Ricordi del bere e mangiare di un torrese Pag. 15 | ||
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falanghìna:Vino bianco dei Campi Flegrei. Uva a buccia bianca da vino, detta pure San Nicola. Plinio cita il vinum albicum phalanginum, detto così per la particolare coltivazione su pertiche per sostegno, le phalangae. Questa tecnica è detta a sostegno morto ed è diversa dalle alberate o vite maritata. Il vitigno falanghina è tra i pochi vitigni sopravvissuti alla fillossera, l'insetto degli afididi (Phylloxera vastatrix), originario dell'America che nella seconda metà dell'ottocento invase e distrusse i vitigni europei. Oggi è possibile coltivare il vitigno falanghina a piede franco, cioè senza ibridarlo su portainnesti americani, gli unici esenti dall'attacco della fillossera.
Aglianeca vevimmo e falanghina, (S. A. Grammatica). falèrn(o):Varrone Reatino (De re rustica) giudica il Falerno il vino migliore e così Virgilio. Plinio gli assegna il secondo posto, dopo il Cecubo. Il Falerno era un vino a lunga conservazione e nella cena di Trimalcione fu servito un falerno centenario. "preferisco annusare una coppa vuota di Falerno piuttosto che bere altro vino..." (Marziale). "Oh bel soldatino, qui si beve per un asse; con due si beve meglio; con quattro ti dò il Falerno." (Valeria Edone, locandiera pompeiana). famm(e):Fame. Abbramma. Proverbiale quella di Pulecenella. A famme e a paura nun se ponno annasconnere. far(e)nèlla:Farina di granturco. Polenta. Pietanza tipo semolino fatta con farina di granurinio, molto in voga negli ultimi anni della guerra e nell'immediato dopoguerra, in sostituzione della pasta. prima della guerra era i pastone per le galline. Farenella e cavirisciuri, farenella e patane, farenella e cucozza, farenella e....ll'anema 'i chi t'è .... Cicerenella tenea na gallina faceva ll'ova de sera e matina, l'avea mparata a magnà farenella chesta è 'a gallina de Cicerenella. (Cicerenella). Mpastàvamo farenella e patane scarfate pe fa’ i ppagnuttelle e Tatonno, u sicondo ca teneva rieci anni, i ghieva a ppurta' nt’u furno ‘i Ndulino, abbasciasangiuseppe. (S. A. Storie Torresi). Faro Rosso:Ristorante sottufronte , di fronte alla banchina, una volta dello Spavaro. In seguito ristorante Paudice. fasulara:Varietà di vongola bivalva, di grosse dimensioni e di colore bruno rossiccio. / Erba medicinale delle Papilionacee (Colutea arborescens), vescicaria. Po’ pesaie maiorana e fasolara, aruta, menta, canfora e cardille e n’erva, che non saccio, puro amara che se dace pe’ bocca a’ peccerille. (Giulio Cesare Cortese. Vajasseide). fasulìll(o):Fagiolino verde. fasul(o):Fagiolo. Pianta erbacea delle Papilionacee (Phaseolus vulgaris), originaria dell'America etim. Latino "phaseolus". Il fagiolo dall'occhio, pianta delle Papilionacee (Vigna sinensis varietà melanophthalmos), originaria dell'Africa e dell'Asia è il phaseolus dell'antichità classica, il fagiolo conosciuto dai latini. I cannellini, i fasuli c'a macchia, i fasuli gialli, fasuli lardari, fasuli quarantini, fasuli tabacchini, fasuli cu ll'uocchio, fasuli 'i Controne, fasuli 'i Villaricca, (quarantini o tondini, piccoli e tondeggianti) fasuli striati del vallo di Diano, fasulo tondino bianco del vallo di Diano. Fagioli freschi da sbucciare: Spullecarielli. Pasta e fasuli. Le ricette classiche napoletane e nazionali prevedono pasta e fasuli rossi, col pomodoro. Mio padre ne preparava un tipo in bianco, senza pomodoro, con molto origano e brodosi. Mia madre storceva la bocca in segno di disapprovazione per quel piatto fuori da ogni tradizione torrese ma a me piacevano molto. Credevo fosse una invenzione di mio padre finchè non mi capitò di comprare un libro sulla gastronomia casertana. Trovai quella ricetta e mi spiegai l'origine. I miei nonni paterni e mio padre erano di Santa Maria Capua Vetere. Fasuli e scarole. Fasuli alla maruzzara: Zuppa di fasuli con aglio, uoglio, alaccia, petrusino, vasenicola arecheta, cerasiello e pummarola. ... pe memoria de lo danno che me facistete puozze trovare sempre 'nante li fasule che me iettaste, e se faccia vero lo proverbio, Chi semmena fasule, le nasceno corna. (G. B. Basile. Lo Cunto de li cunti. La Palomma). fava:Fava. (Vicia faba, Leguminosa). Il seme della pianta contenuto nel frutto (baccello) che si mangia fresco o secco: Fave e caso, fave e supressata. Fave vuttulane e fave quarantine: due varietà delle fave di Miliscola. Per le fave secche ci sono diversi modi di preparazione: A zuppa 'i fave, fave ngongole, con le fave non sgusciate. Pasta e fave, con le fave sgusciate; per la pasta vermicielli spezzati. A favetta, con solo fave sgusciate; una purea da versare su fette di pane sereticcio e arruscato. Non deve mancare un filo lungo d'olio. Le fave secche abbrustulate si trovano nello spassatiempo, assieme a ciceri e semmienti. A varca cammina e a fava se coce. ... e fa pe tre tornise cinco ottave! Maie non se vede satoro de fave, ... (Sgruttendio. La Tiorba a taccone). E boglio spestellà ss’autre assassine, justo comme se fanno fave frante, voglio fa de le ccoiera marrocchine e cordovane, e dde le ddoppie addante (Gabriele Fasano. Lo Tasso Napoletano). Sempe 'a varca cammina e 'a fava volle, e tu, spurpato comm'a n'uosso 'e cane, rummane cu na vranca 'e mosche mmane!.. (Ferdinando Russo. 'O Luciano d''o rre).
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Mmiez' u campo chino 'i fave (La Gatta Cenerentola. De Simone). féch(e)t(o):Fegato. Fecatiélli: Pezzi di fegato di maiale avvolti nella rezza, ( membrana sierosa costituente l'involucro degli organi addominali), e cotti con pepe e lauro. Fegatini di pollame.
E
nu fecheto e nu fecheto (La Gatta Cenerentola. De Simone). fedelini:Pasta lunga sottile, non forata. Capellini. fèlla:Fetta. etim. Latino "offa", focaccia, nel diminutivo "offella". f(e)llàta:Affettato di salumi.
'na
fellata e 'na tagliata (N.C.C.P. Canto popolare d'Ischia). f(e)nucchiéll(o):Erba aromatica delle Ombrellifere (Myrrhis odorata). Semi di finocchietto selvatico. fésc(e)na:Paniere di vimini conico. Fuscella. etim. Latino "fiscina". f(e)sinèlla:Fesina. Vaso di terracotta vetrificato basso e largo per olio e nzogna. "... vide, figlio beneditto, ca drinto a chillo stipo c'è na fesina de certe 'mbroglie 'ntossecose: vi' che non te tentesse lo brutto peccato a toccarele, ca ce stennerisse li piedi". (G. B. Basile. Lo Cunto de li cunti. vardiello). f(e)stìn(o):Ricevimento di nozze, di battesimo e di feste in in genere.
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E quanno saranno feste e festine (La Gatta Cenerentola. De Simone). Jammo û ballo, jammo û festino (S. A. Grammatica). f(e)ttuccèlla:Pasta alimentare, fettuccine, tagliatella.
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