad ogni istante della tua vera vita!- - Forse in Paradiso-, dico io, visto che questa Valle di Lacrime sta soccombendo all' individualismo ad oltranza, per il benessere, per la crescita, per la Torre di Babele che puntualmente ricostruiamo e che puntualmente ci disperde. Il timor di Dio, che fa parte del mio umile mosaico evolutivo e dell' autocostruzione pre-puberale, è scomparso. Oggi ci dicono di adorare un Dio che è solo Misericordia Divina, che accetta e perdona tutto. Anche la mancanza di rispetto nei Suoi confronti e nei confronti di chi e di cosa Lo rappresenta. Ed è a questo che provo più pena ad adeguarmi. Ma forse è proprio e solo perché non mi sento tanto bene... Canfora Cosimo
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