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rigidezza tipometrica. Problema che non sussiste con la stampa planografica offset o rotocalco. I fregi e i fuselli servono per decorare e guarnire uno stampato. Indispensabili i filetti: il carattere linea, tanto per intenderci, scuretti, chiari, punteggiati, ecc. I fili vengono fabbricati in ottone allo scopo di prolungarne la durata. La misura tipografica è suddivisa in punti, come quella metrica lo è in millimetri. Il punto tipografico misura esattamente 0,370 mm., praticamente lo spessore di un buon cartoncino. Infatti quando in una tipografia vi è penuria di interlinee vengono usate le strisce di cartoncino. 12 punti formano la riga tipografica, come 10 mm. formano il centimetro. Per ottenere un centimetro occorrono oltre due righe tipografiche. Venti righe equivalgono a circa 9 centimetri, e così via. Il metro del tipografo, guarda caso, si chiama tipometro. Nelle grosse e medie aziende il tipografo che conosce a perfezione tutto il materiale tipografico si chiama compositore. L’impressore è il tipografo addetto alle macchine da stampa ed ha una conoscenza sommaria del materiale da composizione. A Napoli ho contattato impressori

che hanno raggiunto il pensionamento senza aver composto mai un rigo di caratteri. In alcune tipografie, per contro, vi sono tipografi ambivalenti, i famosi Don Simone stampa e compone. Nelle botteghe artigiane il tipografo è onnifacente e accentra su di sé tutte le fasi di lavoro. Questi lavoratori, nei quali mi riconosco, sono satelliti dipendenti dal complicato meccanismo mentale di eliocentrismo operativo. Le tipografie artigiane dell’angolo, non convertite all’offset, sono armate di materiale tipografico fino ai denti grazie al massiccio mercato dell’usato. La marginatura, com’è facile intuire, è costituita da lingotti e barrettine più bassi dei caratteri e di tutti gli elementi stampanti che da essa affiorano. La marginatura, di piombo, duralluminio, bachelite, ecc, è insomma tutto ciò che si contrappone al visibile stampato. Tutto va sempre disposto nella geometria del rettangolo. Nel contesto del telaio, che serra le composizioni, i conti tipometrici devono tornare, come avviene in banca per il danaro. Un solo errore di calcolo compromette la tenuta del mosaico; la mobilità di un elemento provoca disagi allo stampatore. Più elementi mobili