certi versi, è più difficile di quello del grafico
montatore, perché il tipografo da piombo deve operare attraverso
una tecnica decisamente decorativa e ornamentale, coi relativi limiti
creativi, poiché utilizza esclusivamente materiale prefabbricato, le
cui disposizioni vanno eseguite sempre in parallelo o comunque con
angolazioni a 90 gradi. Difficilmente può disporre elementi in
posizione obliqua o circolare a meno che non ricorra ai cliché. Il
tipografo da piombo, (oggi 2002 quasi estinto. N.d.r.), rispetto al grafico fototecnico, gioca molto sul
gusto e sull’equilibrio delle proporzioni. Esso è
un collagista meccanico che assembla dei magistrali mosaici, pur
non disponendo di totale libertà creativa, se non, appunto, nei limiti
del materiale prefabbricato, che esclude la geometria delle curve. Sin
dalla scoperta dei caratteri mobili il tipografo ha sempre coniugato le
lettere con le immagini; pensate i napoletani, con la loro
predisposizione iconografica. Solo la televisione ha offuscato l’endemico
culto del fumetto dei ragazzi campani. Sebbene si possa pensare il
contrario, le lettere predominano sull’immagine a causa del loro
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netto
contrasto. Equilibrare le masse e le forme in qualsiasi fatto grafico è una delle regole
fondamentali del tipografo. I tipografi campani sanno che lettere ed immagini vanno disposte ed
alternate con un ritmo proporzionale, suggerito dal senso critico
interpretativo personale e avvalendosi di esperienze precedenti personali
o di terzi. La spaziatura deve essere armoniosa, coadiuvata da una sicura
scelta dei bianchi. Si dice che la bravura di un autista si misuri dal
freno, ebbene io aggiungo che la maestrìa di un tipografo si misura dai
bianchi. Tutte queste regole conducono all’euritmia, la
preventiva disposizione armonica, cioè, di tutte le parti che determinano
la gradevolezza visiva di uno stampato. Non sempre, però, l’assemblaggio
della materia grafica deve seguire le stesse regole. Vi sono dei casi in
cui si presentano degli stampati destinati ad utilizzatori particolari che
dietro peculiari motivi, lo osservano sotto un’ottica diversa da quella
convenzionale. La mia piccola bottega artigiana, ad esempio, realizza ogni
tipo di piccolo lavoro, dalla carta da visita alla partecipazione di
nozze, dal volantino all’avviso murale cittadino, stampati, cioè,
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