Subito dopo, più giù, e il largo con la
CHIESA DI S.MARIA
DI
COSTANTINOPOLI
E' questa la chiesa più importante per la storia torrese, essendo legata
alle vicende della nostra marineria. Fu fatta costruire come cappella
privata dalla famiglia padronale dei Carafa per accogliere la statua della
Madonna col Bambino portata a Torre, come si è detto, dal corsaro torrese
Andrea Maldacena. Con l’assenso del principe Nicola Maria Guzmàn fu
ceduta nel 1674 al Pio Monte dei Marinai.
Questo, fondato nel 1615 e allogato prima nella chiesa della Madonna delle
Grazie e poi in S. Croce, amministrato da tre padroni di barche e tre
pescatori che venivano eletti ogni anno, assistito spiritualmente da un
sacerdote stipendiato, più che una confraternita era un’associazione
con scopi religiosi e sociali e svolgeva una funzione molto importante
nella vita cittadina poiché s’incaricava dei contratti di lavoro, delle
paghe dei marinai e pescatori, della compravendita ed esportazione del
corallo, soccorreva i marinai bisognosi con l’opera dei medici, con
medicinali e vitto, riscattava col denaro quelli che venivano catturati
dai barbareschi durante le uscite per la pesca, dava un sussidio
giornaliero a quelli che erano vecchi e inabili, donava cinque doti ogni
anno a figlie di quelli che erano prossime a nozze, provvedeva alla messa
sociale e all’impartizione dei Sacramenti e infine alle esequie dei soci
che morivano e alle messe in loro suffragio.
Nel 1699 concorse anche al riscatto dell’Università, dal dominio
padronale, prestando la somma di mille ducati. Col contributo dei numerosi
soci la cappella fu, verso la fine di quello stesso secolo XVII, ampliata:
e trasformata in chiesa, abbellita di dorature alle pareti di marni
policromi, di pregevoli quadri su tela, di un organo, ultimandosi i 1avori
nel 1700.
Nell’eruzione del 1794 la lava ignea del Vesuvio, correndo verso il
mare, dopo aver distrutto S.Croce e danneggiato l’Assunta, non toccò la
chiesa di S. Maria che si trovava in posizione più. arretrata né il
borgo marinaro alle sue spalle. Dopo ciò vennero a mancare le rendite, ,
diminuì il numero dei soci per morte o emigrazione e il Pio Monte non
prosperò più come prima; ebbe vita sino alla fine del sec. XIX, poi in
conseguenza delle mutate condizioni dei tempi, si esaurì e cessò di
funzionare.
La chiesa, chiusa e in grave degrado ha all’interno una sola navata e
due cappelle per ogni lato, priva di cupola, conserva ancora 1’altare
maggiore ricco di marmi intarsiati, sul quale troneggia la citata statua
lignea dipinta a colori della Madonna seduta col Bambino che, divenuta
patrona dei marinai tiene in mano un significativo ramo di corallo.
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La Madonna dei Marinai
Ha alle pareti tracce dell’antica doratura (visibili sotto la sacrilega
imbiancatura), belle acquasantiere barocche di marmo con sculture
raffiguranti pescatori e barche, il pregevole organo.
Aveva tele nelle cappelle e presso l’ingresso, un ricco corredo di
arredi d’argento e di paramenti di seta del 1795, ex voto dipinti di
marinai che sono andati sciaguratamente dispersi. La chiesa soggetta
recentemente (1997-98) ad un restauro, attende per il futuro una degna
sistemazione. A cura del ”Botaract Club Torre del Greco-Comuni Vesuviani”
sono state recuperate e restaurate anche delle tele settecentesche delle
cappelle: Il martirio di S. Andrea; 1’Annunciazione di Maria; S.Antonio
che predica ai pesci; che ridona la vista a un cieco; S. Pietro che
predica; che visita S. Agata in carcere; che e liberato Dietro la chiesa
persiste una parte del quartiere di Vico a Maree della vecchia città, che
è rimasta indenne dopo l’eruzione del 1794:
essa ha vicoli stretti e case dotate di scale esterne e di archetti,
tipiche di certi paesi rivieraschi e isolani del mediterraneo.
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