Ricordi del bere e mangiare di un torrese Pag. 1 | ||
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abbagnä(re):Bagnare. Nfonnere, nzuppa', spugna'. Il pane che restava del giorno o di giorni prima, u ppane tuosto, u ppane sereticcio, si mangiava abbagnato, spugnato in acqua. abbampä(re):Avvampare, ardere, fiammeggiare. Tutta vruoccole e cciance, e la faccella parea nfra lo sodore cchiù abbampata. Havea no riso a ll’uocchie, la scrofella, che la lossuria nce tenea adacquata (Gabriele Fasano. Lo Tasso Napoletano). abb(e)rm(e)cä(re):Inverminire, bacarsi. etim. Dal latino "vermis", verme, con la trasformazione -v/b-. abbràmma:Assillo. Fame. Tu lieve da l'abbramma li Mangiune, tu l'Allancate sàtore e le sbramme; li Poverielle lieve da la famme, ed inchie a tutte quante li voccune (Sgruttendio. Li spanfe de la foglia). Ora vedimmo si sta vota nzerto Co fare st'arte nova A fare na magnata O m'ha figliato mamma Proprio sotto la Stella de l'abbramma. (R. De Simone. La Cantata dei Pastori, da A. Perrucci). abbruscä(re):Rosolare. Arruscare. Ottimi i maccheroni avanzati e poi abbruscati in padella. etim. Latino "brusicare". abbrustuli(re):Abbrustolire, tostare. etim. Latino "brustulare". Brustulaturo r'u ccafè. abbuccät(o):Si dice di vino che tende al dolce, abboccato. abbuffä(re):Gonfiare. Abbuttare. Ntufare, nturzare. etim. Latino "abundans flare", soffiare forte. Altra ipotesi da "buffa", rospo. ... pocca, avenno viste tanta noste fatiche fute ‘n fummo e a besenterio, nce abbotta tale guallera (parlanno co’ leverenzia) ... ... di’ ca pò fa’ pastune lo pasticciero si no’ l’aiute tu a farele ‘ntorzare? ... Di’ ca no chianchiero pò scorteca’ no crastato, si tu ’primmo no’ lo faie abbottare, ... (G.B. Basile. Introduzione alla Vajasseide di G.C. Cortese). Fa 'o nobbele, 'o sbruffone e po' s'abbotta 'e pulenta, fasule e baccalà. (Ferdinando Russo. Sunettiata). Ma nt’a tanta miseria ce steva pure chi s’abbuffava. Chilli ca facevano u cuntrabbanno e chilli ca arrubbavano î mericani.... ..... Ascevano a nt’a cantina nturzati ‘i vino e maccaruni,... (S. A. Storie Torresi). acalä(re):Mettere giù, calare. Acala' a pasta. Signò, acalate u panaro! Il venditore con la carrettella serviva le signore al balcone. L'acquisto col panariello era riservato al verdummaro o pisciavino di fiducia. àcc(io):Sedano. Pianta erbacea biennale (Ombrellifera, Apium graveolens). Alaccia, laccio. etim. Latino "apium".
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e nce 'o tengo io pure 'a jaccio (N.C.C.P. Tammurriata Alli Uno). acconciatiàn(e):Conciatiane. Artigiano ambulante accunciatore, aggiustatore, di tiani, piatti ed ombrelli. conciambrelle. accuppatura:Il meglio, la parte superiore della spasella di pesci e del cesto della frutta, per l’ingannevole presentazione. Da ncoppa, sopra. ... e l’accoppatura de le tennerumme, ... (G. B. Basile. Lo cunto de li cunti. La vecchia Scorticata). accupput(o):Fondo. Piatto accupputo: u piatto p'a menesta e p'i maccaruni. etim. Latino "cuppa", tino. ac(e)tèra:Ampolla per acito e uoglio. ac(e)tusèlla:Acqua acidula delle fonti di Castiellammare. aciév(e)r(o):Acerbo. Puonteco. acquaiôl(o):Venditore di bibite. Uno dei quattro chioschi di mmiezaparrocchia, quello di fronte al campanaro, era u banco 'i ll'acquaiuolo. La finestrella aperta per il sevizio era adornata di mummarelle e nzerte di limoni. Per dire che una domanda è inutile, con risposta prevedibile, si cita il detto: Acquaio', l'acqua è fresca? Manc'a neve. Acqua r'a funtana: L'acqua delle cento fontane di Torre. Le cento fontane erano alimentate dal fiume sotterraneo Dragone. Oggi sono secche e abbandonate. Con cento cannole disseccate per insensata e colpevole incuria e persistente disamore della memoria, tra zoccole e muntoni di munnezza oggi si disgrega e si spegne l’ultima testimonianza dell’antica fiumara sepolta da secoli un dì vitale per la sete e per l’industria del casale della Torre (S. A. Una Famiglia di pescatori di Corallo). Acqua zuffregna, acqua zurfegna: Acqua sulfurea, dal sapore acidulo e odore di acido solfridico. Praticamente puzzava di uova marce. ...Priesto l'acqua, che si porti. Acqua? E boglio acqua zorfegna. (G. B. Lorenzi. 1700. L'Idolo Cinese). Acquaferrata: Acqua ferruginosa. Quando andavamo a giocare a pallacanestro a Napoli, alla palestra dei Cavalli di Bronzo, facevamo il pieno di acqua ferrata da una fontanella che si trovava nel cortile, all'ingresso della palestra. Quando c'erano partite con pubblico pagante, il bar chiudeva la fontanella, per non avere concorrenza sleale. Qui non s'usa. Acqua ferrata. non si trova. Nce vo' vino... (G. B. Lorenzi. 1700. L'Idolo Cinese). Acquaellimone: Bibita dissetante e pariante. L'aggiunta di bicarbonato provocava un vulcano di effervescenza. La conseguenza era una sonora eruttazione, presunto sintomo di buona digestione. Acqua 'i senzo. Seltz. Acqua 'i Castiellammare, le acque curative delle Terme di Castellammare. Acqua r'a Maronna, leggera e di lunga conservazione, Acqua acetusella, leggermente acidula. Acqua assuluta: Acqua semplice. Acqua 'i serino. L'acqua delle sorgenti del Serino che alimenta l'acquedotto campano. L’urdema vota urdinaji l’accommeto r’u quartino nuosto e nce purtaji l’acqua ‘i serino pecchè primma tenévamo sulo u puzzo r’acqua surgiva e a piscinella cu ll’acqua ca chiuveva ‘a coppa all’asteco, bona sulo p’a culata. (S. A. Storie Torresi). Urgiata: Orzata. Spuma: Bevanda gassata dolciastra. Una cocacola autoctona. Tra le acque da tavola prodotte in casa con le cartelle, le bustine, ricordo l'Idrolitina, l'Idriz, l'Aranciosina. Quest'ultima si preparava con la cartella e una capsula gommosa contenente l'essenza di arancia. acquapazzaTipico modo di preparazione del pesce in acqua salata, condita e profumata con pomodoro, aglio, origano, prezzemolo, peperoncino, pepe, sale e olio. acquavitär(o):Venditore ambulante di liquori e alcol. Droghiere, speziale. I liquori che porta l'acquavitaro sono: a centerbe, u rrumm, l'annese, a sammuchella, u nnucillo. La misura è a presa. |