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Un ringraziamento sincero al direttore de "Il Torrese" (Vincenzo Frulio e a Mariarosaria Picaro). Clicca il logo a destra. |
Correva
l’anno 2004 quando il settimanale “Il Torrese”, che con
professionalità e stima rappresento da otto anni, mi affidò la redazione
della pubblicazione “L’Imma-
colata
a Torre”. Che emozione fu per me. Parlavo di una delle festività
partico- larmente sentita nella mia famiglia come in tante altre della
nostra città. Una testimonianza di fede che solo chi sente scorrere nelle
vene puro sangue torrese ne può comprendere il significato. Cinque
edizioni per un totale di oltre diecimila copie distribuite gratuitamente
sul territorio cittadino, più di cinquecento foto pubblicate, testi
storici e pensieri teologici accompagnati dalla volontà di crescere e
promulgare sempre di più il significato e l’importanza di questa festa
che lega il popolo torrese alla Madre Gloriosa di Dio dal 1861. Una
pubblicazione che, come più volte ripetuto, non nasconde alcun scopo di
lucro, ma solo passione, amore e devozione. Voglio ringraziare di cuore
tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto
in particolar modo il settimanale “Il
Torrese” nelle vesti dell’editore nonché direttore Vincenzo
Frulio, unitamente a
Maria Rosaria Picaro per
la fiducia e l’interesse dimostrato; il parroco della Basilica di Santa
Croce Don Giosuè Lombardo, ed
il vice parroco Don Aniello
Gargiulo per la disponibilità offertami e a tutti
gli sponsor ed ai commercianti che hanno affiancato l’iniziativa.
Un grazie di vero cuore va rivolto soprattutto a colui che di queste
pubblicazioni n’è “l’anima”. La persona che più di tutte ci ha
creduto fin dalla prima edizione, un uomo di fede e di profonda devozione
per l’Immacolata che senza lucro, ma con amore si prodiga di anno in
anno per la realizzazione dell’opuscolo. È grazie a persone come Raimondo
Mennella che questa festività nasconde ancora un profondo spirito di
cristianità e l’orgoglio d’essere torrese. Michele Tuoro Carri in miniatura in mostra Con l'assegnazione del IV Memorial "Papa Giovanni Paolo II", l'U.C.O. Maria SS Assunta organizza la XV mostra dei Carri in Miniatura |
A
REGINA 2008 Sono le ore 4.00 del mattino quando al suon del campanile, simbolo di vittoria sulla furia devastatrice della natura, si riaprono le porte della Prepositura torrese. È l'otto dicembre…è il giorno ra'Mmaculata! Sono passate poche ore da quando il suono delle zampogne e delle ciaramelle hanno dato la buona notte a Maria che, come un'autentica regina sovrasta l'ingresso della Basilica sul carro trionfale. Ma questa è la notte più corta dell'anno per la città. Ricorre di nuovo il giorno in cui i torresi sono chiamati a sciogliere il loro secolare voto di gratitudine alla Vergine per aver salvato la città dalla furia del Vesuvio nell'eruzione del 1861. Nonostante l'ora, la Basilica è già piena di fedeli. Gli aromi dell'incenso sciolto nei turiboli ondeggiati a passo d'uomo e l'inno del Tota Pulchra riscalda i cuori dei presenti. È festa e lo si sente! I primi albori già mostrano un cielo limpido senza nuvole e come da rituale, con un raggio di sole quasi primaverile, alle ore 10.05 l'Immacolata esce trionfale dalla Basilica Pontificia. Che emozione vedere scendere dalla gradinata il carro trionfale. Quanti sguardi sono rivolti agl'occhi della Vergine, quante speranze, quante preghiere cercano rifugio sotto il suo manto. La piazza è gremita. In ogni angolo, in ogni vicoletto è un via vai di gente pronta a cercarsi il giusto spazio per salutare il passaggio della Vergine. Dai balconi di damasco vestiti, è un continuo lancio di petali e coriandoli colorati che scintillano al sole. Il resto dell'atmosfera armoniosa lo crea la banda musicale con i suoi inni alla Madonna. Precede il carro il parroco della Basilica Don Giosuè Lombardo, il vice parroco Don Aniello Gargiulo e l'antica congregazione dell'Assunta. Segue invece, il corteo processionale il gonfalone dell'Amministrazione Comunale ed il primo cittadino dott. Ciro Borriello con alcuni membri della giunta, ed i carri in miniatura sempre di più e sempre più belli. Quante persone in questo giorno ritornano nella città natia…quanti portatori lasciano le loro attività per correre ai piedi della Vergine. Alcuni di essi provengono da molto lontano come il sig. Gennaro Mazza, che ogni anno, arriva addirittura da New York dove risiede e lavora. E poi ci sono loro, la speranza del futuro, i giovani. Indifferentemente dal colore della fascia l'emozione è sempre la stessa dichiarano Antonio Violetti del gruppo blu; Aniello Saldamarco del gruppo celeste il quale da nove anni segue le orme del padre; Mario Nocerino del gruppo giallo che non nasconde la sua emozione nel portare il carro fuori la Basilica; Domenico Cunzio del gruppo blu che nonostante la sua residenza nel nord Italia, l'otto di dicembre ritorna nella sua città per portare il carro e Michele Juliano del gruppo rosso che vede nei giovani portatori il futuro propagarsi della devozione all'Immacolata. Tra di loro ci sono anche tanti altri che portatori non sono, ma seguono ugualmente la processione con fede e devozione come Vincenzo Scognamiglio e Giuseppe Ortucci."Bisogna raccogliere anche gli effetti civile della fede, commenta nel corso della processione il parroco Don Giosuè Lombardo, perché la fede deve avere anche una valenza tra virgolette politica. Se un popolo ha delle radici così profonde e sante che altre città non hanno, allora io penso che qui ci sia la chiave di soluzione anche di tante realtà e tante problematiche sociali della nostra città. E se realmente riusciamo a tenerci legati a queste radici e a farle sviluppare, Torre del Greco può farcela a riemergere dalle sue piaghe sociali. Ecco perché, continua il parroco, non solo nel tema del carro troviamo un messaggio di speranza, ma anche nelle nostre radici c'è la possibilità di potercela fare. L'albero se è legato alle radici non muore, può attraversare delle stagioni difficili, e a proposito dei giovani che oggi sono veramente tanti, come ho ripetuto anche nell'omelia, fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Sono proprio i giovani, conclude don Giosuè, che ci lasciano ben sperare per un domani migliore. Io sono molto fiducioso, molto speranzoso e poi…a'Maronna è a'Maronna". Sono le ore 15.45 quando la Madonna si ritrova in piazza per l'ultimo saluto. Innalzata in tutta la sua regale bellezza sul castello del carro, un breve momento di preghiera porta i tanti presenti corpo e anima ai piedi della grotta di Lourdes per celebrare la chiusura del centocinquantesimo anniversario delle apparizioni della Madonna a Bernadette Soubirous. È il momento in cui ogni persona affida nelle mani della Madonna le sue preghiere, le sue gioie, le sue sofferenze e le sue speranze; in quelle mani dove ogni pellegrino terreno cerca protezione, in quel tenero volto di Madre nostra e Madre delle Misericordie. Grazie o Maria per aver illuminato i miei pensieri. Grazie o Maria per avermi dato il privilegio d'indossare ancora quest'anno l'umile camice bianco. Grazie o Maria!
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Preghiera
alla Madonna Stella del Mare O
Maria, Stella del mare, |
il pensiero della Sua presenza, |
Il Beato e la devozione per Maria Santissima |
definito la S. Chiesa. Sicché sempre santa piacque a Dio, il quale vedendola così illibata, in queste amorevoli parole proponeva: Tutta bella sei amica mia e macchia non c’è in te. Beato dunque chi imita in ciò
Maria; piacerà a Dio, sarà amato da Dio, sarà mirato con occhio favorevole, sarà la delizia del cuor di Dio, abitacolo della Santissima Trinità”. |